185. Che vuol dire che un programma lavora in "modo nativo"? |
Supponiamo che il programma X venga scritto per il sistema hardware A. Quando tale programma gira nel sistema A allora si dice che lavora in modo nativo, infatti lavora per il preciso sistema per il quale è stato preparato. Si dice anche che X è un codice nativo. Ora supponiamo che si voglia
far girare X nel sistema B incompatibile con A. Questo è possibile soltanto
aggiungendo un programma di emulazione che fa da interfaccia
al programma X (sulla
emulazione vedi risposta 161).
In questo caso si dice che il programma X lavora in modo emulativo. Il discorso nativo/emulativo riguarda programmi che sono specifici di una certa piattaforma hardware (vedi risposta 178) come ad esempio i programmi Assembler. Non vale invece per programmi multipiattaforma come ad esempio quelli scritti in Java.
anno 2010 |
In linea di principio un sistema operativo può mandare in esecuzione: » un programma alla volta = metodo monotask» più programmi in parallelo = metodo multitask. Oggi tutti i sistemi operativi lavorano in multitasking per cui è normale che l'utente naviga in Internet, e nel frattempo la posta elettronica riceve un messaggio, gira un programma di calcolo ed avvengono altre elaborazioni ancora. Il monotasking è molto raro. Può succedere quando viene aggiornato automaticamente un modulo del sistema operativo. Prima di cominciare, all'utente viene chiesto di chiudere tutti i programmi in corso, di non sfiorare il mouse e di lasciare che il lavoro vada avanti senza interruzioni finché non termina l'intero processo che gira in modalità monotasking. Il multitasking è una forma di parallelismo del software (vedi risposta 170) che non va confusa con la programmazione parallela la quale interviene quando più parti di uno stesso programma lavorano in parallelo
anno 2010 |
186. Il mio computer è multitasking? |