MAGGIO 2009
Scuola Governo Parlamento
gennaio 2009
febbraio 2009
marzo 2009
aprile 2009
maggio 2009
giugno 2009
luglio 2009
agosto 2009
settembre 2009
ottobre 2009
novembre 2009
dicembre 2009
Parlamento
Camera
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Aula |
|
|
Commissioni |
7a |
19, 26 |
Norme per l’autogoverno delle istituzioni scolastiche e la
libertà di scelta educativa delle famiglie, nonché per la riforma dello
stato giuridico dei docenti (esame C.
953 Aprea e abbinate C.
808 e 813 Angela Napoli, C.
1199 Frassinetti, C.
1262 De Torre, C.
1468 De Pasquale e C.
1710 Cota – rel. Aprea) |
7a |
5 |
Deliberazione di un’indagine conoscitiva sulle
problematiche connesse all’accoglienza di alunni con cittadinanza non
italiana nel sistema scolastico italiano |
7a |
6 |
Audizione del Ministro dell’istruzione, università e
ricerca, Mariastella Gelmini, sulle problematiche connesse al settore
dell’istruzione |
Senato
|
Aula |
|
|
Commissioni |
7a |
19 |
Approvazione DdL Nuove norme in
materia di difficoltà specifiche d'apprendimento |
Governo
28 |
Il Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 9,20 a
Palazzo Chigi
Sono stati approvati i seguenti provvedimenti: (...)
su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della
ricerca, Mariastella Gelmini:
- un regolamento che coordina le disposizioni vigenti in materia di
criteri per la valutazione degli studenti,. La valutazione complessiva,
fino ad oggi legata sostanzialmente ai livelli di apprendimento, terrà
conto anche del comportamento degli studenti quale elemento essenziale
del processo formativo e requisito di base per l’ammissione agli anni
successivi ed agli esami di Stato. Si tratta di un principio cardine già
varato dal decreto-legge 1° settembre 2008, n.137, che viene ora
coordinato con le varie disposizioni in materia di valutazione
succedutesi nel tempo. Sul testo è stato acquisito il parere del
Consiglio di Stato;
- un regolamento per la determinazione degli organici del personale
amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA) delle istituzioni
scolastiche ed educative statali, sul quale hanno espresso parere il
Consiglio di Stato e la Conferenza unificata;
- due schemi di regolamenti, sui quali verranno acquisiti i pareri
prescritti, rispettivamente per il riordino degli istituti tecnici e
degli istituti professionali, in attuazione di quanto previsto dal
decreto-legge n.112 del 2008, articolo 64, comma 4; (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 10,30.
Di seguito i comunicati stampa del MIUR:
Regolamento sulla valutazione degli studenti
(Roma, 28 maggio 2009) Questa mattina il Consiglio dei Ministri ha
approvato in via definitiva il Regolamento sulla valutazione degli
studenti nelle scuole di ogni ordine e grado.
Queste le principali novità contenute nel provvedimento:
Scuola Primaria (scuola elementare)
Nella scuola primaria gli alunni saranno valutati dall'insegnante
unico di riferimento.
La valutazione terrà conto del livello di conoscenza e del
rendimento scolastico complessivo degli alunni nelle singole
materie.
La valutazione nelle singole materie sarà espressa in voti numerici
così come avviene in tutti i Paesi Europei.
Solo per l'insegnamento della religione cattolica resta la
valutazione attraverso un giudizio sintetico formulato dal docente.
I docenti di sostegno parteciperanno alla valutazione di tutti gli
alunni.
Nella scuola elementare gli alunni potranno essere non ammessi alla
classe successiva solo in casi eccezionali e motivati.
»Voto in condotta nella scuola elementare
Il voto in condotta nella scuola elementare sarà espresso attraverso
un giudizio del docente o dei docenti contitolari.
Scuola secondaria di I grado (scuola media)
Nella scuola secondaria di primo grado gli studenti saranno valutati
nelle singole materie con voti numerici. Questo metodo di
valutazione riguarderà anche l'insegnamento della musica.
Anche alle medie l'insegnamento della religione cattolica continuerà
ad essere valutato attraverso un giudizio sintetico del docente.
Per essere ammessi all'anno successivo, comunque, sarà necessario
avere almeno 6 in ogni materia.
Per la ammissione all'esame di Stato di terza media gli alunni
dovranno conseguire la sufficienza in tutte le materie, compreso il
voto in condotta.
In sede d'esame finale agli alunni particolarmente meritevoli che
conseguiranno il punteggio di 10 decimi potrà essere assegnata la
lode dalla commissione che deciderà all'unanimità.
»Voto in condotta alle scuole medie
Il voto in condotta nella scuola secondaria di primo grado sarà
espresso con un voto numerico accompagnato da una nota di
illustrazione e riportato anche in lettere in pagella.
Scuola secondaria di II grado (scuola superiore)
Alle scuole superiori la valutazione intermedia e finale degli
apprendimenti è effettuata dal consiglio di classe.
Nello scrutinio finale il consiglio di classe sospenderà il giudizio
degli alunni che non hanno conseguito la sufficienza in una o più
materie, senza decidere immediatamente la non promozione, ma
comunicando i risultati conseguiti nelle altre materie. A
conclusione dei corsi di recupero per le carenze dimostrate il
consiglio di classe, dopo aver accertato il recupero delle lacune
formative entro la fine dello stesso anno scolastico, non oltre la
data di inizio delle lezioni dell'anno successivo, formulerà il
giudizio finale e l'ammissione alla classe successiva.
Secondo quanto indicato dall'ordinanza ministeriale n.40 dell'8
aprile 2009, per l'anno scolastico 2008/09, per l'ammissione
all'esame di Stato sarà necessaria la media del 6. Il voto in
condotta concorrerà alla formazione della media.
A partire dall'anno scolastico 2009/10 saranno ammessi all'esame di
Stato tutti gli studenti che conseguiranno la sufficienza in tutte
le materie e in condotta.
Accesso diretto all'esame di stato per gli "ottisti"
Saranno ammessi direttamente agli esami di Stato gli studenti che in
quarta hanno conseguito 8 decimi in ciascuna materia e nel
comportamento e che hanno riportato una votazione non inferiore al 7
in ciascuna disciplina, 8 per la condotta nelle classi seconda e
terza.
L'educazione fisica concorre come ogni altra disciplina alla
determinazione della media dei voti.
»Voto in condotta alle scuole secondarie di primo e secondo grado
Con il Regolamento approvato oggi dal Consiglio dei Ministri il voto
sul comportamento concorrerà alla determinazione dei crediti
scolastici.
Il 5 in condotta sarà attribuito dal consiglio di classe per gravi
violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto delle
studentesse e degli studenti, purché prima sia stata data allo
studente una sanzione disciplinare. Inoltre, l'insufficienza in
condotta dovrà essere motivata con un giudizio e verbalizzata in
sede di scrutinio intermedio e finale.
Una sanzione disciplinare, quindi, sarà come un cartellino giallo,
dopo il quale se i comportamenti gravi persisteranno il collegio dei
docenti darà il cartellino rosso e cioè il 5 in condotta.
La valutazione del comportamento è partita già nel primo
quadrimestre dell'anno scolastico in corso ed ha portato a galla
circa 34 mila insufficienze. Gli studenti avranno tempo nella
seconda parte dell'anno per recuperare.
L'insufficienza nel voto di condotta (voto inferiore a 6) comporterà
la non ammissione all'anno successivo o agli esami di Stato.
Valutazione degli alunni con disabilità
Per la valutazione degli alunni con disabilità si dovrà tener conto,
oltre che del comportamento, anche delle discipline e delle attività
svolte sulla base del piano educativo individualizzato. Inoltre si
prevede, per gli alunni disabili, la predisposizione di prove di
esame differenziate, corrispondenti agli insegnamenti impartiti e
idonei a valutare il progresso dell'alunno in rapporto alle sue
potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali.
Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di
apprendimento-DSA
Per gli alunni in situazione di difficoltà specifica di
apprendimento debitamente certificate per la prima volta viene
dettata una disciplina organica, con la quale si prevede che, in
sede di svolgimento delle attività didattiche, siano attivate
adeguate misure dispensative e compensative e che la relativa
valutazione sia effettuata tenendo conto delle particolari
situazioni ed esigenze personali degli alunni.
Obbligo scolastico
Resta confermato l'obbligo scolastico fino al sedicesimo anno di
età, sempre nel quadro del diritto-dovere all'istruzione e alla
formazione.
Riordino istruzione tecnica e professionale
(Roma, 28 maggio 2009) Finalmente con il riordino dell'istruzione
tecnica e professionale, inizia oggi il processo di riforma della
scuola secondaria.
Questa mattina, infatti, dopo 78 anni dall'ultimo riordino datato
1931, il Consiglio dei Ministri ha approvato 2 Regolamenti che
riformano gli istituti tecnici e gli istituti professionali.
Le norme introdotte con i nuovi Regolamenti riorganizzano e
potenziano questi istituti a partire dall'anno scolastico 2010-2011
come scuole dell'innovazione.
"Il rilancio della cultura tecnica e professionale - ha affermato il
ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini - è la migliore
risposta della scuola alla crisi, perché favorisce la formazione del
capitale umano necessario per il rilancio del made in Italy e perché
consente una pluralità di scelte formative integrate con la
formazione professionale regionale, in contrasto con i rischi di
dispersione scolastica.
I nuovi regolamenti vanno in continuità con il già annunciato scopo
di rilanciare e potenziare la formazione tecnica e professionale -
ha ribadito il ministro - che ha già dato importanti risultati come
un aumento del numero degli iscritti già per il prossimo anno,
soprattutto nelle regioni con maggiore presenza industriale.
Recenti indagini dimostrano che esiste una domanda di tecnici che è
esattamente il doppio dell'offerta (300.000 tecnici richiesti dalle
imprese contro i 140.000 attualmente offerti). Iscriversi ai nuovi
istituti tecnici e professionali consentirà ai giovani maggiori
opportunità occupazionali e una riduzione dei tempi di transizione
tra scuola, formazione e lavoro".
Ecco i punti principali dei due regolamenti:
Riordino degli istituti tecnici
Attualmente in Italia gli istituti tecnici sono 1.800 suddivisi in
10 settori e 39 indirizzi. Le classi dei tecnici sono 40.307
frequentate da 873.522 alunni.
Con il nuovo Regolamento, invece, si è puntato a limitare la
frammentazione degli indirizzi, rafforzando il riferimento ad ampie
aree scientifiche e tecniche di rilevanza nazionale.
Nuovi istituti tecnici: 2 settori e 11 indirizzi
I nuovi istituti tecnici si divideranno in 2 settori: economico e
tecnologico ed avranno un orario settimanale corrispondente a 32 ore
di lezione. Saranno ore effettive contro le attuali 36 virtuali
(della durata media di 50 minuti).
Nel settore economico sono stati inseriti 2 indirizzi:
1. amministrativo, finanza e marketing;
2. turismo.
Nel settore tecnologico sono stati definiti 9 indirizzi:
1. meccanica, meccatronica ed energia;
2. trasporti e logistica;
3. elettronica ed elettrotecnica;
4. informatica e telecomunicazioni;
5. grafica e comunicazione;
6. chimica, materiali e biotecnologie;
7. sistema moda;
8. agraria e agroindustria;
9. costruzioni, ambiente e territorio.
Tutti gli attuali corsi di ordinamento e le relative sperimentazioni
degli istituti tecnici confluiranno gradualmente nel nuovo
ordinamento.
Più ore di laboratorio
Il Regolamento prevede, inoltre, lo sviluppo di metodologie
innovative basate sulla didattica laboratoriale, ovvero su una
metodologia che considera il laboratorio un modo efficace di fare
scuola in tutti gli ambiti disciplinari, compresi gli insegnamenti
di cultura generale (per esempio. Italiano e storia).
Gli indirizzi del settore tecnologico hanno inoltre i seguenti spazi
di insegnamento in laboratorio:
* 264 ore nel biennio;
* 891 ore nel triennio di cui 561 ore in terza e quarta e 330 ore in
quinta.
Più autonomia e flessibilità dell'offerta formativa
I nuovi istituti tecnici sono caratterizzati da un'area di
istruzione generale comune a tutti e due i percorsi e in distinte
aree di indirizzo che possono essere articolate, sulla base di un
elenco nazionale continuamente aggiornato nel confronto con le
Regioni e le Parti sociali, in un numero definito di opzioni legate
al mondo del lavoro, delle professioni e del territorio. Per questo,
gli istituti tecnici avranno a disposizione ampi spazi di
flessibilità (30% nel secondo biennio e 35% nel quinto anno)
all'interno dell'orario annuale delle lezioni dell'area di
indirizzo. Questi spazi di flessibilità si aggiungono alla quota del
20% di autonomia rispetto al monte ore complessivo delle lezioni di
cui già godono le scuole. In questo modo possono essere recuperati e
valorizzati settori produttivi strategici per l'economia del Paese
(come, ad esempio, la plasturgia, la metallurgia, il cartario, le
costruzioni aereonautiche ecc.)
Ore dedicate alle 2 aree:
|
AREA ISTRUZIONE GENERALE |
AREA INDIRIZZO |
Primo biennio |
660 ore |
396 ore |
Secondo biennio e quinto anno |
495 ore |
561 ore |
Struttura del percorso didattico
Il percorso didattico degli istituti tecnici è strutturato in:
* un primo biennio, dedicato all'acquisizione dei saperi e delle
competenze previsti per l'assolvimento dell'obbligo di istruzione e
di apprendimenti che introducono progressivamente agli indirizzi in
funzione orientativa;
* un secondo biennio e un quinto anno, che costituiscono un
complessivo triennio in cui gli indirizzi possono articolarsi nelle
opzioni richieste dal territorio e dal mondo del lavoro e delle
professioni;
* il quinto anno si conclude con l'esame di Stato. Le commissioni
giudicatrici possono avvalersi anche di esperti.
Più inglese
Inoltre sono state incrementate le ore dello studio della lingua
inglese ed è stata prevista la possibilità di introdurre lo studio
di altre lingue straniere.
Insegnamento di scienze integrate
E' previsto l'insegnamento di scienze integrate, al quale
concorrono, nella loro autonomia, le discipline di "Scienze della
terra e biologia", di "Fisica" e di "Chimica", con l'obiettivo di
potenziare la cultura scientifica secondo una visione sistemica.
Nuovi modelli organizzativi
Il Regolamento prevede l'introduzione di nuovi modelli organizzativi
per sostenere il ruolo delle scuole come centri di innovazione,
attraverso la costituzione di
* Dipartimenti, quali articolazioni funzionali del collegio dei
docenti per un aggiornamento costante dei percorsi di studio,
soprattutto nelle aree di indirizzo;
* l'istituzione di un Comitato tecnico-scientifico, con composizione
pariretica di docenti ed esperti, finalizzato a rafforzare il
raccordo sinergico tra gli obiettivi educativi della scuola, le
innovazioni della ricerca scientifica e tecnologica, le esigenze del
territorio e i fabbisogni professionali espressi dal mondo
produttivo;
* la realizzazione di un Ufficio tecnico per migliorare
l'organizzazione e la funzionalità dei laboratori e la loro
sicurezza per le persone e per l'ambiente.
* monitoraggio e valutazione delle innovazioni anche in relazione
alle indicazioni dell'Unione europea.
Rafforzato rapporto con il mondo del lavoro e delle professioni
Le norme introdotte hanno come obiettivo la creazione di un raccordo
più stretto con il mondo del lavoro e delle professioni, compreso il
volontariato e il privato sociale, attraverso la più ampia
diffusione di stage, tirocini, alternanza scuola-lavoro.
I risultati di apprendimento previsti a conclusione degli istituti
tecnici saranno definiti entro il 2009 con uno specifico decreto
ministeriale, attraverso il più ampio confronto e il pieno
coinvolgimento dei docenti, dei dirigenti e del personale degli
istituti tecnici.
Per preparare l'applicazione del Regolamento sono previste misure di
accompagnamento con attività di Informazione/formazione del
personale scolastico sui contenuti della riforma e con una Campagna
di informazione in relazione alle scelte per gli studenti e le
famiglie per l'anno scolastico 2010/2011.
Riordino istituti professionali
In Italia, attualmente studiano in 1.425 istituti professionali
545.229 alunni, suddivisi in 25.762 classi. Esistono 5 settori di
istruzione professionale, con 27 indirizzi.
Con il riordino dell'istruzione professionale sarà riaffermata
l'identità di questo tipo di scuola nell'ambito dell'istruzione
superiore e i giovani acquisiranno le conoscenze e le competenze
necessarie per ricoprire ruoli tecnici operativi nei settori
produttivi di riferimento.
Gli studenti e le loro famiglie avranno immediatamente risposte
chiare sulle possibilità di inserimento nel mondo del lavoro e sul
passaggio all'istruzione universitaria.
Verrà superata la sovrapposizione con l'istruzione tecnica, si
pongono le basi per un raccordo organico con il sistema d'istruzione
e formazione professionale, di competenza delle Regioni. I servizi
d'istruzione saranno più efficaci e le risorse utilizzate più
efficientemente.
I nuovi istituti professionali
Gli istituti professionali si articolano in 2 macrosettori: istituti
professionali per il settore dei servizi e istituti professionali
per il settore industria e artigianato. Ai 2 settori corrispondono 6
indirizzi.
Il percorso Settore dei servizi si articola negli indirizzi:
1. Servizi per l'agricoltura e lo sviluppo rurale;
2. Servizi per la manutenzione e l'assistenza tecnica;
3. Servizi socio-sanitari;
4. Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera;
5. Servizi commerciali.
Il percorso Settore industria e artigianato:
1. produzioni artigianali e industriali
Tutti gli attuali corsi di ordinamento e le relative sperimentazioni
degli istituti professionali confluiranno gradualmente nel nuovo
ordinamento.
Ore di insegnamento
Gli istituti professionali avranno un orario settimanale
corrispondente di 32 ore di lezione. Saranno ore effettive contro le
attuali 36 virtuali (della durata media di 50 minuti).
Più flessibilità dell'offerta formativa
Gli istituti professionali avranno maggiore flessibilità rispetto
agli istituti tecnici. In particolare gli spazi di flessibilità
nell'area di indirizzo riservati agli istituti professionali,
aggiuntivi alla quota del 20% di autonomia già prevista, ammontano
al 25% in prima e seconda, al 35% in terza e quarta, per arrivare al
40% in quinta.
Nelle quote di flessibilità, è possibile:
* articolare le aree di indirizzo in opzioni;
* introdurre insegnamenti alternativi inclusi in un apposito elenco
nazionale, definito con decreto ministeriale, per rispondere a
particolari esigenze del mondo del lavoro e delle professioni, senza
incorrere in una dispendiosa proliferazione e frammentazione di
indirizzi.
La struttura del
percorso quinquennale
|
AREA ISTRUZIONE GENERALE |
AREA INDIRIZZO |
Primo biennio |
660 ore |
396 ore |
Secondo biennio e quinto anno |
495 ore |
561 ore |
La struttura del percorso quinquennale
Il percorso è articolato in:
2 bienni e 1 quinto anno
(il secondo biennio è articolato in singole annualità per facilitare
i passaggi tra diversi sistemi di istruzione e formazione)
Offerta coordinata con la formazione professionale regionale
Gli istituti professionali potranno utilizzare le quote di
flessibilità per organizzare percorsi per il conseguimento di
qualifiche di durata triennale e di diplomi professionali di durata
quadriennale nell'ambito dell'offerta coordinata di istruzione e
formazione professionale programmata dalle Regioni nella loro
autonomia, sulla base di accordi con il Ministero dell'istruzione,
dell'università e della ricerca.
Più laboratorio e tirocini
* Più ore in laboratorio;
* Stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro per apprendere in
contesti operativi soprattutto nel secondo biennio e nel quinto
anno.
Nuovi modelli organizzativi
Il Regolamento prevede l'introduzione di nuovi modelli organizzativi
per sostenere il ruolo delle scuole come centri di innovazione,
attraverso la costituzione di
* Dipartimenti, quali articolazioni funzionali del collegio dei
docenti per favorire l'integrazione disciplinare e la progettazione
formativa;
* l'istituzione di un Comitato tecnico-scientifico, con composizione
paritetica di docenti e di esperti del mondo del lavoro, delle
professioni, che ha funzioni consultive e di proposta per
organizzazione aree di indirizzo e utilizzazione degli spazi di
autonomia e flessibilità;
* la realizzazione di un Ufficio tecnico (per gli istituti settore
industria e artigianato) con il compito di organizzare in maniera
funzionale i laboratori, il loro adeguamento alle innovazioni
tecnologiche, le misure necessarie per la sicurezza delle persone e
dell'ambiente.
I risultati di apprendimento previsti a conclusione dei percorsi
quinquennali degli istituti professionali saranno definiti entro il
2009 con uno specifico decreto ministeriale, attraverso il dialogo
con i docenti, i dirigenti e il personale degli istituti
professionali, e il confronto con le Regioni e le parti sociali.
Per preparare l'applicazione del Regolamento sono previste misure di
accompagnamento con attività di Informazione/formazione del
personale scolastico sui contenuti della riforma e con una Campagna
di informazione in relazione alle scelte per gli studenti e le
famiglie per l'anno scolastico 2010/2011.
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21 |
Il Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 13,40 a
Palazzo Chigi
La seduta ha avuto termine alle ore 14,15.
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15 |
Il Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 9,50 a
Palazzo Chigi
Il Consiglio ha poi approvato i seguenti
provvedimenti:
su proposta del Ministro della gioventù, Giorgia Meloni:
- un disegno di legge che, in conformità agli articoli 2, 3 e 117
della Costituzione, detta principi fondamentali e norme in materia
di riconoscimento e sostegno alle comunità giovanili, con l’intento
di incentivare e sostenerne il ruolo attraverso opportuni spazi
d’aggregazione sia riguardanti il tempo libero, che la formazione.
Sul provvedimento è stato acquisito il parere della Conferenza
Stato-Regioni; (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 10,30.
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8 |
Il Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 13,00 a
Palazzo Chigi
Il Presidente Berlusconi ha annunciato al
Consiglio che il Sottosegretario on.Michela Vittoria Brambilla è
stata nominata Ministro senza portafoglio per il turismo. Inoltre
sarà attribuito il titolo di Vice Ministro ai Sottosegretari Roberto
Castelli (Infrastrutture e trasporti), Giuseppe Vegas (Economia e
finanze), Ferruccio Fazio (Salute), Adolfo Urso e Paolo Romani
(Sviluppo economico).
Su proposta del Presidente Berlusconi e del Ministro Sacconi è stato
poi approvato un disegno di legge che istituisce un autonomo
Dicastero della salute, scorporandolo dal Ministero del lavoro e
delle politiche sociali. Il Ministero della salute avrà, oltre al
ministro, due Sottosegretari; contestualmente è stato deciso anche
di prevedere un Sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e
altri due al Lavoro. Il disegno di legge modifica pertanto il comma
376 dell’articolo 1 della legge finanziaria per il 2008.
Il Consiglio ha dato mandato al Ministro per i rapporti con il
Parlamento di chiedere una corsia preferenziale per la rapida
approvazione del provvedimento.
Il Consiglio ha approvato, su proposta del Ministro per la pubblica
amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta, lo schema di
decreto legislativo che dà attuazione alla delega contenuta nella
legge n.15 del 2009 in materia di ottimizzazione della produttività
del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche
amministrazioni; il provvedimento verrà trasmesso alle parti
sociali, attraverso il CNEL, alla Conferenza unificata e alle
Commissioni parlamentari per il parere. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 14,40.
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6 |
Il Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 9,55 a
Palazzo Chigi
La seduta ha avuto termine alle ore 10,05. |
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