GIUGNO 2009
Scuola Governo Parlamento
gennaio 2009
febbraio 2009
marzo 2009
aprile 2009
maggio 2009
giugno 2009
luglio 2009
agosto 2009
settembre 2009
ottobre 2009
novembre 2009
dicembre 2009
Parlamento
Camera
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Aula |
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Commissioni |
7a |
24 |
Nuove norme in materia di difficoltà specifiche
d’apprendimento (esame C.
2459 Senatore Franco Vittoria ed altri, approvata in un testo
unificato dalla 7a Commissione permanente del Senato, C.
479 Anna Teresa Formisano, C.
994 Ghizzoni e C.
1001 Angela Napoli – rel. Ghizzoni) |
7a |
16,
30 |
Norme per l’autogoverno delle istituzioni scolastiche e la
libertà di scelta educativa delle famiglie, nonché per la riforma dello
stato giuridico dei docenti (esame C.
953 Aprea e abbinate C.
808 e 813 Angela Napoli, C.
1199 Frassinetti, C.
1262 De Torre, C.
1468 De Pasquale e C.
1710 Cota – rel. Aprea) |
Senato
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Aula |
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Commissioni |
7a |
9,
16, 17, 23, 24, 30 |
Schema di decreto legislativo
recante: "Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di
ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e
trasparenza nelle pubbliche amministrazioni" |
Governo
26 |
Il Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 12,25 a
Palazzo Chigi
Il Consiglio ha approvato, su proposta del Ministro
dell’economia e delle finanzie, Giulio Tremonti, i disegni di legge che
recano, rispettivamente, il rendiconto generale dell’Amministrazione
dello Stato per l’esercizio finanziario 2008 e le disposizioni per
l’assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle
Amministrazioni autonome per l’esercizio finanziario 2009.
E’ stato anche approvato un decreto-legge che reca importanti
disposizioni economico- finanziarie, nonché proroga di alcuni termini in
scadenza previsti da disposizioni legislative.
La manovra economica prevede disposizioni di natura diversa, finalizzate
al contrasto dell’attuale criticità della congiuntura economica. In
primo luogo un consistente pacchetto di norme riguardanti lavoro e
salute: rientro anticipato dei lavoratori cassaintegrati, erogazione
anticipata in un’unica soluzione dei sussidi per finalità di
auto-impiego, rafforzamento dei contratti di solidarietà, assunzione
agevolata dei percettori di forme di sostegno al reddito, possibilità
per i lavoratori cassaintegrati di lavori brevi pagati attraverso
voucher, semplificazione delle procedure e velocizzazione dei tempi di
concessione delle prestazioni di invalidità civile, nonché delle
dichiarazioni richieste ai pensionati ai fini del mantenimento delle
prestazioni previdenziali, abolizione del ticket sulla medicina
specialistica, specifici interventi per le Regioni in grave stato di
disavanzo.
Il decreto legge prevede altresì interventi di contenimento della spesa
pubblica con riguardo alle assunzioni, interventi sul costo delle
commissioni bancarie, riduzione dei costi dell’energia per imprese e
famiglie, misure per lo sblocco degli investimenti privati, per la
detassazione degli utili reinvestiti in macchinari, per l’accelerazione
dell’ammortamento dei beni strumentali d’impresa, per l’incremento delle
compensazioni dei crediti fiscali; sono previste altresì misure per
garantire la tempestività dei pagamenti da parte delle pubbliche
amministrazioni a fronte di somministrazioni, forniture ed appalti. Il
decreto inasprisce ulteriormente la lotta all’evasione ed all’elusione
fiscale con misure di contrasto al fenomeno dei cosiddetti paradisi
fiscali ed agli arbitraggi fiscali internazionali nonché misure di
potenziamento dell’attività di riscossione; il rilascio di concessioni
in materia di giochi diviene soggetto a regolamentazione più rigorosa.
Sono previsti inoltre incisivi interventi di contrasto alle frodi in
materia di invalidità nonché un tetto alla spesa farmaceutica. Viene
potenziata l’operazione “strade sicure”, che prevede perlustrazioni,
pattugliamento e vigilanza di luoghi particolarmente esposti e
sensibili. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 14,15.
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12 |
Il Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 10,30 a
Palazzo Chigi
(...) Il Consiglio ha approvato i seguenti
provvedimenti. (...)
Su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della
ricerca, Mariastella Gelmini:
- uno
schema di regolamento che rivede l’assetto ordinamentale,
organizzativo e didattico dei licei, in attuazione di quanto
previsto dal decreto-legge n.112 del 2008. Il provvedimento, che
dovrà essere sottoposto al parere della Conferenza unificata e del
Consiglio di Stato, prevede (a partire dalle prime e dalle seconde
classi funzionanti nell’anno scolastico 2010/2011 e gradualmente
fino all’anno scolastico 2014/2015) che i licei di ogni tipo e gli
istituti d’arte confluiscano nei nuovi percorsi liceali delineati:
liceo artistico (con i tre differenti indirizzi di arti figurative,
architettura, audiovisivo), liceo classico, liceo linguistico, liceo
musicale e coreutico, liceo scientifico e liceo delle scienze umane,
per ognuno dei quali viene individuato il piano di studi e le ore di
insegnamento;
- uno schema di
regolamento sull’accorpamento delle classi di
concorso per adeguarle ai nuovi cicli scolastici e consentire ai
docenti di utilizzare in pieno le proprie competenze;
- uno schema di regolamento relativo alla riorganizzazione dei
centri territoriali permanenti e dei corsi serali, finalizzato ad
ottimizzare le risorse disponibili, ad assicurare una maggiore
qualità del servizio per innalzare i livelli di istruzione della
popolazione adulta, potenziarne le competenze, favorire l’inclusione
sociale, anche degli immigrati, e contribuire al recupero della
dispersione scolastica dei giovani con più di 16 anni che non hanno
assolto l’obbligo di istruzione. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 11,25.
Di seguito il comunicato stampa del MIUR:
Scuola, CdM approva riforma dei licei, si parte
dal 2010
Da 400 indirizzi sperimentali a 6 licei. Più autonomia per le scuole
e razionalizzazione dei piani di studio
(Roma, 12 giugno 2009) Approvata oggi in prima lettura dal Consiglio
dei Ministri la riforma dei licei. Si tratta di una riforma epocale
che partirà dal 2010 e che segna un passo fondamentale verso la
modernizzazione del sistema scolastico italiano. L’impianto
complessivo dei licei, infatti, risale alla legge Gentile del 1923.
Con questa riforma si vuole:
* fornire maggiore sistematicità e rigore e coniugare tradizione e
innovazione;
* razionalizzare i piani di studio, privilegiando la qualità e
l’approfondimento delle materie di studio;
* caratterizzare accuratamente ciascun percorso liceale;
* riconoscere ampio spazio all’autonomia delle istituzioni
scolastiche;
* consentire una più ampia personalizzazione, grazie a quadri orari
ridotti che danno allo studente la possibilità di approfondire e
recuperare le mancanze.
Il Regolamento recante “revisione dell’assetto ordinamentale,
organizzativo e didattico dei licei” approvato oggi completa la
riforma della scuola secondaria superiore avviata dal ministro
Mariastella Gelmini con la riforma degli istituti tecnici e
professionali e partirà dal 2010.
Il nuovo modello dei licei partirà gradualmente, coinvolgendo a
partire dall’anno scolastico 2010-2011 le prime e le seconde. La
riforma entrerà a regime nel 2013.
Le novità della riforma:
Per cancellare la frammentazione e consentire alle famiglie e agli
studenti di compiere scelte chiare i 396 indirizzi sperimentali, i
51 progetti assistiti dal Miur e le tantissime sperimentazioni
attivate saranno ricondotte in 6 licei.
Rispetto al vecchio impianto che prevedeva solo il liceo classico,
il liceo artistico e lo scientifico, oltre all’istituto magistrale
quadriennale e a percorsi sperimentali linguistici, con la riforma
avremo:
* Liceo artistico, articolato in tre indirizzi:
o arti figurative - a conclusione del percorso di studio gli
studenti dovranno essere in grado di cogliere i valori estetici
nelle opere artistiche ed individuare le problematiche estetiche,
storiche, economiche, sociali e giuridiche connesse alla tutela e
alla valorizzazione dei beni artistici e culturali;
o architettura, design, ambiente - a conclusione del percorso di
studio gli studenti dovranno essere in grado di conoscere e
utilizzare i codici della comunicazione visiva e audiovisiva nella
ricerca e nella produzione artistica, in relazione al contesto
storico-sociale;
o audiovisivo, multimedia, scenografia - a conclusione del percorso
di studio gli studenti dovranno essere in grado di impiegare
tecnologie tradizionali e innovative nella ricerca, nella
progettazione e nello sviluppo delle proprie potenzialità
artistiche.
* Liceo classico. Con la riforma sarà finalmente introdotto
l’insegnamento di una lingua straniera per l’intero quinquennio.
* Liceo scientifico. Oltre al normale indirizzo scientifico le
scuole potranno attivare l’opzione scientifico tecnologica che
consentirà l’approfondimento della conoscenza di concetti, principi
e teorie scientifiche e di processi tecnologici, anche attraverso
esemplificazioni operative.
* Liceo linguistico. Il liceo linguistico prevederà l’insegnamento
di 3 lingue straniere. Dalla terza liceo un insegnamento non
linguistico sarà impartito in lingua straniera e dalla quarta liceo
un secondo insegnamento sarà impartito in lingua straniera.
* Liceo musicale e coreutico. E’ una delle novità della riforma. Il
liceo musicale sarà articolato nelle due sezioni musicale e
coreutica. Inizialmente saranno istituite 40 sezioni musicali e 10
coreutiche e potranno essere attivati in collaborazione con i
conservatori e le accademie di danza per le materie di loro
competenza.
Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, devono essere in
grado di:
o cogliere i valori estetici delle opere musicali;
o conoscere repertori significativi del patrimonio musicale e
coreutico nazionale e internazionale, analizzandoli mediante
l’ascolto, la visione e la decodifica dei testi;
o individuare le ragioni e i contesti storici relativi ad opere,
autori, personaggi, artisti, movimenti, correnti musicali e
allestimenti coreutici;
o conoscere ed analizzare gli elementi strutturali del linguaggio
musicale e coreutico sotto gli aspetti della composizione,
dell’interpretazione, dell’esecuzione e dell’improvvisazione;
o conoscere le relazioni tra musica, motricità, emotività e scienze
cognitive.
* Liceo delle scienze umane. Altra novità della riforma è il liceo
delle scienze umane. Sostituisce il liceo sociopsicopedagogico
portando a regime le sperimentazioni avviate negli anni scorsi. Il
piano di studi di questo indirizzo si basa sull’approfondimento dei
principali campi di indagine delle scienze umane, della ricerca
pedagogica, psicologica e socio-antropologico-storica.
o Le scuole potranno attivare l’opzione sezione economico-sociale in
cui saranno approfonditi i nessi e le interazioni fra le scienze
giuridiche, economiche, sociali e storiche.
Altre novità introdotte:
* valorizzazione della lingua latina. Il latino è presente come
insegnamento obbligatorio nel liceo classico, scientifico,
linguistico e delle scienze umane; come opzione negli altri licei;
* incremento orario della matematica, della fisica e delle scienze
per irrobustire la componente scientifica nella preparazione liceale
degli studenti (gli insegnamenti di fisica e scienze possono essere
attivati dalle istituzioni scolastiche anche nel biennio del liceo
classico);
* potenziamento delle lingue straniere con la presenza obbligatoria
dell’insegnamento di una lingua straniera nei cinque anni ed
eventualmente di una seconda lingua straniera usando la quota di
autonomia.
* presenza nel liceo scientifico di una opzione in cui confluisce
l’esperienza del liceo tecnologico, che ha rappresentato negli anni
trascorsi un significativo filone di innovazione;
* presenza delle discipline giuridiche ed economiche sia nel liceo
scientifico (opzione tecnologica), sia nel liceo delle scienze
sociali (opzione economico-sociale), sia negli altri licei
attraverso la quota di autonomia.
* insegnamento, nel quinto anno, di una disciplina non linguistica
in lingua straniera, che ci allinea alle migliori esperienze del
resto d’Europa.
* Sarà valorizzata la qualità degli apprendimenti piuttosto che la
quantità delle materie. I quadri orari saranno adeguati a quelli dei
Paesi che hanno raggiunto i migliori risultati nelle classifiche
Ocse Pisa come la Finlandia (856 ore all’anno). Il quadro orario
sarà annuale e non più settimanale, in modo da assegnare alle
istituzioni scolastiche una ulteriore possibilità di flessibilità.
Tutti i licei prevederanno 27 ore settimanali nel primo biennio e 30
nel secondo biennio e nel 5° anno, ad eccezione del classico (31 ore
negli ultimi tre anni), per preservare le caratteristiche
rafforzando la lingua straniera, dell’artistico (massimo 35),
musicale e coreutico (32), perché questi ultimi prevedono materie
pratiche ed esercitazioni.
* Entrano a regime le sperimentazioni che hanno coinvolto gli
istituti d’arte, i percorsi musicali, i vecchi istituti magistrali e
le sperimentazioni scientifico tecnologiche e linguistiche, queste
ultime nate dall’esperienza delle scuole non statali, private o
degli enti locali.
Nuova organizzazione
La nuova organizzazione dei licei prevede:
* Maggiore autonomia scolastica:
o Possibilità per le istituzioni scolastiche di usufruire di una
quota di flessibilità degli orari del 20% nel primo biennio e
nell’ultimo anno e del 30% nel secondo biennio. Attraverso questa
quota, ogni scuola può decidere di diversificare le proprie sezioni,
di ridurre (sino a un terzo nell’arco dei 5 anni) o aumentare gli
orari delle discipline, anche attivando ulteriori insegnamenti
previsti in un apposito elenco.
o Possibilità di attivare ulteriori insegnamenti opzionali anche
assumendo esperti qualificati attraverso il proprio bilancio.
* Un rapporto più forte scuola-mondo del lavoro-università
Possibilità, a partire dal secondo biennio, di svolgere parte del
percorso attraverso l’alternanza scuola-lavoro e stage o in
collegamento con il mondo dell’alta formazione (università, istituti
tecnici superiori, conservatori, accademie).
* Nuove articolazioni del collegio dei docenti:
o costituzione in ogni scuola di dipartimenti disciplinari, che
riuniscono i docenti di uno stesso ambito disciplinare, per
sostenere la didattica, la ricerca, la progettazione dei percorsi.
o costituzione di un comitato scientifico composto paritariamente da
docenti ed esperti del mondo della cultura e del lavoro.
Dipartimenti disciplinari e comitato scientifico non ledono comunque
la sovranità del collegio docenti.
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