L’attuale formazione a distanza (FAD) ha radici interessanti dal punto di vista storico perché è un pò il punto di confluenza di due indipendenti filoni didattico-tecnologici supportati da macchine e da canali di comunicazione. (A) - Nella seconda guerra mondiale l’esercito americano doveva addestrare un alto numero di persone piuttosto alla svelta e per tale ragione cominciarono ad utilizzare delle ‘teaching machines’ le quali fornivano pagine da studiare e poi ponevano quesiti. Quando l’allievo non rispondeva con sufficiente precisione,
la macchina lo rimandava indietro per migliorare la sua preparazione. Poteva definirsi studio autodidattico con controllo meccanico. Va da sé che si trattava di una formazione operativa, per niente elevata dal punto di vista dei contenuti, e prevalentemente orientata alla popolazione adulta.
(B) - La seconda esperienza didattica si incentrò nell’uso di canali comunicativi di volta in volta disponibili. Come primo canale fu usato il servizio postale. Alcune scuole, per lo più private, spedivano il materiale di studio agli allievi localizzati in varie città, li seguivano e li esaminavano sempre via posta. In Italia negli anni cinquanta divenne famosa la Scuola Radio Elettra dedicata alla preparazione di tecnici riparatori radio e tv. Un secondo filone tecnico-didattico usava la televisione per veicolare le lezioni. La posta continuava ad essere utilizzata per stabilire un contatto personale tra l’insegnante e l’allievo. La trasmissione ‘Non è mai troppo tardi’ condotta dal maestro Alberto Manzi ebbe molto successo tra il 1960 ed il 1968.
Negli anni novanta con la diffusione di Internet si registrò un svolta. Le tecnologie digitali erano ormai mature per forme comunicative multimediali, la rete assicurava il collegamento bidirezionale con qualsiasi angolo del mondo, le memorie di massa avevano grandi capacità, si pensi alla tecnologia cloud (vedi Risposta 206). I filoni didattico-tecnologici (A) e (B) si fusero per mettere in piedi la moderna formazione a distanza la quale riscosse l'immediata attenzione da parte, ad esempio, delle aziende che avevano necessità di preparare o aggiornare la formazione del personale distribuito su un ampio territorio (es. la rete dei concessionari di automobili). Ancora riscosse l’attenzione degli enti governativi responsabili della preparazione scolastica di giovani dislocati su vasti territori come ad esempio in Australia ed in Cina.
L’elemento centrale dell’insegnamento a distanza è
la piattaforma o
learning management system (LMS) la quale è provvista di apposito database ed offre funzioni di vario tipo quali la connessione remota con gli studenti,
l’uso di altre piattaforme (es. YouTube), le statistiche dei risultati,
l’asincronia dei vari interventi, la compatibilità con strumenti mobili, la lavagna virtuale, il materiale didattico da parte di terzi (es. Istituto Treccani, Rai).
Ricerche specifiche continuamente potenziano e migliorano queste funzioni didattiche. La
formazione a distanza offre palesi vantaggi quali la riduzione dei costi
di gestione, la possibilità di raggiungere numerosi allievi, di insegnare ad allievi vincolati da orari (ad esempio per lavoro), la fornitura di materiale talora suggestivo.
Vanno nel contempo sottolineate le sue difficoltà.
Questo è appunto l’ostacolo che molti insegnanti stanno scoprendo
ora. Infatti un corso FAD dovrebbe essere realizzato mediante un progetto specifico cui partecipano vari esperti: insegnanti
della materia, tecnici di sistema, specialisti del LMS ecc. La
completa realizzazione richiede talvolta parecchie settimane dunque l’emergenza imposta dal Coronavirus ha portato ad un evidente stress che – quel che è peggio – non era né previsto né ben valutato dagli interessati.
Anche dalla parte degli studenti il FAD è impegnativo
sotto vari punti di vista. Un’ora di lezione davanti al video è
ben più pesante di un’ora in classe. La fissità imposta dai supporti digitali non trova confronti. Tanto per fare un paragone, la legge prevede che i lavoratori impegnati al terminale facciano periodicamente delle pause.
Dunque l’insegnamento a distanza va calibrato seguendo criteri che non si possono stabilire una volta per tutte
e che dipendono anche dalla sensibilità del corpo docente. anno 2020 |
265. In questo periodo noi docenti siamo alquanto stressati dall’insegnamento a distanza: chi ha inventato questo metodo? |
266. A più riprese la TV parla della futura rete unica ultraveloce. |
L’epidemia di Covid ha imposto il distanziamento sociale ed ha prodotto significativi cambiamenti nella vita di molte persone. Sono aumentati i contatti telefonici, abbiamo assistito al diffondersi del lavoro da casa (smart working), dell’insegnamento a distanza, degli spettacoli con pay-tv, richiesta di big-data ecc. (Risposta 236 e Risposta 243). L’accresciuta domanda di servizi telematici ha sovraccaricato le reti di telecomunicazione ed ha stimolato nuovi investimenti. Purtroppo la privatizzazione selvaggia avvenuta in Italia negli anni novanta ha prodotto disservizi ben noti in vari settori (vedi il caso autostrade). Nelle telecomunicazioni esistono una pluralità di reti wi-fi che producono diverse inefficienze. Riunendole tutte in una struttura integrata si verrebbero a creare notevoli sinergie e potenziamenti che spianerebbero la strada verso la quinta generazione (5G). La rete ultraveloce 5G oltre a rispondere alle aumentate richieste sopra ricordate fornirebbe benefici aggiuntivi, ad esempio aiuterebbe la competitività delle imprese e la ripopolazione di parti del Paese che si stanno svuotando. Il 5G è l'ultima tecnologia disegnata per aumentare la velocità e la reattività delle reti. Si prevede una velocità di download pari ad almeno 20 gigabit al secondo (Gbps) e una velocità in upload minima di 10 Gbps. I tempi di latenza scendono al di sotto del millisecondo quanto mai necessari per avere risposte in tempo reale. La tecnologia 5G non richiede sovvertimenti strutturali, si basa sulla Long-Term Evolution adottata per il 4G con frequenze maggiori che si collocano tra i 30 ed i 300 gigahertz (GHz) (riguardo le tecnologie 1G, 2G, 3G e 4G vedi Risposta 218). A differenza del 4G, che richiede torri grandi e ad alta potenza per irradiare segnali su larghe distanze, i segnali 5G sono veicolati da onde millimetriche (Risposta 45) i quali si comportano in modo simile alla normale luce. Si diffondono dunque in linea retta e sono soggetti alle interferenze causate da agenti atmosferici e da ostacoli fisici, in conseguenza richiedono un gran numero di piccole stazioni distribuite un po' dovunque sopra pali della luce o tetti di edifici ad esempio. L'industria wireless sta anche considerando l'abbassamento delle frequenze con un compromesso che farebbe riutilizzare le stazioni che già si possiedono. La tecnologia 5G si sta diffondendo nel mondo e l’Italia è tra i primi paesi essendo servite alcune grandi città dalla nuova tecnologia.
anno 2020 |
268. Alcuni dati non sono rintracciabili in Internet, perché? |
In Internet talora si pongono problemi di riservatezza nel senso che alcuni dati vengono messi a disposizione delle persone interessate però non è bene che gli stessi dati siano spiattellati a tutti. Per esempio, le amministrazioni locali in ossequio alla legge sulla trasparenza devono pubblicare le cifre pagate ai loro consulenti. I dati sono fruibili dietro accesso diretto ma spesso si preferisce non farli rintracciare mediante i motori di ricerca. Accanto a questa riservatezza del tutto legittima ci sono occultamenti illeciti che sono propri ad esempio del web profondo di cui abbiamo parlato nella Risposta 208. Il principale strumento per limitare gli
accessi è il file robots.txt,
proprio di ogni sito web, il quale riporta le regole cui dovrà sottostare
il motore di ricerca se gli verranno richiesti i contenuti di quel sito.
In particolare, ogni riga del robots.txt riporta le pagine che non potranno
essere accedute liberamente ed il codice del crawler
ovvero del motore. Infatti il motore di ricerca non accede
direttamente al
robots.txt ma lo fa in via preventiva un
suo programma chiamato web crawler
(spider o
robot o
knowbot vedi Risposta 210) il
quale analizza tutti i siti della rete in modo sistematico. Esso legge il
robots.txt di ogn sito traendone indicazioni per il motore di ricerca il quale dietro
richiesta dell'utenza offrirà o meno la visualizzazione dei contenuti. <meta name="robots" content="noindex" /> Con queste tecniche, tutto sommato semplici, si limita il rintracciamento dei dati da parte dei motori di ricerca.
anno 2020 |
270. Perché l'hard-disk si 'frammenta'? |
L'hard disk possiede varie piste concentriche dove fisicamente vanno registrati i dati. L'utente è sollevato dal compito di decidere quali piste usare, quanto spazio prendere ecc. Questo lavoro viene svolto dal 'file system' o 'data manager' che è un componente del sistema operativo (vedi Risposta 46). Mentre l'utente vede il file come un qualcosa che occupa globalmente un certo spazio, il file system segue precisi criteri per collocarlo, aggiornarlo, cancellarlo ecc. Quando il disco è nuovo il file system ha piste intere e contingue a sua disposizione. Al seguito di aggiornamenti, cancellazioni ed altre operazioni, ha porzioni di piste che con il tempo diventano sempre più piccine, disordinate e frammentarie. Il file system può utilizzare porzioni di disco spezzettate e distanti tra loro per registrare un solo file, tuttavia tale soluzione diventa lenta ed inefficiente. Si dice che l'hard-disk è frammentato ed a quel punto risulta necessaria la 'deframmentazione' che consiste nel ricopiare i files archiviati in piste contigue e lasciare spazi liberi su piste il più possibile vicine tra loro. Lo 'spezzettamento' dell'hard-disk sopra descritto è un fenomeno fisico comune anche ad altri tipi di memorie es. floppy disk, pennette ecc. che vengono riorganizzati con gli stessi criteri.
anno 2021 |
I
microprocessori (Risposta
146) col progredire della
tecnologia sono diventati più potenti, ed anche più complicati. Per
espletare le connessioni con l’esterno il numero di
piedini o pin del chip è
cresciuto a dismisura. I costruttori hanno preparato una apposita
piastra per cui oggi abbiamo due componenti:
anno 2021 |
271. Che cos’è il core? ... |
272. ... e l'ARM? |
In genere, i computer desktop utilizzano l'alimentazione della rete, le batterie non hanno limiti di peso, hanno un processore grafico ed un efficiente sistema di raffreddamento. Al contrario gli smartphone, i tablet, i laptop, i dispositivi IoT (Risposta 236) ed altri portatili si alimentano soltanto con batterie le quali per giunta devono essere piccole, non hanno spazi per un sistema di raffreddamento. Il problema è veramente consistente ecco perché l’industria elettronica si specializza su due grandi filoni. Ad esempio Intel e AMD lavorano soprattutto per computer fissi; Qualcomm, Apple, Samsung implementano sistemi mobili.
anno 2021 |
Il doxer è colui che fa il doxing che è una contrazione di dropping dox dove 'drop' significa distribuire e 'dox' è una forma gergale di 'docs' cioè documenti. Il doxer è un individuo che raccoglie e diffonde nella rete i dati sensibili di un cittadino senza il suo consenso come ad esempio l'indirizzo di residenza ed il numero telefonico, ma anche informazioni sul suo lavoro, sulla sua fedina penale ecc. La divulgazione intenzionale di informazioni personali online ha due aspetti opposti. 1) Quando ha lo scopo di attaccare, punire, intimidire o umiliare una vittima si configura come una attività di dossieraggio finalizzata al pubblico discredito, un vero e proprio reato per cui la vittima può sporgere denuncia al Garante della privacy. 2) Quando il doxing è rivolto contro criminali o autori di pratiche occulte diventa un modo utile per portare le azioni fortemente sospette all'attenzione delle autorità e dell'opinione pubblica. In questo caso il doxing ha una valenza positiva. A causa dei diversi scopi che vengono perseguiti, la discussione sulla legalità o meno del doxing è aperta e le opinioni rimangono controverse. Infatti fanno doxing hackers malevoli e seri giornalisti.
Il doxer di regola raccoglie i dati nella rete e
dunque per non restare vitima di attacchi resta sempre valida la raccomandazione
di comportarsi con
cautela, di non fornire dati personali entro Internet con
disinvoltura, di sospettare potenziali fishing (Risposta 136 e
253) in modo da non dare noi stessi informazioni private e diventare complici di un
cyberbullismo
a nostro proprio danno.
anno 2021 |
273. Il doxer è una nuova figura professionale? |