OTTOBRE 2003
Scuola Governo Parlamento
gennaio 2003
febbraio 2003
marzo 2003
aprile 2003
maggio 2003
giugno 2003
luglio 2003
agosto 2003
settembre 2003
ottobre 2003
novembre 2003
dicembre 2003
Parlamento
Camera
|
Aula |
20,
21 |
Il 21 ottobre l'Aula approva il
DdL di Conversione del
DL 271/03, Proroga
sperimentazione disciplina del prezzo dei libri |
Commissioni |
7a |
15,
22, 29 |
Audizione del Ministro dell'istruzione, dell'università e
della ricerca |
7a |
21 |
Interrogazioni |
7a |
23 |
DdL AC 2113, Armonizzazione della normativa sul diritto
allo studio e la parità scolastica |
7a |
14,
15 |
Alla V Commissione:
Rendiconto generale dell'amministrazione dello Stato per il 2002 (C. 4343
Governo, approvato dal Senato);
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci
delle amministrazioni autonome per il 2003 (C. 4344 Governo, approvato dal
Senato);
Tabella 2: stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze
(limitatamente alle parti di competenza);
Tabella 7: stato di previsione del Ministero dell'istruzione,
dell'università e della ricerca;
Tabella 14: stato di previsione del Ministero per i beni e le attività
culturali (esame congiunto - Rel. Spina Diana);
Alla IX Commissione: Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti
disabili agli strumenti informatici (esame C. 3978 Governo e abb. - Rel.
Palmieri). |
7a |
8,
13, 14 |
Il 14 ottobre la Commissione approva il
DdL di Conversione del
DL 271/03, Proroga
sperimentazione disciplina del prezzo dei libri Il
termine per la presentazione di emendamenti è fissato alle ore 17 del 13
ottobre. |
7a |
2,
7 |
Interrogazioni a risposta immediata |
7a |
1,
2, 7 |
DdL AC
4091 e
4095, Stato giuridico e diritti degli insegnanti della scuola |
Senato
|
Commissioni |
7a |
7,
8, 9, 14 |
Il 9 ottobre la Commissione esprime parere favorevole con
osservazioni su:
(2513) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno
finanziario 2004 e bilancio pluriennale per il triennio 2004 - 2006
– (Tab. 7) Stato di previsione del Ministero dell'istruzione,
dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2004
– (Tab. 14) Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività
culturali per l'anno finanziario 2004
(2512) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale
dello Stato (legge Finanziaria
2004)
(2518) Conversione in legge del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269,
recante disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e per la correzione
dell'andamento dei conti pubblici
(Rapporti alla 5ª Commissione per i disegni di legge nn. 2513 e 2512.
Parere alla 5ª Commissione per il disegno di legge n. 2518. Esame
congiunto e rinvio)
(14 ottobre) Replica altresì il ministro Letizia
MORATTI, la quale conferma che il disegno di legge finanziaria per il
2004, in linea di continuità con le due leggi finanziarie precedenti,
assegna a scuola, università e ricerca una assoluta priorità.
Pur non potendosi pensare a forti investimenti, scuola, università e
ricerca sono infatti, nel disegno di legge finanziaria, priorità
strategiche sulle quali investire, e in effetti non solo sono stati
conservati i livelli di spesa attuali, ma sono stati previsti
investimenti che, tenuto conto della situazione economica del Paese,
sono estremamente significativi.
E’ ben vero, prosegue il Ministro, che molto di più si sarebbe potuto
fare. Il Governo ha tuttavia dovuto, da un lato, affrontare una
situazione economica di vera e propria recessione a livello mondiale,
quale non si era verificata dall’inizio degli anni ’90, e, dall’altro
lato, farsi carico di alcune pesanti eredità del passato.
In proposito ricorda la legge n. 124 del 1999 che, nel trasferire allo
Stato il personale amministrativo, tecnico e ausiliario degli enti
locali in servizio nelle scuole, ha comportato un onere, non previsto né
coperto, di circa 790 milioni di euro l’anno per l’incremento degli
organici dei collaboratori scolastici, di 460 milioni di euro nel
triennio 2002-2004 per il subentro delle scuole negli appalti di pulizia
e di circa 300 milioni di euro l’anno per la stabilizzazione dei
lavoratori socialmente utili impiegati nelle scuole.
Anche per il 2004, la manovra finanziaria ha quindi dovuto continuare a
coprire quest’onere, per 375 milioni di euro, giustificato da finalità
sociali che ben poco hanno a che vedere con le esigenze della scuola.
Infine, la stessa legge n. 124 del 1999 ha indetto sessioni speciali di
abilitazione, stimando la spesa sulla base di una partecipazione di
25.000 docenti. Una interpretazione molto estensiva della norma ha
portato invece ad una partecipazione di oltre 200.000 docenti, con un
maggior onere di 53,43 milioni di euro, che è stato possibile coprire
solo con il decreto-legge 31 luglio 2003, n. 230, attualmente in fase di
conversione.
Complessivamente, il Governo ha dunque ereditato e provveduto a coprire,
nel triennio 2002-2004, debiti per complessivi 3.550 milioni di euro,
che molto più utilmente avrebbero potuto essere investiti nella scuola
per migliorare i livelli di apprendimento, per contrastare la
dispersione scolastica, per l’edilizia scolastica e per la
modernizzazione del sistema.
Con riferimento al settore della scuola, ella evidenzia poi un andamento
crescente della spesa, che in valore assoluto si quantifica in un
incremento di 2.096,571 milioni di euro tra l’anno 2001e l’anno 2004.
Ciò non tiene peraltro conto delle ulteriori previsioni di spesa
derivanti dagli stanziamenti destinati al rinnovo del contratto
collettivo nazionale e dei nuovi posti istituiti per far fronte agli
anticipi delle iscrizioni, nonchè all’insegnamento dell’inglese e
dell’informatica fin dalla prima classe della scuola primaria.
Ella ricorda indi che il rapporto docenti-alunni nella scuola italiana è
tra i più bassi in Europa.
Le ultime due leggi finanziarie hanno pertanto previsto interventi di
contenimento e di razionalizzazione della spesa per il personale della
scuola, finalizzati a un allineamento graduale e parziale agli
standard europei.
Il fenomeno non più sostenibile della continua lievitazione del numero
dei posti al di fuori di ogni compatibilità economica era stato del
resto già affrontato dalla legge finanziaria per il 1998, che aveva
previsto una riduzione del personale della scuola del 3 per cento nel
biennio 1997-1999, con destinazione del 50 per cento dei risparmi allo
stesso personale. La legge finanziaria per il 2000 aveva previsto
un'ulteriore riduzione dell’1 per cento. Tali previsioni avrebbero
determinato un taglio di oltre 32.000 posti, senonché esse non solo non
trovarono attuazione, ma risultarono addirittura contraddette da una
serie di deroghe che portarono ad un ulteriore aumento di circa 30.000
posti.
L’obiettivo della legge finanziaria per il 2002 è stato invece
concretamente perseguito dal Ministero, da un lato intervenendo sulle
inefficienze, dall’altro attraverso la naturale contrazione dovuta al
calo demografico e con la destinazione di tutte le economie alla
valorizzazione dei docenti.
Inoltre, le iniziative di contenimento e razionalizzazione sono state
accompagnate da un miglioramento della qualità dell’offerta formativa e
da specifici e mirati incrementi di organico finalizzati all’ampliamento
e al miglioramento del servizio, su cui ella si sofferma analiticamente.
Con particolare riferimento ai posti di sostegno, precisa che essi hanno
avuto un andamento crescente dovuto alle deroghe, così da raggiungere un
totale di 74.000 unità nel 2001-2002 e di 77.700 unità nel 2002-2003;
per l’anno 2003-2004 il monitoraggio in atto consente di affermare che
si registrerà una ulteriore crescita per corrispondere all’aumento delle
esigenze nelle scuole.
Il Ministro, rispondendo in particolare a quesiti dei senatori Valditara
e Bevilacqua, comunica indi che le economie derivanti dalle contrazioni
di posti nel 2002 sono state interamente destinate nel 2003 alla
valorizzazione dei docenti e del personale amministrativo tecnico e
ausiliario, rispettivamente, per 191 e 71,5 milioni di euro.
Ella rammenta altresì che il Governo ha effettuato, nel 2001, 63.000
assunzioni ed è in attesa dell’autorizzazione richiesta per ulteriori
21.000 unità che potranno aver luogo liberamente, dal momento che il
blocco previsto per tutto il pubblico impiego non si applica alla
scuola.
Alla razionalizzazione e riqualificazione della spesa si accompagna
peraltro, prosegue il Ministro, l’avvio del piano programmatico di
investimenti per la scuola previsto dalla legge 28 marzo 2003, n. 53, e
approvato dal Consiglio dei Ministri, per complessivi 8.320 milioni di
euro nel periodo 2004-2008.
A tal fine, il disegno di legge finanziaria destina risorse fresche per
90 milioni di euro allo sviluppo delle tecnologie multimediali,
all’orientamento e al contrasto della dispersione scolastica, alla
realizzazione del diritto-dovere di istruzione e formazione,
all’istruzione e formazione tecnica superiore e all’educazione degli
adulti.
Il Governo ha proseguito inoltre nello sforzo di razionalizzazione e
contenimento degli organici di personale scolastico, anche attraverso
interventi volti a limitare l’utilizzazione del predetto personale in
compiti diversi da quelli di istituto e a promuovere una più proficua
utilizzazione del personale in soprannumero. In tale ottica vanno dunque
viste le norme in materia di esoneri e semiesoneri dei docenti
collaboratori dei dirigenti scolastici.
Un’altra importante misura, inserita nel disegno di legge finanziaria al
fine di assicurare l’esercizio del diritto di scelta educativa alle
famiglie economicamente meno favorite, è l’introduzione del limite di
reddito per l’attribuzione del contributo per gli oneri di frequenza
delle scuole paritarie, su cui il Ministro registra con soddisfazione un
ampio apprezzamento.
Si è inoltre chiarito che, in attesa della regolamentazione del
diritto-dovere di istruzione e formazione in attuazione della legge n.
53 del 2003, gli alunni iscritti alla prima classe delle scuole
secondarie superiori statali continuano ad essere esentati dal pagamento
delle tasse scolastiche.
All’edilizia scolastica, oltre ai finanziamenti per l’anno 2004 già
previsti dalla legge finanziaria del 2003, è poi destinato un importo
non inferiore al 10 per cento delle risorse del programma di
infrastrutture strategiche, per il finanziamento del piano straordinario
di messa in sicurezza degli edifici scolastici, con particolare riguardo
a quelli situati sul territorio delle zone soggette a rischio sismico.
Complessivamente, all’edilizia scolastica sono quindi destinati nel 2004
più di 40 milioni di euro di limiti d’impegno, che generano risorse per
oltre 400 milioni di euro e corrispondono alla capacità di spesa del
sistema.
Per quanto riguarda l’università, il Ministro sottolinea anzitutto che
anche in questo caso il disegno di legge finanziaria 2004 non solo
mantiene il livello di finanziamento del 2003, ma prevede incrementi per
complessivi 200 milioni di euro.
Particolare attenzione è stata posta al diritto allo studio, le cui
risorse sono incrementate di 20 milioni di euro, così da consentire di
soddisfare interamente le richieste di borse di studio da parte degli
studenti universitari capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi. Sarà
possibile altresì attivare l’istituto del prestito d’onore, attraverso
la costituzione di un apposito fondo di garanzia per rimborsare i
prestiti fiduciari concessi agli studenti da aziende ed istituti di
credito. Viene così dato avvio ad un importante strumento per le
politiche del diritto allo studio, che ha dato buoni risultati in molti
Paesi ma che sinora era rimasto inattuato in Italia mancando la
previsione di adeguate garanzie. Rispondendo in particolare alla
senatrice Manieri, che paventava l’insufficienza dello stanziamento di
10 milioni di euro, il Ministro precisa che il prestito d’onore,
nell’esperienza effettuata negli altri Paesi europei, viene finanziato
attraverso il normale ricorso al credito e che il concorso dello Stato,
oltre che nella previsione di condizioni eque, consiste esclusivamente
nell’approntamento di idonee garanzie.
Ella sottolinea altresì che le risorse destinate al Fondo per il
finanziamento ordinario delle università vengono incrementate di 160
milioni di euro per le università statali e di 10 per le non statali.
Non vi sono dunque tagli né dei fondi per i progetti di ricerca
d’interesse nazionale né dei fondi per l’edilizia universitaria, che
vengono rimodulati sul triennio 2004-2006 ma possono essere impegnati
sull’intero triennio.
Le università inoltre rientrano tra le priorità nelle deroghe al blocco
delle assunzioni.
Rimane aperta, come segnalato da numerosi interventi, la questione della
copertura degli incrementi stipendiali dei docenti e del personale
tecnico amministrativo. Al riguardo, ella assicura che questo problema
costituisce una assoluta priorità per il Ministero che, unitamente al
Ministero dell’economia, ha lavorato per diversi mesi insieme alla
Conferenza dei Rettori (CRUI), senza peraltro raggiungere una
soddisfacente soluzione in tempo utile per l’inserimento nella legge
finanziaria.
Inoltre, sono in corso di individuazione, in piena collaborazione con la
CRUI, i criteri di programmazione dell’attività, cui gli atenei dovranno
attenersi, e di valutazione dei risultati rispetto agli obiettivi.
Questi criteri costituiranno il presupposto per il nuovo sistema di
finanziamento delle università realizzando tra l’altro quella
trasparenza su quanto le università fanno, sia nella didattica che nella
ricerca, auspicata tra gli altri dai senatori D’Andrea e Tessitore.
Anche per la ricerca la legge finanziaria per il 2004 non ha previsto
alcun taglio. Assicura inoltre che i fondi per il finanziamento della
ricerca, inutilizzati nel 2003 in attesa della nuova regolamentazione
introdotta dalla finanziaria dello stesso anno, sono stati sbloccati e
che potrà quindi riprendere l’azione di sostegno.
L’assenza di incrementi nei finanziamenti alla ricerca rispetto al 2003,
ed in particolare la mancata implementazione dei fondi già esistenti e
collaudati per il finanziamento della ricerca scientifica e tecnologica,
è invece dovuta essenzialmente alle difficoltà di finanza pubblica, in
relazione al rispetto dei vincoli posti dal patto di stabilità.
Il Ministro si sofferma infine sulle iniziative a livello europeo che la
Presidenza italiana sta attivamente promuovendo per assicurare maggiori
fondi alla ricerca. In particolare cita una risoluzione del Consiglio
dei ministri sulla competitività, volta all'individuazione di una
diversa definizione di "ricerca", che possa essere compatibile con gli
aiuti di Stato. Anche con riferimento ai fondi strutturali, è in corso
di elaborazione una diversa definizione dei parametri di assegnazione,
che tenga conto non solo del reddito pro capite
ma anche ad esempio del tasso di scolarità, del numero delle università
e dei laboratori, al fine di indirizzare le risorse dove si registrano i
livelli più bassi. Il Governo è altresì impegnato per utilizzare nel
campo della ricerca e della formazione risorse provenienti dalla Banca
europea degli investimenti (BEI) e dal Fondo europeo degli investimenti.
|
7a |
1 |
La Commissione approva il DdL di conversione del
DL 230/03 (Finanziamento Esami Abilitazione) |
Governo
24 |
Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 13,00 a
Palazzo Chigi
(...) Il Consiglio ha approvato i seguenti
provedimenti: (...)
- un disegno di legge per la promozione all’estero della cultura, della
lingua e della scienza italiane, che predispone gli strumenti necessari
per una politica di rappresentanza dell’immagine dell’Italia adeguata al
ruolo internazionale di primo piano che è chiamata a svolgere ed
all’enorme patrimonio culturale di cui è depositaria e portatrice.
Obiettivo del disegno di legge è consentire, accanto alla promozione dei
valori umanistici della nostra cultura, il raggiungimento di mercati più
lontani, la risposta alla domanda crescente di lingua e cultura
italiana, l’esportazione di nuovi modelli culturali legati alla scienza,
all’innovazione tecnologica, al design, alla moda ed alla gastronomia
quali elementi ulteriormente caratterizzanti, accanto al patrimonio
culturale universalmente noto, l’immagine del Paese; - un disegno di
legge per la ratifica ed esecuzione del Protocollo aggiuntivo
all’Accordo tra l’Italia e la Federazione russa per l’assistenza
italiana nella distruzione degli stock di armi chimiche nella
Federazione medesima;
su proposta del Presidente del Consiglio, Berlusconi, e del Ministro per
la funzione pubblica, Mazzella:
- uno schema di decreto legislativo per il riordino della Scuola
superiore della pubblica amministrazione che ne accentua l’impronta
verticistica con l’attribuzione in capo al direttore di un ampio ruolo
decisorio ed operativo e con l’attribuzione di significativi poteri di
amministrazione attiva; tra le novità più rilevanti l’istituzione di un
Comitato di indirizzo sull’attività della Scuola presieduto dal
Presidente del Consiglio ( o dal Ministro delegato) e composto dal
Presidente del Consiglio di Stato, dal Presidente della Corte dei conti,
dall’Avvocato generale dello Stato, dal Presidente della Conferenza dei
rettori delle università, dal Presidente dell’Accademia dei Lincei, dal
Presidente del Consiglio nazionale delle ricerche. Accanto al direttore
della Scuola opera la figura del dirigente amministrativo, con compiti
di supporto e funzioni strumentali di gestione amministrativa. Il
provvedimento verrà trasmesso al parere della Commissione bicamerale per
la riforma amministrativa;
- uno schema di decreto presidenziale che proroga fino al 31 dicembre
2004 il termine per il compimento delle attività formative, per il
personale della amministrazione pubblica che già esercita funzioni di
informazione e comunicazione, previste dalla normativa vigente. Il
provvedimento verrà trasmesso al Consiglio di Stato ed alla Conferenza
unificata per il parere; (...)
Il Consiglio ha poi autorizzato il Ministro per la funzione pubblica ad
esprimere il parere favorevole del Governo sui seguenti Atti:
- ipotesi di contratto nazionale di lavoro in materia di permessi
sindacali per il personale dei Ministeri, che consente anche agli
appartenenti alle Organizzazioni sindacali non firmatarie dei contratti
collettivi di fruire di distacchi, aspettative, permessi, nonché di
tutti i diritti e le prerogative sindacali previsti per le altre
Organizzazioni;
- ipotesi di contratto per l’interpretazione autentica della norma
contrattuale sulle RSU del comparto pubblico, con cui si stabilisce che
le RSU sono organismi unitari di rappresentanza dei lavoratori ed
assumono le proprie decisioni a maggioranza dei componenti;
- tre ipotesi di accordo sull’interpretazione autentica degli articoli 7
e 9 del CCNL del 31 marzo 1999, nonché dell’articolo 26 e seguenti del
CCNL del 5 ottobre 2001, relativi al personale delle Regioni e delle
Autonomie locali. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 14,45
|
10 |
Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 10,15 a
Palazzo Chigi
(...) Il Consiglio ha poi definitivamente approvato il
disegno di legge di revisione di taluni articoli della parte seconda
della Costituzione nel testo sostanzialmente identico a quello che era
stato esaminato in via preliminare nella riunione del 16 settembre
scorso; la riforma proposta dal Governo costituisce un importante passo
per un reale ammodernamento del sistema istituzionale della Repubblica;
ne sono assi portanti la riforma del Senato, che sarà trasformato in
Senato federale della Repubblica; il mutamento della connotazione del
nostro bicameralismo, che da “perfetto”, cioè pienamente paritario,
diviene asimmetrico, ovvero con competenze diversificate per i due rami
nel procedimento legislativo, sia per consentire una rappresentanza
delle Autonomie territoriali in Parlamento sia per favorire iter più
snelli dei provvedimenti legislativi; l'interesse nazionale della
Repubblica, garantito dal Senato federale; la composizione della Corte
Costituzionale; la procedura di elezione ed i poteri del Capo dello
Stato; i poteri del Presidente del Consiglio, che diviene Primo
Ministro; l'attribuzione di competenze legislative esclusive alle
Regioni in alcune rilevanti materie attinenti all'istruzione, alla
sanità e alla polizia locale. La riforma dovrà ora affrontare l'esame
parlamentare previsto dalla Costituzione e cioè l'approvazione da parte
di ciascun ramo del Parlamento, con due distinte e successive
deliberazioni (ad intervallo di almeno tre mesi), assunte a maggioranza
assoluta da ciascuna Camera.
Il Governo annette grande importanza alla proposta di revisione
costituzionale ed auspica che il concorso delle forze politiche in
Parlamento consenta una discussione ponderata e proficua per il Paese.
Il Consiglio ha convenuto che gli indirizzi espressi dalle Regioni
troveranno recepimento in sede di discussione parlamentare sotto forma
di appositi emendamenti. (...)
Infine il Consiglio ha deliberato: su proposta del Ministro
dell'istruzione dell'università e della ricerca:
- nomina del prof. Sergio VETRELLA a Presidente dell'Agenzia Spaziale
Italiana (ASI);(...)
La seduta ha avuto termine alle ore 11,40
|
3 |
Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 10,30 a Palazzo Chigi
A seguito dell’esame, che ha avuto luogo nella
precedente riunione, delle linee di indirizzo per la riforma del sistema
pensionistico obbligatorio, il Consiglio ha ascoltato un’ampia relazione
del Presidente Berlusconi e del Ministro del lavoro e delle politiche
sociali, Maroni, ed ha concordemente autorizzato la presentazione di
alcuni emendamenti al disegno di legge delega in materia previdenziale,
attualmente all’esame del Senato della Repubblica; il Governo annette
grande importanza alle misure in materia pensionistica, che si accinge a
presentare al Parlamento, e le ritiene parti qualificanti della manovra
finanziaria per il 2004 appena varata, auspicando che il confronto con
le parti sociali prosegua su un terreno di proficua, reciproca
collaborazione. (...)
Infine il Consiglio ha deliberato: (...)
su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della
ricerca:
- nomina del prof. Corrado DE CONCINI a Presidente dell’Istituto
nazionale e di alta matematica “F.Severi” (INDAM); (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 13,30.
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