SETTEMBRE 2003
Scuola Governo Parlamento
gennaio 2003
febbraio 2003
marzo 2003
aprile 2003
maggio 2003
giugno 2003
luglio 2003
agosto 2003
settembre 2003
ottobre 2003
novembre 2003
dicembre 2003
Parlamento
Camera
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Aula |
22,
23, 24 |
Il 24 settembre la Camera approva il DdL di conversione del
DL 230/03 (Finanziamento Esami Abilitazione) |
Commissioni |
7a |
23,
24, 30 |
DdL AC
4091 e
4095, Stato giuridico e diritti degli insegnanti della scuola |
7a |
9,
10, 15, 16, 17 |
DdL di conversione del
DL 230/03 (Finanziamento Esami Abilitazione)
Il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato
alle ore 18 di lunedì 15 settembre 2003
Il 17 settembre la Commissione delibera di dare mandato al
relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul testo del
provvedimento. |
Senato
|
Aula |
18 |
Ripresa dell'attività parlamentare |
Commissioni |
7a |
30 |
DdL di conversione del
DL 230/03 (Finanziamento Esami Abilitazione) |
7a |
23,
24, 30 |
Norme in materia di regolarizzazione delle iscrizioni ai
corsi di diploma universitario di laurea per l' anno accademico 2000 -
2001 |
7a |
25 |
Interrogazioni |
7a |
23 |
Questioni afferenti il sistema universitario italiano |
Governo
29 |
Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 18.40 a
Palazzo Chigi.
(...) Successivamente il Consiglio su proposta del
Ministro dell’Economia, Tremonti, ha approvato il disegno di
Legge Finanziaria, ricondotto ad una più stretta osservanza del suo contenuto
tipico previsto dalla legge n. 468 del 1978, ed un provvedimento di
urgenza in materia di sviluppo dell’economia e di correzione dei conti
pubblici, nonchè la programmazione di misure di adeguamento della
normativa prevista nella legge delega in materia previdenziale (atto
Senato n.2058-delega al Governo in materia previdenziale Il ricorso
all’adozione di un provvedimento d’urgenza nasce dall’esigenza, oltre
che di prorogare alcuni termini in scadenza, di offrire un quadro di
certezze riguardo alcuni interventi programmati, nonchè di avviare
immediate misure per stimolare l’economia con particolare riguardo ai
settori in grado di incidere maggiormente sullo sviluppo e la
competitività del sistema Italia. Si tratta, infatti, di garantire la
piena esplicazione degli effetti attesi fin dall’inizio del 2004. In
tale ambito, particolare rilievo riveste l’operazione di trasformazione
in società per azioni della Cassa depositi e prestiti, volta a favorire
il potenziamento del sistema di finanziamento degli investimenti
pubblici in infrastrutture.
E’ di tutta evidenza, pertanto, la stretta correlazione tra il predetto
provvedimento di urgenza e le programmate misure aggiuntive in materia
previdenziale con il disegno di legge finanziaria la cui compatibilità
finanziaria dipende largamente dalle misure contemplate nel citato
provvedimento.
La manovra prevede misure correttive per circa 16 miliardi di euro,
utilizzando misure una tantum e provvedimenti strutturali di riduzione
della spesa corrente, nonché interventi per lo sviluppo per circa 5
miliardi di euro.
Le misure previste, al netto degli effetti degli interventi a favore
dello sviluppo, riducono l’indebitamento di circa un punto percentuale,
consentendo di raggiungere l’obiettivo di un rapporto deficit/PIL del
2,2 per cento nel 2004 con un’ulteriore riduzione di 0,3 punti
percentuali dell’indebitamento strutturale.
Per favorire la ripresa economica attesa nei prossimi mesi in un quadro
di stabilità finanziaria, la manovra per il 2004 si propone di:
a) rafforzare le politiche di rilancio degli investimenti soprattutto
nei settori delle infrastrutture, della ricerca e dell’innovazione;
b) sostenere la domanda delle famiglie con interventi mirati nel settore
della casa ed a favore della natalità;
c) rispettare gli impegni di consolidamento fiscale assunti in sede
europea.
Il Consiglio ha inoltre approvato il disegno di legge recante il
bilancio di previsione per l’anno 2004 e bilancio pluriennale per il
triennio 2004-2006 e la Nota di aggiornamento al Documento di
programmazione economica- finanziaria 2004-2007, nonché la Relazione
previsionale e programmatica per il prossimo anno.
Il Consiglio ha poi deliberato i seguenti provvedimenti:
su proposta del Presidente del Consiglio, Berlusconi:
- un decreto
legge che proroga il periodo di sperimentazione della
disciplina del prezzo dei libri, che scadrà il 30 settembre, al fine di
consentire l’acquisizione di ulteriori elementi di valutazione; alcune
significative variabili (quali l’introduzione dell’euro e la massiccia
vendita di libri in edicola abbinati ai quotidiani) hanno infatti
influenzato gli andamenti del mercato e non consentono di trarre
conclusioni attendibili dalla sperimentazione effettuata, che verrà
pertanto prorogata fino all’attuazione di una riforma organica della
disciplina del libro e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2004; (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 22.00.
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19 |
Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 10,25 a
Palazzo Chigi
Il Consiglio ha approvato i seguenti provvedimenti:
su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della
ricerca, Moratti:
- un
disegno di legge che, al fine di porre fine ad
una situazione di incertezza per gli abilitati all'insegnamento non in
ruolo, ridetermina i punteggi dei titoli per l'iscrizione nell'ultimo
scaglione delle graduatorie permanenti, che comprendono i docenti
vincitori di concorsi per soli titoli, i vincitori di concorsi ordinari,
i docenti con abilitazione conseguita nelle sessioni riservate e i
docenti abilitati attraverso i corsi di specializzazione per
l'insegnamento secondario (SSIS). Per ampliare le possibilità di
assunzione per tutte le categorie di docenti iscritti nelle graduatorie
permanenti, è inoltre affidato alla contrattazione collettiva il compito
di rideterminare il contingente dei posti utilizzabili per i passaggi di
ruolo nella scuola secondaria; (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 11.05.
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16 |
Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 15,40 a
Palazzo Chigi
Il Consiglio, appositamente convocato, ha approvato in
via preliminare il disegno di legge di revisione della parte seconda
della Costituzione, che sarà ora sottoposto alla Conferenza unificata
Stato-Regioni-Autonomie locali.
La riforma affronterà poi l’iter parlamentare di approvazione previsto
dalla Costituzione e cioè l’approvazione da parte di ciascun ramo del
Parlamento con due distinte e successive deliberazioni (ad intervallo
non minore di tre mesi) assunte a maggioranza assoluta da ciascuna
Camera.
Il disegno di riforma prevede un Senato federale della Repubblica,
composto da 200 senatori, più quelli assegnati alla circoscrizione
Estero ed i senatori a vita, eletti a suffragio universale e diretto con
sistema proporzionale sulla base del criterio di rappresentanza
territoriale; la proposta prevede che ogni Regione abbia un minimo di
cinque senatori, mentre Molise e Valle d’Aosta potranno avere,
rispettivamente, due ed un senatore; saranno comunque eleggibili a
senatore soltanto coloro che abbiano svolto una significativa esperienza
istituzionale all’interno del territorio regionale. Anche la
composizione della Camera dei deputati viene fortemente ridotta nel
numero (400 membri, più quelli assegnati alla circoscrizione Estero),
mentre il limite di età per l’elettorato attivo e passivo è unificato
rispettivamente a 18 e 25 anni.
A tutela delle opposizioni viene enunciato il principio, che dovrà
trovare significativo riscontro nell’auto-organizzazione della Camera
dei deputati, in base al quale i loro diritti sono garantiti e tutelati
dai regolamenti parlamentari, anche con riferimento alla formazione del
calendario dei lavori.
Cambia la connotazione del nostro bicameralismo, non più perfetto ma
asimmetrico, in linea con gli ordinamenti caratterizzati da un forte
potere delle autonomie territoriali; ogni ramo del Parlamento esaminerà
disegni di legge su materie proprie e peculiari (salvo alcune
strettamente bicamerali): la Camera sulle materie a competenza
esclusivamente statale mentre il Senato federale si esprimerà sulla
determinazione dei principi fondamentali nelle materie a competenza
concorrente. L’iter di approvazione delle leggi cambia, di conseguenza,
in maniera significativa sia nella sostanza che nei tempi, ponendo fine
al fenomeno della cosiddetta navette da uno all’altro ramo del
Parlamento, tramite la suddivisione delle competenze per materia.
La riforma tocca anche la composizione della Corte Costituzionale, che
assume una forte connotazione regionale ed un maggiore collegamento con
il Parlamento (nove, su diciannove, i membri eletti dalle Camere) e le
norme sulla ineleggibilità di parlamentari e di consiglieri regionali.
Cambia la procedura di elezione del Capo dello Stato; oltre ai già
previsti poteri, assume quello di nominare i Presidenti delle autorità
amministrative indipendenti nei casi previsti dalla legge e di designare
il Vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. Il potere
di scioglimento della Camera viene esercitato dal Presidente della
Repubblica su proposta del Primo Ministro, che ne assume la esclusiva
responsabilità, mentre quello del Senato spetta al Presidente in via
esclusiva in caso di prolungata impossibilità di funzionamento.
Significativamente rafforzata la figura del Primo Ministro (non più,
quindi, Presidente del Consiglio), che dovrà dirigere (oltre che
promuovere e a coordinare) l’attività dei Ministri, da lui direttamente
nominati e revocati. La candidatura alla carica di primo Ministro
avviene tramite collegamento alle coalizioni che partecipano
all’elezione della Camera dei deputati ed il Presidente della Repubblica
nomina il candidato Primo Ministro collegato alla maggioranza espressa
dall’elezione stessa. Pertanto la fiducia da parte delle Camere non è
più prevista ma diventa presunta fino a quando non sia approvata una
mozione di sfiducia della Camera o questa respinga una proposta del
Governo sulla quale il Primo Ministro abbia posto la questione di
fiducia; in tali casi le dimissioni sono obbligatorie e sono indette
nuove elezioni.
Inoltre viene specificato che la Capitale dispone di forme e condizioni
particolari di autonomia, anche normativa, nelle materie di competenza
regionale, nei limiti e con le modalità stabiliti dallo Statuto della
Regione Lazio.
Viene poi modificato l’articolo 117 della Costituzione, con la
previsione della competenza legislativa esclusiva delle Regioni in
materie attinenti ad istruzione, sanità e sicurezza, oltre che nelle
materie non riservate alla competenza statale, nonché, con riferimento
all’articolo 127, il procedimento concernente le leggi regionali che
pregiudichino l’interesse nazionale.
Infine, a tutela delle opposizioni, il referendum oppositivo sarà sempre
possibile sui progetti di revisione costituzionale, qualunque
maggioranza li abbia approvati.
La seduta ha avuto termine alle ore 17.10.
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12 |
Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 11,10 a
Palazzo Chigi
Successivamente il Consiglio ha esaminato e deliberato
i seguenti provvedimenti: (...)
su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della
ricerca, Moratti:
- uno
schema di decreto legislativo concernente il primo modulo
dell'attuazione della “riforma Moratti”, relativo alla scuola
dell'infanzia (triennale) e al primo ciclo dell'istruzione: scuola
primaria (quinquennale) e scuola secondaria di primo grado (triennale).
Viene anticipata l'età delle bambine e dei bambini che accedono alla
scuola dell'infanzia e alla scuola primaria e rimodulato l'orario
annuale delle attività educative; il passaggio dalla scuola primaria
alla scuola secondaria di primo grado avverrà previa valutazione
positiva e non più con un esame di Stato com'è attualmente l'esame di
licenza elementare. L'inglese è la prima lingua straniera tra quelle
dell'Unione europea da insegnare agli allievi della scuola primaria fin
dalla prima classe; nella scuola secondaria di primo grado verrà
insegnata una seconda lingua dell'Unione europea; sono previsti piani di
studio personalizzati. Il provvedimento verrà trasmesso per il parere
alla Conferenza unificata e alle Commissioni parlamentari competenti. Il
Consiglio rinnova al Ministro Moratti il compiacimento e il plauso per
la riforma e formula auguri per il successo del primo ciclo che prende
l'avvio con l'approvazione del decreto legislativo;
- un decreto presidenziale che riordina le scuole e gli istituti di
carattere atipico. Si tratta dell'istituto “Augusto Romagnoli” di Roma e
di tre istituti per i sordomuti, che avevano compiti di “Scuole
speciali” e che vengono riordinati per supportare le scuole autonome ai
fini della integrazione degli allievi portatori di handicap,
rispettivamente, della vista e dell'udito.Il provvedimento ha ricevuto
il parere della Conferenza unificata e della competente Commissione
della Camera dei deputati; (...)
E' stato inoltre approvato il Piano programmatico di interventi
finanziari per la Scuola, presentato dal Ministro Moratti, che sarà
inviato alla Conferenza Stato-Regioni per la necessaria intesa. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 12,25
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4 |
Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 15,30 a Palazzo Chigi |
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