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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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SETTEMBRE 2003


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Parlamento

 

Camera

 

Aula 22, 23, 24 Il 24 settembre la Camera approva il DdL di conversione del DL 230/03 (Finanziamento Esami Abilitazione)
Commissioni
7a 23, 24, 30 DdL AC 4091 e 4095, Stato giuridico e diritti degli insegnanti della scuola
7a 9, 10, 15, 16, 17 DdL di conversione del DL 230/03 (Finanziamento Esami Abilitazione)

Il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato alle ore 18 di lunedì 15 settembre 2003

Il 17 settembre la Commissione delibera di dare mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul testo del provvedimento.

 

Senato

 

Aula 18 Ripresa dell'attività parlamentare
Commissioni
7a 30 DdL di conversione del DL 230/03 (Finanziamento Esami Abilitazione)
7a 23, 24, 30 Norme in materia di regolarizzazione delle iscrizioni ai corsi di diploma universitario di laurea per l' anno accademico 2000 - 2001
7a 25 Interrogazioni
7a 23 Questioni afferenti il sistema universitario italiano

Governo

29 Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 18.40 a Palazzo Chigi.

(...) Successivamente il Consiglio su proposta del Ministro dell’Economia, Tremonti, ha approvato il disegno di Legge Finanziaria, ricondotto ad una più stretta osservanza del suo contenuto tipico previsto dalla legge n. 468 del 1978, ed un provvedimento di urgenza in materia di sviluppo dell’economia e di correzione dei conti pubblici, nonchè la programmazione di misure di adeguamento della normativa prevista nella legge delega in materia previdenziale (atto Senato n.2058-delega al Governo in materia previdenziale Il ricorso all’adozione di un provvedimento d’urgenza nasce dall’esigenza, oltre che di prorogare alcuni termini in scadenza, di offrire un quadro di certezze riguardo alcuni interventi programmati, nonchè di avviare immediate misure per stimolare l’economia con particolare riguardo ai settori in grado di incidere maggiormente sullo sviluppo e la competitività del sistema Italia. Si tratta, infatti, di garantire la piena esplicazione degli effetti attesi fin dall’inizio del 2004. In tale ambito, particolare rilievo riveste l’operazione di trasformazione in società per azioni della Cassa depositi e prestiti, volta a favorire il potenziamento del sistema di finanziamento degli investimenti pubblici in infrastrutture.
E’ di tutta evidenza, pertanto, la stretta correlazione tra il predetto provvedimento di urgenza e le programmate misure aggiuntive in materia previdenziale con il disegno di legge finanziaria la cui compatibilità finanziaria dipende largamente dalle misure contemplate nel citato provvedimento.
La manovra prevede misure correttive per circa 16 miliardi di euro, utilizzando misure una tantum e provvedimenti strutturali di riduzione della spesa corrente, nonché interventi per lo sviluppo per circa 5 miliardi di euro.
Le misure previste, al netto degli effetti degli interventi a favore dello sviluppo, riducono l’indebitamento di circa un punto percentuale, consentendo di raggiungere l’obiettivo di un rapporto deficit/PIL del 2,2 per cento nel 2004 con un’ulteriore riduzione di 0,3 punti percentuali dell’indebitamento strutturale.
Per favorire la ripresa economica attesa nei prossimi mesi in un quadro di stabilità finanziaria, la manovra per il 2004 si propone di:
a) rafforzare le politiche di rilancio degli investimenti soprattutto nei settori delle infrastrutture, della ricerca e dell’innovazione;
b) sostenere la domanda delle famiglie con interventi mirati nel settore della casa ed a favore della natalità;
c) rispettare gli impegni di consolidamento fiscale assunti in sede europea.
Il Consiglio ha inoltre approvato il disegno di legge recante il bilancio di previsione per l’anno 2004 e bilancio pluriennale per il triennio 2004-2006 e la Nota di aggiornamento al Documento di programmazione economica- finanziaria 2004-2007, nonché la Relazione previsionale e programmatica per il prossimo anno.
Il Consiglio ha poi deliberato i seguenti provvedimenti:
su proposta del Presidente del Consiglio, Berlusconi:
- un
decreto legge che proroga il periodo di sperimentazione della disciplina del prezzo dei libri, che scadrà il 30 settembre, al fine di consentire l’acquisizione di ulteriori elementi di valutazione; alcune significative variabili (quali l’introduzione dell’euro e la massiccia vendita di libri in edicola abbinati ai quotidiani) hanno infatti influenzato gli andamenti del mercato e non consentono di trarre conclusioni attendibili dalla sperimentazione effettuata, che verrà pertanto prorogata fino all’attuazione di una riforma organica della disciplina del libro e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2004; (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 22.00.

19 Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 10,25 a Palazzo Chigi

Il Consiglio ha approvato i seguenti provvedimenti:
su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Moratti:
- un
disegno di legge che, al fine di porre fine ad una situazione di incertezza per gli abilitati all'insegnamento non in ruolo, ridetermina i punteggi dei titoli per l'iscrizione nell'ultimo scaglione delle graduatorie permanenti, che comprendono i docenti vincitori di concorsi per soli titoli, i vincitori di concorsi ordinari, i docenti con abilitazione conseguita nelle sessioni riservate e i docenti abilitati attraverso i corsi di specializzazione per l'insegnamento secondario (SSIS). Per ampliare le possibilità di assunzione per tutte le categorie di docenti iscritti nelle graduatorie permanenti, è inoltre affidato alla contrattazione collettiva il compito di rideterminare il contingente dei posti utilizzabili per i passaggi di ruolo nella scuola secondaria; (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 11.05.

16 Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 15,40 a Palazzo Chigi

Il Consiglio, appositamente convocato, ha approvato in via preliminare il disegno di legge di revisione della parte seconda della Costituzione, che sarà ora sottoposto alla Conferenza unificata Stato-Regioni-Autonomie locali.
La riforma affronterà poi l’iter parlamentare di approvazione previsto dalla Costituzione e cioè l’approvazione da parte di ciascun ramo del Parlamento con due distinte e successive deliberazioni (ad intervallo non minore di tre mesi) assunte a maggioranza assoluta da ciascuna Camera.
Il disegno di riforma prevede un Senato federale della Repubblica, composto da 200 senatori, più quelli assegnati alla circoscrizione Estero ed i senatori a vita, eletti a suffragio universale e diretto con sistema proporzionale sulla base del criterio di rappresentanza territoriale; la proposta prevede che ogni Regione abbia un minimo di cinque senatori, mentre Molise e Valle d’Aosta potranno avere, rispettivamente, due ed un senatore; saranno comunque eleggibili a senatore soltanto coloro che abbiano svolto una significativa esperienza istituzionale all’interno del territorio regionale. Anche la composizione della Camera dei deputati viene fortemente ridotta nel numero (400 membri, più quelli assegnati alla circoscrizione Estero), mentre il limite di età per l’elettorato attivo e passivo è unificato rispettivamente a 18 e 25 anni.
A tutela delle opposizioni viene enunciato il principio, che dovrà trovare significativo riscontro nell’auto-organizzazione della Camera dei deputati, in base al quale i loro diritti sono garantiti e tutelati dai regolamenti parlamentari, anche con riferimento alla formazione del calendario dei lavori.
Cambia la connotazione del nostro bicameralismo, non più perfetto ma asimmetrico, in linea con gli ordinamenti caratterizzati da un forte potere delle autonomie territoriali; ogni ramo del Parlamento esaminerà disegni di legge su materie proprie e peculiari (salvo alcune strettamente bicamerali): la Camera sulle materie a competenza esclusivamente statale mentre il Senato federale si esprimerà sulla determinazione dei principi fondamentali nelle materie a competenza concorrente. L’iter di approvazione delle leggi cambia, di conseguenza, in maniera significativa sia nella sostanza che nei tempi, ponendo fine al fenomeno della cosiddetta navette da uno all’altro ramo del Parlamento, tramite la suddivisione delle competenze per materia.
La riforma tocca anche la composizione della Corte Costituzionale, che assume una forte connotazione regionale ed un maggiore collegamento con il Parlamento (nove, su diciannove, i membri eletti dalle Camere) e le norme sulla ineleggibilità di parlamentari e di consiglieri regionali.
Cambia la procedura di elezione del Capo dello Stato; oltre ai già previsti poteri, assume quello di nominare i Presidenti delle autorità amministrative indipendenti nei casi previsti dalla legge e di designare il Vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. Il potere di scioglimento della Camera viene esercitato dal Presidente della Repubblica su proposta del Primo Ministro, che ne assume la esclusiva responsabilità, mentre quello del Senato spetta al Presidente in via esclusiva in caso di prolungata impossibilità di funzionamento.
Significativamente rafforzata la figura del Primo Ministro (non più, quindi, Presidente del Consiglio), che dovrà dirigere (oltre che promuovere e a coordinare) l’attività dei Ministri, da lui direttamente nominati e revocati. La candidatura alla carica di primo Ministro avviene tramite collegamento alle coalizioni che partecipano all’elezione della Camera dei deputati ed il Presidente della Repubblica nomina il candidato Primo Ministro collegato alla maggioranza espressa dall’elezione stessa. Pertanto la fiducia da parte delle Camere non è più prevista ma diventa presunta fino a quando non sia approvata una mozione di sfiducia della Camera o questa respinga una proposta del Governo sulla quale il Primo Ministro abbia posto la questione di fiducia; in tali casi le dimissioni sono obbligatorie e sono indette nuove elezioni.
Inoltre viene specificato che la Capitale dispone di forme e condizioni particolari di autonomia, anche normativa, nelle materie di competenza regionale, nei limiti e con le modalità stabiliti dallo Statuto della Regione Lazio.
Viene poi modificato l’articolo 117 della Costituzione, con la previsione della competenza legislativa esclusiva delle Regioni in materie attinenti ad istruzione, sanità e sicurezza, oltre che nelle materie non riservate alla competenza statale, nonché, con riferimento all’articolo 127, il procedimento concernente le leggi regionali che pregiudichino l’interesse nazionale.
Infine, a tutela delle opposizioni, il referendum oppositivo sarà sempre possibile sui progetti di revisione costituzionale, qualunque maggioranza li abbia approvati.
La seduta ha avuto termine alle ore 17.10.

12 Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 11,10 a Palazzo Chigi

Successivamente il Consiglio ha esaminato e deliberato i seguenti provvedimenti: (...)
su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Moratti:
- uno
schema di decreto legislativo concernente il primo modulo dell'attuazione della “riforma Moratti”, relativo alla scuola dell'infanzia (triennale) e al primo ciclo dell'istruzione: scuola primaria (quinquennale) e scuola secondaria di primo grado (triennale). Viene anticipata l'età delle bambine e dei bambini che accedono alla scuola dell'infanzia e alla scuola primaria e rimodulato l'orario annuale delle attività educative; il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado avverrà previa valutazione positiva e non più con un esame di Stato com'è attualmente l'esame di licenza elementare. L'inglese è la prima lingua straniera tra quelle dell'Unione europea da insegnare agli allievi della scuola primaria fin dalla prima classe; nella scuola secondaria di primo grado verrà insegnata una seconda lingua dell'Unione europea; sono previsti piani di studio personalizzati. Il provvedimento verrà trasmesso per il parere alla Conferenza unificata e alle Commissioni parlamentari competenti. Il Consiglio rinnova al Ministro Moratti il compiacimento e il plauso per la riforma e formula auguri per il successo del primo ciclo che prende l'avvio con l'approvazione del decreto legislativo;
- un decreto presidenziale che riordina le scuole e gli istituti di carattere atipico. Si tratta dell'istituto “Augusto Romagnoli” di Roma e di tre istituti per i sordomuti, che avevano compiti di “Scuole speciali” e che vengono riordinati per supportare le scuole autonome ai fini della integrazione degli allievi portatori di handicap, rispettivamente, della vista e dell'udito.Il provvedimento ha ricevuto il parere della Conferenza unificata e della competente Commissione della Camera dei deputati; (...)
E' stato inoltre approvato il Piano programmatico di interventi finanziari per la Scuola, presentato dal Ministro Moratti, che sarà inviato alla Conferenza Stato-Regioni per la necessaria intesa. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 12,25

4 Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 15,30 a Palazzo Chigi

 



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