Camera
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Aula |
19 |
Svolgimento interrogazioni
LA RUSSA, AIRAGHI, ALBONI, AMORUSO, ANEDDA, ARMANI,
ARRIGHI, ASCIERTO, BELLOTTI, BENEDETTI VALENTINI, BOCCHINO, BORNACIN,
BRIGUGLIO, BUONTEMPO, BUTTI, CANNELLA, CANELLI, CARRARA, CARUSO,
CASTELLANI, CATANOSO, CIRIELLI, COLA, GIORGIO CONTE, GIULIO CONTI,
CORONELLA, CRISTALDI, DELMASTRO DELLE VEDOVE, FASANO, FATUZZO, FIORI, FOTI,
FRAGALÀ, FRANZ, GIUSEPPE GALLO, GAMBA, GERACI, GHIGLIA, ALBERTO GIORGETTI,
GIRONDA, LA GRUA, LAMORTE, LANDI DI CHIAVENNA, LANDOLFI, LA STARZA, LEO,
LISI, LO PRESTI, LOSURDO, MACERATINI, MAGGI, MALGIERI, GIANNI MANCUSO,
MARTINI, MAZZOCCHI, MENIA, MEROI, MESSA, MIGLIORI, MUSSOLINI, ANGELA
NAPOLI, NESPOLI, ONNIS, PAOLONE, PATARINO, ANTONIO PEPE, PEZZOLI, PORCU,
RAISI, RAMPONI, RICCIO, RONCHI, ROSITANI, SAGLIA, SAIA, GARNERO SANTANCHÈ,
SCALIA, SELVA, SERENA, STRANO, TAGLIALATELA, TRANTINO, VILLANI, ZACCHEO e
ZACCHERA. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della
ricerca - Per sapere - premesso che:
il premio nobel Dario Fo ha affermato in un'intervista con
riferimento agli attentatori delle torri gemelle: «Potrebbero essere
sionisti pazzi»;
nel corso della stessa intervista, allo scopo dichiarato di contestare il
presunto cinismo della grande finanza americana, ha altresì detto: «Che
cosa volete che siano ventimila morti a New York?»;
il tono generale della citata intervista di Dario Fo e di alcune
trasmissioni televisive, a giudizio dell'interrogante, potrebbe dar luogo
ad una serie di odiosi distinguo e potrebbe essere male
interpretate, persino nel senso di diffondere l'opinione che le ragioni
del terrorismo possano essere in qualche modo giustificate -:
quali iniziative intenda intraprendere affinché siano diffusi nelle
scuole modelli culturali improntati al fermo rispetto della libertà e
alla inequivoca condanna delle azioni terroristiche.(3-00211)
LETIZIA MORATTI, Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca scientifica. Personalmente, sono profondamente convinta che la tragedia che ha colpito gli Stati Uniti e che ha colpito tutta l'America, il dolore, l'angoscia, il disorientamento, il senso di vulnerabilità, forse anche di impotenza, che tutti noi abbiamo provato nel vedere quelle terribili immagini, debba diventare per tutti i giovani un'occasione e un'opportunità per riflettere sui valori, sulla crescita umana, sull'importanza della cultura e di una cultura sociale ispirata a valori di democrazia e di pace. Per questo ho dato indicazioni - che, peraltro, sono state date da tutte le istituzioni - perché anche nelle scuole si osservassero tre minuti di silenzio all'inizio delle lezioni scolastiche.
Vorrei aggiungere che, nella consapevolezza che la scuola deve essere un luogo dove i giovani possono approfondire anche gli accadimenti quotidiani - e, quindi, non solo luogo del sapere, ma anche luogo dove si forma al dialogo e alla comprensione reciproca -, ho rivolto agli studenti, alle famiglie e ai docenti un invito ad approfondire gli accadimenti americani, ad analizzarne tutti gli aspetti, a far sì che gli studenti non tengano dentro di sé ansie ed angosce. Credo che il modello culturale al quale fare riferimento sia il modello dell'Europa, un continente che ha un patrimonio unico di civiltà, di democrazia, di benessere, che ha saputo superare guerre e divisioni interne ed ha saputo costruire un'unità che è composta anche dalla ricchezza delle diversità dei suoi popoli. Spetta all'autonomia delle scuole e alla sensibilità, alla competenza e alla responsabilità dei docenti, trovare i modi e le forme per poter parlare con i ragazzi di quanto è accaduto e per poter approfondire quegli aspetti che possono portare a superare discriminazioni e atteggiamenti di intolleranza. Sono certa che le scuole e gli insegnanti si atterranno a questo modello e a principi e valori che sono universali: il rispetto della libertà e l'inequivocabile condanna di ogni forma di terrorismo.
ANDREA RONCHI. Signor Presidente, signor ministro, sono profondamente e convintamente soddisfatto delle sue parole e, anche a nome del gruppo di Alleanza nazionale, le esprimo il placet su quanto ha dichiarato.
Siamo profondamente convinti che proprio dalla scuola debba partire la vera, grande risposta che la società deve fornire e prima che politica deve essere morale.
Signor ministro, la preghiamo di voler chiamare la cultura italiana al fianco dei docenti proprio perché possa partire questo grande messaggio di risposta, di libertà e di solidarietà, affinché possa essere battuto sin dall'inizio qualsiasi tipo di germe della violenza e la cultura possa essere chiamata a un grande senso di responsabilità.
Sono profondamente d'accordo con lei, signor ministro, sul concetto della libertà e soprattutto dell'autonomia dell'insegnamento. È una base fondamentale della nostra democrazia. Oggi, però, ci troviamo in un momento di grandissima difficoltà per le coscienze, soprattutto per quelle più giovani ed è necessario che proprio dalla scuola, signor ministro, debba partire un vero, grande segnale univoco che possa indurre le giovani generazioni a diffidare, a combattere, ad allontanare qualsiasi tipo di germe della violenza, del terrorismo e ad amare la solidarietà, i principi della sussidiarietà e del rispetto per gli altri. Questo è il vero, unico, grande messaggio che può battere per sempre il terrorismo.
Grazie signor ministro per quanto ha dichiarato.
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Aula |
18 |
Svolgimento interrogazioni
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Aula |
12 |
Comunicazioni del Presidente
Dibattito sugli attentati terroristici che hanno colpito
gli Stati Uniti
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Aula |
11 |
Si svolge la manifestazione "Studenti
in aula per l'Europa"
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7a
Com. |
27 |
- Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per
l'esercizio finanziario 2000 (C. 1597
Governo, approvato dal Senato)
- Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci
delle amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2001 (C. 1598
Governo, approvato dal Senato)
Tabella n. 2: stato di previsione del Ministero dell'economia e delle
finanze, limitatamente ai settori dell'informazione e dell'editoria
Tabella n. 3: stato di previsione del Ministero per i beni e le attività
culturali
Tabella n. 6: stato di previsione del Ministero dell'istruzione,
dell'università e della ricerca
(Il) relatore, dopo aver illustrato le finalità ed il
contenuto del Rendiconto generale dello Stato, si sofferma sulle parti di
interesse della Commissione, evidenziando in particolare un incremento dei
fondi per oneri di personale.
Con riferimento al Ministero della pubblica istruzione, evidenzia che la
legge di bilancio per il 2000 prevedeva una dotazione di competenza pari a
65.129,1 miliardi ed autorizzazioni di cassa per 62.326,7 miliardi; le
variazioni intervenute nel corso dell'anno hanno determinato una dotazione
definitiva di competenza pari a 66.543,9 miliardi e autorizzazioni di cassa
per 67.022,3 miliardi. I residui accertati al 1o gennaio 2000
ammontavano a 2.963,4 miliardi: conseguentemente la massa spendibile è
stata di 69.507,3 miliardi. Relativamente alla gestione nel 2000 sono stati
impegnati 61.737,4 miliardi in competenza e 7.444,3 miliardi in conto
residui. I pagamenti ammontano a 65.478,3 miliardi. I residui al 31 dicembre
2000 ammontano a 3.445,1 miliardi, di cui 1.602,1 di nuova formazione.
In merito al Ministero per i beni e le attività culturali, ricorda che la
legge di bilancio per il 2000 prevedeva una dotazione di competenza pari a
4.070,6 miliardi e autorizzazioni di cassa per 4.006,4 miliardi. Le
variazioni intervenute nel corso dell'anno hanno determinato una dotazione
definitiva di competenza pari a 4.604,9 miliardi e autorizzazioni di cassa
per 4.183 miliardi. I residui accertati al 1o gennaio 2000
ammontavano a 3.705 miliardi: conseguentemente la massa spendibile è stata
di 8.309,9 miliardi. Relativamente alla gestione nel 2000 sono stati
impegnati 4.817,3 miliardi in competenza e 3.467,3 miliardi in conto
residui. I pagamenti ammontano a 4.839,5 miliardi. I residui al 31 dicembre
2000 ammontano a 3.445,1 miliardi, di cui 1.602,1 di nuova formazione.
In merito al Ministero dell'università e della ricerca scientifica e
tecnologica, precisa che la legge di bilancio per il 2000 prevedeva una
dotazione di competenza pari a 17.172,5 miliardi e autorizzazioni di cassa
per 15.774,4 miliardi. Le variazioni intervenute nel corso dell'anno hanno
determinato una dotazione definitiva di competenza pari a 19.320,1 miliardi
e autorizzazioni di cassa per 19.241,5 miliardi. I residui accertati al 1o
gennaio 2000 ammontavano a 15.308,5 miliardi: conseguentemente la massa
spendibile è stata di 34.628,6 miliardi. Relativamente alla gestione nel
2000 sono stati impegnati 19.304 miliardi in competenza e 15.232,4 miliardi
in conto residui. I pagamenti ammontano a 17.393,9 miliardi. I residui al 31
dicembre 2000 ammontano a 17.142,5 miliardi, di cui 12.217,4 di nuova
formazione.
Ricorda che il disegno di legge di assestamento è stato previsto dalla
legge n. 468 del 1978 per consentire un aggiornamento sistematico, a metà
esercizio, degli stanziamenti del bilancio dello Stato, «anche sulla scorta
della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di
rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente». Precisato
come la prima parte del disegno di legge abbia valore essenzialmente
informativo, avverte che la seconda parte contiene le sole proposte di
variazione, in termini di competenza e di cassa, recate dal disegno di legge
stesso, che costituiscono oggetto di approvazione da parte del Parlamento.
Il disegno di legge di assestamento per il 2001, in particolare, adegua la
struttura del bilancio dello Stato alla riforma del Governo che è stata
disciplinata con il decreto legislativo n. 300 del 1999 ed ha ricevuto
attuazione a decorre dall'inizio della XIV legislatura. Peraltro, in via
transitoria, gli stati di previsione relativi ai ministeri soppressi a
seguito della riforma del Governo sono stati inseriti all'interno dello
stato di previsione dei ministeri di nuova istituzione come sezioni
distinte. Pertanto, da quest'anno il Ministero della pubblica istruzione e
il Ministero dell'università e della ricerca scientifica sono stati
accorpati nel Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Le spese per interventi di sostegno concernenti settori dell'informazione e
dell'editoria, di competenza del Dipartimento per l'informazione e
l'editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, trovano ora
collocazione nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle
finanze, all'interno del centro di responsabilità denominato «Gestione
transitoria delle spese già attribuite alla Presidenza del Consiglio dei
ministri - Servizio per la gestione delle spese residuali».
Ricorda che nella legge di bilancio 2001 si rinvengono le seguenti unità
previsionali di base, di parte corrente, con le indicate appostazioni in
termini di competenza e di cassa: 16.1.2.3 «Agenzie di informazione»: 18
miliardi; 16.1.2.5 «Imprese radiofoniche ed editoriali»: 789,6 miliardi;
16.1.2.6 «RAI» (relativa ai servizi aggiuntivi rispetto a quelli in
concessione): 126,8 miliardi. Si rinviene inoltre l'unità previsionale in
conto capitale 16.2.1.2 «Imprese radiofoniche ed editoriali»: 35 miliardi.
Le disponibilità recate dalle unità previsionali di base succitate nella
legge di bilancio sono quindi complessivamente pari a 969,4 miliardi.
Il disegno di legge di assestamento reca variazioni relative a tutte le unità
previsionali di base in oggetto, determinando un aumento complessivo di
502,5 miliardi per la competenza (con un aumento di 506,8 miliardi per atti
amministrativi ed una diminuzione di 4,3 miliardi con il disegno di legge di
assestamento) e di 375,7 miliardi per le autorizzazioni di cassa (con un
aumento di 526,2 miliardi per atti amministrativi e una diminuzione di 150,5
miliardi con il disegno di legge di assestamento).
Lo stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali,
approvato con legge 23 dicembre 2000, n. 389, reca le seguenti spese: per la
parte corrente previsioni di competenza pari a 3.027,5 miliardi e
autorizzazioni di cassa pari a 3.072 miliardi, per la parte in conto
capitale previsioni di competenza per 1.286,7 miliardi e autorizzazioni di
cassa per 1.282,2 miliardi, per il rimborso passività finanziarie
previsioni di competenza ed autorizzazioni di cassa pari, rispettivamente, a
24,9 miliardi. Conseguentemente le previsioni di competenza sono pari a
4.339,1 miliardi e le autorizzazioni di cassa ammontano a 4.379,1 miliardi.
Rispetto alle previsioni di bilancio il disegno di legge di assestamento
registra per la parte corrente un incremento di 116,1 miliardi riguardanti
le previsioni di competenza e di 219,4 miliardi riguardanti le
autorizzazioni di cassa; per la parte in conto capitale un incremento di 165
miliardi relativo alle previsioni di competenza e di 231,4 miliardi
concernente le autorizzazioni di cassa; per il rimborso passività
finanziarie un incremento di 3,5 miliardi delle autorizzazioni di cassa.
Conseguentemente l'incremento riguardante le previsioni di competenza è
pari a 281,1 miliardi, mentre quello concernente le autorizzazioni di cassa
è di 454,3 miliardi.
Precisa che nel disegno di legge di assestamento vengono in primo luogo
recepite in bilancio le variazioni già disposte con atto amministrativo o
in applicazione di norme di carattere generale. Tali variazioni ammontano a
225,3 miliardi per la competenza e 311,2 miliardi per la cassa. A dette
variazioni si aggiungono quelle proposte con il disegno di legge di
assestamento le quali comportano un incremento di 55,8 miliardi sulla
competenza - di cui 55,5 miliardi per la parte corrente e 0,3 miliardi per
la parte in conto capitale - e di 143,1 miliardi sulle autorizzazioni di
cassa (139,3 miliardi per la parte corrente, 0,3 miliardi per la parte in
conto capitale e 3,5 miliardi per il rimborso passività finanziarie).
Le variazioni più rilevanti proposte con il disegno di legge di
assestamento interessano i seguenti centri di responsabilità: Segretariato
generale, in particolare l'unità previsionale di base 8.1.3.1 - Fondo da
ripartire per oneri di personale con un aumento di 7,3 miliardi per la
competenza e di 22,3 per la cassa; Direzione generale per i beni
archeologici, in particolare l'unità previsionale di base 10.1.1.0 -
Funzionamento con un aumento di 23,2 miliardi per la competenza e di 39,7
per la cassa, nonché l'unità previsionale di base 10.2.1.3 - Patrimonio
culturale statale, con una diminuzione di 23,8 miliardi, relativa alle sole
autorizzazioni di cassa; Direzione generale per gli archivi, in particolare
l'unità previsionale di base 11.1.1.0 - Funzionamento con un aumento di
25,1 miliardi per la competenza e di 25,9 per la cassa; Direzione generale
per lo spettacolo dal vivo, in particolare con un aumento di 0,3 miliardi
per la competenza e di 30,6 per la cassa relativo all'unità previsionale di
base 13.1.2.2 - Fondo unico per lo spettacolo.
In conseguenza delle variazioni già disposte per atto amministrativo e di
quelle proposte con il disegno di legge di assestamento, le previsioni di
bilancio per il 2001 vengono ad assestarsi come segue: per la parte corrente
si registra un incremento di 3143,7 miliardi riguardanti le previsioni di
competenza e di 3291,4 miliardi riguardanti le autorizzazioni di cassa; per
la parte in conto capitale un incremento di 1.451,7 miliardi relativo alle
previsioni di competenza e di 1.513,6 miliardi relativo alle autorizzazioni
di cassa; per il rimborso passività finanziarie un incremento di 24,9
miliardi per le previsioni di competenza e di 28,4 miliardi per le
autorizzazioni di cassa. Le previsioni di competenza ammontano pertanto a
4.620,3 miliardi, mentre le autorizzazioni di cassa risultano pari a 4.833,4
miliardi.
Lo stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e
della ricerca per il 2001 reca le seguenti spese: per la parte corrente le
previsioni di competenza sono pari a 78.128,2 miliardi, mentre le
autorizzazioni di cassa ammontano a 76.936,2 miliardi; per la parte in conto
capitale le previsioni di competenza risultano pari a 6.132,7 miliardi e le
autorizzazioni di cassa a 7.071,1 miliardi. Conseguentemente, le previsioni
di competenza ammontano a 84.260,9 miliardi, mentre le autorizzazioni di
cassa sono pari a 84.007,3 miliardi.
Rispetto alle previsioni di bilancio il disegno di legge di assestamento
registra per la parte corrente una variazione di 3.583,5 miliardi
riguardante le previsioni di competenza e di 3.574,7 miliardi riguardanti le
autorizzazioni di cassa, per la parte in conto capitale una variazione di
105,2 miliardi per le previsioni di competenza ed una diminuzione di 205,8
miliardi per le autorizzazioni di cassa. Tali variazioni ammontano dunque a
3.688,7 miliardi per le previsioni di competenza e a 3.368,9 miliardi per le
autorizzazioni di cassa.
Rileva che le variazioni discendenti da intervenuti provvedimenti
amministrativi comportano un aumento di 702,2 miliardi degli stanziamenti di
competenza (di cui 594,7 relativi all'ex Ministero della pubblica istruzione
e 1.075 riguardanti l'ex Ministero dell'università e della ricerca
scientifica e tecnologica) e di 855 miliardi delle autorizzazioni di cassa
(di cui 625,3 relativi all'ex Ministero della pubblica istruzione e 229,7
concernenti l'ex Ministero dell'università e della ricerca scientifica e
tecnologica).
A dette variazioni si aggiungono quelle proposte con il disegno di legge di
assestamento le quali comportano un aumento di 2.986,4 miliardi delle spese
di competenza (di cui 2.950,8 relativi all'ex Ministero della pubblica
istruzione e 35,6 riguardanti l'ex Ministero dell'università e della
ricerca scientifica e tecnologica) e di 2513,8 miliardi delle autorizzazioni
di cassa (con un aumento di 3.183 miliardi relativo all'ex Ministero della
pubblica istruzione e una diminuzione di 669,2 riguardante l'ex Ministero
dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica).
Le variazioni della competenza sono connesse prevalentemente al rinnovo dei
contratti collettivi di lavoro dei comparti dei ministeri e della scuola,
tenendo altresì conto della situazione della finanza pubblica, mentre le
modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di
assestare le autorizzazioni stesse in relazione alle variazioni dei residui
e della competenza o dall'esigenza di adeguarsi alla capacità operativa
della amministrazione.
Tra le altre variazioni disposte con l'assestamento segnala la riduzione
pari a 100 miliardi, in termini di competenza, dell'unità previsionale di
base 13.1.2.1, Scuole non statali, interamente riferibile al capitolo 4.151,
Spese per la partecipazione alla realizzazione del sistema prescolastico
integrato. La riduzione fa fronte ad un aumento pari a 154 miliardi in
dipendenza di atti amministrativi. In seguito a tali modifiche le previsioni
assestate del capitolo si attestano a 400 miliardi per l'anno in corso.
In conseguenza delle variazioni già disposte per atto amministrativo e di
quelle proposte con il disegno di legge di assestamento le previsioni di
bilancio per l'anno 2001 vengono ad assestarsi come segue: per la parte
corrente le previsioni di competenza risultano pari a 81.711,7 miliardi e le
autorizzazioni di cassa ammontano a 80.510,9 miliardi; per la parte in conto
capitale sono pari, rispettivamente, a 6.237,9 miliardi e a 6.865,3
miliardi. Conseguentemente le previsioni di competenza ammontano a 87.949,6
miliardi, mentre le autorizzazioni di cassa risultano pari a 87.376,2
miliardi.
Precisa quindi di aver ricevuto assicurazione dal Governo in merito alla
sostanziale invarianza delle disponibilità previste per l'unità
previsionale di base riguardante le scuole non statali, a fronte della
riduzione di 100 miliardi disposta con l'assestamento. Dopo aver
sottolineato l'incremento dell'impegno di spesa previsto per il beni
culturali, preannuncia conclusivamente una proposta di relazione favorevole.
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7a
Com. |
26 |
in sede referente, DdL AC. 587,
756,
835,
1184,
1213
Disciplina delle attività musicali
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7a
Com. |
25 |
Interrogazioni a risposta immediata
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7a
Com. |
20,
26 |
Documento concernente l'esito dell'istruttoria sulle misure
di razionalizzazione degli istituti a carattere culturale
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7a
Com. |
18,
19 |
Incontro con una delegazione della Commissione per la
cultura, l'istruzione e la gioventù dell'Assemblea Nazionale del Vietnam
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7a
Com. |
12 |
Predisposizione del calendario dei lavori per il periodo 18
settembre - 4 ottobre 2001
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Senato
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Aula |
18 |
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e
dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2001
Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per
l'esercizio finanziario 2000
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7a
Com. |
18,
19, 20, 25 |
dibattito sull'Audizione del Ministro dell'istruzione, università e ricerca
scientifica, Letizia Moratti, sulle linee programmatiche del suo dicastero
(25.09.01) Concluso il dibattito, agli intervenuti
replica il ministro MORATTI, la quale dichiara preliminarmente che intende
attenersi alle considerazioni relative alle sue dichiarazioni
programmatiche benchè indubbiamente il dibattito politico abbia
successivamente investito anche altre tematiche.
Quanto al riordino dei cicli scolastici, ella sottolinea come il percorso
di riforma individuato sia di apertura rispetto alle problematiche sottese
e la volontà del Governo sia di svolgere gli approfondimenti necessari in
tempi brevi, arricchendo le acquisizioni fin qui raggiunte, non certo
disconoscendole. A tal fine, la commissione di studio nominata dal
Ministero e presieduta dal professor Bertagna sta svolgendo audizioni
mirate con le associazioni degli operatori interessati (docenti, famiglie
e studenti) ed elaborerà quanto prima le proprie conclusioni da
confrontare nell'ambito degli "stati generali". Ella ritiene
infatti opportuno lasciare alla società civile la sintesi ultima delle
elaborazioni in corso e indi sottoporla al confronto nelle sedi
istituzionali.
Ella risponde poi alla senatrice Pagano che la fine del ciclo cui si
riferiva all'inizio delle sue dichiarazioni programmatiche era quella del
ciclo socio-economico in atto, che l'azione riformatrice non deve
disconoscere, ma anzi raccogliere pur senza rincorrerne ad oltranza le
novità.
Conviene poi che la scuola non sia un'azienda, ma un corpo vivo e
delicato, basato su valori e principi legati alla costruzione della
personalità. Conferma pertanto l'impegno ad assicurare sia l'eccellenza
(intesa come opportunità) che la solidarietà nei momenti di difficoltà.
Del resto, i valori di giustizia, responsabilità ed impegno sono già
ampiamente condivisi dalle giovani generazioni, che hanno solo bisogno di
un aiuto per poterli vivere in pieno. In tal senso, appare indispensabile
valorizzare la funzione docente e sgravarla da compiti impropri.
Il Ministro tiene altresì a precisare che, nelle sue dichiarazioni, non
ha inteso criticare l'azione riformatrice condotta dalla maggioranza di
Centro Sinistra nella scorsa legislatura. Ogni trasformazione sociale ed
organizzativa comporta tuttavia inevitabili criticità, che la rapidità
dei processi tende ad accentuare. L'autonomia scolastica è stata ad
esempio un passo importante nel processo di riforma, che ora va rafforzato
e radicato. Analogamente, occorre semplificare e razionalizzare la
macchina burocratica, onde evitare fenomeni deprecabili come la
stratificazione di atti normativi secondari.
Anche dopo i tragici attentati terroristici negli Stati Uniti, appare del
resto di sempre maggiore evidenza l'esigenza di intendere la scuola come
momento di aggregazione, atta a trasmettere i valori fondanti della società
civile. In tal senso, particolare rilievo assume l'integrazione tra
sistema pubblico e privato.
Quanto alla formazione professionale, il Ministro non intende anticipare
le conclusioni della commissione Bertagna. Ritiene tuttavia che il sistema
attuale abbia margini di miglioramento, come confermato dai dati OCSE
secondo i quali l'Italia si attesta ad una percentuale irrisoria pari al 5
per cento (rispetto ad una media OCSE del 40 per cento). Occorre dunque
rendere pari dignità al canale della formazione professionale, anche
garantendo ai relativi curricoli solide conoscenze di carattere generale.
Al riguardo, ella si dichiara peraltro pienamente favorevole ad un'ottica
di integrazione, che preveda flessibilità di passaggi.
Quanto alle ipotesi di regionalizzazione della scuola, ella ritiene
indispensabile mantenere all'istanza centrale le funzioni di indirizzo e
controllo, rafforzando le direzioni regionali e sviluppando l'autonomia
delle singole scuole. In tale ottica, giudica positivamente il modello
delle reti di scuole. Auspica altresì una revisione dei piani di studio
che assicuri, a livello centrale, l'individuazione della maggior parte dei
curricoli, ma lasci alle singole scuole (in collaborazione con le regioni)
la possibilità di arricchire l'offerta formativa nazionale, in linea con
le più specifiche esigenze del territorio. Una maggiore autonomia impone
peraltro un maggiore controllo da parte dello Stato sul rispetto dei
criteri prefissati ed in tal senso ella ritiene indispensabile rivedere il
sistema di valutazione.
Conviene infine sull'opportunità di sgombrare il campo da
contrapposizioni di carattere ideologico con riferimento alla parità
scolastica. In tal senso, la legge n. 62 del 2000 rappresenta senz'altro
un passo avanti rispetto a contrapposizioni secolari. La sua attuazione può
tuttavia essere arricchita da prospettive nuove, atte ad introdurre la
società civile nella scuola in un sistema integrato pubblico-privato. Ciò
al fine di garantire il diritto dei genitori a scegliere la scuola
ritenuta più idonea per i loro figli, al di là degli strumenti tecnici
adottati.
Il Ministro passa poi a rispondere alle osservazioni formulate in materia
di università.
Quanto alla formazione degli insegnanti, ella conferma che il ritiro del
regolamento è connesso al riordino dei cicli scolastici; s'impone
pertanto una pausa di riflessione, che peraltro non si risolverà
senz'altro a danno degli studenti.
Conviene poi con il senatore Tessitore sull'utilità dei consorzi e, più
in generale dell'interazione fra soggetti pubblici e privati, ai fini
della formazione post-universitaria.
Ella conferma indi che è in atto una ricognizione sull'opportunità di
confermare la riforma universitaria basata sul cosiddetto "3+2".
Al riguardo, le facoltà di carattere scientifico appaiono infatti assai
più convinte rispetto a quelle umanistiche, sì da far apparire
realistico un sistema flessibile in cui convivano a regime due distinti
percorsi. Occorre altresì verificare i criteri minimi per l'attivazione
dei corsi di laurea, visto che molti atenei hanno disatteso l'indicazione
del regolamento sull'autonomia universitaria di attivare nuovi corsi in
raccordo con il mondo produttivo.
Ella si sofferma altresì sugli accessi universitari, richiamando il
doversoso rispetto della normativa comunitaria ed assicurando il proprio
impegno per il potenziamento dell'edilizia universitaria ai fini
dell'ampliamento dell'offerta formativa superiore.
In considerazione dell'elevatissima mortalità nel corso del primo anno di
studi universitari, ella preannuncia altresì l'intenzione di
intensificare le attività di orientamento nell'ultimo anno di scuola e di
mettere allo studio strumenti per agevolare gli studenti nella valutazione
dell'offerta formativa dei singoli atenei.
Passando alla ricerca, il Ministro conferma al senatore Berlinguer
l'intento di rivedere i meccanismi di assegnazione dei finanziamenti,
favorendo una selezione meritocratica dei ricercatori. Ella dà conto
altresì del sesto programma quadro di ricerca europeo, che cambia
significativamente il quadro della ricerca nazionale, attraverso la
valorizzazione di due strumenti-principe: le reti di eccellenza e i
progetti integrati. Anche nella ripartizione delle risorse nazionali,
occorrerà pertanto favorire i progetti che meglio si raccordano con tali
strumenti. Riferisce altresì con soddisfazione di aver assicurato una
quota specifica del suddetto programma alle piccole e medie imprese,
indipendentemente dall'impegno in determinate aree tematiche.
Quanto alla nuova normativa proposta dalla "legge Tremonti"
sulla titolarità dei brevetti, ella comunica di aver già raccolto
l'assenso del Governo ad una modifica (da apportare in una fase
successiva, onde non compromettere l'iter di quella legge) che
assicuri al ricercatore un significativo compenso, ma riconosca al tempo
stesso alle università il diritto di sfruttare l'invenzione. La stessa
Germania, il cui modello era stato recepito nella "legge Tremonti",
appare infatti dubbiosa sulla sua efficacia e sembra apprestarsi a
modificare la propria normativa.
Su sollecitazione della senatrice MANIERI, il ministro MORATTI conferma
infine l'attenzione del Governo alle problematiche relative al
Mezzogiorno, nell'ambito di un progetto di riqualificazione complessiva
del Paese.
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7a
Com. |
19, 20,
27 |
Il 27 settembre la Commissione esprime parere favorevole sul Documento concernente l'esito dell'istruttoria sulle misure
di razionalizzazione degli istituti a carattere culturale
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