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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

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SETTEMBRE 2002


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03 - 30 settembre Parlamento

 

Camera

 

Aula 18 Interrogazioni a risposta immediata

TITTI DE SIMONE. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, la questione al nostro esame è assai grave. L'anno scolastico si è aperto all'insegna del caos in questo paese, in un clima di profonda instabilità, precarietà e disagio, determinato da una serie di pesanti provvedimenti portati avanti da questo ministero e da questo Governo, a partire dalla legge finanziaria approvata nello scorso anno.
Le riduzioni di spesa sulla scuola sono state pesantissime e a pagarne le conseguenze è stata la qualità della scuola pubblica. Siamo dinanzi ad una situazione, a fronte di un «buco» degli organici di oltre 100 mila unità, in cui questo Governo non ha ancora previsto l'immissione in ruolo che era stata promessa all'inizio per un contingente di 21 mila unità.
Successivamente la stampa ha dichiarato che vi era la disponibilità per 4 mila e 500 immissioni in ruolo, di cui oggi non abbiamo traccia. Chiediamo di conoscere quali siano le reali intenzioni di questo Governo.
LETIZIA MORATTI, Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Signor Presidente, l'onorevole Titti De Simone ripropone oggi temi che sono già stati ampiamente trattati nella seduta del 27 luglio scorso, nel corso della quale fu il ministro Giovanardi a rispondere ad una analoga interrogazione presentata dall'onorevole Capitelli.
Come è stato già detto in quell'occasione, stupisce che venga addebitato al Governo il fatto di non aver provveduto a tutt'oggi ad assunzioni di personale per l'anno 2002-2003. Devo infatti ricordare che i precedenti governi hanno solitamente effettuato le assunzioni di personale ad anno scolastico già ampiamente iniziato e che è stato questo Governo a provvedere per la prima volta ad assumere, entro l'agosto 2001, 30 mila docenti per l'anno scolastico 2001-2002 e a sanare anche l'arretrato di altri 30 mila che il Governo precedente avrebbe dovuto assumere e non ha assunto per l'anno scolastico 2000-2001.
Quest'anno peraltro la questione degli organici della scuola è stata approfondita adeguatamente per evitare sprechi ed inefficienze a danno dei cittadini e della qualità della scuola. A titolo esemplificativo vorrei ricordare che vi sono 18 mila docenti distolti a vario titolo dalla funzione di insegnamento; a seguito di tale approfondimento e dei necessari correttivi, si è provveduto a richiedere l'immissione in ruolo.
Inoltre, vorrei ricordare che l'assunzione di 85 mila supplenti annuali, conclusasi il 31 luglio come l'anno scorso, a differenza di quanto accadeva negli anni precedenti, sta consentendo il regolare inizio dell'anno scolastico e la decorrenza della retribuzione, anche questa a differenza degli anni precedenti, per tutti i docenti e i supplenti annuali a partire dal primo settembre 2002.
TITTI DE SIMONE. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, non siamo assolutamente soddisfatti di questa risposta da lei fornitaci che continua a sottolineare e a denotare da parte di questo Governo una profonda insensibilità nei confronti di ciò che sta avvenendo nel mondo della scuola e che è stato determinato dai vostri provvedimenti. Avevate promesso cose che non state facendo.
Le 20 mila immissioni in ruolo che erano state previste per quest'anno non sono state effettuate perché anche questo Ministero, come gran parte degli altri, è in una situazione di tutela assoluta da parte del Ministero del tesoro e della finanza creativa del ministro Tremonti.
C'è una situazione di vuoto, c'è un buco negli organici, una condizione in cui il personale della scuola è sempre più precarizzato. Vi state rifiutando di autorizzare le immissioni in ruolo per spingere il personale docente verso una situazione di assoluta precarietà nelle condizioni di lavoro, nei diritti, nelle situazioni contributive e salariali. Ciò significa andare verso un sistema di dequalificazione della scuola pubblica, che verrà pagato in modo molto salato, soprattutto dalle famiglie.
Voi continuate a non rispondere alla nostra domanda di fondo: quando autorizzerete le immissioni in ruolo? Avevate promesso che gli effetti giuridici delle immissioni in ruolo sarebbero decorsi a partire dall'anno scolastico 2002-2003, mentre gli effetti economici dall'anno scolastico 2003-2004. Voi continuate a non rispondere, anche su questo punto: non ci dite quando, se e come le farete. La verità è soltanto una a guardare anche i contenuti del DPEF e della prossima legge finanziaria, di queste immissioni in ruolo non ve ne sarà neanche una.
Quindi, il mondo della scuola rimarrà in una condizione di estrema precarietà. Su questo continueremo a fare pressione ed a mobilitarci, insieme al mondo della scuola, che non vuole queste vostre controriforme

LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, onorevoli colleghi, onorevoli ministri, l'esposizione del crocifisso nelle corsie ospedaliere e nelle scuole è stata ripetutamente oggetto nel nostro paese di contestazioni da parte di altre confessioni religiose ed anche di alcune formazioni politiche. Tuttavia, il Consiglio di Stato nell'aprile del 1998, con un parere motivato, affermò che non vi è alcun divieto all'esposizione del crocefisso nei luoghi pubblici, proprio perché si tratta di un simbolo, di un patrimonio storico della civiltà del nostro paese e che non sono state modificate in nessun caso le norme del regio decreto del 1928, neanche dopo le modifiche al Concordato lateranense del 1929. 
Un anno fa alcuni colleghi rivolsero al Ministero della pubblica istruzione una domanda simile: come è possibile applicare queste norme tuttora vigenti e come, quindi, il crocefisso potrà tornare nei luoghi pubblici, tra cui le aule scolastiche? 
LETIZIA MORATTI, Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Signor Presidente, cari colleghi, onorevole Volontè, devo prima di tutto confermare che il Consiglio di Stato ha preso in esame le norme dei regi decreti citate dall'onorevole Volontè, concludendo che esse non sono state abrogate dall'accordo che ha modificato il Concordato lateranense e che, quindi, l'esposizione del crocifisso nelle scuole è tuttora prevista dalla normativa vigente. 
Il Consiglio di Stato ha inoltre affermato che la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche non contrasta con i principi costituzionali che assicurano pari libertà a tutte le confessioni religiose, in quanto il crocifisso rappresenta un simbolo della civiltà cristiana, della sua radice storica e del suo valore universale, che sono elementi essenziali del patrimonio storico e culturale del nostro paese. Sono personalmente profondamente convinta che le considerazioni del Consiglio di Stato siano del tutto condivisibili e che sia, quindi, doveroso assicurare che il crocifisso venga esposto nelle aule scolastiche, a testimonianza della profonda radice cristiana del nostro paese e di tutta l'Europa. 
Le iniziative da assumere per disciplinare in maniera chiara e certa l'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche sono attualmente in via di definizione e alle stesse verrà data attuazione nei prossimi mesi. 
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, onorevole ministro, sono completamente soddisfatto della sua risposta. Spero che entro la fine dell'anno o all'inizio dell'anno prossimo, dal primo gennaio 2003, possa dare attuazione, attraverso queste direttive, all'applicazione di una legge tuttora vigente nel nostro Stato, nella speranza di poter mettere fine a questa querelle che tanto spesso viene sollevata nell'ambito pubblica opinione italiana. Concordiamo con lei che il crocifisso rappresenti, non solo la tradizione dei cattolici italiani, ma anche la tradizione culturale della morale civile di questo paese e della civiltà europea, riconoscendo - esattamente com'è stato fatto qualche mese con una normativa approvata da questo ramo del Parlamento sugli oratori - che la laicità dello Stato non può essere in contraddizione con la morale civile del nostro paese. 

Aula 16 Discussione congiunta dei disegni di legge:
Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2001. (2922)
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2002. (2923/A)
Aula 3 Comunicazioni del Presidente
Commissioni
7a 26 atti del Governo, Schema di decreto per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per il 2002
7a 25 comitato ristretto, AC 587, Disciplina delle attività musicali
7a 24, 25 sede referente, DdL AC 1773, Regolarizzazione iscrizioni a diplomi universitari e di laurea per l'anno accademico 2000-2001

Il 25 settembre la Commissione delibera di conferire il mandato al relatore a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento

7a 18, 25 sede referente, Promozione e sviluppo dello sport per le persone disabili (DdL AC 2128, 2181)
7a 19, 24 sede referente, DdL AC 2899, Titoli accademici rilasciati dalle istituzioni di alta formazione artistica e musicale
7a 19, 24 sede referente, DdL AC 2988, Disposizioni per l'università e l'alta formazione artistica e musicale
7a 18 la Commissione approva in sede referente il DdL  AC 2238, Disposizioni concernenti la scuola, l'università e la ricerca
11a 17, 24 DdL Insegnanti di religione cattolica (DdL AC 561, 580, 737, 909, 1433, 1487, 1493, 1908/L, 1972, 2480)
 

Senato

 

Aula 26 DdL A.S. 1306, Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale
Commissioni
7a 17, 18, 19, 24, 25, 26 DdL A.S. 1306, Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale

DdL A.S. 1251, Legge-quadro in materia di riordino dei cicli dell'istruzione

Il 17 e 18 settembre il ministro interviene in 7a Commissione

Il 19 settembre sono approvati gli articoli 3 e 4 e il 25 settembre gli art. 5 e 6 del DdL A.S. 1306

I gruppi parlamentari raggiungono un accordo per concludere l'esame dei disegni di legge entro mercoledì 25 settembre 2002

7a 26 Interrogazioni

Il sottosegretario Valentina APREA risponde congiuntamente alle interrogazioni n. 3-00622 del senatore Monticone, n. 3-00623 dei senatori Compagna ed altri, e n. 3-00627 dei senatori Tessitore ed altri e sull'esposizione del Crocifisso nelle aule scolastiche. Al riguardo, chiarisce anzitutto l'episodio specifico richiamato nell'interrogazione n. 623 precisando, come peraltro già esposto alla Camera dei deputati lo scorso novembre in risposta ad una interrogazione di analogo tenore, che in quel caso la rimozione del Crocifisso dalla parete fu solo momentanea essendo stato poi riappeso al termine della lezione.
Ella si sofferma quindi sulle norme, risalenti agli anni Venti, che prevedono l'esposizione del Crocifisso nelle aule scolastiche, quale parte dell'ordinario arredamento la cui buona conservazione compete al capo d'istituto.
Ricorda altresì il parere del Consiglio di Stato del 1988, con il quale fu ribadito che le norme sull'esposizione del Crocifisso sono ancora vigenti e non possono essere considerate abrogate dall'Accordo del 1984 di modifica del Concordato.
Più di recente, rispettivamente nel 1999 e lo scorso luglio, anche la Corte di cassazione e l'Avvocatura dello Stato hanno confermato tale orientamento sostenendo che la presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche non contrasta con la libertà religiosa.
Il Sottosegretario ribadisce quindi che le disposizioni vigenti già prevedono la presenza del Crocifisso nelle scuole. In alcuni casi essa ha tuttavia dato luogo a contestazioni essendo stata interpretata come imposizione di una scelta di carattere confessionale, in contraddizione con la dimensione multiculturale e multietnica che si va affermando nelle classi.
Ciò induce a non dare per scontata la comprensione del valore del Crocifisso come simbolo universale e a considerare come importante obiettivo di convivenza civile il formarsi in tutte le scuole della consapevolezza del rispetto della cultura e delle tradizioni del nostro Paese. Tale obiettivo il Governo intende fermamente perseguire ponendosi, in un contesto multiculturale multireligioso, a garante della tolleranza e della libertà religiosa in un ovvio quadro di reciprocità.

Il senatore MONTICONE si dichiara solo parzialmente soddisfatto della risposta fornita dal Sottosegretario, che lascia inevase alcune questioni sottese all'interrogazione. Condivide peraltro i riferimenti agli obiettivi di tolleranza religiosa tanto più se idonei a conferire al simbolo del Crocifisso un significato di dialogo universale.
Esprime altresì soddisfazione per l'impegno manifestato dal Governo a riconoscere il primato dei principi di libertà religiosa e di tolleranza rispetto a quello di elementi simbolici.
Auspica pertanto che il Ministero non intenda intraprendere iniziative normative al riguardo, in sintonia con una civiltà che si evolve nel senso di una sempre maggiore apertura. Contestualmente, si augura che la scuola promuova una condivisa educazione alla libertà in un clima di fiducia reciproca fra amministrazione centrale, istruzioni scolastiche e famiglie.

In una breve interruzione, il sottosegretario APREA nega che il Ministero intenda adottare nuove normative al riguardo.

Il senatore MONTICONE ne prende atto con soddisfazione.

Il senatore COMPAGNA si dichiara molto soddisfatto per la risposta fornita dal sottosegretario Aprea, pur lamentando che il Governo, avendo risposto nel novembre scorso ad un'interrogazione analoga alla sua presso la Camera dei deputati, non abbia assicurato pari attenzione all'attività di sindacato ispettivo del Senato. Osserva poi che, da allora, la questione si è aggravata, assumendo sempre più i toni di una contrapposizione fra Islam e Cristianesimo.

Il senatore TESSITORE prende atto delle dichiarazioni del Governo ed in particolare che il Ministero non intende emanare una nuova normativa sulla questione. Si dichiara tuttavia meno compiaciuto per la struttura della risposta del Sottosegretario, che ha fatto riferimento ad una normativa assai datata senza tener conto del fatto che, fino al 1946, la Carta costituzionale allora vigente prevedeva la religione cattolica come religione di Stato e che quindi tutta la legislazione si ispirava a tale comune sentire.
Nega poi che il Crocifisso sia espressione della tradizione culturale del Paese, rivestendo al contrario un valore che nulla ha a che vedere con le tradizioni nazionali.
Nell'auspicare pertanto che coloro i quali rivestono ruoli di maggiore responsabilità dimostrino maggiore attenzione nelle loro dichiarazioni, ricorda infine di aver già avuto occasione di manifestare il proprio dissenso anche nei confronti di un ipotizzato obbligo di rimozione del Crocifisso. Si tratta infatti a suo giudizio di approcci culturalmente rozzi e addirittura blasfemi che non si sente in alcun modo di condividere.
Coglie peraltro l'occasione per ribadire il proprio rammarico a fronte dell'indifferenza che la maggioranza, nonostante la sollecitudine della risposta del Governo e la sensibilità della Presidenza nell'organizzazione dei lavori della Commissione, continua a dimostrare rispetto a tematiche di grande rilievo.

05 - 30 settembre Governo

29 - 30 Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 23,25 a Palazzo Chigi

Il Consiglio, su proposta del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Tremonti, ha approvato:
- un disegno di legge concernente le disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge finanziaria 2003. La manovra per il 2003 è ispirata a realizzare gli obiettivi del rigore di bilancio, dello sviluppo economico del Paese e dell’equità sociale, nel rispetto del Patto per l’Italia e del Patto di stabilità e crescita europeo. L’entità della manovra è pari a 20 miliardi di euro e consentirà di portare nel 2003 l’indebitamento netto della P.A. all’1,5% del Pil, rispetto al 2,1% del 2002. La manovra si incentra su interventi di razionalizzazione della spesa pubblica e misure dal lato delle entrate. In particolare i provvedimenti riguardano: la spesa dei Ministeri, gli oneri del personale, la sanità, il finanziamento degli investimenti, la scuola, il lavoro ed altri interventi, tra cui un incremento della misura e della durata dell’indennità di disoccupazione. Dal lato delle entrate, la Finanziaria, coerentemente con l’impegno assunto con le Parti sociali, avvia la riforma fiscale, che prevede sgravi delle imposte sui redditi delle famiglie per 5,5 miliardi di euro; a questo si aggiunge la riduzione di due punti dell’Irpeg (dal 36 al 34%) e una rimodulazione dell’Irap. Vengono introdotti il concordato triennale preventivo, il concordato per gli anni pregressi e la chiusura delle liti fiscali pendenti. Viene inoltre prorogato lo “scudo fiscale”;
- un disegno di legge relativo al Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2003 e il Bilancio pluriennale per il triennio 2003-2005;
- la Relazione previsionale e programmatica per l’anno 2003 e la Nota di aggiornamento al Dpef. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 05,30 del 30 settembre 2002.

20 Il Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 10,20 a Palazzo Chigi

(...) Il Consiglio ha poi approvato i seguenti ulteriori provvedimenti:
su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Moratti:
- un decreto-legge che reca misure per la scuola, l’università, la ricerca, l’alta formazione artistica e musicale. Queste le principali misure: per la scuola, l’obbligo per i docenti in soprannumero di partecipare ai corsi di riconversione professionale, fino ad oggi possibile solo su base volontaria; norme più chiare per la costituzione delle classi e l’attivazione dei posti di sostegno. Per le università statali: interventi finanziari tesi a risanare situazioni debitorie per gli oneri relativi alla progressione economica di docenti e ricercatori. Per gli istituti statali di alta formazione artistica e musicale: disposizioni in materia di valenza dei titoli (viene previsto in particolare che i diplomi rilasciati da questi Istituti vengano equiparati ai diplomi di laurea ai fini dell’accesso ai pubblici concorsi e ai corsi di laurea specialistica). Viene altresì previsto il potenziamento e la valorizzazione delle associazioni e cooperative studentesche per le attività di orientamento e di servizio in favore degli studenti; (...)
Il Ministro Frattini ha svolto una relazione in merito all’andamento della tornata contrattuale sul pubblico impiego e agli incontri finora tenuti con le Organizzazioni sindacali. Ha inoltre informato il Consiglio sullo stato di attuazione della legge di riforma della dirigenza pubblica e sui processi di riorganizzazione delle Amministrazioni. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 14,00.

13 Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 17,30 a Palazzo Chigi

Il Consiglio ha inoltre deliberato:
su proposta del Presidente del Consiglio, di concerto con il Ministro dell’interno:
- nomina del prefetto dott.ssa Anna Maria D’ASCENZO a Commissario straordinario per la provvisoria gestione dell’Ordine Mauriziano di Torino, in considerazione dell’accertata, grave situazione di dissesto finanziario ed al fine di attivare con immediatezza un percorso di risanamento;
su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali:
- conferma del dott. Guido BOLAFFI nell’incarico di Capo del Dipartimento delle politiche sociali e previdenziali, nonché nell’incarico, ad interim, di Capo del Dipartimento delle politiche del lavoro e dell’occupazione e tutela dei lavoratori;
- avvio della procedura per la nomina del dott. Fabio TRIZZINO a Presidente dell’INPS. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 18,25.

06 Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 17,00 a Palazzo Chigi

- Il Consiglio ha approvato i seguenti provvedimenti:
su proposta del Presidente del Consiglio, Berlusconi, e dei Ministri Maroni e Pisanu:
- un decreto-legge che reca norme in materia di legalizzazione del lavoro irregolare dei lavoratori extracomunitari ed attua l’impegno assunto dal Governo in Parlamento di accompagnare l’entrata in vigore della legge “Fini-Bossi” in materia di immigrazione (10 settembre) con norme per la legalizzazione dei lavoratori extracomunitari. Il provvedimento prevede che i lavoratori extracomunitari occupati nei tre mesi precedenti l’entrata in vigore del decreto-legge possono essere regolarizzati a domanda, presentata direttamente dal datore di lavoro e con il versamento di una somma pari a 700 euro; previo accertamento da parte della Prefettura di eventuali motivi ostativi e la conclusione di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno annuale, potranno ricevere il permesso di soggiorno. Viene inoltre stabilito che l’obbligo dei rilievi fotodattiloscopici previsto per i lavoratori extracomunitari sia esteso anche ai cittadini italiani all’atto della consegna della carta d’identità elettronica.
Contestualmente, il Consiglio ha avviato l’esame di un separato decreto recante ulteriori misure incentivanti, in materia fiscale ed organizzativa, ai fini dell’emersione del “lavoro nero”; saranno poi istituiti i comitati per il lavoro e l’emersione del sommerso (CLES) presso le direzioni provinciali del lavoro in ogni capoluogo di provincia, che ricevono e valutano i piani di emersione individuali del sommerso presentati dai datori di lavoro interessati all’emersione progressiva. Tali disposizioni recepiscono “l’avviso comune“ in materia concordata tra Governo e Sindacati nel luglio scorso. L’esame di tale decreto sarà completato nella prossima riunione; (...)
su proposta del Ministro delle comunicazioni, Gasparri:
- un disegno di legge recante norme di principio in materia di assetto del sistema televisivo e della RAI spa, nonché delega al Governo per l’emanazione del codice della radiotelevisione, con l’obiettivo di realizzare una complessiva riforma della disciplina del sistema radiotelevisivo basata sul pluralismo e sull’imparzialità dell’informazione. Il provvedimento tiene conto dell’avvento della tecnologia digitale e si muove sulla linea del suo sviluppo attraverso una adeguata disciplina transitoria, che stabilisce tempi certi per la sua introduzione e favorisce la diffusione degli apparecchi utilizzabili per la ricezione delle trasmissioni in tecnica digitale. L’obiettivo principale è far cadere le tradizionali barriere fra settori dei media ed iniziare a delineare un sistema integrato delle comunicazioni, che necessita di una diversa e specifica disciplina antitrust diretta a definire i limiti della raccolta delle risorse. Altro importante obiettivo del provvedimento è quello di ridefinire i compiti del servizio pubblico radiotelevisivo e di adeguarne le forme di finanziamento a quanto previsto dal Protocollo sul sistema di radiodiffusione pubblica allegato al Trattato istitutivo della Comunità Europea. Viene individuato quale principio generale dell’informazione radiotelevisiva la obiettiva presentazione dei fatti e degli avvenimenti nei telegiornali e nei giornali radio e viene affidato all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni il compito di determinare ulteriori regole e criteri per rendere effettiva l’osservanza di tali principi. Viene inoltre prevista, al seguito della fusione per incorporazione della RAI Holding spa nella RAI-radiotelevisione spa, la progressiva dismissione della proprietà azionaria da parte dello Stato secondo modalità e tempi che verrano stabiliti dal CIPE. All’atto della discussione del provvedimento, il Presidente Berlusconi ed il Sottosegretario Letta si sono doverosamente assentati dalla sala del Consiglio; (...)
su proposta del Presidente del Consiglio, Berlusconi, e del Ministro dell’ambiente, Matteoli:
- uno schema di decreto legislativo recante la nuova organizzazione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, che nasce dall’esigenza di una profonda rivisitazione del sistema di gestione e monitoraggio dell’ambiente e che si propone un controllo quanto più soddisfacente dello sviluppo durevole e sostenibile, capace di prendere atto e di rapportarsi al meglio con i risultati della ricerca scientifica del settore, con l’individuazione delle migliori tecnologie disponibili e con la definizione di progetti che siano all’altezza delle esigenze pubbliche. Obiettivo della nuova fisionomia del Ministero è pertanto quello di essere organizzato in maniera semplificata, di essere più agevolmente accessibile dal punto di vista della comunicazione e di essere in grado di elaborare efficacemente i programmi che il Governo intende sostenere. Sul provvedimento saranno acquisiti i prescritti pareri;
su proposta del Ministro dell’ambiente, Matteoli:
- un decreto che istituisce il Parco nazionale dell’Asinara e ne delimita in via definitiva il perimetro. Il provvedimento, che segue l’istituzione dell’area marina protetta “Isola dell’Asinara” avvenuta nel mese di agosto, istituisce il relativo Ente Parco, sottoposto alla vigilanza del Ministero, con sede legale in Porto Torres (SS), ne definisce organi, funzionamento ed entrate, classifica le zone del Parco per rilevanza di interesse naturalistico, ambientale, paesaggistico, storico-culturale e agricolo-ambientale e disciplina la tutela dei valori naturalistici, la promozione di attività di formazione, ricerca scientifica e turistiche nella misura compatibile, la difesa ed il ripristino di equilibri ecologici ed idrogeologici, la conservazione delle testimonianze storiche presenti sull’Isola, elencando infine espressamente i divieti di attività che ne possano alterare l’integrità. Sul testo è stata acquisita l’intesa della regione Sardegna e il parere della Conferenza unificata; (...)
Il Consiglio ha infine deliberato le seguenti conferme di incarichi dirigenziali ai sensi della legge 15 luglio 2002, n.145, recante nuove norme sulla dirigenza (“legge Frattini”): (...)
su proposta del Ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca:
- conferma del dirigente di prima fascia dott. Giovanni D’ADDONA a Capo del Dipartimento per la programmazione, il coordinamento e gli affari economici;
- conferma del dirigente di prima fascia dott. Pasquale CAPO a Capo del Dipartimento per lo sviluppo dell’istruzione, con reggenza temporanea del Dipartimento per i servizi nel territorio.
Il Consiglio, infine, su proposta del Ministro per gli Affari Regionali, La Loggia, ha esaminato talune leggi regionali a norma dell’art. 127 della Costituzione.
La seduta ha avuto termine alle ore 22,10.

05 Il Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 13,25 a Palazzo Chigi

Il Consiglio dei Ministri, appositamente convocato, ha approvato, su proposta del Presidente Berlusconi e del Ministro Tremonti, un decreto-legge recante misure di controllo, trasparenza e contenimento della spesa pubblica. Al fine di assicurare un rigoroso monitoraggio dei conti pubblici, il provvedimento introduce misure volte a consentire un più stringente controllo degli andamenti di finanza pubblica e una razionalizzazione delle procedure di spesa. In particolare, si dispone che le previsioni legislative di spesa costituiscano un limite finanziario invalicabile, al fine di garantire il rispetto dell’art.81 della Costituzione. Sono state inoltre previste, in presenza di rilevanti scostamenti dagli obiettivi di finanza pubblica, limitazioni alla possibilità di assumere impegni di spesa e di effettuare pagamenti, con esclusione di quelli relativi a stipendi, pensioni e altre spese obbligatorie.
La seduta ha avuto termine alle ore 16,10

 



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