GENNAIO 2002
Scuola Governo Parlamento
gennaio 2002
febbraio 2002
marzo 2002
aprile 2002
maggio 2002
giugno 2002
luglio 2002
agosto 2002
settembre 2002
ottobre 2002
novembre 2002
dicembre 2002
02 - 31 gennaio Parlamento
Camera
|
Aula |
21,
22, 23 |
Il 23 gennaio 2002 la Camera
approva (247 voti favorevoli, 184 contrari, 1 astenuto) il PdL
AC 1696, Disposizioni per il riordino della dirigenza statale e per
favorire lo scambio di esperienze e l'interazione tra pubblico e privato |
Aula |
14 |
Informativa urgente del
Presidente del Consiglio dei ministri sulle linee di politica estera ed
europea del Governo |
Commissioni |
7a |
31 |
DdL
AC. 1315, Equipollenza tra diploma in educazione fisica e laurea in
scienze motorie e sportive |
7a |
15,
22, 23, 24, 30, 31 |
comitato ristretto, DdL
Organi Collegiali della Scuola |
7a |
15 |
comitato ristretto, DdL AC 587,
756,
835,
1184
e 1213,
Disciplina delle attività musicali |
7a |
14,
15 |
-
Proposta di nomina del dottor Franco Bernabè a presidente della Società
di cultura La Biennale di Venezia (seguito esame - Rel. Orsini)
- Documento concernente l'istruttoria sulla privatizzazione del Centro
studi alto medioevo di Spoleto (seguito esame - Rel. Palmieri) |
Senato
|
Aula |
25 |
Interpellanze ed interrogazioni |
Aula |
22,
23, 24 |
DdL
AS 814 - Nuove norme in materia di minorati uditivi (deliberata
dall'Assemblea la procedura d'urgenza ex art. 81 del Regolamento) |
Aula |
22 |
Conferenza dei Presidenti dei
Gruppi parlamentari |
Aula |
2 |
Comunicazione, ai sensi
dell'articolo 77, secondo comma, della Costituzione, della presentazione
di disegni di legge di conversione di decreti-legge. |
Commissioni |
7a |
22,
30, 31 |
Comunicazioni del Ministro
dell'istruzione, dell'università e della ricerca sugli esiti degli
stati generali della scuola
(22.01.02) Il ministro MORATTI si sofferma
innanzitutto sulla decisione dell'attuale Governo di non portare a
completamento l'attuazione della riforma della scuola avviata con la
legge n. 30 del 2000. Si è infatti ritenuto opportuno operare una
sospensione del processo riformatore al fine di approfondirne alcuni
aspetti e di conoscere sugli stessi l'orientamento dell'opinione
pubblica. Il Ministero ha costituito pertanto una commissione guidata
dal professor Bertagna e composta da esperti del mondo della scuola di
diversa provenienza e di diverse tradizioni culturali. Ricevuto il
mandato di verificare quali fossero le possibili opzioni che il
processo riformatore si trovava dinanzi, la predetta commissione si è
insediata nel luglio scorso e ha proceduto ad approfondimenti,
contatti ed audizioni dei rappresentanti del settore dell'istruzione,
arrivando ad ascoltare più di settanta associazioni direttamente
interessate alla riforma della scuola ed elaborando quindi un proprio
progetto.
Il metodo di lavoro sin qui descritto è stato prescelto in
considerazione dell'iter tradizionalmente complesso che
caratterizza i processi riformatori di ampia portata, fra i quali
rientra certamente quello relativo al sistema dell'istruzione. Per
questa ragione, pur nella consapevolezza di non poter conseguire un
auspicabile consenso generale, si è ricercato il più ampio
coinvolgimento della società civile, attraverso una procedura
sostanzialmente innovativa, che ha visto anche l'apertura - sul sito Internet
del Ministero – di un apposito Forum che consentisse di
raccogliere le diverse proposte.
Per quanto concerne poi più specificamente gli Stati generali della
scuola, che hanno fatto seguito alle fasi del processo riformatore
sopra descritte, il Ministro sottolinea che quelle assise hanno
rappresentato un'importante occasione di confronto sul testo elaborato
dalla commissione ministeriale, ma non certo il momento di sintesi e
di decisione. La rilevanza degli Stati generali si evince del resto
anche dalle cifre relative: 1.400 partecipanti; 7.000 scuole collegate
via satellite attraverso RAI Educational; 300.000 contatti sul Forum,
di cui 5.000, essendo maggiormente attinenti ai temi della riforma,
sono stati presi in considerazione e valutati; significativa
rappresentanza nel mondo universitario, a sottolineare il raccordo
della riforma con l'istruzione superiore.
A conclusione di questa iniziativa, si è effettuata una sintesi,
tenendo conto dei punti che avevano raccolto il maggior consenso da
parte dei docenti, degli studenti e delle famiglie. Il Ministero ha
così elaborato un ulteriore progetto che è stato poi presentato per
un primo esame in Consiglio dei ministri, dove sono stati acquisiti
osservazioni e arricchimenti che contribuiranno a migliorare il testo.
Il Ministro si dichiara poi consapevole delle critiche e dei dissensi
che hanno investito prima il progetto della commissione ministeriale
ed ora anche il disegno di legge che il Governo sta elaborando, ma
evidenzia come la riforma si ponga l'obiettivo di valorizzare anche ciò
che di positivo è stato realizzato in passato, senza procedere a un
azzeramento totale. Facendo tesoro della tradizione e della storia
della scuola italiana, occorre infatti garantire una maggiore qualità
del sistema di istruzione del Paese in modo che gli studenti italiani
pervengano a livelli di apprendimento migliori che li rendano
competitivi anche nel confronto con gli altri studenti europei.
Ella assicura inoltre che il progetto governativo di riforma conoscerà
certamente ulteriori passaggi attraverso tavoli di informazione o di
concertazione con tutti i soggetti che hanno competenza in materia,
fra i quali anche le organizzazioni sindacali.
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7a |
23, 24 |
DdL AS 995, Delega per la
riforma dell'organizzazione del Governo e della Presidenza del Consiglio
dei ministri, nonchè di enti pubblici
Il 24 gennaio la Commissione approva il DdL AS
995 con le seguenti osservazioni:
"La Commissione, esaminato il disegno di legge
in titolo, esprime, per quanto di competenza, parere favorevole con le
seguenti osservazioni.
In particolare, condivide l'esigenza di una nuova delega per la
riforma degli organi collegiali della pubblica istruzione di livello
nazionale e periferico, recata dall'articolo 5, del resto connessa
alla proroga degli organi collegiali attualmente vigenti disposta
dall'articolo 6 del decreto-legge 23 novembre 2001, n. 411,
convertito, con modificazioni, dalla legge 31 dicembre 2001, n. 463.
Per quanto riguarda invece l'articolo 7, recante una delega per il
riassetto e la codificazione in materia di beni culturali e
ambientali, spettacolo, sport, proprietà letteraria e diritto
d'autore, la Commissione osserva che esso individua 5 campi di
intervento, per ciascuno dei quali opera una delimitazione di area, più
che indicare puntualmente, ai sensi dell'articolo 76 della
Costituzione, principi e criteri direttivi cui conformarsi
nell'esercizio della delega.
La Commissione manifesta tuttavia un orientamento favorevole a tale
articolo prendendo atto delle dichiarazioni del sottosegretario Bono,
secondo cui il Governo, per quanto riguarda la delega relativa al
settore dei beni culturali, intende seguire le seguenti linee di
indirizzo:
1. l'identificazione di nuovi strumenti di individuazione,
conservazione e protezione dei beni culturali e ambientali non deve
comportare ulteriori restrizioni alla proprietà privata, né
l'abrogazione degli strumenti attuali (vincoli), e deve comunque
conformarsi al puntuale rispetto degli accordi internazionali in
particolare in materia di circolazione dei beni culturali;
2. la riorganizzazione dei servizi offerti anche attraverso la
concessione a privati deve porsi in linea con l'articolo 33 della
legge finanziaria 2002 facendo in particolare salvo il ruolo degli
enti locali;
3. la revisione delle sanzioni amministrative in materia di tutela
deve essere condotta secondo criteri di congruità e adeguatezza;
4. l'adeguamento della disciplina degli appalti di lavori pubblici
deve tenere conto della specificità degli interventi di restauro dei
beni culturali, con i quali non sono compatibili rallentamenti di
carattere burocratico;
5. la ridefinizione delle modalità di costituzione e funzionamento
degli organismi consultivi nelle procedure di concessione di
contributi ed agevolazioni in favore di enti ed istituti culturali
deve essere volta ad una precisa definizione delle responsabilità
degli organi tecnici, secondo principi di separazione fra
amministrazione e politica e con particolare attenzione ai profili di
incompatibilità.
Per quanto riguarda infine l'articolo 8, che reca alcune significative
modifiche al decreto legislativo n. 454 del 1999, di riorganizzazione
del settore della ricerca in agricoltura,
considerate le innovazioni recate al sistema degli organi del
Consiglio di ricerca in agricoltura (CRA), ove il consiglio
scientifico è sostituito da un "consiglio dei
dipartimenti", con funzioni - oltre che di programmazione - di
indirizzo e coordinamento dell'attività scientifica e la cui
composizione (a differenza del consiglio scientifico, composto tra
l'altro da cinque membri eletti dai ricercatori e dai tecnologi
dell'ente) è rimessa allo statuto che sarà approvato dal consiglio
di amministrazione, il quale sarebbe così esautorato dalle funzioni
di indirizzo ad esso tipiche,
considerate altresì le modifiche apportate alla disciplina
concernente l'Istituto nazionale di economia agraria (INEA),
all'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (INRAN),
all'Ente nazionale delle sementi elette (ENSE) e al Centro per la
formazione in economia e politica dello sviluppo rurale,
invita la Commissione di merito ad una approfondita riflessione,
atteso che le suddette modifiche sembrano poter compromettere
l'autonomia scientifica degli enti, sottoponendoli a un forte
controllo centrale.
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Infanzia |
16 |
Comunicazioni del Presidente
sulla partecipazione di una delegazione della Commissione al Secondo
Congresso mondiale contro lo sfruttamento sessuale dei minori a scopo
commerciale (Yokohama, 17-20 dicembre 2001). |
11 - 25 gennaio Governo
25 |
Il Consiglio dei
Ministri si è riunito a Palazzo Chigi alle ore 10,30
-Il Presidente Berlusconi ha riferito al Consiglio
dei Ministri sulla designazione del Vice Presidente Fini quale
rappresentante del Governo italiano presso la Convenzione per il
futuro dell’Europa. Il Consiglio ha espresso vivo apprezzamento per
tale designazione ed ha rivolto un caloroso augurio di buon lavoro al
Vice Presidente Fini.
Il Ministro Scajola ha informato il Consiglio del suo intendimento di
fissare la data del 26 maggio c.a. per lo svolgimento delle prossime
elezioni amministrative. Il Consiglio ha concordato sulla data
proposta, fissando pertanto la data del 26 maggio per il primo turno e
conseguentemente del 9 giugno per il secondo turno.
Il Consiglio ha approvato i seguenti provvedimenti:
(...) su proposta del Ministro per le Politiche Comunitarie,
Buttiglione, e dei Ministri di settore: (...)
- un schema di decreto legislativo correttivo ed integrativo
dell’analogo decreto n. 129 del 1992, recante attuazione di
direttive comunitarie in materia di riconoscimento dei diplomi, della
certificazione e di altri titoli nel settore dell’architettura
(ISTRUZIONE).
Sui predetti decreti saranno acquisiti i prescritti pareri; (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 12.55.
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18 |
Il Consiglio dei
Ministri si è riunito alle ore 10,15 a Palazzo Chigi
(...) Il Ministro Frattini ha svolto una relazione
sulle linee di contrattazione collettiva nel pubblico impiego,
sottolineando in particolare l’importanza del ruolo di tale
contrattazione, specialmente all’inizio di un biennio che dovrà
vedere rinnovati i contratti in tutti i comparti dell’impiego
pubblico. Dopo avere segnalato le richieste anche di ordine economico
ribadite dai sindacati, Frattini ha invitato i colleghi Ministri a
tenere sempre presente la necessità di non intervenire con norme
legislative su materie la cui disciplina è attribuita alla
contrattazione.
La seduta ha avuto termine alle ore 13,15.
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15 |
Il Consiglio dei
Ministri si è riunito alle ore 16,55 a Palazzo Chigi
Il Consiglio, appositamente convocato, ha preso atto
degli orientamenti espressi dalle Commissioni parlamentari in ordine
al decreto legislativo correttivo ed integrativo del codice della
strada ed ha conseguentemente conformato il testo a tali orientamenti,
riducendo il numero degli articoli. Le norme espunte saranno
riconsiderate nell’ambito di un successivo provvedimento che
completerà il processo riformatore del codice della strada, non
appena il Parlamento avrà approvato il disegno di legge (varato dal
Consiglio nella riunione di venerdì scorso) per l’ampliamento del
termine stabilito dalla legge n.85 del 2001.
La seduta ha avuto termine alle ore 17.05.
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11 |
Il Consiglio dei
Ministri si è riunito alle ore 16,00 a Palazzo Chigi
Su proposta del Ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti, Lunardi, è stato approvato un decreto legislativo recante
disposizioni integrative e correttive del codice della strada, che
rappresenta il risultato del lavoro svolto dall’apposita Commissione
interministeriale, costituita presso il Ministero proponente, per la
revisione della disciplina del codice della strada e
l’armonizzazione con la normativa comunque rilevante in materia di
motorizzazione e di circolazione stradale. Il Consiglio ha approvato
un testo più contenuto (82 articoli) che risponde all’esigenza,
emersa in sede di riunioni di coordinamento, di un approfondimento dei
particolari profili problematici indotti dalla sopravvenuta modifica
del titolo V della Costituzione, che ha mutato profondamente la
dislocazione delle competenze legislative, regolamentari e
amministrative tra i vari livelli di governo, che potrebbero incidere
in misura sostanziale sull’impianto del codice della strada.
Inoltre, alla stregua del vigente articolo 117 della Costituzione,
anche alcuni dei criteri di delega previsti dalla legge n. 85 del 2001
presentano aspetti di dubbia compatibilità costituzionale.
Tali preminenti valutazioni hanno indotto il Governo a rivedere
l’impostazione del disegno riformatore, improntando l’opera del
legislatore delegato al rispetto dei principali criteri direttivi.
Contestualmente, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri un
disegno di legge che, oltre a contenere un ampliamento del termine
fissato dalla legge di delega n. 85 del 2001, consente al Governo di
riprendere il percorso riformatore, ancorando il potere conferito al
rispetto del fondamentale criterio direttivo dell’adeguamento
all’ordinamento costituzionale.
Nel merito del decreto legislativo, rispetto al testo elaborato dalla
Commissione, sono state espunte le norme interferenti con il regime
delle competenze regionali e degli enti locali, le norme di revisione
della vigente disciplina sull’accertamento delle violazioni
amministrative, dei procedimenti sanzionatori e dell’apparato
sanzionatorio, in quanto non sorrette da precisi criteri direttivi, le
norme caratterizzate da profili problematici ancora non risolti e
quindi richiedenti un maggiore approfondimento, nonché le numerose
norme modificative che, per le loro caratteristiche tecniche e di
dettaglio, costituiranno oggetto di successiva delegificazione.
Tra le novità di maggior rilievo per gli utenti, vanno segnalate:
- la revisione della disciplina della patente di guida con
l’introduzione della “patente a punti”;
- l’introduzione del certificato di idoneità per la guida dei
ciclomotori da parte dei minorenni che abbiano compiuto i 14 anni;
- la possibilità per i maggiorenni di condurre un passeggero purchè
il ciclomotore sia omologato per il trasporto di due persone;
- la riforma della disciplina sulle revisioni dei veicoli, tenendo
conto del sopravvenuto regime autorizzatorio per l’esercizio
dell’attività da parte delle officine private, con la possibilità
per le officine autorizzate di effettuare le revisioni periodiche dei
veicoli con massa superiore a 3,5 tonnellate;
- il rilascio per via telematica delle certificazioni delle revisioni
da parte delle imprese autorizzate;
- la possibilità per gli enti proprietari o concessionari delle
strade di elevare fino a 150 km/h il limite di velocità sulle
autostrade a tre corsie e corsia di emergenza per ogni direzione di
marcia, sulla base di particolari caratteristiche del tracciato e
sempre che lo consentano l’intensità del traffico, le condizioni
atmosferiche prevalenti e i dati di incidentalità dell’ultimo
quinquennio;
- lo snellimento delle procedure per lo svolgimento di raduni e gare
dei veicoli di interesse storico e collezionistico;
- la definizione dell’obbligo da parte degli enti proprietari di
strade di trasmettere, a titolo gratuito (in ragione della finalità
sociale di tutela della sicurezza stradale) tutte le informazioni
disponibili al Centro di coordinamento delle informazioni sul
traffico, sulla viabilità e sulla sicurezza stradale, che provvederà
alla loro tempestiva diffusione diretta o attraverso altri organi;
- la possibilità di ottenere una targa personalizzata scegliendo la
combinazione alfa-numerica.
Il decreto sarà sottoposto al parere delle competenti Commissioni
parlamentari ed entrerà in vigore il 1° gennaio 2003.
Previa relazione del Ministro dell’Istruzione, Moratti, il Consiglio
ha avviato l’esame di uno schema di disegno di legge che, in
coerenza con i principi della legge costituzionale n.3 del 2001,
ridisegna il sistema educativo nazionale della istruzione e della
formazione professionale, definendo le norme generali
sull’istruzione e i livelli essenziali delle prestazioni in materia
di istruzione e di formazione professionale.
Il disegno di legge modifica significativamente la legge n.30 del 2000
sui cicli scolastici, prevedendo, in particolare, nel rispetto delle
competenze attribuite allo Stato e alle Regioni e dell’autonomia
delle istituzioni scolastiche:
- l’articolazione del sistema educativo in: scuola dell’infanzia;
primo ciclo, che comprende la scuola primaria di durata quinquennale e
la scuola secondaria di secondo grado di durata triennale; secondo
ciclo, che comprende i licei, di durata quinquennale; i percorsi della
istruzione e formazione professionale, la cui durata dovrà essere
definita dalle Regioni;
- l’innalzamento del diritto-dovere di istruzione e di formazione a
dodici anni complessivi, ovvero al conseguimento di una qualifica
professionale;
- la flessibilità nella iscrizione alla prima classe della scuola
dell’infanzia o alla scuola primaria consentita anche ai bambini che
compiono i tre anni di età ovvero sei entro il 30 aprile dell’anno
scolastico;
- la flessibilità complessiva dell’intero sistema educativo,
attuata attraverso modalità e garanzie per assicurare i passaggi in
ogni momento tra il sistema dell’istruzione e quello della
formazione professionale. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 20.00.
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