OTTOBRE 2002
Scuola Governo Parlamento
gennaio 2002
febbraio 2002
marzo 2002
aprile 2002
maggio 2002
giugno 2002
luglio 2002
agosto 2002
settembre 2002
ottobre 2002
novembre 2002
dicembre 2002
01 - 31 ottobre Parlamento
Camera
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Aula |
31 |
- Legge finanziaria per il 2003
(AC 3200 bis Governo)
- Bilancio dello Stato per l'anno 2003 e bilancio pluriennale 2003-2005
(AC 3201
Governo)
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Aula |
2 |
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata:
TITTI DE SIMONE. - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. - Per sapere - premesso che:
il Governo ha presentato il disegno di legge finanziaria per il 2003 che prevede riduzioni di spesa nel settore della scuola connesse alla riduzione del personale docente e non docente prefigurando un'ulteriore dequalificazione della scuola pubblica -: quali iniziative il Governo intenda adottare a sostegno dell'istituto della scuola pubblica, sancito dalla Costituzione. (3-01421)
LETIZIA MORATTI, Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Signor Presidente, onorevoli colleghi, vorrei ricordare che il precedente Governo, con la legge finanziaria per il 1998, aveva previsto di realizzare per l'anno 1999 una riduzione del 3 per cento del personale della scuola rispetto a quello dell'anno 1997, destinando i conseguenti risparmi alla retribuzione accessoria del personale stesso. Inoltre, la legge finanziaria per il 2000 ha previsto un'ulteriore riduzione di personale della scuola non inferiore all'1 per cento rispetto ai dipendenti in servizio al 31 dicembre 1999, destinando i risparmi alla stessa finalità.
Le risorse corrispondenti ai risparmi previsti sono in effetti state utilizzate per incrementare il trattamento accessorio del personale. Peraltro, le verifiche sulla spesa hanno evidenziato che le riduzioni di personale non erano state realizzate. Ne è derivato, di conseguenza, un incremento di spesa non previsto né coperto dalle due leggi finanziarie appena ricordate.
Questo episodio, al di là della non coerenza con i principi costituzionali che impongono la copertura della spesa, dimostra che anche il precedente Governo era consapevole del sovradimensionamento degli organici della scuola e aveva deciso di operare nel senso di un loro contenimento, ancorché non vi sia riuscito. Infatti, come rimarcato dall'OCSE, il rapporto docenti-alunni nella scuola italiana (pari a circa un docente per ogni dieci alunni) è il più basso tra quelli presenti nei paesi europei. Vi sono, pertanto, margini per effettuare una razionalizzazione finalizzata ad una migliore allocazione delle risorse, che consenta di migliorare la qualità del servizio allineandolo agli standard europei.
Gli interventi normativi sugli organici della scuola realizzati da questo Governo hanno l'obiettivo di ridurre e, possibilmente, azzerare sprechi e inefficienze. Per il personale docente, in particolare, è stato rilevato che vi sono 18 mila insegnanti distolti a vario titolo dall'insegnamento. Occorre, quindi, razionalizzare con interventi mirati a realizzare il pieno impiego degli insegnanti nei compiti di istituto.
Le previsioni contenute nel disegno di legge finanziaria per il 2003 sono, pertanto, finalizzate a proseguire questo percorso di razionalizzazione. Tutti i risparmi sono destinati, come già previsto nella legge finanziaria per il 2002, alla valorizzazione professionale dei docenti. Le previsioni di riduzione, peraltro contenute, degli organici del personale non docente tendono soprattutto a una distribuzione più razionale del personale stesso.
Si sono, infatti, verificati forti squilibri tra scuola e scuola: in alcune scuole coesistono appalti di pulizia, appalti di servizi affidati a lavoratori socialmente utili ed a collaboratori scolastici; in altre scuole vi sono solo i collaboratori scolastici. Occorre, di conseguenza, redistribuire le varie scuole in termini più equilibrati.
Il disegno di legge finanziaria 2003 non ha toccato i capitoli di spesa del Ministero dell'istruzione. (...)
Il disegno di legge di bilancio ha confermato gli stanziamenti nel bilancio assestato 2002 che prevede in sede di assestamento un incremento di 1.400 miliardi circa di euro e tale incremento è stato conservato nel bilancio di previsione 2003.
Il Governo riafferma la volontà di potenziare e valorizzare il servizio scolastico che è erogato principalmente dalla scuola pubblica proseguendo nell'opera già avviata.
TITTI DE SIMONE. Signor Presidente, signor ministro, credo davvero che il re sia nudo. La vostra politica di risparmio, in realtà, non rappresenterà alcun investimento sulla scuola pubblica, sulla sua qualità. I risparmi che state portando avanti anche con questa finanziaria saranno insufficienti.
Scompare il piano pluriennale di investimento sulla scuola. Non si sa dove troverete le risorse per il rinnovo dei contratti, per l'assunzione in ruolo di 20 mila unità (docenti e personale ATA) che era nelle promesse di questo Governo. Addirittura, non si sa nemmeno dove troverete le risorse per la vostra riforma dei cicli, la riforma che noi e tanti altri in questo paese contestiamo profondamente.
La vostra razionalizzazione, quindi, si traduce concretamente in un solo obiettivo: quello di risparmiare su un settore così strategico come quello della scuola pubblica. Tagli, riduzione di organici, 8000 bidelli in meno nel prossimo triennio, mobilità fino al licenziamento per i docenti in sovrannumero, la fine di progetti fondamentali che riguardavano anche un aspetto della multiculturalità e dell'handicap nelle scuole saranno bloccati perché le risorse non ci sono. Fuori e dentro il Parlamento noi continueremo davvero ad opporci in tutte le forme contro questa vostra politica e contro la vostra riforma. Nei prossimi giorni tutto il mondo della scuola, tutto il mondo sindacale, anche quello più vicino a questo Governo, scenderà nelle piazze per contrastare la vostra iniqua, ingiusta e paralizzante finanziaria sulla scuola. Noi ad alcune di queste mobilitazioni parteciperemo. Ci adopereremo perché fuori e dentro il Parlamento davvero cresca nel paese la consapevolezza che le vostre politiche vanno verso lo smantellamento della scuola pubblica. (...)
Vi consiglio, signor ministro, se mi permette, di ascoltare anche i 20 mila studenti di Venezia che ieri contestavano i buoni scuola, perché rispondere con indifferenza e fastidio alla mobilitazione della scuola sarebbe davvero un grave errore. Noi, naturalmente, costruiremo un'opposizione radicale.
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Commissioni |
5a |
25 |
La Commissione approva l'art. 22 (Misure di razionalizzazione in materia di organizzazione scolastica)
della Legge finanziaria per il 2003
(AC 3200 bis Governo)
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7a |
31 |
Conversione in legge del decreto-legge
25 settembre 2002, n. 212, recante misure urgenti per la scuola,
l'università, la ricerca scientifica e tecnologica e l'alta formazione
artistica e musicale
Paolo SANTULLI (FI), relatore, illustrando i
contenuti del provvedimento, precisa che il decreto-legge in esame, con
le modificazioni apportate in sede di conversione dal Senato, si compone
di undici articoli, 8 originali, e 3 introdotti dal Senato, detta
disposizioni in materia di istruzione, ricerca, università e alta
formazione artistica e nazionale.
Precisa che tra le disposizioni elencate alcune sono già presenti in
disegni di leggi all'esame del Parlamento.
Sottolinea che l'urgenza del presente decreto-legge è legata alla
necessità di adottare misure per assicurare la razionalizzazione delle
spese nel settore della scuola e la funzionalità delle sedi didattiche,
nonché di disporre interventi indifferibili anche di natura finanziaria
nei confronti dell'università, della ricerca scientifica e dell'alta
formazione artistica e musicale.
Per quanto attiene alle autorizzazioni di spesa a valere sui fondi
speciali 2002, osserva che l'urgenza del provvedimento è legata alla
necessità di consentire l'impegno delle risorse entro la fine
dell'esercizio finanziario 2002.
Entrando nel merito dell'articolato, sottolinea che l'articolo 1 reca
due ordini di disposizioni, una concerne i docenti in situazione di
soprannumerarietà, l'altra i compensi dei componenti delle commissioni
giudicatrici degli esami di maturità. Precisa che il comma 1 di tale
articolo rende obbligatoria la partecipazione ai corsi di riconversione
professionale, di cui all'articolo 473 del decreto legislativo del 16
aprile 1994, n. 297, prima facoltativa, per i docenti in situazione di
soprannumerarietà appartenenti a classi di concorso che presentino
esubero di personale rispetto ai ruoli provinciali. Precisa inoltre che
la categoria dei docenti, ai quali si applica la norma in esame, sarà
individuata entro 30 giorni dall'entrata in vigore del presente
decreto-legge.
Sottolinea che, perdurando la situazione di soprannumerarietà (in
seguito alla mancata partecipazione ai corsi di riconversione; alla
partecipazione con esito negativo; alla mancata accettazione
dell'insegnamento per il quale si è realizzata la riconversione
professionale), si applicherà l'articolo 33 del decreto legislativo del
30 marzo 2001 n. 165 (testo unico sull'ordinamento del lavoro alle
dipendenze delle amministrazioni pubbliche) che disciplina la mobilità
per i pubblici dipendenti.
Osserva che il comma 2 dell'articolo 1 prevede di elevare il limite di
spesa, fissato dall'articolo 22, comma 7, della legge n. 448 del 2001,
per la corresponsione dei compensi per la partecipazione dei presidenti
e dei commissari alle commissioni per gli esami di Stato di maturità,
dopo le modificazioni apportate al Senato, a 28,411 milioni di euro su
l'anno 2002 e di 44,608 milioni di euro su l'anno 2003.
Per quanto riguarda l'articolo 2, precisa che esso interviene invece
sulla disciplina della formazione delle classi, in un'ottica di
contenimento della spesa, consentendo, al comma 1, la diminuzione del
numero delle classi in presenza, nelle stesse, di un numero di alunni
inferiore ai parametri in vigore. Precisa inoltre che il comma 2 di tale
articolo prevede che non siano ammessi sdoppiamenti di classi, dopo
l'inizio dell'anno scolastico.
Con riferimento all'articolo 3, rileva che esso autorizza l'utilizzo di
risorse, al comma 2, del fondo speciale di parte corrente
(accantonamento del Ministero dell'istruzione, dell'università e della
ricerca), per far fronte, come previsto dal comma 1, ai bisogni
finanziari conseguenti al subentro dello Stato in contratti stipulati
dagli enti locali per assicurare i servizi di pulizia dei locali
scolastici, incrementando gli stanziamenti, a favore degli uffici
scolastici regionali, di euro 173.424,00 per l'anno 2003 e di euro
135.078,00 a decorrere dall'anno 2004.
Osserva che l'articolo 3-bis, introdotto al Senato da un
emendamento del Governo, stabilisce che i rapporti di impiego instaurati
prima della sottoscrizione del contratto collettivo nazionale del
comparto scuola del 4 agosto 1995 si intendono validamente costituiti,
anche in mancanza del provvedimento formale di nomina, ove risultino
documentati dalla lettera di comunicazione dell'avvenuta nomina.
Per quanto riguarda l'articolo 4, precisa che al comma 1 si autorizza
l'utilizzo di 375 milioni di euro (da erogare in 5 rate annuali), per
sanare situazioni debitorie delle università derivanti dalla
corresponsione di classi e scatti stipendiali al personale docente e ai
ricercatori.
Precisa inoltre che il comma 2 autorizza la spesa di 10 milioni di euro
per consentire il pagamento della base di studio agli studenti iscritti
presso le università e gli istituti superiori non statali legalmente
riconosciuti, al fine di assicurare l'uniformità di trattamento sul
diritto agli studi universitari.
Sottolinea che il comma 3 autorizza la spesa di 1 milione di euro per
interventi indifferibili nel settore dell'edilizia a favore delle
istituzioni di alta formazione artistica e musicale. Osserva che tale
intervento si rende necessario, in particolare a seguito del
trasferimento, dalle provincie al Ministero dell'istruzione,
dell'università e della ricerca, delle competenze in materia di
edilizia per gli istituti di alta formazione artistica e musicale,
operato dall'articolo 5 della legge n.508 del 1998.
Sottolinea che il comma 4-bis prevede di inserire, all'articolo
4, comma 1, primo periodo, della legge n. 370 del 1999, dopo la parola
«tutorato», le seguenti: «e per progetti sperimentali e innovativi
sul diritto allo studio proposti dalle regioni mediante programmazione
concordata con il Ministero dell'istruzione, dell'università e della
ricerca».
Con riferimento all'articolo 5, rileva che esso disciplina, fatto
espressamente salvo quanto disposto dall'articolo 18 della legge n. 448
del 2001, l'erogazione dei compensi ai componenti di commissioni e
comitati, nonché ad esperti, incaricati nelle procedure di selezione e
valutazione dei programmi e progetti di ricerca non conclusi alla data
di entrata in vigore del presente decreto. Precisa che in tal modo viene
introdotto in particolare il principio che questi fondi vengano
corrisposti a valere sui finanziamenti relativi alle attività di
selezione e valutazione, entro un limite di spesa comunque non superiore
all'1 per cento dei fondi medesimi.
Per quanto concerne l'articolo 5-bis, introdotto al Senato,
osserva che esso interviene in materia di sostegno all'attività di
ricerca e di sviluppo delle imprese industriali, prevedendo che la somma
di 90 miliardi, assegnata dall'articolo 108, comma 7, della legge n. 388
del 2000 (finanziaria 2001) al Fondo per le agevolazioni alla ricerca
(FAR), venga destinata agli ordinari interventi di sostegno alla ricerca
scientifica e tecnologica, disciplinati dal decreto legislativo n. 297
del 1999 (istituito dal FAR medesimo).
In merito all'articolo 6, modificato nel corso dell'esame al Senato,
precisa che esso detta norme in materia di titoli rilasciati da
istituzioni di alta formazione artistica e musicale, modificando in più
parti l'articolo 4 della legge n. 508 del 1999. Si prevede, infatti, un
nuovo valore legale dei titoli conseguiti, secondo l'ordinamento
previgente alla riforma degli ordinamenti didattici universitari.
Sottolinea che tali disposizioni, riconducendo in particolare al sistema
dei crediti e dei debiti formativi, stabiliscono, fermo restando il
requisito del possesso del diploma di istruzione secondaria superiore,
che i titoli rilasciati dalle Accademie di belle arti, dall'Accademia
nazionale di danza, dalla Accademia nazionale di arte drammatica, dagli
Istituti superiori per le industrie artistiche, dai Conservatori di
musica e dagli Istituti musicali pareggiati, nonché gli attestati
rilasciati al termine dei corsi di avviamento coreutico, siano ammessi
per i corsi di diploma accademico di secondo livello, nonché per il
master di primo livello e per i corsi di laurea specialistica presso le
università. Precisa che, ai fini dell'accesso ai pubblici concorsi,
quei titoli sono equiparati alle lauree di primo livello.
Osserva che l'articolo 7 detta disposizioni in materia universitaria,
concernenti l'orientamento, il tutorato, il diritto allo studio, gli
alloggi e le residenze universitarie, nonché il Consiglio nazionale
degli studi universitari.
Osserva inoltre che l'articolo 7-bis proroga di 18 mesi il
termine entro il quale le università sono chiamate ad adeguare
l'ordinamento dei corsi di studio alla disciplina di riforma degli
ordinamenti didattici, definita in attuazione dell'articolo 17, comma
95, della legge n. 127 del 1997.
In conclusione, precisa che l'articolo 8 detta disposizioni in ordine
alla entrata in vigore del decreto-legge e alla sua conversione in
legge.
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7a |
30 |
Interrogazioni a risposta immediata su questioni concernenti il Ministero per i beni e le attività culturali
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7a |
29,
30 |
schema di decreto per l'ulteriore ripartizione dei
contributi del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca
ad enti ed altri organismi per l'anno 2002
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7a |
16,
22, 30 |
Il 30 ottobre la Commissione esprime parere favorevole in sede
consultiva al DdL
Insegnanti di religione cattolica (DdL AC 561,
580,
737,
909,
1433,
1487,
1493,
1908/L,
1972,
2480)
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7a |
22,
29 |
comitato ristretto, AC 587, Disciplina delle attività musicali
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7a |
16,
22 |
Risoluzione, Insegnamento della storia
Fabio GARAGNANI (FI) illustra la risoluzione in
titolo, sottoscritta anche dai rappresentanti delle altre forze della
casa delle libertà, sottolineando i problemi complessi ed in gran parte
nuovi che pone oggi l'insegnamento della storia, considerata tra l'altro
la riconsiderazione in atto del ruolo di tale insegnamento nel quadro
complessivo della formazione dei giovani, nonché la riforma dei
programmi che ha dato ampio spazio alla storia contemporanea ed il
particolare rilievo assunto dal rapporto tra ricostruzione storica
dell'identità nazionale e la prospettiva dell'unificazione europea.
Evidenzia che la necessità di delineare principi in base ai quali
elaborare un metodo più appropriato per un corretto e non strumentale
insegnamento della storia, in modo particolare quella contemporanea, è
avvertita con forza. Richiama, ad esempio, il momento particolarmente
significativo dell'attività della scuola rappresentato dall'adozione
dei libri di testo, che rappresentano il principale luogo d'incontro tra
le competenze del docente e le aspettative dello studente, lo strumento
attraverso il quale i ragazzi formano la propria conoscenza critica.
Ricorda in proposito la raccomandazione recentemente adottata dal
Consiglio d'Europa che, nell'ottica della promozione della dimensione
europea dell'insegnamento, stigmatizza l'incompatibilità con i principi
fondamentali del Consiglio d'Europa delle falsificazioni e delle
manipolazioni ideologiche della storia.
È indubbio, a suo avviso, che negli ultimi anni nella scuola italiana
è prevalsa una visione ideologica che ha sovente alterato fatti storici
incontrovertibili, per fini di parte, in una pura ottica politica.
Dopo aver citato alcuni libri di testo, il cui contenuto conferma, a suo
giudizio, quanto evidenziato, sottolinea che in questo quadro, nel
rispetto delle libertà di insegnamento e di apprendimento, così come
delle componenti fondamentali della scuola, il Parlamento è chiamato a
farsi carico della complessità del problema impegnando il Governo -
questa la proposta contenuta nella risoluzione - ad attivarsi,
collaborando con le istituzioni scolastiche e nel rispetto della loro
autonomia, per far si che nelle scuole di ogni ordine e grado
l'insegnamento della storia, in particolare di quella contemporanea, si
svolga secondo criteri oggettivi rispettosi della verità storica e
della personalità dei discenti, attraverso l'utilizzo di testi che
tengano conto, in modo obiettivo, di tutte le correnti culturali e di
pensiero.
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7a |
1,
15, 23 |
Audizione del Ministro dell'istruzione, dell'università e
della ricerca, Letizia Moratti sugli orientamenti del Governo in materia
di istruzione, università e ricerca
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7a |
16 |
La Commissione esprime parere favorevole condizionato sullo Schema di decreto per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per il 2002
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7a |
8,
9, 10, 15 |
sede consultiva alla V Commissione:
- Legge finanziaria per il 2003
(AC 3200 bis Governo)
- Bilancio dello Stato per l'anno 2003 e bilancio pluriennale 2003-2005 (C. 3201 Governo)
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2003 (limitatamente alle parti di competenza)
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno 2003
Tabella n. 14: Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali per l'anno 2003
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7a |
1 |
sede referente, Insegnamento delle materie relative
all'educazione civica, ambientale e sanitaria (DdL AC 245,
1191,
1988,
1989
e 1990)
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7a |
3 |
Interrogazioni a risposta immediata
Interrogazione n. 5-01283 Sasso ed altri: Scelta dei dirigenti generali all'interno del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
Risposta - L'entrata in vigore della legge 15 luglio 2002, n. 145, recante disposizioni per il riordino della dirigenza statale, ha comportato per tutte le amministrazioni di prendere in esame con tempestività le posizioni di ciascun dirigente con incarico di direzione generale in servizio, al fine di valutare la possibilità di riconferma o di cambiamento dei relativi incarichi, dovendo tali incarichi cessare automaticamente decorsi sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge stessa.
Tale legge è tesa a valorizzare le responsabilità politiche degli organi di vertice delle amministrazioni nella scelta dei dirigenti ritenuti maggiormente idonei ad attuare gli obiettivi definiti in sede di programmazione cioè negli atti di indirizzo politico-amministrativo. Al tempo stesso la riforma Frattini persegue lo scopo di accentuare il rilievo del personale pubblico più qualificato, tenendo conto della natura e delle caratteristiche dei compiti assegnati, nonché delle attitudini e capacità professionali dei singoli dirigenti.
A questi criteri si è ispirata l'azione del Ministro nel conferimento degli incarichi ai singoli dirigenti con funzioni di direttore generale del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca.
Si deve ricordare che il Ministero dell'Istruzione ha attribuzioni complesse che richiedono specifiche competenze settoriali e soprattutto ora sta vivendo un notevole mutamento nel mondo della organizzazione della scuola delineato dal progetto di riforma contenuto nel disegno di legge delega attualmente all'esame del Parlamento tale da richiedere una struttura amministrativa di vertice consapevole dei mutamenti in atto e sostanzialmente in linea con i principi ispiratori di tale riorganizzazione.
Si deve ricordare che tutti i direttori regionali e quasi tutti i direttori generali centrali furono nominati dal precedente governo a soli due mesi dalla scadenza del mandato e alcuni registrati addirittura dopo le elezioni politiche del 2001.
La scelta in molti casi avvenne non certo con criteri di professionalità ed esperienza di settore ove si tenga conto che due direttori generali del Ministero provenivano dalla carriera prefettizia, uno dal Ministero dell'Ambiente, un direttore regionale ex segretario della CGIL, un altro presidente dell'Associazione maestri cattolici, un altro direttore generale dalla Funzione pubblica.
Le attuali scelte hanno voluto valorizzare le professionalità e competenze tecnico-amministrative interne al mondo della scuola e del Ministero. Infatti tutti i direttori regionali sono dirigenti del Ministero di provata competenza professionale. Il direttore dell'informatica è uno dei più preparati esperti del settore dell'informatica privata, con esperienza professionale nel campo dei rapporti con la pubblica amministrazione, così come l'unico direttore generale centrale esperto esterno ha una specifica professionalità formata nel settore delle politiche scolastiche giovanili oltre che elevate doti umane e sociali.
Tutti sono positivamente consapevoli delle riforme e si è certi che attueranno ottimamente gli indirizzi programmali del Governo nel settore della scuola.
Alba SASSO (DS-U) replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta poiché i criteri di nomina dei direttori generali regionali adottati dal Governo dovrebbero, a suo avviso, portare alla conferma dei dirigenti in carica, che hanno dimostrato un elevato livello di competenza, anziché ad effettuare tale scelta privilegiando il criterio dell'appartenenza politica.
Interrogazione n. 5-01285 Colasio e Molinari: Tagli agli organici degli insegnanti di sostegno.
Risposta - Le preoccupazioni espresse dall'Onorevole Interrogante circa un ridimensionamento dei posti di sostegno nelle scuole di ogni ordine e grado della Basilicata non hanno ragion d'essere.
Occorre precisare, prima di tutto, che nella realtà nazionale a fronte di n. 143.877 alunni in situazione di handicap sono stati istituiti ben n. 74.258 posti di sostegno, secondo un rapporto (1,93) che è quasi di un docente di sostegno ogni due anni con handicap.
Le norme sulla definizione degli organici prevedono che venga effettuata una ripartizione fra le varie Regioni sia dei posti di sostegno dell'organico di diritto, sia dei posti di sostegno in deroga. in relazione alle effettive esigenze. Peraltro i posti di sostegno in deroga possono essere incrementati successivamente alla propria assegnazione, in relazione ad ulteriori esigenze emerse.
Queste modalità sono finalizzate ad assicurare una piena risposta alle esigenze di sostegno dei portatori di handicap, e, al contempo, che l'assegnazione dei posti di sostegno sia commisurata alle effettive esigenze.
Quanto alla Regione Basilicata, in ottemperanza a quanto già previsto dalla circolare ministeriale del 19 febbraio 2002, n. 16, relativamente ai posti di sostegno, il Direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, dopo avere sentito i Gruppi di Lavoro Interistituzionali Provinciali (G.L.I.P.) competenti per ciascuna provincia, ha implementato i 751 posti assegnati alla Regione provvedendo all'istituzione di ulteriori 58 posti in deroga per un totale complessivo di 809 posti in modo da soddisfare tutte le richieste pervenute dalle scuole, nel rispetto della vigente normativa.
Successivamente, anche a seguito di emergenze legate ad aggravamenti di diagnosi o a tardive iscrizioni di alunni disabili, i dirigenti scolastici hanno istituito ulteriori 19 posti.
Complessivamente, quindi, sono stati istituiti n. 828 posti di sostegno a fronte di n. 1.439 alunni disabili.
Al momento attuale non risulta alla competente Direzione generale regionale che vi siano altre criticità, oltre quelle emerse e già risolte.
Giuseppe MOLINARI (MARGH-U), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta, precisando che i posti di sostegno in deroga si riferiscono ad un contingente nazionale e non locale.
Nel denunciare la situazione di disagio nella quale versa la regione Basilicata per la questione degli insegnanti di sostegno, invita il Governo a rivedere le posizioni assunte in materia
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Senato
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Aula |
3 |
DdL
A.S. 1306, Delega al Governo per
la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli
essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione
professionale
Il 3 ottobre si svolgono in Aula le relazioni
di maggioranza e minoranza
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Commissioni |
7a |
3,
8, 16, 22, 23 |
Il 22 ottobre la Commissione conferisce mandato al
Presidente relatore a riferire favorevolmente in Aula sul DdL per la
Conversione in legge del decreto-legge
25 settembre 2002, n. 212, recante misure urgenti per la scuola,
l'università, la ricerca scientifica e tecnologica e l'alta formazione
artistica e musicale
Il 16 ottobre la Commissione approva all'unanimità l'ordine del giorno n. 3:
"Il Senato,
in sede di conversione del decreto-legge 25 settembre 2002, n. 212, recante misure urgenti per la scuola, l'università, la ricerca scientifica e tecnologica e l'alta formazione artistica e musicale,
impegna il Governo, ai fini della formazione delle graduatorie permanenti di cui all'articolo 401 del Testo unico approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, ad assicurare parità di trattamento nell'attribuzione del punteggio a coloro che abbiano conseguito la specifica abilitazione a seguito di partecipazione a procedure concorsuali o abilitanti e a coloro che abbiano conseguito l'abilitazione a seguito di superamento dell'esame di Stato al termine delle scuole di specializzazione di cui all'articolo 4 della legge 19 novembre 1990, n. 341".
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7a |
1,
9, 15, 16 |
Il 16 ottobre la Commissione esprime parere favorevole
condizionato sullo Schema di decreto per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per il 2002
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7a |
2 |
Il 2 ottobre la Commissione approva con modifiche il DdL
A.S. 1306, Delega al Governo per
la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli
essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione
professionale
DdL A.S. 1251,
Legge-quadro in materia di riordino dei cicli dell'istruzione
|
Infanzia |
22 |
Audizione del
Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca,
Valentina APREA, in materia di integrazione scolastica degli alunni
portatori di handicap
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04 - 31 ottobre Governo
31 |
Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 10,30 a
Palazzo Chigi
Il Consiglio, preso atto della gravità del sisma
verificatosi nella mattinata, ha dichiarato lo stato di emergenza per le
zone colpite; ha inoltre ascoltato una relazione sull’evento sismico del
territorio di Catania svolta dal Presidente Berlusconi e dal Ministro
Prestigiacomo, che si è recata sul luogo, ed ha esaminato i fatti anche
al fine di mettere il Dipartimento per la Protezione civile in condizione
di avviare gli interventi di soccorso necessari.
Il Consiglio ha approvato i seguenti provvedimenti: (...)
su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Maroni:
- un decreto presidenziale che riordina il funzionamento del Centro
nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia, organismo operante
a supporto dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e
l’adolescenza e che da questo riceve annualmente indirizzi ed obiettivi
prioritari. il Centro avrà, oltre ai compiti di ricognizione dei servizi
e delle risorse, quello di analizzare le condizioni dell’infanzia e di
predisporre lo schema di relazione biennale, nonchè funzioni di
particolare rilievo quali quelle di elaborare, in collaborazione con gli
enti locali, proposte e progetti pilota, tesi a migliorare le condizioni
dell’età evolutiva, ed interventi di sostegno alle madri nel periodo
perinatale; (...)
Previa relazione del Ministro Frattini, il Consiglio ha approvato
l’ipotesi di contratto collettivo quadro per la ripartizione dei
distacchi e permessi sindacali alle organizzazioni sindacali
rappresentative nei comparti (biennio 2002-2003). (...)
Si è svolto in Consiglio, inoltre, un esame dei problemi connessi
all’organizzazione del prossimo Social Forum, (vedi comunicato
specifico).
Il Ministro per l’innovazione e le tecnologie Stanca, ha annunciato
l’apertura di 138 “cantieri” per la realizzazione dei progetti di
e-Goverment di Regioni, Province, Comuni e Comunità montane, ammessi al
cofinanziamento da parte del Governo, che rappresentano un passo concreto
verso la realizzazione di uno dei più importanti obiettivi di
legislatura, cioè la trasformazione della Pubblica Amministrazione verso
la nuova concezione di “governo elettronico”, l’e-Government, che
identifica le tecnologie telematiche come strumento strategico di
trasformazione del Paese.
L’intervento che si sta realizzando porterà ad attivare – nell’arco
dei prossimi due anni – risorse finanziarie per circa 700 milioni di
euro, finanziate in parte dal Governo, dalla Comunità europea e dagli
Enti locali, che rappresentano – per dimensioni finanziarie, capillarità
a livello territoriale e ampiezza in termini di applicazioni, sistemi e
infrastrutture – il maggior intervento mai effettuato per la
modernizzazione tecnologica nella storia della nostra Pubblica
Amministrazione. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 13,55.
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29 |
Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 19,25 a
Palazzo Chigi
Il Consiglio, appositamente convocato in via
straordinaria, ha deliberato lo stato di emergenza nei territori della
provincia di Catania, interessati dai gravi fenomeni eruttivi, connessi
all’attività vulcanica dell’Etna, che si sono verificati negli
ultimi giorni, nonché dagli eventi sismici succedutisi nella medesima
area. Per il coordinamento di tutti gli interventi il Consiglio ha
contestualmente nominato il dott. Guido Bertolaso, Capo Dipartimento
della protezione civile, Commissario delegato del Presidente del
Consiglio.
Il Consiglio ha poi espresso la sua solidarietà a tutti i cittadini
rimasti senza tetto ed ha concordato sulla necessità di adottare
immediate misure per il tessuto urbano e per la popolazione così
duramente colpita.
La seduta ha avuto termine alle ore 20,15.
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24 |
Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 11 a
Palazzo Chigi
(...) Successivamente, il Consiglio ha approvato i
seguenti provvedimenti:
su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Maroni:
- un decreto legislativo finalizzato ad agevolare l’incontro fra
domanda ed offerta di lavoro, che utilizzando una ampia delega ricevuta
dal Parlamento realizza l’esigenza non più rinviabile di dotare il
Paese di efficaci servizi per l’impiego. Obiettivi principali della
riforma sono: consentire il rispetto degli impegni assunti dall’Italia
in sede europea, utilizzare in maniera efficace i fondi a sostegno di
iniziative per l’occupazione stanziati nell’ambito del Fondo sociale
europeo e risolvere i gravi deficit di funzionalità dei centri per
l’impiego, dovuti in gran parte al disordine normativo ed alla
sovrapposizione di disposizioni che fanno capo a logiche contrastanti,
in parte vincolistiche ed in parte liberalizzanti. Tali obiettivi
vengono perseguiti attraverso la riforma organica della disciplina del
collocamento e la rimozione degli ostacoli che fino ad oggi si sono
frapposti al pieno dispiegarsi dell’autonomia locale in materia di
mercato del lavoro. Riformato il contesto, saranno le Regioni a dotarsi
della disciplina sostanziale nel rispetto dei principi fondamentali
dettati dal provvedimento, sul quale si sono favorevolmente espresse la
Conferenza unificata e le competenti Commissioni parlamentari; (...)
su proposta del Presidente del Consiglio e, ad interim, Ministro degli
affari esteri, Berlusconi:
- un disegno di legge per la ratifica e l’esecuzione dell’Accordo
fra l’UNESCO e l’Italia concernente l’Accademia delle scienze del
Terzo Mondo- TWAS. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 13,00.
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18 |
Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 10,10 a
Palazzo Chigi
(..) Successivamente, il Consiglio ha approvato i
seguenti provvedimenti: (...)
su proposta del Presidente del Consiglio, Berlusconi, e del Ministro
dell’istruzione, dell’università e della ricerca, Moratti:
- un disegno di legge che al fine di celebrare il VII centenario
dell’istituzione dell’Università degli studi “La Sapienza” di
Roma prevede un contributo straordinario per gli anni 2002 e 2003 per il
finanziamento di convegni, seminari, borse di studio, attività
editoriali, iniziative artistiche, culturali e didattiche, nonché per
interventi di recupero edilizio, restauro e collocazione idonea di
materiale scientifico presso l’Università “La Sapienza”. Con il
compito di formulare indirizzi specifici per la destinazione del
finanziamento, viene istituito un Comitato promotore delle iniziative,
composto dai Ministri competenti e dai Presidenti della Regione Lazio e
della Provincia di Roma, dal Sindaco di Roma, dal Rettore
dell’Università e da due rappresentanti degli studenti;
su proposta del Presidente del Consiglio, Berlusconi, del Ministro per
la funzione pubblica, Frattini, e del Ministro della Giustizia,
Castelli:
- un testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in
materia di Casellario giudiziale e di anagrafe delle sanzioni
amministrative da reato e dei relativi carichi pendenti, che riordina ed
armonizza norme stratificate da più di settanta anni e pone fine ad una
confusa frammentazione del quadro normativo che ha reso molto difficile
fino ad oggi l’esatta ricognizione delle norme vigenti. La materia
riordinata tocca, tra l’altro, il casellario dei carichi pendenti,
l’anagrafe dei carichi pendenti relativi a illeciti amministrativi
conseguenti a reati, i certificati richiedibili ed i soggetti che ne
hanno diritto. Tra i punti focali della riforma: l’istituzione del
sistema informativo automatizzato, che sarà il supporto di ogni
procedura per le attività degli uffici coinvolti e per i rapporti con
l’utenza; la previsione di un codice identificativo che renderà
sicura l’attribuibilità di un provvedimento ad un determinato
soggetto. Viene ampliato il numero degli uffici competenti al rilascio
dei certificati ed introdotta per gli interessati la possibilità di
effettuare visure per conoscere tutte le situazioni pendenti a loro
carico, comprese quelle che generalmente non compaiono sui certificati,
ma sono accessibili soltanto all’autorità giudiziaria. Azzerati anche
i tempi per il rilascio di certificati: ne viene previsto, a regime, il
rilascio in tempo reale; (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 12,30.
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11 |
Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 12,55 a
Palazzo Chigi
(...) Il Ministro Frattini ha svolto una relazione
sulle problematiche connesse ai rinnovi contrattuali per il pubblico
impiego. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 14,10.
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4 |
Il Consiglio dei Ministri si è riunito alle ore 10,00 a
Palazzo Chigi
(...) Successivamente il Consiglio ha approvato i
seguenti provvedimenti: (...) su proposta del Presidente del Consiglio
dei Ministri, Berlusconi, e del Ministro del lavoro e delle politiche
sociali, Maroni:
- un disegno di legge che consente alle organizzazioni di volontariato,
alle associazioni di promozione sociale, agli enti ecclesiastici ed alle
fondazioni, (i cui scopi statutari siano compatibili), che
distribuiscono gratuitamente alimenti agli indigenti a fini di
beneficenza, di svincolarsi dagli adempimenti burocratici che ne
ostacolerebbero, ritardandoli, gli interventi di assistenza; il disegno
di legge ha ricevuto parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni;
(...)
su proposta del Ministro per la funzione pubblica, Frattini, e del
Ministro dell’economia e delle finanze, Tremonti:
- un decreto presidenziale che autorizza il Ministro dell’istruzione,
dell’università e della ricerca scientifica ad avviare le procedure
di reclutamento per dirigenti scolastici. Il corso-concorso, per
complessivi millecinquecento posti, sarà riservato ai presidi
incaricati, e farà parzialmente fronte nell’immediato ad un cospicuo
fabbisogno di personale dirigenziale nella scuola.
Previa relazione del Ministro Frattini, il Consiglio ha successivamente
approvato il nuovo atto di indirizzo per il rinnovo del contratto
collettivo nazionale di lavoro per il personale dipendente del comparto
Università, relativo al II biennio economico 2000-2001 ed a talune code
contrattuali, concordato con la Conferenza dei Rettori delle Università
italiane. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 11,20.
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