aprile Scuola Governo Parlamento
decreto 30 aprile 2001 (in GU 23
giugno 2001 n. 144)
Modifica della composizione dell'Osservatorio nazionale per l'edilizia
scolastica
nota 30 aprile 2001, Prot. n.2711
Progetto Lingue 2000 - protocollo di intesa tra Ministero della pubblica
istruzione e Associazioni professionali dei docenti di lingua straniera -
Progetto di formazione aggiornamento condotto secondo modalità di ricerca
azione. Precisazioni e ulteriori adempimenti
02 - 30 aprile Elezioni RSU AFAM
L'ARAN, con la nota 15 marzo 2001, Prot. 4108, stabilisce il calendario della procedura per le elezioni delle RSU nel Comparto "Alta formazione e specializzazione artistica e musicale" che si svolgeranno dal 7 al 10 maggio 2001.
Di seguito la tempistica con cui si articola la procedura elettorale nel corrente mese di aprile:
Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:
direttiva generale 27 aprile 2001,
n.10532/DM
Attività Amministrativa e Gestione dell'Anno 2001
circolare 27 aprile 2001, Prot. n.
2669
Iniziative di formazione "íntensiva" relative all'esame di Stato
conclusivo dei corsi di studio di scuola secondaria superiore. Anno 2000-2001
03 - 27 aprile Contratti
Proseguono gli incontri di ARAN e MPI con le OOSS della Scuola su:
Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:
decreto del Presidente della Repubblica
26 aprile 2001
Ricorso straordinario al Presidente delle Repubblica proposto dal sig. G. A.
avverso designazione docenti funzioni obiettivo
nota 26 aprile 2001, Prot. 1957/INT/U04
X Olimpiade di lingua russa organizzata dalla Federazione Russa
nota 24 aprile 2001, Prot. n.
10496/DM
Corsi biennali di specializzazione per le attività di sostegno - Legge n.
104/1992, art. 14; Decreto interministeriale n. 460, del 24/11/1998; D.M. n. 287
del 30 novembre 1999
lettera circolare 24 aprile 2001, Prot. n. 10468/DM
"La Bioetica a scuola tra ricerca e didattica" - Giornata di studio - Milano 8 maggio
2001
decreto 23 aprile 2001
Edilizia Scolastica
nota 23 aprile 2001, Prot. DGPSA/Uff.
VII/652
Applicazione D.L. n. 16 del 19/2/2001 "Disposizioni urgenti relative al personale della scuola" - Procedure di mobilità ed accantonamento posti. Istruzioni operative
02 - 23 aprile Riforme
Con il parere n. 104/2001 del 23 aprile 2001, il Consiglio di Stato, su richiesta del MPI, esprime parere favorevole sul Regolamento recante norme in materia di curricoli della scuola di base, ai sensi dell'articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n.275, segnalando altresì l'irregolarità del parere negativo del CNPI perché espresso "(...) in carenza del quorum strutturale" (36 su 74 componenti) ed al di là degli "(...) indirizzi vincolanti adottati dai due rami del Parlamento" (Risoluzione n. 6-00155 - Camera e Risoluzione n. 6-00057 - Senato).
Dal 18 al 20 aprile si riunisce a Fiuggi la Commissione per il Riordino di
Cicli: oggetto dell'incontro la predisposizione dei documenti per il riordino
dei curricoli della scuola secondaria e la continuità tra scuola di base e
scuola secondaria.
Al centro del confronto, come sottolinea il ministro in una lettera pubblicata
da La
Repubblica il 18 aprile, anche il tema dei curricoli di storia (si veda,
su Educazione&Scuola, Riforma
dei Cicli e Storia
a cura di Girolamo Arnaldi, Piero Bevilacqua, Massimo
Firpo, Cosimo Damiano Fonseca, Nicola Tranfaglia e Giovanni Vitolo).
Il 19 aprile la Conferenza Unificata Stato Regioni Città e Autonomie locali
Sì della Conferenza Unificata Stato Regioni Città e Autonomie locali
AUTONOMIA SCOLASTICA E LINEE GUIDA PER GLI UFFICI SCOLASTICI REGIONALI
Accordo in Conferenza Unificata tra Amministrazioni centrali ed Autonomie regionali e locali su alcuni passaggi essenziali del processo di rinnovamento dell'amministrazione scolastica, in applicazione delle disposizioni di semplificazione, decentramento ed autonomia recate dal DPR 275/2000 e dal DPR 347/2000.
In particolare, è stato siglato il protocollo di intesa sull'autonomia scolastica che dà attuazione al processo di redistribuzione di competenze e funzioni in materia di riassetto del sistema scolastico nazionale tra organi dello Stato, Regioni ed Enti locali. Protagonisti del nuovo sistema gli istituti scolastici, con il loro statuto di autonomia, assieme a Regioni, Province e Comuni ed ai neo-istituiti Uffici Scolastici Regionali del Ministero della pubblica istruzione. Questi ultimi, in particolare, costituiscono un nuovo ed autonomo centro di responsabilità amministrativa in sostituzione dei precedenti uffici periferici del Ministero. Il protocollo d'intesa persegue l'obiettivo di garantire la collaborazione e l'efficace interazione dei diversi livelli istituzionali nell'offerta del servizio formativo. In particolare è previsto che in ciascun ambito regionale si realizzi una rete capillare di intese che raccordi l'attività didattica ed organizzativa dei singoli istituti scolastici autonomi con l'attività, per le materie di rispettiva competenza, di Comuni e Province.
Quanto agli Uffici Scolastici Regionali, la Conferenza Unificata ha sancito l'accordo sulle linee guida relative alla loro articolazione ed ai relativi criteri di organizzazione. Elemento qualificante dell'accordo - che dà attuazione al principio normativo dell'autonomia scolastica, cardine del nuovo modello di governo dell'istruzione - la qualificazione delle scuole come istituzioni "forti", dotate di funzioni e compiti già appannaggio degli organi dell'amministrazione scolastica, capaci di interloquire direttamente con le istituzioni locali ed il territorio allo scopo di arricchire l'offerta formativa, adeguandola e diversificandola - in un contesto di condivisi indirizzi generali - in ragione di specifiche esigenze territoriali. In questa architettura di equilibri, è compito delle Direzioni Regionali realizzare la pianificazione delle scelte educative ed organizzative in coerenza con la programmazione delle Regioni ed in raccordo con le scuole e gli enti locali, anche attraverso la definizione di linee di indirizzo generali e l'attivazione di sistemi di monitoraggio e controllo dell'offerta formativa nel suo complesso.Sì della Conferenza Unificata Stato Regioni Città e Autonomie locali
ACCESSO AL LAVORO: DISCIPLINA DELL'OBBLIGO DI FREQUENZA DI ATTIVITÀ FORMATIVE FINO A 18 ANNI
Via libera della Conferenza Unificata allo schema di decreto del Ministro del lavoro recante disposizioni attuative in materia di disciplina delle attività obbligatorie di istruzione e formazione per l'accesso al lavoro.
Lo schema di decreto sull'assolvimento dell'obbligo formativo nell'apprendistato dà compiuta attuazione all'importantissimo principio sancito nell'articolo 68 della legge 17 maggio 1999, n. 144 che stabilisce l'obbligatorietà, per i giovani che intendono entrare nel mondo del lavoro, di frequentare, fino al compimento dei 18 anni, corsi di istruzione e formazione.
Si tratta di un principio che, limitatamente agli aspetti di esclusiva competenza statale, ha già trovato una sua prima attuazione con il DPR 12 luglio 2000, n. 257. Lo schema di decreto su cui si è favorevolmente espressa la conferenza Unificata completa questo percorso attuativo individuando obiettivi, criteri e contenuti per lo svolgimento dei moduli formativi aggiuntivi (formazione professionale regionale ed apprendistato) ricadenti sotto la competenza delle Regioni.
I moduli formativi aggiuntivi perseguono il dichiarato obiettivo di elevare il livello culturale e professionale dei giovani apprendisti, favorirne l'inserimento sociale ed assicurare loro le competenze di base per l'accesso al mondo del lavoro. A tali scopi, lo schema di decreto elenca analiticamente gli standard di apprendimento che dovranno essere conseguiti a compimento del processo di formazione, per ciascuna delle macro aree così individuate: competenze linguistiche (ivi comprese le nozioni di base in una lingua straniera), competenze matematiche e competenze informatiche.Per favorire l'attivazione di opere di edilizia scolastica da parte di Comuni e Province, il Ministro della P.I. ha ripartito tra tutte le Regioni, con decreto di prossima pubblicazione sulla G.U., la somma complessiva di £. 612 miliardi.
La ripartizione - confortata dal preventivo parere favorevole espresso dalla Conferenza Stato, Regioni e Province autonome nella seduta del 19 aprile u.s. - è diretta a finanziare il terzo ed ultimo piano annuale del secondo triennio di programmazione (1999/2001) previsto dalla legge 11 gennaio 1996, n. 23 per l'edilizia scolastica ed è così articolata:
Piemonte £. 35.018.640.000
Valle D'Aosta £. 1.982.880.000
Lombardia £. 59.281.380.000
Provincia autonoma di Bolzano £. 2.916.180.000
Provincia autonoma di Trento £. 3.066.120.000
Veneto £. 37.071.900.000
Friuli Venezia Giulia £. 15.241.860.000
Liguria £. 17.527.680.000
Emilia Romagna £. 38.207.160.000
Toscana £. 46.157.040.000
Umbria £. 10.560.060.000
Marche £. 20.043.000.000
Lazio £. 41.778.180.000
Abruzzo £. 22.760.280.000
Molise £. 8.515.980.000
Campania £. 56.613.060.000
Puglia £. 44.688.240.000
Basilicata £. 10.486.620.000
Calabria £. 46.833.300.000
Sicilia £. 65.692.080.000
Sardegna £. 27.558.360.000
Gli attuali 612 miliardi - ricorda il Ministro De Mauro - si aggiungono ai 385 assegnati per la prima annualità (1999) ed ai 398 ripartiti per la seconda (2000), nonché ai 1.769 miliardi, già distribuiti nel primo triennio (1996/1998) di applicazione della legge.
Le risorse complessivamente attribuite nel corso dei sei anni ammontano, dunque, a 3.164 miliardi - conclude il Ministro - diretti alla realizzazione di circa 9.000 interventi nel settore, soprattutto per l'adeguamento e messa a norma degli edifici scolastici e per la ristrutturazione e costruzione di scuole e palestre in zone particolarmente carenti di strutture.
Il MPI, con il comunicato stampa dell'11 aprile che riportiamo di seguito, conferma l'avvio del riordino dei cicli nel le elementari a partire dal prossimo settembre 2001:
(Roma, 11 aprile 2001) Il Ministero della Pubblica Istruzione, a seguito di notizie apparse sulla stampa, riconferma che in base a due diverse e concordi risoluzioni parlamentari il processo di riordino dei cicli non può non essere avviato per le prime classi della scuola di base a partire dal 1° settembre 2001. Dunque, bambine e bambini che frequenteranno da settembre compiranno il ciclo di base in sette anni, senza incontrare sul loro cammino il traumatico passaggio dalle elementari alle medie. E incontrando invece quella scuola a misura delle esigenze di tutte e tutti, senza esclusioni e perdite, che il riordino avviato disegna: le esigenze di apprendimenti più ricchi e articolati, effettivamente misurabili, e durevoli.
Il ministero e le nuove direzioni regionali stanno valutando con i sindacati e hanno in gran parte già predisposto o stanno predisponendo le condizioni migliori di risorse e organici perché la partenza del processo di riforma avvenga, pur nella gradualità, nel modo migliore. A quelle scuole che documentatamente si trovassero in difficoltà, la flessibilità degli orari sancita dalle leggi di riforma e dall'autonomia dei singoli istituti consentirà di procedere, per il primo anno, con un orario non di 30 ore, come previsto in generale dalla legge di riordino, ma con un orario leggermente inferiore, anche con le consuete 27 ore previste ora per la scuola elementare tradizionale.
Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, tenuto a dare un parere non vincolante sullo schema di decreto per l'avvio del riordino dei cicli, ha lavorato in modo concorde nel proporre emendamenti migliorativi al decreto e al documento sulle indicazioni curricolari che lo accompagnano. In chiusura una parte dei consiglieri ha ritenuto di potere e dovere esprimere una richiesta di rinvio dell'attuazione del riordino dei cicli, in contrasto con le risoluzioni parlamentari. In tale situazione hanno abbandonato la seduta molti consiglieri e, fra questi, tutti i consiglieri rappresentanti di tutte le associazioni professionali (AIMC, CIDI, UCIIM, Associazione nazionale dirigenti scolastici). Un consigliere ha allora inutilmente chiesto la verifica del numero legale, che non è stata concessa. Altri consiglieri hanno chiesto poi formalmente al ministro una valutazione della legittimità della mancata verifica del numero legale. Effettivamente, come risulta dai verbali, alla votazione finale del parere hanno partecipato soltanto 36 consiglieri su 73.
Il Ministro della Pubblica Istruzione, mentre si riserva le opportune verifiche sulla regolarità della votazione, assicura che tutto è predisposto per il regolare e graduale avvio del riordino dei cicli nella scuola di base dal prossimo 1° settembre, tenendo conto degli elementi di diritto (leggi, risoluzioni parlamentari) e di rilevanti elementi di fatto, in primo luogo del consenso alla riforma espresso anche in Consiglio da tutte le associazioni professionali di insegnanti e capi di istituto, oltre che da alcuni sindacati di massima rappresentatività.
Il 10 aprile il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione approva una mozione, proposta da CISL e SNALS, che congela la Riforma dei Cicli scolastici: criticate l'insufficienza delle risorse finanziarie programmate, l'assenza di dibattito all'interno delle scuole e di una adeguata politica di formazione del personale docente e di informazione alle famiglie. LA CGIL Scuola contesta la validità del voto per mancanza del numero legale.
Di seguito i risultati dei sondaggi condotti sul tema da Educazione&Scuola nei mesi di gennaio e marzo 2001:
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Riportiamo di seguito l'intervento del ministro della PI al vertice dei ministri europei dell'educazione sul tema "Investire nelle competenze per tutti":
(Parigi, 2 aprile 2001) Per oltre settanta anni, la scuola italiana è stata retta da leggi varate nel 1923-24 e pensate per un Paese caratterizzato da bassa scolarità e da un'economia a base agricola. Dagli anni cinquanta, profondi cambiamenti hanno trasformato l'economia italiana, la quota di popolazione adulta senza scuola è scesa ormai a pochi punti percentuali, il 75% dei giovani consegue il diploma superiore. Ma il sistema dell'istruzione era restato fermo nelle sue strutture fondamentali.
Dal 1996, il Sistema Formativo Italiano è stato oggetto di una riforma che ha riguardato tutti i suoi assi portanti. Una legge del febbraio 2000 ha delineato un unico sistema educativo pubblico (statale e paritario) dell'istruzione e della formazione, che parte dai 3 anni di età e giunge ai 18 anni.
Alla base di questa riforma c'è l'esigenza di adeguare il sistema stesso ai bisogni di una società avanzata e in continua trasformazione, nella prospettiva del lifelong learning.
Elemento costituente di questo processo è il raccordo, da un lato, tra scuola e formazione professionale e, dall'altro, tra la scuola stessa, il mondo del lavoro e tutti i soggetti coinvolti nei processi formativi non inclusi nel sistema scolastico formale.
Con riferimento al sistema scolastico e formativo gli aspetti di riforma correlati al lifelong learning riguardano:il riconoscimento dell'autonomia amministrativa, didattica, organizzativa, di ricerca e sviluppo delle singole istituzioni scolastiche; la ristrutturazione dei cicli scolastici; la ridefinizione dei curricoli (definiti per la scuola dell'infanzia e di base, in via di definizione per la secondaria); l'elevazione dell'obbligo scolastico a 15 anni; l'istituzione dell'obbligo formativo fino a 18 anni per offrire ai giovani tre opportunità di scelta tra percorsi formativi considerati equivalenti (scuola, formazione professionale, apprendistato anche in via integrata); la riforma, nel 1998, dell'Esame di stato conclusivo della scuola secondaria, che rilascia un certificato analitico delle competenze acquisite; la riorganizzazione dell'apprendistato e la progressiva diffusione dei tirocini formativi e di orientamento; l'istituzione, dal 2000, di un nuovo sistema di istruzione e formazione tecnica superiore, parallelo e integrato con l'università, che coniuga una forte formazione di base, soprattutto a carattere scientifico e tecnologico, con le specializzazioni richieste dal mercato del lavoro; la riorganizzazione e il potenziamento dell'educazione permanente degli adulti, in attuazione degli orientamenti dell'Unione Europea, con l'istituzione, dal 1998, di centri territoriali per l'educazione degli adulti; la riforma dei corsi di laurea, con il rafforzamento dell'autonomia didattica degli atenei e l'introduzione, dal 2001, delle lauree in sequenza con una laurea specialistica (altri due anni) e il dottorato di ricerca. La recente riforma intende promuovere un vero e proprio "diritto all'apprendimento" come superamento e consolidamento del già affermato "diritto allo studio".
L'obiettivo in sostanza è quello di favorire un reale successo formativo che consenta a ciascuno -secondo le proprie dotazioni e le proprie effettive possibilità- non tanto di conseguire il titolo di studio, quanto, soprattutto, di acquisire la capacità di padroneggiare i contenuti dell'apprendimento. Le conoscenze trasmesse dalla scuola, acquisite e "metabolizzate", potranno essere strumento utile di governo e interpretazione dei fattori evolutivi della nostra società.
Due obiettivi primari sottendono alla ridefinizione dei curricoli:
1. la formazione alla cittadinanza intesa come educazione che consente di acquisire gli strumenti relativi all'assunzione di responsabilità nella vita sociale e civile;
2. la valorizzazione delle differenze come progetto consapevole di scoperta e di riconoscimento delle diverse culture e dei differenti e specifici bisogni di apprendimento.Non a caso nella scuola riformata si parla di curricoli e non di programmi; i curricoli, dovendo realizzare le indicazioni relative agli obiettivi da raggiungere, dovranno tener conto dei diversi contesti.
Per garantire un innalzamento della qualità dell'insegnamento, tenuto conto della diversificazione dei bisogni dell'utenza e della partecipazione allargata di più agenzie formative, si pone l'esigenza di valutazione del sistema.
E' stato perciò creato ed è entrato in funzione un Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione.
Occorre, infatti, preventivamente considerare il contesto socio-economico da cui muovono gli allievi e in cui le scuole operano, le condizioni strutturali e organizzative interne, la disponibilità e la capacità d'uso delle risorse umane e finanziarie e ogni altro aspetto che possa esercitare una funzione propulsiva o frenante nel raggiungimento degli intenti educativi. In altre parole, la valutazione di sistema deve investire l'intero comparto dell'educazione scolastica e non limitarsi a coglierne alcuni aspetti, per quanto significativi.
In questo quadro le attività condotte dall'OCSE opportunamente monitorate dagli stati membri possono offrire un'utile base per i sistemi di governo delle politiche nazionali.
Due sono i rischi da evitare a nostro avviso.
Il primo è quello dell'autoreferenzialità del sistema scolastico. Il rapporto tra la scuola come sistema formale e i "mondi" non scolastici della formazione diviene, al riguardo, un elemento focale per l'efficacia del processo formativo.
In questo senso la nuova scuola dell'autonomia e dei curricoli valorizza in modo istituzionale gli apporti delle altre agenzie e le colloca in una visione unitaria integrata.
L'impegno all'attuazione del sistema integrato di istruzione, formazione e lavoro rappresenta uno strumento fondamentale per favorire lo sviluppo e la coesione sociale in tutte le sue dimensioni. Questo impegno è stato assunto nel nostro Paese nel quadro degli accordi tra il Governo e le Parti sociali ed è stato correlato al conferimento di ampi poteri autonomi alle istituzioni scolastiche e al trasferimento di poteri dello Stato alle Regioni e alle Autonomie Locali, anche in materia formativa. Tale integrazione assume carattere essenziale rispetto ad alcuni interventi di politica formativa quali l'istruzione e la formazione tecnica superiore, l'educazione degli adulti e l'obbligo formativo.
Un comune obiettivo di cooperazione potrebbe essere rappresentato dalla costituzione di gruppi integrati per la definizione delle aree formative indispensabili per l'alfabetizzazione funzionale della popolazione adulta, la determinazione di standard condivisi e riferiti ad indicatori internazionali che consentano di pervenire all'impianto di sistemi di certificazioni trasparenti in modo da permettere il riconoscimento di crediti maturati nell'ambito di ciascun paese membro.
In questo contesto andrebbe approfondito il ruolo dell'apprendimento informale come risorsa concorrente all'ampliamento delle conoscenze e delle competenze delle persone.
La strategia del sistema integrato può rappresentare un efficace strumento di inclusione sociale anche riguardo ai crescenti fenomeni migratori, attraverso lo sviluppo di politiche d'intervento che, nel rispetto delle diversità forniscano i supporti per il pieno inserimento delle persone nella vita attiva.
L'altro rischio da evitare, oltre a quello della autoreferenzialità, è quello di non sfruttare a pieno la grande opportunità offerta dalle Tecnologie per i nuovi obiettivi della formazione. Per evitare la "frattura digitale" generazionale e individuale occorre non solo rendere costante ed elevato l'investimento in tecnologie, ma adottare politiche organiche e coerenti di formazione, di incentivi e di supporto.
L'Italia ha impresso negli ultimi quattro anni una forte accelerazione all'innovazione tecnologica, perseguendo:la padronanza strumentale e concettuale delle tecnologie da parte di tutti gli studenti; l'estensione delle competenze informatiche nei curricoli tradizionali e una collocazione più organica, sistematica e progressiva, nell'ambito del riordino dei cicli, sia all'interno delle singole discipline sia con discipline specifiche; un vasto piano di alfabetizzazione informatica dei docenti (oltre metà alfabetizzati e per un nono formati all'uso didattico attivo); l'utilizzazione delle tecnologie al servizio della professionalità dei docenti, non solo nel momento della loro formazione, ma come strumento permanente per fornire loro materiali e servizi; la progressiva estensione delle infrastrutture tecnologiche, con particolare riferimento alle reti, dentro e fuori dalle scuole. Per quanto riguarda l'azione dell'OCSE in questo campo, che è tutta da apprezzare, si indicano due punti in cui l'analisi comparata potrebbe essere intensificata, per individuare le soluzioni di maggiore successo:
i modelli pedagogici e le soluzioni curricolari; le politiche nazionali: a partire dallo studio sugli indicatori si potrebbero approfondire gli aspetti strutturali di tali politiche.
Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:
circolare 20 Aprile 2001, n. 76
Campagna di informazione/formazione nelle Istituzioni scolastiche in tema di EURO a.s. 2000/2001 - C.M. 280/2000 integrazione e prolungamento dei termini della seconda sezione del
concorso
decreto interministeriale 20 aprile 2001
Lavoratori Socialmente Utili
riconducibili in parte a funzioni di Assistente Amministrativo o Tecnico nelle
istituzioni scolastiche statali
decreto interministeriale 20 aprile 2001
Lavoratori Socialmente Utili
riconducibili a funzioni ausiliarie nell’ambito degli ATA, nelle istituzioni
scolastiche statali
circolare Funzione Pubblica 20 aprile 2001, n.
5 (in GU 30 aprile 2001, n. 99)
Modifiche al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, titolo VI, "uso delle attrezzature munite di
videoterminali"
lettera circolare 20 aprile 2001, Prot. n. 2357
Legge n. 62/2000: Parità Scolastica - Scuole elementari - Esami di idoneità e licenza
elementare
lettera circolare 20 aprile 2001,
Prot. n. 2346/For/U01
Educazione interculturale - Progetto di formazione a distanza - Convenzione MPI/RAI
- Anno 2001
nota 19 aprile 2001, Prot. n.024/Segr
Direttori dei Servizi Generali ed Amministrativi inquadrati in tale profilo ai
sensi dell'art. 34 del C.C.N.L. 26/5/1999
decreto 19 aprile 2001, n. 75 (in GU
n. 35 - 4a serie speciale concorsi- 4 maggio 2001)
Elenchi, graduatorie provinciali ad esaurimento e conseguente inserimento nelle graduatorie di circolo e di istituto per il conferimento di supplenze al personale A.T.A.
circolare 19 aprile 2001, n. 74
A) Forniture dirette di arredamento per le scuole elementari e medie - Cap. 7302 e 7402 A.F. 2001 - leggi 1.6.1942, n° 675 e 17.2.1968 n° 106.
B) Contributi e sussidi ai Comuni per iniziative varie a favore della scuola dell'obbligo con particolare riferimento al Mezzogiorno d'Italia - Cap. 2202 e 2510 - A.F. 2001 - Legge 28.7.1967, n° 641 - Artt. 29 e 30.
circolare 18 aprile 2001, n. 73
Trasmissione dell'O.M. n. 72 del 18 aprile 2001 Prot. n. 10341/DM
ordinanza 18 aprile 2001, n.
72
Mobilità del personale dirigente scolastico - Termini di presentazione delle
domande - Anno scolastico 2001/2002
13 aprile Concorso Carta Diritti UE
La Lettera Circolare 16 marzo 2001, Prot.n. 188/A1, proroga al 13 aprile il termine ultimo (previsto per il 30 marzo 2001 dalla Lettera Circolare 17 gennaio 2001, Prot.n. 239/A1) per la presentazione, da parte degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, di elaborati sul tema Carta dei Diritti fondamentali dell'Unione Europea; diverse le possibili forme di comunicazione:
I materiali dovranno essere inviati a:
Ministero Pubblica Istruzione - Direzione Generale per le politiche giovanili
Ufficio Studenti - M.P.I., Viale Trastevere, 76/A, 00153 Roma
I vincitori, uno per categoria e per sezione (max 9), saranno premiati a Roma il 9 maggio 2001 durante il Forum della Pubblica Amministrazione, che si svolgerà presso la Fiera di Roma.
circolare 13 aprile 2001, n. 71
Assegnazione di dirigenti scolastici e di docenti per lo svolgimento dei compiti
connessi con l'attuazione dell'autonomia scolastica. Legge 23/12/1998, n. 448 -
articolo 26, comma 8. Anno scolastico 2001/2002
circolare 12 aprile 2001, n. 70
Esami di Stato abilitazione esercizio libere professioni perito agrario, perito
industriale e geometra - sessione 2001 - formazione commissioni esaminatrici -
reperimento presidenti (professori universitari e presidi) e commissari
(docenti) - istruzioni
lettera circolare 12 aprile 2001, Prot.
n. 1941
Interventi nelle aree depresse finanziati dal CIPE - Iniziative dirette a
favorire il raccordo tra formazione e mondo del lavoro. Bando 2001
circolare 11 aprile 2001, n. 69
La storia del '900. Proiezione del film di Ettore Scola "Concorrenza Sleale". Leggi razziali in Italia
lettera circolare 11 aprile 2001,
Prot.n.1884 INT/U02
Corsi di perfezionamento all'estero per docenti italiani di ruolo di lingua
straniera e di lingua e letteratura straniera in servizio nelle scuole di
istruzione secondaria di I e II grado. Lingue di insegnamento: Tedesco, Spagnolo
e Francese
lettera circolare 11 aprile 2001,
Prot.n.1883 INT/U02
Corso di perfezionamento nella Repubblica Federale di Germania per docenti
italiani di ruolo che insegnano lingua tedesca nelle scuole elementari - anno
2001
lettera circolare 11 aprile 2001,
Prot. n.1882 INT/U02
Corso di perfezionamento in Francia (Sèvres) per docenti italiani di ruolo di
lingua e di lingua e letteratura francese in servizio nelle scuole di istruzione
secondaria di I e II grado, in applicazione del Protocollo esecutivo
dell'accordo culturale stipulato tra Italia e la Francia. Anno 2001
circolare INPS 11 aprile 2001, n. 87
Articolo 19, lett. a) della legge 8 marzo 2000, n. 53: permessi per l’assistenza
a portatori di handicap. Trattamenti pensionistici
nota 11 aprile 2001
Istituti Tecnici Commerciali precisazioni sull'uso di manuali
nota 10 aprile 2001, Prot n. 61
/SD
Legge n.124, art.8 - Trasferimento personale A.T.A. dagli Enti Locali allo Stato
D. Lgs. 81/2000 - Ulteriori adempimenti previsti dalla Legge n.388 del
23.12.2000 - Addetti a Lavori Socialmente Utili
lettera circolare 9 aprile 2001, prot.
n. 1751
Iniziativa "CinemAvvenire" - 58sima Mostra Internazionale del Cinema -
Venezia
decreto Presidente Consiglio dei Ministri 9 aprile 2001
(in GU 17 maggio 2001, n. 113)
Programmazione dei flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari nel territorio dello Stato per l'anno 2001
decreto Presidente Repubblica 6 aprile 2001, n. 973
Nomina Consiglio d'Amministrazione INDIRE
decreto Presidente Repubblica 6 aprile 2001, n. 972
Nomina Presidente INDIRE
decreto legge 5 aprile 2001, n. 99
(in GU 5 aprile 2001, n. 80)
Disposizioni urgenti in materia di disciplina del prezzo di vendita dei libri
decreto interministeriale 5 aprile 2001
Criteri di
inquadramento del personale ATA di ruolo trasferito dagli Enti Locali allo Stato
nell'ambito del Comparto Scuola
nota 5 aprile 2001, Prot. n.1598/INT/UO3
Unione Europea - Azione comunitaria ARION: visite di studio per esperti
dell'istruzione e della formazione. Anno scolastico 2001/2002. AVVISO
nota 5 aprile 2001, Prot. n. 38
Bando di corso-concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici
circolare 4 aprile 2001, n. 63
Olimpiadi Internazionali della Matematica, della Fisica e della Chimica. Anno
2001
decreto Presidenza Consiglio dei
Ministri 4 aprile 2001, n. 242 (in GU 26 aprile 2001, n. 146)
Regolamento concernente
modifiche al
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 maggio 1999, n. 221,
in materia di criteri unificati di valutazione della situazione economica dei
soggetti che richiedono prestazioni sociali agevolate e di individuazione del
nucleo familiare per casi particolari, a norma degli articoli 1, comma 3, e 2,
comma 3, del decreto legislativo 31
marzo 1998, n. 109, come modificato dal
decreto legislativo 3 maggio 2000, n.
130
legge
3 aprile 2001, n. 142 (in
GU 23 aprile 2001, n. 94)
Revisione
della legislazione in materia cooperativistica, con particolare riferimento alla
posizione del socio lavoratore
legge 3 aprile 2001, n. 138 (in GU 21
aprile 2001, n. 93)
Classificazione e quantificazione delle minorazioni visive e norme in materia di
accertamenti oculistici
04 aprile Giornata Arte e Creatività Studentesca
La CM 12/01 indice per il 4 aprile 2001 l'annuale Giornata dell'Arte e della Creatività Studentesca durante la quale la scuola è "(...) a disposizione degli studenti per lo svolgimento di attività o per l'esposizione di lavori in campo artistico ed espressivo."
nota 2 aprile 2001
Istituti Tecnici Commerciali. Precisazioni sull'uso di manuali
nota MURST 2 aprile 2001, Prot. n. 493
Autonomia didattica - Regolamenti didattici di ateneo - Invio scheda