febbraio Scuola Governo Parlamento
07 - 28 febbraio Riforma Cicli
Il 28 febbraio il MPI rende noto il testo del decreto interministeriale che regolamenta i curriculi della nuova scuola di base al quale è allegato un documento che riassume ed integra il testo elaborato dagli esperti del MPI e diffuso il 7 febbraio us., fornendo maggiori indicazioni circa l'attuazione dei nuovi curricoli.
Riportiamo di seguito integralmente il testo della lettera del ministro della PI che presenta i documenti ed una tabella che riassume la struttura oraria globale del curricolo.
Trovate qui di seguito lo schema di decreto che, come richiesto dalla legge, definisce la quota oraria degli ambiti e delle discipline nella scuola di base e, in allegato, come parte integrante del decreto, gli indirizzi per la attuazione del curricolo. Il documento è ora all'esame degli organismi di consultazione e controllo e, tenendo conto dei loro pareri, potrà acquistare pieno vigore formale nelle prossime settimane.
Come vedrete, il testo non è breve. Vi prego tuttavia di tenere conto che esso accomuna considerazioni generali relative sia all'intero impianto delle scuole dell'autonomia e della riforma (parte I), sia alla scuola dell'infanzia che costituisce parte integrante del sistema educativo nazionale di istruzione (parte II) e di base (parte III), con una analitica esposizione delle indicazioni curricolari per la quota nazionale pertinenti a tutti gli ambiti e a tutte le discipline di insegnamento e apprendimento. Tutto ciò sintetizza gli ampi documenti che la Commissione per il riordino dei cicli ha elaborato finora, prima perché fosse possibile predisporre il Programma di progressiva attuazione del riordino dei cicli, approvato dal Parlamento nel dicembre scorso, poi per predisporre le indicazioni curricolari che consentano alla scuola di base di avviarsi dal prossimo settembre. La Commissione proseguirà adesso i suoi lavori per contribuire alla elaborazione dei curricoli della scuola secondaria.
Come è noto, la Commissione, che ha lavorato con impegno esemplare, è composta, oltre che da rappresentanti delle associazioni delle famiglie e degli enti locali, da studiosi di vaglia delle più varie discipline e associazioni disciplinari, tra i quali i rappresentanti delle massime istituzioni culturali del nostro Paese, e soprattutto, per oltre la metà, da dirigenti scolastici e insegnanti delle scuole e in servizio attualmente nelle scuole. Non è dunque da stupirsi se, come si rileverà facilmente, la Commissione non ha tanto innovato quanto piuttosto riorganizzato e portato a norma, perché si generalizzi al meglio, il ricco patrimonio di esperienze didattiche e di innovazioni istituzionali sedimentato negli anni, anzi, talora da decenni.
Torna alle scuole ciò che le scuole, pur entro le costrizioni del vecchio impianto centralistico ormai abbandonato, hanno saputo elaborare in concreto.
Come sapete, ogni tre anni il Parlamento sarà chiamato a discutere l'andamento della progressiva attuazione della riforma sulla base di una relazione del Ministro dell'Istruzione fondata a sua volta sull'esperienza e i contributi delle scuole. Si apre dunque una fase pluriennale in cui il vostro apporto sarà determinante per orientare al meglio il cammino dell'intero sistema educativo pubblico (statale e paritario) dell'istruzione e della formazione. Con oggi si avvia questa fase di colloquio e confronto che sarà produttiva per tutta la scuola e la società italiana.
Accettate, con i miei saluti, un augurio cordiale di buon lavoro.
Anno | Ambiti Disciplinari e Discipline | Monte Ore |
1° - 2° | linguistico-espressivo (italiano, una lingua europea moderna, discipline artistiche, musicali e motorie) |
832 |
matematico-scientifico (matematica, scienze e tecnologia) |
450 | |
antropologico-ambientale (storia, geografia e scienze sociali) |
192 | |
religione cattolica | 120 | |
curricolo autonomo |
400/660 | |
Totale Biennio |
1994/2254 | |
3° - 4° - 5° | linguistico-espressivo (italiano, una lingua europea moderna, discipline artistiche, musicali e motorie) |
1056 |
matematico (matematica) |
483 | |
scientifico-tecnologico (scienze e tecnologia) |
384 | |
geo-storico-sociale (storia, geografia, scienze sociali) |
288 | |
religione cattolica | 180 | |
curricolo autonomo |
600/990 | |
Totale Triennio |
2991/3381 | |
6° - 7° | italiano | 260 |
storia, geografia e scienze sociali | 220 | |
prima lingua europea moderna | 130 | |
seconda lingua europea moderna (Lingua Inglese qualora questa non sia la prima lingua europea moderna) |
80 | |
matematica | 240 | |
scienze | 180 | |
arte e immagine | 106 | |
musica | 106 | |
tecnologia | 130 | |
scienze motorie | 120 | |
religione cattolica | 60 | |
curricolo autonomo |
400/660 | |
Totale Biennio |
2032/2292 |
Il 21 febbraio il ministro della PI interviene nella 7a Commissione della Camera sullo stato di attuazione della riforma scolastica con particolare riferimento ai curricula scolastici della scuola di base e alla formazione iniziale degli insegnanti.
Il 7 febbraio si svolge l'incontro conclusivo della Commissione di esperti
incaricati dal Ministro De Mauro di definire i criteri generali per
l'elaborazione dei curricoli nazionali alla luce delle risoluzioni
(n. 6-00155 della Camera e n. 6-00057
del Senato) con le quali il Parlamento si è espresso sul documento di lavoro
e sulla proposta di Piano
quinquennale di attuazione della legge 30/2000.
All'incontro segue una conferenza stampa nel corso della quale il Ministro
presenta il documento sulla riforma dei
curricoli della scuola dell'infanzia e di base (sul quale Educazione&Scuola ha
anticipato alcune indiscrezioni già nel
passato mese).
Già a partire dalla settimana successiva scuole e sindacati sono chiamati a
confrontarsi sul testo della riforma dei curricoli che dovrebbe essere
formalizzato entro il mese dal MPI con un apposito decreto.
Di seguito i Comunicati Stampa del MPI:
(Roma, 05 febbraio 2001) Mercoledì 7 febbraio alle ore 15 presso la Sovrintendenza scolastica per il Lazio - Via Ostiense n.131 - il Ministro Tullio De Mauro incontrerà la stampa a conclusione di lavori della Commissione per il riordino dei cicli relativamente ai curricoli della scuola di base.
(Roma, 07 febbraio 2001) Al via la riforma della scuola. Con il riordino dei cicli cambierà la struttura delle scuole elementari e medie che verranno unite in un unico ciclo di sette anni complessivi (non più gli otto, cinque+tre, di adesso).
Nel primo biennio non ci sarà una distinzione per materie. Solo dal terzo anno si comincerà a differenziare gli insegnamenti che aumenteranno gradualmente, nel corso dei sette anni, fino a caratterizzarsi come "materie" vere e proprie, con l'utilizzo di insegnanti diversi a seconda delle discipline. La differenziazione completa si raggiunge nell'ultimo biennio con sette diversi insegnamenti.
Un'altra novità della nuova scuola riguarda la struttura dei programmi: meno quantità e più qualità è la parola d'ordine. L'obiettivo è eliminare il sapere nozionistico non le nozioni e, per raggiungerle, la scuola deve spostare la sua attenzione sulla capacità dei ragazzi di acquisire delle competenze e di "imparare ad apprendere".
Non solo. I programmi non saranno più rigidamente definiti come lo sono adesso: il ministero si limiterà a stabilire l'arco temporale che la scuola deve coprire. A quel punto saranno gli insegnanti, o meglio le scuole autonome, a decidere, ad esempio nel caso dell'Italiano, quali autori studiare perché considerati più importanti per la comprensione di una determinata epoca, fatti salvi ovviamente argomenti e contenuti irrinunciabili.
Questo è l'elemento importante di passaggio alla nuova scuola.
Non sarà prescrittivo seguire un programma quanto fare in modo che tutti i ragazzi arrivino a possedere conoscenze e competenze relative al titolo di studio che conseguono.
E se un ragazzo non riuscirà a raggiungere le competenze necessarie sarà cura della scuola fargli svolgere alcune attività di recupero.
Cambia l'approccio alla disciplina. La capacità di individuare problemi, formulare ipotesi, interpretare, progettare esperimenti, padroneggiare concetti mette in moto meccanismi appassionanti di ricerca e scoperta, trasforma l'apprendimento in memoria, in competenza duratura.
Insomma sarà la scuola, a partire dalla specifica realtà, a costruire il suo curricolo, integrando le indicazioni curricolari nazionali con la quota del curricolo riservata alla scuole.
La scuola dell'infanzia
La legge di riordino dei cicli sancisce il definitivo riconoscimento del ruolo educativo dell'infanzia per i bambini dai 3 ai 5 anni, inserendola a pieno titolo nel sistema educativo nazionale di istruzione e formazione.
Essa rappresenta un momento fondativo per lo sviluppo dell'identità, dell'autonomia e delle competenze di tutti i bambini e le bambine, nel quadro di un percorso formativo unitario e coerente dai 3 ai 18 anni.
Partendo da questi presupposti, il documento del gruppo di lavoro ribadisce la validità e attualità degli Orientamenti per le attività educative del 1991. Orientamenti che costituiscono la base a partire dalla quale le scuole definiscono il loro curricolo. Si sottolinea, però, l'esigenza di qualificare l'azione formativa di tutte le scuole affinché i principi educativi degli Orientamenti trovino effettiva attuazione in tutte le realtà del Paese. A tale proposito il documento sollecita le istituzioni scolastiche ad allestire situazioni di esperienza in grado di sviluppare le competenze di tutti bambini anche nella prospettiva di un qualificato accesso alla scuola di base.
Il documento propone inoltre un piano d'interventi per la predisposizione di politiche di sostegno e sviluppo della scuola dell'infanzia, quali:
1) un'azione di ricerca sulla qualità dell'attuazione degli Orientamenti del 1991, anche al fine di intraprendere ulteriori iniziative sul piano normativo, organizzativo e professionale;
2) misure per l'estensione e la generalizzazione del servizio scolastico, anche in riferimento a quanto previsto dalla legge sul riordino dei cicli;
3) la messa a punto di profili di qualità (standard di servizio e di funzionamento) che consentano un effettivo miglioramento del servizio e che possano costituire la base per la realizzazione del sistema formativo integrato;
4) azioni finalizzate a sviluppare e qualificare la professionalità dei docenti di scuola dell'infanzia, con una particolare attenzione ad una formazione universitaria adeguata.
Italiano e lingue europee moderne, conoscere la lingua nazionale e due lingue straniere per orientarsi nella società della comunicazione
Un solido patrimonio linguistico è garanzia di sviluppo del pensiero e della personalità e diventa perciò strumento di superamento di ogni forma di discriminazione e di emarginazione. "E' la lingua che fa uguali".
Il ciclo settennale si propone di garantire ai ragazzi che escono dalla scuola di base una piena conoscenza della lingua italiana e la capacità di usarla, sia in forma orale sia in forma scritta, in ogni situazione di apprendimento e di vita. In continuità con le capacità già acquisite nella scuola dell'infanzia e nell'ambiente sociale e familiare ragazze e ragazzi impareranno, in modo via via più consapevole, a leggere e a scrivere, a esprimersi correttamente, a comunicare, ad avviarsi al piacere di leggere testi narrativi e poetici adeguati all'età e ai propri bisogni di conoscenza, a riflettere progressivamente sulle caratteristiche della lingua, dei testi e della comunicazione, a saper usare la lingua italiana per acquisire e rielaborare nuove conoscenze, anche in altre discipline.
L'arricchimento del patrimonio linguistico e delle capacità comunicative si realizza, nella nuova scuola, anche in dimensione europea e con una forte attenzione agli elementi interculturali, in termini di cittadinanza, di confronto fra culture, di conoscenza di più lingue. La scuola di base garantisce la conoscenza della lingua italiana e di due lingue europee moderne, una delle due è l'inglese e la continuità del loro apprendimento negli anni successivi. La prima lingua straniera sarà avviata nella prima classe del ciclo di base, la seconda nella sesta classe del ciclo di base.
Nello stesso tempo per le ragazze e i ragazzi la cui lingua d'origine sia diversa dall'italiano o da una delle lingue studiate (sia essa una lingua minoritaria o un'altra lingua), la scuola dovrà curare, eventualmente nella quota locale del curricolo, il mantenimento della conoscenza della lingua madre, condizione per un armonico sviluppo delle facoltà intellettive e degli atteggiamenti relazionali.
Per consolidare il patrimonio linguistico e comunicativo si partirà dalle radici storiche della lingua e delle forme di comunicazione senza trascurare le trasformazioni continue delle forme del comunicare. Per questo saranno oggetto di studio anche le forme di comunicazione tipiche della realtà contemporanea: tv, pubblicità, ecc., che incidono sui modi stessi di pensare e di organizzare la propria esperienza e le proprie conoscenze.
Bambine e bambini incontreranno nel loro percorso di apprendimento una pluralità di testi, anche multimediali, secondo quanto gli insegnanti riterranno più adeguato al raggiungimento dei risultati e all'età di chi apprende, fatti salvi ovviamente argomenti e contenuti irrinunciabili. Dalle fiabe, alle filastrocche, alle canzoni, ai giochi linguistici, al fumetto, al testo pubblicitario, alla narrativa per l'infanzia, alla poesia epica e lirica, ai diari, ai testi autobiografici.
Anche le tecnologie didattiche potranno essere, fin dal ciclo di base, un valido e necessario supporto per impostare e consolidare la capacità di realizzare testi e messaggi in forma multimediale e per imparare a usare, in maniera consapevole, le molteplici forme della comunicazione contemporanea.
Matematica, saper fare di conto ai tempi del calcolo automatico
La matematica è strumento essenziale per capire, descrivere e interpretare la realtà. Il linguaggio e il ragionamento matematico, anche nella scuola, devono essere considerati strumenti per l'interpretazione del reale, e non puro bagaglio astratto di nozioni difficili da apprendere e da mantenere nel corso della propria vita. E' essenziale nel processo di insegnamento-apprendimento della matematica collegare strettamente le esperienze di vita e la riflessione su di esse con un progressivo processo di astrazione tipico delle procedure matematiche.
A partire da esperienze vissute nella scuola dell'infanzia, nei contesti di gioco della vita familiare e sociale, bambine e bambini maturano consuetudine con il calcolo, con il gioco dei se e dei ma, imparano a intuire, immaginare, porsi dei problemi, insomma incontrano nei fatti il ragionamento matematico. Competenze più complesse saranno man mano acquisite nel percorso scolastico, da quelle di calcolo, a quelle di immaginazione geometrica, da quelle di analisi di dati e lettura delle loro rappresentazioni,(capacità di lettura di grafici e tabelle), a quelle più immediatamente culturali, come la padronanza delle idee fondamentali di una teoria, la capacità di collocarla nel tempo, ecc.; ma il percorso può e deve iniziare già nella scuola di base, attraverso una didattica che riprende gli argomenti approfondendoli di volta in volta.
A puro titolo di esempio, nei primi anni della scuola di base, si possono organizzare attività imitative finalizzate all'acquisizione di competenze relative all'uso del sistema monetario, al confronto di prezzi, pesi e ingredienti, oppure, rispetto al campo di esperienza dei giochi tradizionali, attività finalizzate all'acquisizione di competenze relative ai numeri e allo spazio.
Si può passare allora da pratiche quotidiane che si svolgono prevalentemente per imitazione e con il ricorso aad un espressione orale (come, ad esempio, nel caso degli scambi economici) a pratiche di rappresentazione scritta che consentano la formalizzazione delle diverse strategie risolutive di problemi.
La matematica si confronta con campi di esperienza in cui allieve e allievi sono coinvolti, direttamente o indirettamente. Vi sono esperienze extramatematiche che, nel momento in cui vengono guardate con occhio matematico conducono a modellizzazioni che si oppongono a concezioni diffuse. Si pensi, a titolo di esempio, al campo di esperienza legato ai giochi di fortuna (lotterie e simili); qui l'occhio matematico svela diffusi e radicati pregiudizi (vantaggio di giocare numeri in ritardo e simili). Un ragionamento critico su queste esperienze conduce alla matematica dell'incerto, alla probabilità e alla statistica. In questi casi il ruolo dell'insegnante è molto più delicato in quanto deve essere portatore di un atteggiamento positivo nei confronti della scienza e della razionalità.
Vi sono, però, anche campi di esperienza che attengono più direttamente al fare matematica e alla riflessione su questo "fare matematica". Già dalla scuola di base è possibile accompagnare al primo uso dei numeri, delle figure, delle relazioni, ecc., una consapevolezza delle "regole del gioco" della matematica. Anche se l'approccio è inizialmente sviluppato a partire da una molteplicità di esperienze e problemi extramatematici, molto presto, già dalla prima classe, gli oggetti introdotti (numeri, operazioni, figure, trasformazioni, ecc.) divengono essi stessi oggetto di riflessione e di studio. Ad esempio, si può riflettere sulla scrittura dei numeri adottata nella vita quotidiana, ricostruendo le regole della notazione posizionale; si possono cercare numeri che esprimono regolarità o costruire figure che godono di particolari proprietà. Grande importanza, come mediatori nei processi di acquisizione di conoscenza, assumono gli strumenti: dai più semplici, come i materiali manipolabili, l'abaco, il compasso, il righello, fino agli strumenti tecnologici più complessi, quali le calcolatrici numeriche o il computer (varie ricerche suggeriscono l'importanza di software di tipo interattivo che consentono di verificare e approfondire le conoscenze e le capacità d'uso degli strumenti matematici).
Scienze: conoscenze più vicine ad una realtà in evoluzione
Cultura scientifica, oggi, significa essenzialmente capacità di orientamento ed interpretazione in un ambito del sapere in sempre più rapida e continua evoluzione. Ragazze e ragazzi per partecipare con consapevolezza ai processi sociali e culturali, non hanno bisogno di un voluminoso bagaglio di informazioni, ma devono saper capire fenomenologie complesse e utilizzare in modo consapevole le sue informazioni per orientarsi nel mondo e continuare a farlo per tutto l'arco della vita. Con l'insegnamento di Scienze nella nuova scuola di base si vuole rispondere a due principali esigenze. La prima consiste nel voler combattere il sempre più diffuso analfabetismo scientifico che coinvolge sia la popolazione adulta sia i giovani, e questo proprio quando nella vita di tutti i giorni ogni cittadino si trova sempre più frequentemente di fronte a fenomeni e problemi in cui ha bisogno di dipanare il complesso e ricorrente intreccio tra ricerca scientifica, innovazione tecnologica, etica, processi economici ed atteggiamenti sociali, che richiedono scelte personali consapevoli e motivate. Non mancano esempi nel recente passato, da "mucca pazza" fino ai ricorrenti disastri ambientali (alluvioni e non solo). Sapersi orientare nella complessa dimensione sociale delle scienze rappresenta oggi un fondamentale diritto di cittadinanza.
La seconda riguarda la necessità per i bambini e i ragazzi di "fare esperienza", di "sporcarsi le mani" con fenomeni e fatti concreti ed imparare a ragionare a partire da questi. Le esperienze di vita scolastica e quotidiana saranno anche l'occasione per applicare in concreto gli apprendimenti di lingua e di matematica. Vedremo un numero sempre maggiore di classi all'opera in un bosco o sul greto del fiume, in una piazza o nel laboratorio di scienze, nel cortile di scuola o alle prese con i computer ad osservare, misurare, costruire rappresentazioni e modelli, a fare ricerche sul campo (e non sulle enciclopedie), a raccogliere dati dalla realtà per progettare e per realizzare interventi, più o meno importanti ma tutti adeguati alla loro età.
Dopo un primo biennio in cui proseguirà il processo di crescita dei bambini avviato dalla scuola dell'infanzia, i percorsi saranno progettati insieme da tutti gli insegnanti che nella scuola di base si occupano di scienze, ed ognuno interverrà con le proprie competenze, chi gestendo laboratori o uscite sul campo, chi curando le fasi dell'argomentazione o della misura.
Scopo ultimo è costruire nei ragazzi la passione per l'indagine scientifica e diffondere atteggiamenti "accorti", mai ingenui o superficiali.
Tecnologia, la cultura della tecnica nel curricolo progressivo di base
I sostanziali cambiamenti che connotano la società contemporanea dimostrano quanto la tecnica sia in grado di cambiare le forme e i ritmi della vita quotidiana e come stiano cambiando le stesse mappe della conoscenza. La tecnica, da quando ha fatto la comparsa nel processo evolutivo dell'uomo, ne ha condizionato non solo lo sviluppo cognitivo e culturale, ma anche biologico. D'altro lato, i mutamenti prodotti dalla tecnica in tutti i campi (economia, scienze, letteratura, arte, sport) determinano un tale intreccio fra conoscenze e azioni che non consente ormai di relegarla sul piano della semplice operatività.
Un aspetto a cui dedicare particolare attenzione riguarda la ricerca di un adeguato spazio per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione in modo da assicurare agli allievi il raggiungimento di quelle competenze che nella società contemporanea risultano indispensabili.
L'attività formativa e didattica dovrà valorizzare le capacità possedute dal bambino e dal ragazzo, derivanti dalla sua spontanea curiosità e dal contesto in cui vive, oggi sempre più caratterizzato da stimoli con forti componenti tecnologiche. Un aiuto in questo senso potrà essere assicurato dalla ricerca di un dinamico equilibrio fra operatività e concettualizzazione che si svilupperà adeguandosi all'età degli allievi.
Questo insegnamento ha quindi l'intento sia di aiutare a comprendere come le tecnologie costituiscano potenti strumenti di estensione delle prestazioni umane sia di sviluppare la dimensione etica nei confronti del loro utilizzo. In altri termini, lo studio delle tecnologie deve sviluppare capacità dei progettazione autonoma e di autoregolazione delle azioni, ma contribuire anche al ripensamento critico della società e dei suoi valori.
Il sapere tecnologico è infatti finalizzato a dare strumenti operativi e concettuali che consentono di interagire con il mondo materiale e virtuale costruito dall'uomo. Operare sugli artefatti significa sviluppare competenze reticolari, provenienti da diversi ambiti e riferiti a differenti tipi di conoscenza, utilizzando le strutture, le procedure e i linguaggi tipici di tali saperi.
Oltre a ciò, va sottolineato che proiettare l'azione formativa verso la dimensione progettuale significa utilizzare forme e metodologie dell'apprendere prevalentemente proprie di contesti esterni alla scuola, con una ricaduta positiva anche sull'orientamento.
Obiettivi di apprendimento relativi alle competenze degli alunni
Si individuano le competenze culturali che la cultura della tecnica si propone di far acquisire e sviluppare (ad un livello adeguato all'età degli studenti):
Interpretare il mondo costruito dall'uomo
essere competenti nel ricostruire e nel rappresentare le caratteristiche di semplici "sistemi artificiali", a livello di forma, materiale, funzione/funzionalità e nel rapportarsi con il loro uso
Produrre e organizzare
essere competenti nel seguire, comprendere e predisporre processi e procedure in riferimento a fini prestabiliti e all'organizzazione di risorse date; essere competenti nell'ideare, progettare e realizzare oggetti, fisici o virtuali, seguendo una definita metodologia progettuale
Contestualizzare la tecnica e la sua evoluzione nell'ambiente e nella società
essere competenti nel mettere in relazione la tecnica con i contesti socio-ambietali cogliendo, dei fenomeni tecnici, la dimensione storico-culturale che li determina e che contribuiscono a determinare
La struttura a spirale dello sviluppo delle competenze nel corso dei sette anni del ciclo di base, è finalizzata al raggiungimento delle basi culturali che permettano la comprensione e la contestualizzazione dei principali fenomeni che caratterizzano il mondo costruito dall'uomo.
Storia, geografia, studi sociali
Il nuovo curricolo è uno strumento per rendere più efficace l'insegnamento della storia, della geografia e degli studi sociali e di potenziarne l'apprendimento. Esso ruota intorno a due cardini: la centralità della storia generale durante tutto il curricolo e lo stretto rapporto della storia con le discipline geografiche e sociali. La storia è un sapere indispensabile perché serve a leggere e a capire la realtà e perché svolge un ruolo fondamentale nella strutturazione della memoria e coscienza storica.
Per questo motivo la storia generale è proposta in forma distesa (cinque anni) e a partire dal 5° anno della scuola di base. Si evitano in questo modo le corse frettolose, alle quali sono costretti attualmente insegnanti di elementari e medie, che debbono ripetere l'intera storia in soli tre anni e, al tempo stesso, si dà a tutti i cittadini italiani che concludono l'obbligo scolastico una solida formazione storica comune.
La fase iniziale del curricolo serve per prepararsi adeguatamente a questo lavoro: in un primo periodo (cinque anni, tra la scuola dell'infanzia e primi due anni della scuola di base) le bambine e i bambini vengono guidati alla conoscenza e all'uso di "parole chiave", necessarie per comprendere il mondo: dalla famiglia, alla società, alla religione, all'ambiente. Nel terzo e nel quarto anno della scuola di base cominciano a prendere conoscenza di vari tipi di società, vicine e lontane nel tempo e nello spazio , in modo da acquisire un "lessico storico di base", che renda più agevole ed efficace il successivo studio della storia generale, che verrà svolto durante gli ultimi tre anni della scuola di base e i primi due della scuola secondaria, fino al compimento dell'obbligo. Si tratterà di una narrazione cronologica e sistematica, che affronta le dimensione della storia mondiale, fondamento e senso di tutte storie parziali che la compongono, di quella europea, di quella nazionale e locale.
Nella fase finale del curricolo (gli ultimi tre anni della scuola secondaria) gli studenti riprenderanno la storia generale e cronologica come quadro di riferimento all'interno del quale si svilupperanno temi specifici che verranno trattati con particolare attenzione alle fonti e al dibattito storiografico, in modo da sviluppare l'approccio critico alla disciplina, e che verranno scelti dagli insegnanti tenendo conto sia delle finalità generali dello studio della storia sia delle caratteristiche culturali e curricolari dei vari indirizzi.
Questo criterio potrà essere applicato anche nel biennio iniziale del ciclo secondario, in particolare nel liceo classico-umanistico, dove sarà opportuno affiancare al curricolo comune di storia specifici moduli di storia greca e romana, che consentano agli studenti di avere un quadro storico e culturale approfondito del mondo al quale si avvicinano attraverso queste lingue.
Per quanto riguarda la geografia, nel primo biennio della scuola di base le parole chiave appartengono ad un ambito integrato socio-spazio-temporale: prima, lontano, famiglia, traccia, religione, lavoro ecc. Sono parole che bambine e bambini già usano e che potranno riutilizzare in seguito, nello studio più propriamente disciplinare.
Successivamente, nel terzo e nel quarto anno della scuola di base, accanto allo studio dei grandi quadri sociali, vi è lo studio dei relativi ambienti naturali (pianura, montagna, foresta) o antropizzati (campi agricoli, vie di comunicazione, città); e, per quanto riguarda gli studi sociali, lo studio di concetti importanti per l'analisi sociale (legge, governo, gruppo sociale, produzione ecc).
Allo stesso modo, nel triennio finale della scuola di base, le tre discipline procedono di pari passo: per la geografia, ad esempio, si studiano prima gli ecosistemi (mentre in storia si studiano il paleolitico e il neolitico e per gli studi sociali, si studia il popolamento; nel sesto anno, quando si fa storia antica, la geografia si occupa delle regioni e degli scambi economici, mentre gli studi sociali introducono i concetti di cultura e di rapporti fra culture; nel settimo anno, quando si studia in storia la formazione del mondo moderno, si introducono i concetti di geografia politica e di educazione politica relativi.
Così come in storia, anche in geografia ogni anno di studio è articolato su diverse dimensioni (mondiale, europea, italiana), in modo da evitare la scansione annuale fra Italia, Europa e mondo, che impediva - come sanno tutti i docenti - qualsiasi integrazione forte con la storia. Anche gli studi sociali si muovono costantemente su queste tre dimensioni nello sviluppare l'educazione alla cittadinanza democratica nel contesto italiano, europeo e mondiale.
Musica
La Musica si propone di sviluppare la capacità di bambini e ragazzi di partecipare all'esperienza musicale, sia nella dimensione del fare musica, sia in quella dell'ascoltare e del capire. Il bambino è immerso in un mondo di suoni e voci sin dalla primissima infanzia.
Bambine e bambini ascoltano, si muovono, sentono il ritmo, cantano, esplorano l'universo musicale. Fin dai primi anni di vita esprimono il loro mondo interiore con i suoni. Il far musica, con la voce, con gli strumenti, con i mezzi a disposizione, permette a bambini e adolescenti di esplorare, nell'emotività della musica, la propria emotività.
A partire da queste "competenze" bambine e bambini sviluppano, nella scuola di base, attraverso il fare e il sentire, non solo la capacità di esplorare e riconoscere i suoni ma quella di imparare a produrli fino ad arrivare, negli ultimi due anni, alla creazione, esecuzione, interpretazioni di testi musicali attraverso l'uso della voce o di uno strumento, nonché delle tecnologie multimediali e audiovisuali.
Immagine e arte
Il curricolo ha come punto di riferimento l'alunno reale immerso ormai in una società della comunicazione multimediale; dovrà partire dalla esperienza di quest'ultimo e in particolare tener conto dell'influenza che hanno i linguaggi delle immagini sui processi cognitivi, affettivi, sui modelli di comportamento e sulla cultura giovanile.
Bambine e bambini quando entrano nella scuola hanno già un bagaglio di conoscenze, di esperienze audiovisive ed espressive; possiedono esperienze che la scuola deve riconoscere e valorizzare. Peraltro, alla maggior parte dei bambini che si affacciano al ciclo primario, l'esperienza della scuola dell'infanzia ha offerto, quanto meno, l'opportunità che i linguaggi delle immagini. vengano accolti il più consapevolmente e correttamente possibile, al fine di avviarli ad una fruizione critica dei messaggi diretti ed indiretti dai quali sono costantemente investiti.
In particolare l'approccio culturale al mondo delle immagini nella sue dimensioni comunicative ed artistiche completa il patrimonio delle abilità, capacità e conoscenze relative ai linguaggi ed al loro uso sociale, integrando le diverse forme della comunicazione (scritta e orale, gestuale, musicale e iconica).
Inoltre le pratiche di insegnamento più avanzate nella scuola dimostrano come sia necessario assicurare agli alunni esperienze di apprendimento di tipo interdisciplinare, attraverso la proposta di laboratori nei quali la produzione e la fruizione del mondo delle immagini e dei beni culturali sia collocata in precisi contesti ambientali, storici e artistici. Una scuola che si apre al mondo deve riuscire a confrontarsi con la molteplice ricchezza dei linguaggi: quelli audiovisivi e quello multimediale, così anche con i suoni, il movimento, i colori, le immagini che entrano ormai con forza nella nostra quotidianità, che rappresentano lo sfondo costante della vita delle bambine e dei bambini.
Corpo e movimento
Vivere il proprio corpo in modo consapevole, personale, critico, soddisfacente e creativo, conoscere e controllare la propria emotività e motricità, mettersi in relazione con le persone e l'ambiente, trasferire abilità e aprirsi a nuovi e altri saperi, sono componenti fondamentali nell'equilibrio della persona nella sua dimensione cognitiva, relazionale, comunicativa, espressiva, operativa.
Componenti che debbono essere tradotte in obiettivi formativi irrinunciabili e che possono essere delineati solo da una cultura del movimento e della corporeità basata sulla gestione rispettosa della persona e dell'ambiente. Tale cultura, fondata sulla conoscenza di sé, favorisce l'assimilazione di principi e comportamenti democratici nei cittadini di domani per giungere a forme di autoregolamentazione e ad interazioni positive.
L'educazione della corporeità potrà favorire tali processi, attraverso pratiche e conoscenze di varie tecniche: percettivo-motorie, espressivo-comunicative, sportive. La scuola dell'infanzia e la scuola dell'obbligo rinviano il processo di sviluppo consapevole della propria persona e dei propri rapporti con il "mondo" ad altrettante aree di esperienza.
La rilevanza che assume il campo relativo alla corporeità e alla motricità, nel curricolo della scuola dell'infanzia, deriva dal presupposto che proprio la concretezza e la "fisicità" del bambino devono diventare primo oggetto di scoperta, conoscenza, e consapevolezza per il bambino stesso.
L'assunzione del corpo come "valore" mette in evidenza il corpo stesso come condizione essenziale nello sviluppo di tutti gli ambiti della personalità. Guardare e conoscere le cose, gli altri, lo spazio, per mezzo dei sensi e del movimento, è il punto di partenza verso l'elaborazione delle informazioni in sistemi di pensiero.
Esiste un rapporto di reciprocità e interdipendenza, tra esperienze senso-percettive e motorie, ed esperienze cognitive, sociali ed affettive. Il bambino gioca, esplora, percepisce, comunica agli altri e sente gli altri. L'esperienza del corpo è, perciò, anche esperienza affettiva, di "fiducia" in sé, nelle proprie capacità di relazione col mondo e con l'altro. Proprio per il fatto che il corpo ed il movimento rappresentano uno degli elementi portanti della dimensione individuale e sociale nello sviluppo della persona, la disciplina dà un particolare contributo alla creazione e al potenziamento delle competenze nei diversi ambiti del sapere.
Sul tema interviene, dalla sua rubrica Riforme On Line su Educazione&Scuola, Giancarlo Cerini, componente della Commissione ministeriale per la Riforma dei Cicli:
Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:
nota 28 febbraio 2001, Prot. n.
4708
"Il '900. I Giovani e la memoria" Progetto destinato agli studenti
delle scuole secondarie di 1° e 2° grado. Anno scolastico 2000-2001
circolare 28 febbraio 2001, n. 45
Prezzi dei libri di testo delle scuole elementari per l'anno scolastico
2001/2002
decreto 28 febbraio 2001 (in GU 21 marzo 2001, n. 67)
Prezzi dei libri di testo delle scuole elementari per l'anno scolastico
2001/2002
nota 27 febbraio 2001, Prot. n.
488
Riconoscimento della parità per le scuole materne autorizzate - anno scolastico
2000/2001 -
decreto 27 febbraio 2001
Riconoscimento della parità per le scuole materne autorizzate - anno
scolastico 2000/2001 -
nota 27 febbraio 2001, Prot. n. 1034
Partecipazione ad Internet-Fiesta 2001
circolare 26 febbraio 2001, n. 44
Decreto legge n. 16 del
19 febbraio 2001 - Disposizioni urgenti relative al personale docente della
scuola - Prime Indicazioni Operative
circolare 26 febbraio 2001, n. 43
Protocollo di intesa "Tutela dei diritti alla salute, al gioco,
all'istruzione ed al mantenimento delle relazioni affettive ed amicali dei
cittadini di minore età malati" e protocollo di intesa "La scuola in
strada e nelle zone a rischio"
circolare 26 febbraio 2001, n. 42
Adozione dei libri di testo nelle scuole elementari per l'anno scolastico
2001-2002
circolare 26 febbraio 2001, n. 41
Corso di formazione a distanza "e. SAT2" sul nuovo esame di stato per
Dirigenti scolastici, docenti e personale ATA dell'istruzione secondaria. Anno
scolastico 2000-2001
circolare 26 febbraio 2001, n. 40
Proroga termini presentazione richiesta di assistente di lingue straniere. Anno
scolastico 2001/2002
nota 26 febbraio 2001, Prot. n. D4/253
Corsi di formazione di cui all’art. 34 commi 2 e 3
del CCNL e all'art. 49 del CCNI ai fini dell’attribuzione del profilo di
direttore dei servizi generali ed amministrativi ai responsabili
amministrativi con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, di cui al D.M. del
27.12.1999 e alla C.M. prot.n. D4/230 del 31.1.2000. Sito internet per il
tutoring a distanza
nota 26 febbraio 2001, Prot. n.
1059
Riconoscimento della parità (Legge n. 62/2000) ad istituzioni scolastiche
secondarie non statali e posizione degli alunni candidati agli esami di Stato
conclusivi
comunicazione di servizio 26 febbraio 2001,
Prot. n. 407
Progetto Lingue 2000 - Monitoraggio degli interventi di certificazione esterna
circolare 22 febbraio 2001, n. 39
C.M. n.343 del 3 agosto 1998 - Delega ai Provveditori agli Studi per l'istruttoria di alcuni procedimenti amministrativi e per l'adozione del relativo provvedimento finale
Chiarimenti
decreto 22 febbraio 2001, n. 38
Ripartizione a livello provinciale delle funzioni aggiuntive del personale
A.T.A. (articolo 36 CCNL) - A.S. 2000/01
circolare 22 febbraio 2001, n. 37
Adozione dei libri di testo nelle scuole ed istituti di istruzione secondaria,
nei licei artistici ed istituti d'arte per l'anno scolastico 2001/2002
lettera circolare 22 febbraio 2001,
Prot. n.8712/DM
Giornata mondiale dell'acqua dedicata al tema "L'acqua e la salute" -
22 marzo 2001
nota 22 febbraio 2001,
Prot. 698
Liquidazione delle competenze al personale assunto con contratto fino a nomina
dell'avente diritto al posto con decorrenza successiva al 31 dicembre 2000
nota 22 febbraio 2001,
Prot. n.12/VM
Ripartizione funzioni aggiuntive personale A.T.A. (articolo 36 CCNL)- a.s.2000/01
01 - 22 febbraio Contratti
Il 20 febbraio viene siglato il contratto dei dirigenti appartenenti all'Area I per il periodo 1998-2001 e per il secondo biennio economico 2000-2001.
Proseguono presso l'ARAN gli incontri con le OOSS della Scuola:
Riportiamo di seguito il comunicato stampa del MPI:
(Roma, 22 febbraio 2001) Dal nuovo contratto del comparto scuola siglato il 15 febbraio 2001 tra l'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale) e le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil e approvato dal governo, arrivano considerevoli aumenti retributivi per gli insegnanti e nuove risorse che vanno ad incrementare i fondi di istituto. Con questo ultimo accordo, che riguarda il secondo biennio economico, si completa il quadro contrattuale relativo al quadriennio 1998-2001.
La firma è stata resa possibile grazie all'accordo raggiunto tra governo e sindacati il 15 dicembre 2000, che ha definito le ulteriori risorse messe a disposizione del contratto della scuola. Uno sforzo straordinario da parte del governo per avvicinarsi alle attese della categoria.
In totale si tratta di 3.550 miliardi, distribuiti nel corso del triennio di riferimento della legge finanziaria 2001-2003. Essi vanno ad aggiungersi agli importi finanziari già previsti per la scuola (1260 miliardi all'anno), e alle risorse stanziate per l'indicizzazione generale dei contratti del pubblico impiego (1650 miliardi all'anno).
Tab.1: Risorse disponibili per il contratto scuola inserite nella finanziaria in miliardi di lire 2001 2002 2003 850a) 1250b) 1450c) 1260d) 1260d) 1260d) 1650e) 1650e) 1650e) 3760 4160 4360 Gli importi indicati alle lettere a), b), e c), la cui somma è pari a 3550 miliardi nel triennio, si riferiscono a risorse aggiuntive destinate agli insegnanti.
d ) Importi finanziari già previsti.
e) Quota relativa ai docenti delle risorse stanziate dalla Finanziaria 2001 per i contratti del pubblico impiego.
Gli insegnanti avranno un aumento lordo mensile di circa 300mila lire, suddiviso tra stipendio e retribuzione professionale accessoria: quest'ultima è un dispositivo introdotto dal nuovo contratto, che viene erogata secondo tre fasce di anzianità:Comprende ed assorbe il compenso individuale
Tabella C Anzianità INCREMENTO CCNL BIENNIO 2000-2001
(art.7 comma1)COMPENSO INDIVIDUALE ACCESSORIO CCNI 1999 RETRIBUZIONE PROFESSIONALE DOCENTI (1)
Dal 1.1.2001da 0 a 14 (2) 120.000 + 96.000 = 216.000 da 15 a 27 173.000 + 96.000 = 269.000 da 28 205.000 + 96.000 = 301.000
(1) accessorio.
(2) incluso il personale a tempo determinato.
Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:
decreto Presidente Consiglio Ministri 21
febbraio 2001 (in GU 5 aprile 2001, n. 80)
Iniziative intese a favorire l'approccio al mondo dello sport di giovani
studenti in situazione di disagio socio-economico
lettera circolare 21 febbraio 2001,
Prot. n. 4691
Progetto "Storia del '900" Corso Nazionale di formazione per docenti
di Storia sul Tema: "Le storie estreme nel Novecento. Il problema dei
Genocidi e il Totalitarismo". - Varese, 14 - 19 maggio 2001
19 - 20 febbraio Concorsi
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, 4ª serie speciale n. 15, del 20 febbraio 2001 dell'OM 1/01 partono i trenta giorni previsti dall'art. 4 della medesima ordinanza per la presentazione delle domande di partecipazione alla nuova sessione di concorsi riservati indetti in applicazione delle disposizioni contenute nell’art. 6 bis della legge 27 ottobre 2000, n. 306.Di seguito i moduli e gli allegati all'OM 1/01:
Il 19 febbraio 2001 (in GU, 4ª serie speciale, 5 gennaio 2001, n. 2) si svolge la prova scritta del concorso per titoli ed esami, bandito con DD (in GU 4ª serie speciale, 5 settembre 2000, n. 69), per la copertura dei posti vacanti e disponibili all’inizio di ciascuno dei tre anni scolastici successivi all’approvazione delle graduatorie regionali di cui al presente concorso per l’accesso:
In Educazione&Scuola:
decreto legge 19 febbraio 2001, n. 16 (in GU 20 febbraio 2001, n. 42)
Disposizioni urgenti relative al personale docente della scuola
nota 19 febbraio 2001
Adesione alla serata finale della trasmissione "Verdincanto" in collaborazione con RAI Educational. Precisazioni e informazioni
aggiuntive
circolare 19 febbraio 2001, n. 36
C.M. n° 20 del 30 gennaio 2001 - Sospensione delle assunzioni a tempo
indeterminato del personale educativo per l'a.s. 2000-2001
circolare 19 febbraio 2001, n. 35
Rappresentanza e difesa in giudizio delle istituzioni scolastiche autonome da
parte dell'Avvocatura dello Stato
circolare Lavoro 16 febbraio 2001, n.
23
Norme per il diritto al lavoro dei disabili (legge 12 marzo 1999 n. 68) e
relativo regolamento di esecuzione (d.p.r. 10 ottobre 2000 n. 333): aspetti
sanzionatori. Chiarimenti operativi
decreto 16 febbraio 2001, n. 33
Prezzo massimo complessivo della dotazione libraria necessaria per le discipline
di ciascun anno di corso della scuola secondaria di primo e secondo grado.
AS 2001-02
circolare 16 febbraio 2001, n. 32
Collocamenti fuori ruolo e comandi dei dirigenti scolastici e del personale docente presso:
enti e associazioni che svolgono attività di prevenzione del disagio psico-sociale, assistenza, cura, riabilitazione e reinserimento di tossicodipendenti;
associazioni professionali ed enti cooperativi da essi promossi; università e altri istituti di istruzione superiore.
Legge 23 dicembre 1998, n. 448 - articolo 26, commi 8, 9 e 10. Anno scolastico
2001/2002
16 febbraio Assunzioni e Continuità Didattica
Il 16 febbraio il Consiglio dei Ministri approva un Decreto Legge che,
prorogando al 30 giugno 2001 il termine per la pubblicazione delle graduatorie
permanenti e confermando i supplenti in servizio sino alla stessa data, dovrebbe
garantire la continuità didattica e la regolare prosecuzione dell'anno
scolastico.
Previsto il riconoscimento giuridico dell'anno scolastico in corso per il
personale avente titolo non nominato a seguito dello slittamento nella
pubblicazione delle graduatorie stesse.
Riportiamo di seguito il comunicato stampa del MPI:
(Roma, 16 febbraio 2001) Su proposta del presidente del Consiglio, Amato, e del ministro della Pubblica Istruzione, De Mauro, il CDM ha approvato un decreto-legge che dà "Disposizioni urgenti relative al personale docente della scuola".
Il decreto assicura la continuità didattica, evitando una rotazione degli insegnanti sulle classi nel pieno dell'anno scolastico. La continuità è assicurata con la permanenza in servizio, sulle classi attualmente occupate, dei supplenti nominati all'inizio dell'anno scolastico 2000-2001.
Al personale docente non in servizio e che, in virtù dei concorsi recentemente espletati, occupa i primi posti nelle graduatorie permanenti è garantita l'assunzione a tempo determinato fino al termine delle lezioni (10 giugno). Tale personale sarà utilizzato in ambito provinciale per supplenze temporanee. Ai fini giuridici e pensionistici la nomina in ruolo per quest'ultima categoria decorre dal 1 settembre 2000.
Per il personale supplente, già licenziato prima del presente decreto, è previsto il riconoscimento del servizio ai soli fini giuridici fino al termine delle attività didattiche (30 giugno).
Il decreto non comporta oneri finanziari aggiuntivi rispetto alla spesa già preventivata per la copertura delle supplenze brevi e saltuarie.
In Educazione&Scuola:
15 febbraio Pensioni
Il DM 271/00, sulla scorta delle indicazioni operative della CM 5/01, fissa il termine del 15 febbraio 2001 per la presentazione, da parte del personale dirigenziale, docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario, compreso quello dei Conservatori di Musica e delle Accademie di Belle Arti, Nazionale di Danza e Nazionale d'Arte Drammatica, delle domande
Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:
circolare 15 febbraio 2001, n. 31
Formazione delle commissioni degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio
d'istruzione secondaria superiore per l'anno scolastico 2000/2001
decreto Presidente Consiglio dei Ministri 14 febbraio 2001, n.106 (in GU 10 aprile 2001, n. 84)
Regolamento recante disposizioni di attuazione dell'articolo 1, comma 9, della legge 10 marzo 2000, n. 62, concernenti un piano straordinario di finanziamento alle regioni ed alle provincie autonome di Trento e di Bolzano per l'assegnazione di borse di studio a sostegno della spesa delle famiglie per
l'istruzione
decreto Presidente Consiglio Ministri 14 febbraio 2001 (in GU n. 129 del 6 giugno 2001)
Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie
circolare 14 febbraio 2001, n. 30
Parità scolastica C.M. 163 del 15.6.2000: istanze per il riconoscimento della
parità da parte delle istituzioni scolastiche non riconosciute. Ulteriori
disposizioni operative
avviso 14 febbraio 2001, Prot. n. 1472/B3T
Riapertura termini presentazione domande per selezione assistenti di lingua italiana in Austria, Belgio e Francia. Anno scolastico 2001/2002
decreto Presidente Repubblica 13 febbraio 2001, n.105
(in GU 10 aprile 2001, n. 84)
Regolamento recante ulteriori modifiche ed integrazioni al decreto
del Presidente della Repubblica 10 ottobre 1996, n. 567, concernente la disciplina delle iniziative complementari e delle
attività integrative nelle istituzioni scolastiche
ordinanza 13 febbraio 2001, n. 29
Istruzioni e modalità organizzative ed operative per lo svolgimento degli esami
di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore nelle
scuole statali e non statali. Anno scolastico 2000/2001
circolare 13 febbraio 2001, n. 27
Partecipazione alle commissioni dei docenti in supervisori del tirocinio nelle
scuole di specializzazione
lettera circolare 13 febbraio 2001,
Prot. n.1106/B1A
Servizio di accoglienza e assistenza didattica per le scuole. Anno scolastico 2000-2001. Scavi di Pompei,
Ercolano, Oplontis, Stabiae e Museo di Boscoreale
nota ARAN 12 febbraio 2001, Prot. 1977
Nota di chiarimenti in materia di relazioni sindacali (integrazione alla nota del 30 gennaio 2001 n. 1299)
nota 9 febbraio 2001, Prot. n. D1/873
Attribuzione di rapporto di lavoro a tempo determinato su posti di sostegno
circolare 8 febbraio 2001, n. 24
Trasmissione dell’O.M. n. 23 dell’8.2.2001 prot. n. 8315/DM, del Contratto
collettivo decentrato nazionale del 18.1.2001 sulla mobilità del personale
docente, educativo e A.T.A. per l’a.s. 2001/2002 e del Testo coordinato del
Contratto integrativo nazionale sottoscritto il 27.1.2000 e del Contratto
collettivo decentrato nazionale del 18.1.2001
ordinanza 8 febbraio 2001, n. 23
Mobilità del Persoanle docente, educativo ed ATA - Anno Scolastico 2001/2001
comunicazione 8 febbraio
2001, Prot. n. 419
Restituzione della tassa per l'assistenza medica di base
comunicazione 8 febbraio 2001, Prot.
n. 408
Cessazioni dal servizio del personale ATA proveniente dagli Enti locali
lettera circolare 8 febbraio 2001, Prot.
n. 83
Corsi di formazione sull'insegnamento dell'Italiano L2
lettera circolare 7 febbraio 2001, Prot.
n. 271
Partecipazione degli studenti alla IX Olimpiade di Filosofia - Protocollo
d'intesa MPI/SFI
direttiva 6 febbraio 2001 (in GU 29 maggio 2001 n. 123)
Linee guida per l'attuazione, nel sistema di istruzione, dell'Accordo sancito dalla Conferenza unificata il 2 marzo 2000
02 febbraio Esami di Stato
L'allegato 6 alla CM 272/00 fissa le seguenti scadenze relative agli adempimenti amministrativi e tecnici per gli esami di stato 2000-2001:
Termine ultimo per il recapito delle schede Modello ES-2 dal MURST alle Direzioni Generali competenti |
|
Gestione delle schede di partecipazione (Modelli ES-2) da parte delle Direzioni Generali competenti |
|
Sul tema si veda la rubrica di Educazione&Scuola:
nota 2 febbraio 2001, Prot. n.
D1/843
Legge n. 68 del 13/3/1999 - Norme per il diritto al lavoro dei disabili e loro
congiunti
decreto Presidente Repubblica 2 febbraio
2001 (in GU 7 febbraio 2001, n. 31)
Accettazione delle dimissioni rassegnate dal Ministro dell'università e della
ricerca scientifica e tecnologica, nonché conferimento al Presidente del
Consiglio dei Ministri dell'incarico di reggere ad interim il medesimo dicastero
decreto 01 febbraio 2001, n. 21
Norme per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di
istruzione secondaria superiore nelle classi sperimentali, per l'anno scolastico
2000-2001
lettera circolare 1 febbraio 2001, Prot.
n.4557
Intesa M.P.I. - S.G.I. - Società Geografica Italiana. Corso di Formazione ed
Aggiornamento in didattica della Geografia. "Le diverse scale geografiche
dello sviluppo: globalizzazione e localismi" - Anzio 12-17 marzo 2001
lettera circolare MURST 1 febbraio 2001,
Prot. n. 186
Corsi biennali di specializzazione per le attività di sostegno (L.
104/92, art. 14 c.4; Decreto interministeriale 24.11.98, n.
460, art.6)
decreto interministeriale 1 febbraio 2001,
n. 44 (in SO n. 49 alla GU 9 marzo 2001, n. 57)
Regolamento concernente le "Istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche"