APRILE 2007
gennaio 2007
febbraio 2007
marzo 2007
aprile 2007
maggio 2007
giugno 2007
luglio 2007
agosto 2007
settembre 2007
ottobre 2007
novembre 2007
dicembre 2007
31
30
Nota 30 aprile 2007,
Prot. n.45/DIP/Segr.
"La scuola siamo noi": una settimana per raccontare come si vive e si lavora
nelle scuole italiane
Nota 30 aprile 2007, Prot.
n. 2180/A7
Criteri di assegnazione contributi scuole paritarie a.s. 2006/2007
Avviso 30 aprile 2007,
Prot. 4249
Protocollo intesa MPI-WWF Italia- Giornata delle oasi 20 maggio 2007
30 aprile Conto Consuntivo
Come previsto dall'art. 18, c. 5, del del DI
44/01, il conto consuntivo, "corredato della relazione del collegio dei revisori dei
conti, è sottoposto, entro il 30 aprile, all'approvazione del Consiglio di
istituto."
Sul tema si veda nella sezione Autonomia
di Educazione&Scuola:
01 - 30 aprile Attività Sindacale
Proseguono gli incontri di ARAN e MIUR con le OOSS su:
Sul tema si veda la rubrica di Educazione&Scuola:
Nel settore Archivio
di Educazione&Scuola:
29 28
27
Lettera
Circolare 27 aprile 2007, Prot. n.4094
Piano di interventi e di finanziamenti per la realizzazione di progetti
nazionali e locali nel campo dello studio delle lingue e delle tradizioni
culturali appartenenti ad una minoranza linguistica (Legge 15 dicembre 1999, n.482
art. 5). a.s. 2007/2008
Nota 27 aprile 2007,
Prot. n.1299
Riorganizzazione dei collegamenti delle istituzioni scolastiche. Differimento
termini e sospensione delle attività
Nota 27 aprile 2007,
Prot. 4093
"Amico libro" - Rilevazione buone pratiche di promozione alla lettura
26
Circolare Ministeriale 26 aprile
2007, n. 40
Procedure concorsuali di reclutamento dei dirigenti scolastici - Sequenza nomine
vincitori
25
24
Nota 24 aprile 2007,
Prot. n. 1286
Organico di Diritto del personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario a.s.
2007/08
23
Circolare Ministeriale 23 aprile
2007, n. 39
Adozione dei libri di testo nella scuola primaria, nella scuola secondaria di
primo grado e negli istituti di istruzione secondaria superiore per l'anno
scolastico 2007/2008
Nota 23 aprile 2007,
Prot. n. AOODGPER 8255
Organici di diritto del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario relativi
all’anno scolastico 2007/2008 – Trasmissione schema di decreto interministeriale Nota 23 aprile 2007,
Prot. INT 3114
Viaggio di studio in Giappone 2007
Avviso 23 aprile 2007
VI° edizione del "Premio Nazionale BtScuola 2008"
Avviso 23 aprile 2007,
Prot. 3967
RISULTATI XXI OLIMPIADE ITALIANA DELLA FISICA - GARA NAZIONALE
23
aprile Giornata Mondiale del Libro
Il 23 aprile si celebra l'annuale
Giornata Mondiale UNESCO dedicata al Libro ed
al Diritto d'Autore.
Di seguito il comunicato stampa:
Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore 2007
(19 aprile 2007) Il 23 aprile si svolgerà in tutto il mondo, con la
partecipazione di milioni di persone e l’organizzazione di varie migliaia di
eventi la Giornata UNESCO dedicata al libro ed al diritto d'autore .L’Italia
è tradizionalmente presente con una fitta rete di manifestazioni promosse
dalla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco.che è stata presentata
ieri in una conferenza stampa presso il Ministero per i Beni e le Attività
Culturali.
La conferenza è stata presieduta dal Sottosegretario On. Danielle Gattegno
Mazzonis che, presentando l’evento, ha sottolineato il ruolo insostituibile
del libro e delle professionalità ad esso connesse.
Giovanni Puglisi, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per
l’UNESCO ha illustrato l’evento centrale che si svolgerà a Roma per
l’occasione: il convegno dal titolo “Celsius 232°”, che avrà luogo il
pomeriggio del 23, alle ore 16.00, presso la Biblioteca Nazionale di Castro
Pretorio. Il tema affrontato, come suggerisce il titolo, parafrasi del
celebre “Fahreneit 451” , sarà quello della distruzione dei patrimoni
librari nel corso della storia, sia dovuta all’opera intenzionale dell’uomo
sia dovuta a fattori estranei alla sua deliberata volontà, e si ricollegherà
a quello della diversità culturale che talvolta si intende colpire
distruggendo proprio il libro che di essa è principale vettore.
La diversità culturale è infatti il tema portante per la manifestazione nel
corrente anno, essendo recentemente entrata in vigore la Convenzione sulla
Protezione e la Promozione della Diversità delle Espressioni Culturali,
approvata nel 2005 dalla Conferenza Generale dell'UNESCO e ratificata
dall'Italia il 31 gennaio 2007.
L'assessore alle Politiche Culturali della Provincia di Roma, Vincenzo Vita,
ha colto l’occasione per lanciare l'idea di una Biblioteca digitale europea,
sotto l'egida UNESCO, che passi attraverso la collaborazione tra istituzioni
ed amministrazioni locali, per garantire al progetto la piena realizzazione
con la doverosa garanzia del rispetto di corretti standard culturali.
Il Presidente delle Biblioteche di Roma Igino Poggiali ha sottolineato le
molteplici e meritorie iniziative delle biblioteche della capitale, tra le
quali si segnala, per l’attinenza al tema di quest’anno e l’impegno
multiculturale e multimediale, l’evento organizzato presso la biblioteca
Villa Mercede a San Lorenzo intorno al progetto pilota “Caravane du livre au
film”, nato per portare il cinema e i libri nei villaggi rurali dell’Alto
Atlante e nelle periferie urbane. E’ prevista la presenza della musica e del
cinema, con la proiezione di un documentario, mentre alle 20 si effettuerà
un collegamento in videoconferenza con Marrakech e la comunità marocchina in
Italia .
Vincenzo Pellegrini, Consigliere Ministeriale presso la Commissione
Nazionale Italiana per l’UNESCO, ha illustrato un panorama delle
manifestazioni che si realizzeranno in tutta la penisola grazie ad un
diffuso volontariato o meglio ad una “vera e propria militanza del libro”.
Il processo organizzativo ha visto infatti un’esemplare realizzazione di
sinergie, in particolare fra le varie associazioni che raccolgono gli attori
professionalmente impegnati nella filiera del libro.
Le Istituzioni parlamentari tradizionalmente forniscono il loro contributo
alla Giornata, quest’anno reso particolarmente significativo
dall’attivazione del Polo Bibliotecario Parlamentare. Le Biblioteche di
Senato e Camera si apriranno ai cittadini per una serie di visite. Due
mostre saranno realizzate nei locali della Biblioteca della Camera,
rispettivamente dedicate alle incisioni di C.J. Richardson ed a opere e
creazioni artistiche a cura dell’Unione Nazionale Scrittori ed Artisti dal
titolo “Opere in bianco”.
La Giornata, che in Spagna ha avuto origine, trova naturalmente eco
nell’iniziativa proposta dall’Istituto Cervantes che propone da sabato 21
aprile a lunedì 23 aprile, presso la Sede di piazza Navona, una lettura
continuativa ed integrale, aperta al pubblico, del Don Chisciotte di Miguel
de Cervantes, in spagnolo ed in italiano.
Per l’Associazione Librai Italiani sono state ricordate le diverse
iniziative messe in campo in diverse città; In questa circostanza
particolare rilievo acquista la recente attivazione ad Orvieto della Scuola
Librai Italiani, organizzata dall’ALI, i cui corsi sono destinati a coloro
che, in possesso di un titolo accademico, intendono preparasi
professionalmente a questa delicata ed insostituibile attività.
Tra gli altri eventi si segnalano quelli posti in essere dall’AIB
(Associazione Italiana Biblioteche), tra cui un importante convegno dedicato
ai problemi dell’accesso all’informazione.
La fitta rete di manifestazioni è una vera esplosione di fantasia che va dai
premi letterari alle letture ed ai laboratori nelle scuole, a partire dalle
elementari, dalle mostre d’alto livello alle presentazioni di volumi, dai
doni di libri ad interessanti contaminazioni con arti visive, cinema e
musica, da momenti di coinvolgimento a importanti riflessioni accademiche,
da manifestazioni virtuali a vari momenti di festa che talora riprendono la
delicata tradizione dello scambio d’un libro con un fiore.
Forte è stato, in particolare, l’impegno di alcuni sistemi bibliotecari
provinciali, tra cui esemplare per numero di manifestazioni quello Vicentino
e quello delle Province Autonome di Trento e Bolzano.
Città grandi e piccole vedono forti coinvolgimenti. Anche qui, a titolo
esemplificativo, si ricorda, nel Sud, il particolare impegno di Capua e di
Palermo.
In sintesi, il 23 aprile, in nome della diversità culturale, ci troveremo di
fronte ad una “Italia da sfogliare”.
E’ possibile consultare le numerosissime manifestazioni ed iniziative locali
in corso in tutta la penisola sul sito
http://www.unesco.it/eventi/libro_2007/libro2007.htm.
In Rete:
In Educazione&Scuola:
22
21 20
Nota 20 aprile 2007,
Prot. 2054/A0
Seminario nazionale di studio e di produzione per l'istruzione domiciliare:
Viterbo, settembre 2007
20 aprile Incarichi di Presidenza
L'art. 3, comma 2, della Direttiva
Ministeriale 8 marzo 2007, n. 24, stabilisce che coloro che abbiamo titolo
alla conferma dell'incarico di presidenza, come previsto dall'art. 1 sexies del
D.L. 31/01/2005, n. 7, convertito, con
modificazioni, nella legge 31/03/2005, n. 43, debbano presentare apposita
domanda, in carta semplice, nel periodo dal 20 aprile al 20 maggio direttamente
all’Ufficio Scolastico Regionale - Ufficio scolastico provinciale della
provincia in cui hanno la sede di servizio in qualità di preside incaricato nel
corrente anno scolastico 2006-2007.
Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:
20 aprile 2006 Preiscrizioni Università
Sino al 20 aprile 2007, come previsto dall'art. 1, comma 1, del
Decreto Ministero Università e Ricerca 26
febbraio 2007, gli studenti iscritti all'ultimo anno della scuola secondaria
superiore, interessati all'accesso ai corsi di laurea universitari, alle scuole
superiori per mediatori linguistici, ai corsi delle istituzioni di alta
formazione artistica, musicale e coreutica, ai percorsi di istruzione e
formazione tecnica superiore, possono preiscriversi utilizzando l'apposito
modulo ad accesso libero presente sul sito web del MIUR. In Rete:
In Educazione&Scuola:
19
Nota 19 aprile 2007, Prot.
n. 1239
Diffusione risultati dei movimenti A.S. 2007/08 - Scuola dell’infanzia
Nota 19 aprile
2007, Prot. n.3857/ORD/U08/H/Vs0
Convenzione con l'Opera Nazionale Montessori
Nota 19 aprile 2007,
Prot. 3827
Celebrazione della "Giornata della Bontà" - Centro Nazionale per la Bontà nella
Scuola - Premio "Livio Tempesta" - a. s. 2006/2007
19 aprile Graduatorie ad
Esaurimento
Come previsto dall’art. 12 del
Decreto del Direttore Generale per il
Personale della Scuola 16 marzo 2007, le domande di
aggiornamento/permanenza, trasferimento e reinserimento nelle graduatorie ad
esaurimento (ex graduatorie permanenti) devono essere presentate entro il 19
aprile 2007 (30 giorni a decorrere dal 20 marzo 2007, data di pubblicazione
dell’apposito avviso sulla Gazzetta Ufficiale).
Sul tema si veda la rubrica di Educazione&Scuola:
In Concorsi
18
Direttiva 18
aprile 2007, Prot. n. 1958/DGS
Piano nazionale per il benessere dello studente: linee di indirizzo per l’anno
scolastico 2007/2008 Di seguito il comunicato del MPI:
Piano triennale per il benessere dello studente. Ecco le
“Linee di indirizzo” per l’anno 2007/2008
(Roma, 18 aprile 2007) Obiettivi e aree di intervento
1. Promuovere stili di vita positivi.
2. Prevenire obesità e disturbi dell’alimentazione.
3. Rispettare e vivere l’ambiente.
4. Promuovere e potenziare l’attività motoria e sportiva a scuola.
5. Attivarsi per gli altri.
6. Sostenere la diversità di genere come valore.
7. Accogliere e sostenere gli studenti con famiglie straniere, adottive e
affidatarie.
8. Promuovere la cultura della legalità.
9. Prevenire gli incidenti stradali attraverso la conoscenza delle regole di
guida e il potenziamento dell’educazione stradale.
10. Promuovere l’utilizzo delle nuove tecnologie in maniera corretta.
Le azioni a livello nazionale
1. Promuovere, nell’ambito del Piano dell’offerta formativa, un maggiore uso
del curricolo opzionale per realizzare a scuola percorsi multidisciplinari
di educazione alla salute favorendo, d’intesa con le Asl e gli altri
soggetti competenti, strategie di prevenzione e di lotta al disagio
trasversali alle altre discipline curricolari.
2. Potenziare l’apertura pomeridiana delle scuole per contrastare il disagio
giovanile e la dispersione scolastica e favorire l’associazionismo sportivo
e il recupero didattico.
3. Incentivi all’eccellenza. Al fine di perseguire il raggiungimento di
livelli di eccellenza è prevista la realizzazione di percorsi di studio e
strumenti didattici innovativi, con particolare riferimento allo studio
della Divina Commedia, della Storia dell’Arte, della Storia del ‘900, della
musica e delle discipline scientifiche.
4. Iniziative condivise di comunicazione interistituzionale (portale con
blog dedicati e consulenza on-line; campagne su radio, tv e altri media).
5. Realizzazione di un sistema nazionale di monitoraggio degli interventi e
dei risultati conseguiti per individuare le migliori pratiche.
6. Lancio di due concorsi nazionali:
* “Viviti Bene”: realizzazione di campagne informative sull’educazione alla
salute (manifesti, depliant, campagne stampa, spot radiofonici e
televisivi). I migliori elaborati saranno utilizzati nel corso delle
attività di comunicazione del 2008.
* “Noi siamo così”: rivolto agli Istituti professionali per tecnico
dell’abbigliamento e della moda al fine di ideare e realizzare una
collezione di abbigliamento per taglie oltre la 42. La migliore verrà
presentata in occasione di un evento di rilevanza nazionale nel campo della
moda.
Nell’ambito di quanto previsto dal piano nazionale promosso dal Ministero
della Salute “Guadagnare Salute: rendere facili le scelte salutari” sono in
fase di realizzazione le seguenti attività:
1. Presentazione delle linee guida nazionali congiunte rivolte agli
operatori della scuola e della salute per
- prevenire l’obesità e i disturbi dell’alimentazione (anoressia e bulimia)
- prevenire i fenomeni di dipendenza (droghe, alcool, tabacco, farmaci,
doping, internet) in collaborazione con il Ministero della Solidarietà
Sociale
- prevenire i disturbi psicologici;
2. intesa per rafforzare la collaborazione attiva fra Uffici Scolastici
Provinciali e ASL su tutto il territorio nazionale valorizzando la rete dei
referenti regionali e provinciali di educazione alla salute;
3. costituzione di task force congiunte di esperti che, a livello
territoriale e di singola istituzione scolastica, siano strutture di
supporto per studenti, famiglie e docenti;
4. realizzazione di un percorso di formazione congiunta per operatori della
salute e docenti referenti alla salute.
Nota 18 aprile 2007,
Prot.1976/A6
Settimana Mondiale Sicurezza stradale – 23 / 29 aprile 2007
Nota 18 aprile 2007,
Prot.n. 8075
Certificazione della conoscenza della lingua inglese - Chiarimenti
Nota 18 aprile 2007,
Prot. n.3775
VIII Settimana dell'Astronomia
17
Nota 17 aprile 2007, Prot.
n. AOODGPER.7980
Trasmissione direttiva n. 24 dell’8 marzo 2007 prot n.AOODGPER.4774 dell’8 marzo
2007 concernente la conferma degli incarichi di presidenza nelle scuole primarie
e secondarie di primo grado, nelle scuole secondarie superiori e negli istituti
educativi per l’a.s. 2007/2008 – Registrazione alla Corte dei Conti
Nota
17 aprile 2007, Prot. n.8023
Apertura funzioni concorso soli titoli personale ATA
Avviso 17
aprile 2007
CONCORSO INTERNAZIONALE "EFEBOCORTOGIOVANI" - 2007 4a EDIZIONE
16
15
Nota 16 aprile 2007, Prot.n.
AOODGPER 7908
Rideterminazione delle date concernenti i termini di acquisizione delle
disponibilità e di pubblicazione di tutti i movimenti fissati nell'O.M. n.75,
prot.3353, del 21 dicembre 2006, contenente le norme applicative delle
disposizioni del contratto sulla mobilità del personale docente, educativo ed
A.T.A.
Circolare INPS 16 aprile
2007, n. 76
Indennità giornaliera di malattia ai lavoratori a progetto e categorie
assimilate iscritti alla Gestione Separata di cui all’art. 2 comma 26 della
legge n.335/1995. Istruzioni contabili. Variazioni al piano dei conti
16 - 22 aprile Settimana Nazionale dell'Astronomia
Il Ministero della Pubblica Istruzione, Dipartimento dell'istruzione
- Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici promuove, dal 16 al
22 aprile 2007, con la Nota 26 febbraio 2006,
Prot.1874, la VIII Settimana Nazionale dell'Astronomia "Gli studenti
fanno vedere le stelle" , che ha per titolo alcuni famosi versi di
Dante Alighieri: "Tanto ch'i vidi de le cose belle che porta'l ciel, per
un pertugio tondo; e quindi uscimmo a riveder le stelle".
14 13
14 aprile Programma Annuale
Per l'approvazione del Programma annuale da parte del
Consiglio di Istituto il DI 44/01
stabilisce:
-
come termine ordinatorio "il 15 dicembre dell'anno
precedente quello di riferimento" (art. 2, c. 3);
-
come termine perentorio il 14 febbraio dell'anno di
riferimento ("entro 45 giorni dall'inizio dell'esercizio", art. 8).
Nel corrente anno 2007, le modifiche introdotte dall’art.
1, comma 601, della legge 27 dicembre 2006,
n. 296 (Legge finanziaria 2007) alla procedura di assegnazione delle risorse
finanziarie alle istituzioni scolastiche, hanno comportato uno slittamento dei
tempi.
Il DM 21/07, che determina i
parametri ed i criteri per l'assegnazione delle risorse finanziarie alle scuole,
all'art. 7, prevede che il programma annuale relativo all’anno 2007 - la cui
redazione ed approvazione è stata procrastinata dal MPI con
nota 19 gennaio 2007,
prot. n. 20 - debba essere deliberato dal Consiglio d’Istituto entro il 14
aprile 2007, ovvero "entro 30 giorni dalla data della comunicazione alle
singole scuole dell’entità delle risorse finanziarie, assegnate per il medesimo
anno 2007", avvenuta il 15 marzo u.s. tramite e-mail (vd.
Avviso 15 marzo 2007).
Entro il medesimo termine, le istituzioni scolastiche che avevano già provveduto
all’approvazione del programma annuale devono apportare allo stesso le
necessarie modifiche.
Sul tema si veda nella sezione Autonomia
di Educazione&Scuola:
12
Nota 12 aprile 2007, Prot.
n. A00DGPER7688
Proroga taluni termini riguardanti la mobilità della scuola secondaria di II
grado - Anno scolastico 2007/08
11 10
09 08 07
Nota 11 aprile 2007,
Prot.n. 3547
Inaugurazione VIII Settimana dell'Astronomia
06 05 04
Avviso 6 aprile
2007
Posti per Esperto Nazionale Distaccato presso la Commissione Europea
03
03 - 20 aprile Mobilità 2007-2008
L'art. 2, comma 1, dell'Ordinanza Ministeriale
21 dicembre 2006, n. 75, modificata con
Disposizioni del Capo Dipartimento del
15
febbraio 2007 e del 16 aprile 2007, fissa il termine per la
diffusione dei risultati delle domande di mobilità secondo il calendario di
seguito riportato:
Tipo di
personale |
Diffusione
risultati |
Docenti
Scuola Primaria |
3 aprile |
Docenti
Scuola Infanzia |
20 aprile |
Il termine ultimo per la presentazione della richiesta di revoca delle
domande è fissato a dieci giorni prima del termine ultimo per la comunicazione
al CED o all'ufficio dei posti disponibili.
Sul tema si veda la rubrica di Educazione&Scuola:
In Mobilità, Utilizzazioni e Assegnazioni
Provvisorie
03 aprile Nuove Indicazioni Nazionali
Il 3 aprile viene presentato il
documento di revisione delle indicazioni
nazionali per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione.
Di seguito i comunicati stampa del MPI e gli interventi del Ministro e di
Edgar Morin:
Nuove Indicazioni Nazionali: il 3 aprile presentazione del
documento culturale
(Roma, 30 marzo 2007) Martedì 3 aprile dalle 9,00 alle 14,00 alla sala
Convegni della Biblioteca Nazionale Centrale di Viale Castro Pretorio 105 si
svolgerà il seminario di presentazione del documento: "Cultura Scuola
Persona. Verso le indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia e per il
primo ciclo di istruzione".
Introducono: Edgar Morin, Mauro Ceruti e il Ministro della Pubblica
Istruzione Giuseppe Fioroni.
Intervengono: Edoardo Boncinelli, Francesco Paolo Casavola, Anna Maria
Chiavacci Leonardi, Roberta De Monticelli, Ezio Raimondi, Edoardo Vesentini,
Giovanni Maria Vian.
Si apre così il processo di revisione delle Indicazioni Nazionali: il
documento che verrà presentato martedì rappresenta la cornice culturale
sulla base della quale, al termine di un percorso di confronto, verranno poi
definiti i livelli essenziali di apprendimento per gli studenti su tutto il
territorio nazionale.
Cultura scuola persona. Verso le indicazioni nazionali per
la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione.
(Roma, 3 aprile 2007) LA SCUOLA NEL NUOVO SCENARIO
In un tempo molto breve abbiamo vissuto il passaggio da una società
relativamente stabile a una società caratterizzata da molteplici cambiamenti
e discontinuità. Questo nuovo scenario è ambivalente: per ogni persona, per
ogni comunità, per ogni società si moltiplicano sia i rischi che le
opportunità.
Gli ambienti in cui la scuola è immersa sono più ricchi di stimoli
culturali, ma anche più contraddittori. Oggi l'apprendimento scolastico è
solo una delle tante esperienze di formazione che i bambini e gli
adolescenti vivono e per acquisire competenze specifiche spesso non vi è
bisogno dei contesti scolastici. Ma proprio per questo la scuola non può e
non deve abdicare al compito di promuovere la capacità degli studenti di
scoprire il senso delle loro esperienze, al fine di ridurre la
frammentazione e il carattere episodico che rischiano di caratterizzare la
vita dei bambini e degli adolescenti.
L'orizzonte territoriale della scuola si allarga. Ogni specifico territorio
possiede legami con le varie aree del mondo e con ciò stesso costituisce un
microcosmo che su scala locale riproduce opportunità, interazioni, tensioni,
convivenze globali. Anche ogni singola persona, nella sua esperienza
quotidiana, deve tener conto di informazioni sempre più numerose ed
eterogenee e si deve confrontare con la pluralità delle culture. Nel suo
itinerario formativo ed esistenziale lo studente si trova a interagire con
culture diverse, senza tuttavia avere strumenti adatti per comprenderle e
metterle in relazione con la propria. Alla scuola spetta il compito di
fornire supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi un'identità
consapevole e aperta.
Non dobbiamo però dimenticare che in questa situazione di potenziale
ricchezza formativa permangono vecchie forme di analfabetismo e di
emarginazione culturale. Queste si intrecciano con analfabetismi di ritorno,
che rischiano di impedire a molti l'esercizio di una piena cittadinanza.
Inoltre, la diffusione delle tecnologie di informazione e di comunicazione,
insieme a grandi opportunità, rischia di introdurre anche serie
penalizzazioni nelle possibilità di espressione di chi non ha ancora accesso
a tali tecnologie. Questa situazione nella scuola è ancora più evidente.
Allo stato attuale delle cose, infatti, le relazioni con gli strumenti
informatici sono assai diseguali fra gli studenti come fra gli insegnanti.
Anche le relazioni fra il sistema formativo e il mondo del lavoro stanno
rapidamente cambiando. Ogni persona si trova ricorrentemente nella necessità
di riorganizzare e reinventare i propri saperi, le proprie competenze e
persino il proprio stesso lavoro. Le tecniche e le competenze diventano
obsolete nel volgere di pochi anni. Per questo l'obiettivo della scuola non
può essere soprattutto quello di inseguire lo sviluppo di singole tecniche e
competenze; piuttosto, è quello di formare saldamente ogni persona sul piano
cognitivo e culturale, affinché possa affrontare positivamente l'incertezza
e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri.
Le trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze, che comunicano
contenuti invarianti pensati per individui medi, non sono più adeguate. Al
contrario, la scuola può e deve realizzare percorsi formativi sempre più
rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella prospettiva di
valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno.
In tale scenario, alla scuola spettano alcune finalità specifiche. La scuola
deve offrire agli studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei
linguaggi culturali di base; deve far sì che gli studenti acquisiscano gli
strumenti di pensiero necessari per apprendere a selezionare le
informazioni; deve promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi
e categorie che siano in grado di fare da bussola negli itinerari personali;
deve favorire l'autonomia di pensiero degli studenti, orientando la propria
didattica alla costruzione di saperi a partire da concreti bisogni
formativi.
La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi, in
questa prospettiva, per il successo scolastico di tutti gli studenti, con
una particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità o di
svantaggio e alla valorizzazione delle eccellenze. Questo comporta saper
accettare la sfida che la diversità pone: nella classe, dove le diverse
situazioni individuali vanno riconosciute e valorizzate, evitando che la
differenza si trasformi in disuguaglianza; nel Paese, affinché le
penalizzazioni sociali, economiche, culturali non impediscano il
raggiungimento degli essenziali obiettivi di qualità che è doveroso
garantire.
CENTRALITÀ DELLA PERSONA
Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che
apprende, con l'originalità del suo percorso individuale e con l'unicità
della rete di relazioni che la legano alla famiglia e agli ambiti sociali.
La definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche
devono sempre tener conto della singolarità di ogni persona, della sua
articolata identità, delle sue capacità e delle sue fragilità, nelle varie
fasi di sviluppo e di formazione.
Lo studente è posto al centro dell'azione educativa in tutti i suoi aspetti:
cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali. In
questa prospettiva, i docenti dovranno pensare e realizzare i loro progetti
educativi e didattici non per individui astratti, ma per persone che vivono
qui e ora, che sollevano precise domande esistenziali, che vanno alla
ricerca di orizzonti di significato. Sin dai primi anni di scolarizzazione è
importante che i docenti definiscano le loro proposte in una relazione
costante con i bisogni fondamentali e i desideri dei bambini e degli
adolescenti. È altrettanto importante valorizzare simbolicamente i momenti
di passaggio che segnano le tappe principali di apprendimento e di crescita
di ogni studente.
Particolare cura deve essere contemporaneamente posta alla formazione della
classe come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi
componenti, alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla
socializzazione. La scuola si deve costruire come luogo accogliente,
coinvolgendo in questo compito gli studenti stessi. Si deve esplicitare
l'importanza delle condizioni che favoriscono lo star bene a scuola, al fine
di ottenere la partecipazione più ampia dei bambini e degli adolescenti a un
progetto educativo condiviso. La formazione di importanti legami di gruppo
non contraddice la scelta di porre la persona al centro dell'azione
educativa, ma è al contrario condizione indispensabile per lo sviluppo della
personalità di ognuno.
La scuola deve porre le basi del percorso formativo dei bambini e degli
adolescenti sapendo che esso proseguirà in tutte le fasi successive della
vita. In tal modo deve fornire le chiavi per apprendere ad apprendere, per
costruire e per trasformare le mappe dei saperi rendendole continuamente
coerenti con la rapida e spesso imprevedibile evoluzione delle conoscenze e
dei loro oggetti. Si tratta di elaborare gli strumenti di conoscenza
necessari per comprendere i contesti naturali, sociali, culturali,
antropologici nei quali gli studenti si troveranno a vivere e a operare.
PER UNA NUOVA CITTADINANZA
La scuola persegue una doppia linea formativa: verticale e orizzontale. La
linea verticale esprime l'esigenza di impostare una formazione che possa poi
continuare lungo l'intero arco della vita; quella orizzontale indica la
necessità di un'attenta collaborazione fra la scuola e gli attori
extrascolastici con funzioni a vario titolo educative: la famiglia in primo
luogo.
Insegnare le regole del vivere e del convivere è per la scuola un compito
oggi ancora più ineludibile rispetto al passato, perché sono molti i casi
nei quali le famiglie incontrano difficoltà più o meno grandi nello svolgere
il loro ruolo educativo.
La scuola non può interpretare questo compito come semplice risposta a
un'emergenza. Non deve trasformare le sollecitazioni che le provengono da
vari ambiti della società in un moltiplicarsi di microprogetti che investano
gli aspetti più disparati della vita degli studenti, con l'intento di
definire norme di comportamento specifiche per ogni situazione. L'obiettivo
non è di accompagnare passo dopo passo lo studente nella quotidianità di
tutte le sue esperienze, bensì di proporre un'educazione che lo spinga a
fare scelte autonome e feconde, quale risultato di un confronto continuo
della sua progettualità con i valori che orientano la società in cui vive.
La scuola perseguirà costantemente l'obiettivo di costruire un'alleanza
educativa con i genitori. Non si tratta di rapporti da stringere solo in
momenti critici, ma di relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli
e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative.
La scuola si apre alle famiglie e al territorio circostante, facendo perno
sugli strumenti forniti dall'autonomia scolastica, che prima di essere un
insieme di norme è un modo di concepire il rapporto delle scuole con le
comunità di appartenenza, locali e nazionali. L'acquisizione dell'autonomia
rappresenta un momento decisivo per le istituzioni scolastiche. Grazie a
essa si è già avviato un processo di sempre maggiore responsabilizzazione
condiviso dai docenti e dai dirigenti, che favorisce altresì la stretta
connessione di ogni scuola con il suo territorio.
In quanto comunità educante, la scuola deve generare una diffusa
convivialità relazionale, intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi, ed
essere anche in grado di promuovere la condivisione di quei valori che fanno
sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria. La
scuola può affiancare al compito dell'"insegnare ad apprendere" anche quello
dell'"insegnare a essere".
L'obiettivo è quello di valorizzare l'unicità e la singolarità dell'identità
culturale di ogni studente. La presenza di bambini e adolescenti con radici
culturali diverse è un fenomeno ormai strutturale e non può più essere
considerato episodico: deve trasformarsi in un'opportunità per tutti. Non
basta riconoscere e conservare le diversità preesistenti, nella loro pura e
semplice autonomia. Si deve, invece, sostenere attivamente la loro
interazione e la loro integrazione attraverso la conoscenza della nostra e
delle altre culture, in un confronto che non eluda questioni quali le
convinzioni religiose, i ruoli familiari, le differenze di genere.
La promozione e lo sviluppo di ogni persona deve stimolare in maniera
vicendevole la promozione e lo sviluppo delle altre persone: ognuno impara
meglio nella relazione con gli altri. Non basta convivere nella società, ma
questa stessa società bisogna crearla continuamente insieme.
Il sistema educativo deve formare cittadini in grado di partecipare
consapevolmente alla costruzione di collettività più ampie e composite,
siano esse quella nazionale, quella europea, quella mondiale. Non dobbiamo
dimenticare che fino a tempi assai recenti la scuola ha avuto il compito di
formare cittadini nazionali attraverso una cultura omogenea. Oggi, invece,
può porsi il compito più ampio di educare alla convivenza proprio attraverso
la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali di ogni
studente. La finalità è una cittadinanza che certo permane coesa e vincolata
ai valori fondanti della tradizione nazionale, ma che può essere alimentata
da una varietà di espressioni ed esperienze personali molto più ricca che in
passato.
Per educare a questa cittadinanza unitaria e plurale ad un tempo, una via
privilegiata è proprio la conoscenza e la trasmissione delle nostre
tradizioni e memorie nazionali: non si possono realizzare appieno le
possibilità del presente senza una profonda memoria e condivisione delle
radici storiche. A tal fine sarà indispensabile una piena valorizzazione dei
beni culturali presenti sul territorio nazionale, proprio per arricchire
l'esperienza quotidiana dello studente con culture materiali, espressioni
artistiche, idee, valori che sono il lascito vitale di altri tempi e di
altri luoghi. La nostra scuola, inoltre, deve formare cittadini italiani che
siano nello stesso tempo cittadini dell'Europa e del mondo. I problemi più
importanti che oggi toccano il nostro continente e l'umanità tutta intera
non possono essere affrontati e risolti all'interno dei confini nazionali
tradizionali, ma solo attraverso la comprensione di far parte di grandi
tradizioni comuni, di un'unica comunità di destino europea così come di
un'unica comunità di destino planetaria. Perché gli studenti acquisiscano
una tale comprensione, è necessario che la scuola li aiuti a mettere in
relazione le molteplici esperienze culturali emerse nei diversi spazi e nei
diversi tempi della storia europea e della storia dell'umanità. La scuola è
luogo in cui il presente è elaborato nell'intreccio tra passato e futuro,
tra memoria e progetto.
PER UN NUOVO UMANESIMO
Le relazioni fra il microcosmo personale e il macrocosmo dell'umanità e del
pianeta oggi devono essere intese in un duplice senso. Da un lato tutto ciò
che accade nel mondo influenza la vita di ogni persona; dall'altro, ogni
persona tiene nelle sue stesse mani una responsabilità unica e singolare nei
confronti del futuro dell'umanità.
La scuola può e deve educare a questa consapevolezza e a questa
responsabilità i bambini e gli adolescenti, in tutte le fasi della loro
formazione. A questo scopo si deve comprendere che il bisogno di conoscenze
degli studenti non si soddisfa con il semplice accumulo di tante
informazioni in vari campi, ma solo con il pieno dominio dei singoli ambiti
disciplinari e, contemporaneamente, con l'elaborazione delle loro molteplici
connessioni. E' quindi decisiva una nuova alleanza fra scienza, storia,
discipline umanistiche, arti e tecnologia, in grado di delineare la
prospettiva di un nuovo umanesimo.
In tale prospettiva, la scuola potrà perseguire alcuni obiettivi, oggi
prioritari. Dovrà insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza -
l'universo, il pianeta, la natura, la vita, l'umanità, la società, il corpo,
la mente, la storia - in una prospettiva complessa, volta cioè a superare la
frammentazione delle discipline e a integrarle in nuovi quadri d'insieme.
Dovrà promuovere i saperi propri di un nuovo umanesimo: la capacità di
cogliere gli aspetti essenziali dei problemi; la capacità di comprendere le
implicazioni, per la condizione umana, degli inediti sviluppi delle scienze
e delle tecnologie; la capacità di valutare i limiti e le possibilità delle
conoscenze; la capacità di vivere e di agire in un mondo in continuo
cambiamento.
Dovrà diffondere la consapevolezza che i grandi problemi dell'attuale
condizione umana - il degrado ambientale, il caos climatico, le crisi
energetiche, la distribuzione ineguale delle risorse, la salute e la
malattia, l'incontro e il confronto di culture e di religioni, i dilemmi
bioetici, la ricerca di una nuova qualità della vita - possono essere
affrontati e risolti attraverso una stretta collaborazione non solo fra le
nazioni, ma anche fra le discipline e fra le culture.
Tutti questi obiettivi possono essere realizzati sin dalle prime fasi della
formazione. L'esperimento, la manipolazione, il gioco, la narrazione, le
espressioni artistiche e musicali sono infatti altrettante occasioni
privilegiate per apprendere per via pratica quello che successivamente dovrà
essere fatto oggetto di più elaborate conoscenze teoriche e sperimentali.
Nel contempo, lo studio dei contesti storici, sociali, culturali nei quali
si sono sviluppate le conoscenze è condizione di una loro piena
comprensione. Inoltre, le esperienze personali che i bambini e gli
adolescenti hanno degli aspetti a loro prossimi della natura, della cultura,
della società, della storia sono una via di accesso importante per la
sensibilizzazione ai problemi più generali e per la conoscenza di orizzonti
più estesi nello spazio e nel tempo. Ma condizione indispensabile per
raggiungere questo obiettivo è ricostruire insieme agli studenti le
coordinate spaziali e temporali necessarie per comprendere la loro
collocazione rispetto agli spazi e ai tempi assai ampi della geografia e
della storia umane, così come rispetto agli spazi e ai tempi ancora più ampi
della natura e del cosmo.
Definire un tale quadro d'insieme è compito sia della formazione scientifica
(chi sono e dove sono io nell'universo, sulla terra, nell'evoluzione?) sia
della formazione umanistica (chi sono e dove sono io nelle culture umane,
nelle società, nella storia?). Negli ultimi decenni, infatti, discipline una
volta distanti hanno collaborato nel ricostruire un albero genealogico delle
popolazioni umane e nel tracciare i tempi e i percorsi delle grandi
migrazioni con cui il pianeta è stato popolato: la genetica, la linguistica,
l'archeologia, l'antropologia, la climatologia, la storia comparata dei miti
e delle religioni hanno cominciato a delineare una storia globale
dell'umanità. Da parte loro, la filosofia, le arti, l'economia, la storia
delle idee, delle società, delle scienze e delle tecnologie stanno mettendo
in evidenza come le popolazioni umane abbiano sempre comunicato fra loro e
come le innovazioni materiali e culturali siano sempre state prodotte da una
lunga storia di scambi, interazioni, traduzioni. A loro volta, le scienze
del vivente oggi allargano ancora di più questo quadro: le collaborazioni
fra genetica, paleontologia, embriologia, ecologia, etologia, geologia,
biochimica, biofisica, ci danno per la prima volta un quadro delle grandi
tappe della storia della vita sulla terra e mostrano la stretta
interdipendenza fra tutte le forme viventi.
L'elaborazione dei saperi necessari per comprendere l'attuale condizione
dell'uomo planetario, definita dalle molteplici interdipendenze fra locale e
globale, è dunque la premessa indispensabile per l'esercizio consapevole di
una cittadinanza nazionale, europea e planetaria. Oggi la scuola italiana
può proporsi concretamente un tale obiettivo, contribuendo con ciò a creare
le condizioni propizie per rivitalizzare gli aspetti più alti e fecondi
della nostra tradizione. Questa infatti è stata ricorrentemente
caratterizzata da momenti di intensa creatività - come la civiltà classica
greca e latina, la Cristianità, il Rinascimento e, più in generale,
l'apporto degli artisti, dei musicisti, degli scienziati, degli esploratori
e degli artigiani in tutto il mondo e per tutta l'età moderna - nei quali
l'incontro fra culture diverse ha saputo generare l'idea di un essere umano
integrale, capace di concentrare nella singolarità del microcosmo personale
i molteplici aspetti del macrocosmo umano.
Cultura, scuola, persona: verso le indicazioni nazionali per la scuola
d’infanzia e per il primo ciclo di istruzione
Discorso del ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni
Roma, 3 aprile 2007
1. E’ importante chiarire il metodo che intendiamo seguire. Oggi non si
presenteranno le nuove indicazioni nazionali, ma la cornice culturale entro
cui rileggerle e ripensare all’esperienza del fare scuola. Il seminario di
oggi non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per far nascere una
discussione approfondita all’interno del mondo della scuola. Dare senso alla
frammentazione del sapere: questa è la sfida. Una scuola che intende educare
istruendo non può ridurre tutto il percorso della conoscenza alla semplice
acquisizione di competenze. Compito della scuola è educare istruendo le
nuove generazioni, e questo è impossibile senza accettare la sfida della
trasmissione di un senso dentro la trasmissione delle competenze.
2. La prima domanda che dobbiamo porci riguarda “chi educhiamo”. Se c’è un
punto su cui non possiamo non trovarci d’accordo è che il nostro compito è
quello di educare “la persona”. Un essere unico ed irripetibile. Ogni
bambino, ogni ragazzo ha la necessità di essere educato, nel senso
etimologico del termine, che deriva dal latino e-ducere, tirar fuori: ha
bisogno di essere aiutato a scoprire il valore di se stesso, delle cose e
della realtà. Questa persona unica ed irripetibile può essere educata a
conoscere, accettare, tirar fuori e costruire sé, solo entrando in rapporto
con la realtà che la circonda. E la realtà è fatta di persone, di fatti, di
eventi, del presente e del passato, di cui il presente è figlio. L’arte, la
storia, la letteratura, le scienze, non sono che strade tracciate da uomini
per capire, scoprire, conoscere questa realtà: per questo possono essere
interessanti, (inter- esse), aiutare a scoprire sé. Questa persona unica ed
irripetibile, poi, non vive da sola, ha bisogno di essere educata anche a
conoscere ed apprezzare gli altri.
3. La difficoltà di questo percorso è data dal disagio che molti giovani
vivono: le paure, le incertezze, la solitudine, l’idea di una vita vuota e
senza senso sono il sottofondo di quel malessere diffuso, che è anche
espressione di un eccesso di avere e di una carenza di essere. Quell’essere
che è ciò che siamo in connessione e continuità con le cose in cui crediamo,
con i valori che riteniamo fondanti. Una ragazza di 16 anni, suicidatasi a
Roma anni fa, aveva lasciato questo biglietto: “Ho avuto tutto nella vita,
il necessario e il superfluo ma non l’indispensabile”. La scuola deve essere
in prima linea nella battaglia contro questo vuoto: deve essere un luogo
dove si riconosce significato a ciò che si fa e dov’è possibile la
trasmissione di quei valori che corrispondono al cuore perché danno
appartenenza, identità, passione. Primo fra tutti il rispetto di sé e degli
altri, che nasce dalla consapevolezza che esiste un valore intangibile che è
la dignità di tutti e di ciascuno. Nessuno escluso. Questo chiede alla
scuola un surplus: educare istruendo è un’aggiunta di responsabilità
dell’adulto persona docente come dell’adulto persona genitore che si declina
nell’essere maestri di vita, testimoni di ciò che si trasmette. Il primo
rispetto della cultura della legalità è quello di incarnare ciò che
trasmettiamo, di dimostrare che a fare il bene corrisponde un premio e che a
fare il male corrisponde una punizione.
4. La scuola è un luogo di incontro e di crescita di persone. Persone sono
gli insegnanti e persone sono gli allievi. Educare istruendo significa
essenzialmente tre cose:
- consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal passato perché non
vada disperso e possa essere messo a frutto
- preparare al futuro introducendo i giovani alla vita adulta, fornendo loro
quelle competenze indispensabili per essere protagonisti all’interno del
contesto economico e sociale in cui vivono
- accompagnare il percorso di formazione personale che uno studente compie
mentre frequenta la scuola, sostenendo la sua ricerca di senso e il faticoso
processo di costruzione della propria personalità.
Questa è la via italiana all’Europa e all’acquisizione delle competenze
indicate a Lisbona. Nell’“e-ducere”, nel tirar fuori ciò che si è e nella
relazione con gli altri, si impara ad apprendere. Obiettivo della scuola è
quello di far nascere “il tarlo” della curiosità, lo stupore della
conoscenza, la voglia di declinare il sapere con la fantasia, la creatività,
l’ingegno, la pluralità delle applicazioni delle proprie capacità, abilità e
competenze. Tradotto in termini semplici: mi ostino a pensare a una scuola
che non abbia come obiettivo solo l’essere in funzione della richiesta del
mercato. Solo se non si rinuncia ad educare istruendo si può mettere
veramente a frutto l’unicità e l’irripetibilità di ogni singolo individuo.
Solo così ogni persona può essere protagonista e costruire il proprio futuro
in modi plurali, diversi ed innovativi. Per raggiungere questi obiettivi
resta centrale l’acquisizione della cultura scientifica così come la
valorizzazione dell’istruzione tecnica e professionale, campi nei quali il
nostro Paese ha costruito le fondamenta del proprio sviluppo.
5. Il preside di un liceo americano sopravvissuto alla Shoah scriveva ogni
anno ai suoi insegnanti:
“Caro professore,
sono un sopravvissuto di un campo di concentramento. I miei occhi hanno
visto ciò che nessun essere umano dovrebbe mai vedere:
camere a gas costruite da ingegneri istruiti;
bambini uccisi con veleni da medici ben formati;
lattanti uccisi da infermiere provette;
donne e bambini uccisi e bruciati da diplomati di scuole superiori e
università.
Diffido- quindi- dell’educazione.
La mia richiesta è: aiutate i vostri allievi a diventare esseri umani. I
vostri sforzi non devono mai produrre dei mostri educati, degli psicopatici
qualificati, degli Eichmann istruiti.
La lettura, la scrittura, l’aritmetica non sono importanti se non servono a
rendere i nostri figli più umani”.
La nostra scuola deve essere un luogo in cui nelle diversità e nelle
differenze si condivide l’unico obiettivo che è la crescita della persona.
Solo così si capisce che cosa significa una scuola capace di consegnare il
patrimonio culturale che ci viene dal passato, di accompagnare il bambino ed
il ragazzo nella scoperta del senso, e di promuovere la capacità di innovare
e di costruire il futuro che ogni singola persona ha. Io mi ostino a non
accettare una scuola che persegue soltanto l’utilità del momento storico e
dell’attimo fuggente, rinunciando ad aiutare lo studente ad essere ciò che è
e a costruire nei diversi contesti.
6. Occorre sottolineare con forza, nella scuola, la centralità della
persona-studente. Farlo significa realizzare una rete di azioni integrate
atte a valorizzare lo stile cognitivo unico ed irripetibile proprio di
quello specifico studente, uscendo da ogni genericità e standardizzazione.
Educare istruendo significa incrociare lo stile cognitivo del bambino o del
ragazzo. Non è pensabile una scuola costruita su di un modello unico di
studente astratto. La scuola dell’autonomia è una scuola che concentra la
propria proposta formativa ed il percorso curriculare nell’attenzione a
quell’essere unico ed irripetibile che si ha in classe. Non c’è un “drop
out” generico, c’è il drop out della rinuncia, dell’inadeguatezza e
dell’abbandono. Non c’è nessuna sindrome di burn out nell’insegnante che non
sia figlia del difficile incrocio fra ciò che dovremmo saper essere e saper
fare e la straordinaria complessità che richiede l’educare istruendo proprio
quella persona lì che, nella propria unicità, dà la misura della complessità
dell’intrapresa e dell’ineludibilità del limite del nostro operare.
Questa è la sfida. E’ questo il rischio educativo che gli insegnanti
assumono sulla propria professionalità.
7. Oltre alle risorse economiche necessarie ed indispensabili esistono altre
risorse fondamentali, che consistono nella condivisione del progetto
educativo da parte della famiglia e della società. Ci sono oggi famiglie in
crisi, famiglie che più sono in difficoltà, più chiedono e pretendono dalla
scuola. Occorre che il patto tra la scuola e la famiglia diventi l’elemento
portante della cornice culturale che ho appena delineato. Non c’è
possibilità che la scuola realizzi il proprio compito di educare istruendo
senza la condivisione della famiglia. Cercare di educare-istruendo in
opposizione o nell’indifferenza della famiglia depotenzia il lavoro che si
fa a scuola, genera drop out tra i ragazzi e disagio, burn out, tra gli
insegnanti.
La scuola siamo noi, nelle buone pratiche, nel lavoro quotidiano. Non
vogliamo concederci facili assoluzioni, ci assumiamo la responsabilità del
dover essere migliori, dell’andare oltre i nostri limiti, del rispondere al
compito che ci è affidato. Questo capitale umano di docenti e studenti,
questa multiforme pluralità di persone, uomini e donne può accettare questa
scommessa e può dare al Paese il motore che tutto muove e tutto genera.
Resta a noi saper coltivare questa passione, questa voglia di esserci e di
mettersi in gioco: vogliamo assumerci la responsabilità di costruire il
futuro.
Edgar Morin: cultura, scuola e persona sono inscindibili (*)
Cultura scuola e persona sono inscindibili e per questo è stato giusto
definire con questi tre termini il documento culturale che fungerà da base
alle prossime Indicazioni nazionali.
“Voglio apprendere a vivere”: questa frase rimarca l’importanza vitale della
formazione sia da un punto di vista di umanità che di cittadinanza perchè
per risolvere i problemi fondamentali dell’uomo è necessaria un’alleanza
educativa tra cultura umanistica e cultura scientifica. Una mancanza di
congiunzione tra le due infatti non può servire ad una adeguata maturazione
morale e spirituale.
Ma ci sono delle difficoltà in questo percorso, che sono date in primo luogo
dalla iper specializzazione che impedisce il necessario “dialogo” tra i
saperi. Dove andremo senza unità di saperi? In una stella possiamo
analizzare le particelle, possiamo conoscere delle cose estremamente
interessanti sul suo essere fisico ma, senza la soggettività umana che si
esprime nella letteratura e nell’arte, rimarrebbe sterile. È necessario
umanizzare i saperi per limitare la dispersione della conoscenza: questo è
un problema da affrontare già nei primi anni di scuola e deve proseguire
lungo tutto il percorso degli studi.
Una conoscenza priva di contestualizzazione è una conoscenza povera. Come
fare a riunire i saperi delle varie discipline? Serve un pensiero complesso
che permetta di unire ciò che è separato.
Oggi serve un nuovo umanesimo. Nuovo perché il primo umanesimo fu virtuale,
non c’erano problemi che riguardavano tutta l’umanità, mentre oggi nel mondo
globalizzato i problemi del fanatismo razziale e religioso e quello
dell’inquinamento e della biosfera accomunano tutta l’umanità: un umanesimo
concreto.
L’ecologia oggi è conoscenza perché unisce le scienze alla civiltà umana,
ridà unità alla natura prima studiata solamente nei suoi innumerevoli
aspetti fisici e biologici. Come apprendere a vivere? La conoscenza non si
ha con la frammentazione ma con l’unione. È necessaria una riforma della
conoscenza del pensiero, un nuovo umanesimo globale che sappia affrontare i
temi della persona e del pianeta. I giovani oggi si sentono persi, non
trovano le ragioni dell’essere. Durante la seconda guerra mondiale i ragazzi
dovevano resistere al nazismo, divennero partigiani, contribuirono a
liberare le loro vite e le loro nazioni. E oggi? Oggi i giovani sono
chiamati ad affrontare un compito ancora più ampio: la salvezza del genere
umano. Hanno una missione grande davanti a loro e dobbiamo educarli ad
apprendere e a maturare una conoscenza adeguata ad assolvere a questo
compito fondamentale a cui sono chiamati.
(*) Stralci dall’intervento tenuto da Edgar Morin alla presentazione del
documento “Cultura scuola persona. Verso le indicazioni nazionali per la
scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione”.
Sul tema si veda in
Educazione&Scuola:
Circolare Ministeriale
3 aprile 2007, n. 36
Commissioni esami Stato abilitazione esercizio libere professioni perito
agrario, perito industriale e geometra - sessione 2007 - reperimento presidenti
(professori universitari e dirigenti scolastici) e commissari (docenti) -
istruzioni
Decreto Ministeriale 3 aprile 2007
Compenso annuo spettante ai Revisori dei Conti
Nota 3 aprile 2007, Prot. n.
AOODGSI n. 1076
Apertura funzioni per l'acquisizione delle domande di mobilità A.S. 2007/08 -
Personale A.T.A.
02
01
Legge 2 aprile 2007, n. 40 (in S.O. n.
91, alla GU 2 aprile 2007, n. 77)
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 gennaio 2007, n.
7, recante misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della
concorrenza, lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese
Nota 2 aprile
2007, Prot.n. AOODGPER04/6867
Organici personale docente anno scolastico 2007-2008
Nota 2 aprile 2007,
Prot.n. 1723/A0
Protocollo MPI-FAI (Fondo per l'Ambiente Italiano)
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