Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo

Ricerca

APRILE 2007


Cronologia

gennaio 2007
febbraio 2007
marzo 2007
aprile 2007
maggio 2007
giugno 2007
luglio 2007
agosto 2007
settembre 2007
ottobre 2007
novembre 2007
dicembre 2007


 

31 30

Nota 30 aprile 2007, Prot. n.45/DIP/Segr.
"La scuola siamo noi": una settimana per raccontare come si vive e si lavora nelle scuole italiane

 

Nota 30 aprile 2007, Prot. n. 2180/A7
Criteri di assegnazione contributi scuole paritarie a.s. 2006/2007

 

Avviso 30 aprile 2007, Prot. 4249
Protocollo intesa MPI-WWF Italia- Giornata delle oasi 20 maggio 2007

 

30 aprile Conto Consuntivo

Come previsto dall'art. 18, c. 5, del del DI 44/01, il conto consuntivo, "corredato della relazione del collegio dei revisori dei conti, è sottoposto, entro il 30 aprile, all'approvazione del Consiglio di istituto."

Sul tema si veda nella sezione Autonomia di Educazione&Scuola:

01 -  30 aprile Attività Sindacale

Proseguono gli incontri di ARAN e MIUR con le OOSS su:

Sul tema si veda la rubrica di Educazione&Scuola:

Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:

29 28 27

Lettera Circolare 27 aprile 2007, Prot. n.4094
Piano di interventi e di finanziamenti per la realizzazione di progetti nazionali e locali nel campo dello studio delle lingue e delle tradizioni culturali appartenenti ad una minoranza linguistica (Legge 15 dicembre 1999, n.482 art. 5). a.s. 2007/2008

 

Nota 27 aprile 2007, Prot. n.1299
Riorganizzazione dei collegamenti delle istituzioni scolastiche. Differimento termini e sospensione delle attività

 

Nota 27 aprile 2007, Prot. 4093
"Amico libro" - Rilevazione buone pratiche di promozione alla lettura

 26

Circolare Ministeriale 26 aprile 2007, n. 40
Procedure concorsuali di reclutamento dei dirigenti scolastici - Sequenza nomine vincitori

 25 24

Nota 24 aprile 2007, Prot. n. 1286
Organico di Diritto del personale Amministrativo, Tecnico e Ausiliario a.s. 2007/08

 23

Circolare Ministeriale 23 aprile 2007, n. 39
Adozione dei libri di testo nella scuola primaria, nella scuola secondaria di primo grado e negli istituti di istruzione secondaria superiore per l'anno scolastico 2007/2008

 

Nota 23 aprile 2007, Prot. n. AOODGPER 8255
Organici di diritto del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario relativi all’anno scolastico 2007/2008 – Trasmissione schema di decreto interministeriale

 

Nota 23 aprile 2007, Prot. INT 3114
Viaggio di studio in Giappone 2007

 

Avviso 23 aprile 2007
VI° edizione del "Premio Nazionale BtScuola 2008"

 

Avviso 23 aprile 2007, Prot. 3967
RISULTATI XXI OLIMPIADE ITALIANA DELLA FISICA - GARA NAZIONALE

 

23 aprile Giornata Mondiale del Libro

Il 23 aprile si celebra l'annuale Giornata Mondiale UNESCO dedicata al Libro ed al Diritto d'Autore.

Di seguito il comunicato stampa:

Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore 2007
(19 aprile 2007) Il 23 aprile si svolgerà in tutto il mondo, con la partecipazione di milioni di persone e l’organizzazione di varie migliaia di eventi la Giornata UNESCO dedicata al libro ed al diritto d'autore .L’Italia è tradizionalmente presente con una fitta rete di manifestazioni promosse dalla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco.che è stata presentata ieri in una conferenza stampa presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
La conferenza è stata presieduta dal Sottosegretario On. Danielle Gattegno Mazzonis che, presentando l’evento, ha sottolineato il ruolo insostituibile del libro e delle professionalità ad esso connesse.
Giovanni Puglisi, Presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO ha illustrato l’evento centrale che si svolgerà a Roma per l’occasione: il convegno dal titolo “Celsius 232°”, che avrà luogo il pomeriggio del 23, alle ore 16.00, presso la Biblioteca Nazionale di Castro Pretorio. Il tema affrontato, come suggerisce il titolo, parafrasi del celebre “Fahreneit 451” , sarà quello della distruzione dei patrimoni librari nel corso della storia, sia dovuta all’opera intenzionale dell’uomo sia dovuta a fattori estranei alla sua deliberata volontà, e si ricollegherà a quello della diversità culturale che talvolta si intende colpire distruggendo proprio il libro che di essa è principale vettore.
La diversità culturale è infatti il tema portante per la manifestazione nel corrente anno, essendo recentemente entrata in vigore la Convenzione sulla Protezione e la Promozione della Diversità delle Espressioni Culturali, approvata nel 2005 dalla Conferenza Generale dell'UNESCO e ratificata dall'Italia il 31 gennaio 2007.
L'assessore alle Politiche Culturali della Provincia di Roma, Vincenzo Vita, ha colto l’occasione per lanciare l'idea di una Biblioteca digitale europea, sotto l'egida UNESCO, che passi attraverso la collaborazione tra istituzioni ed amministrazioni locali, per garantire al progetto la piena realizzazione con la doverosa garanzia del rispetto di corretti standard culturali.
Il Presidente delle Biblioteche di Roma Igino Poggiali ha sottolineato le molteplici e meritorie iniziative delle biblioteche della capitale, tra le quali si segnala, per l’attinenza al tema di quest’anno e l’impegno multiculturale e multimediale, l’evento organizzato presso la biblioteca Villa Mercede a San Lorenzo intorno al progetto pilota “Caravane du livre au film”, nato per portare il cinema e i libri nei villaggi rurali dell’Alto Atlante e nelle periferie urbane. E’ prevista la presenza della musica e del cinema, con la proiezione di un documentario, mentre alle 20 si effettuerà un collegamento in videoconferenza con Marrakech e la comunità marocchina in Italia .
Vincenzo Pellegrini, Consigliere Ministeriale presso la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, ha illustrato un panorama delle manifestazioni che si realizzeranno in tutta la penisola grazie ad un diffuso volontariato o meglio ad una “vera e propria militanza del libro”. Il processo organizzativo ha visto infatti un’esemplare realizzazione di sinergie, in particolare fra le varie associazioni che raccolgono gli attori professionalmente impegnati nella filiera del libro.
Le Istituzioni parlamentari tradizionalmente forniscono il loro contributo alla Giornata, quest’anno reso particolarmente significativo dall’attivazione del Polo Bibliotecario Parlamentare. Le Biblioteche di Senato e Camera si apriranno ai cittadini per una serie di visite. Due mostre saranno realizzate nei locali della Biblioteca della Camera, rispettivamente dedicate alle incisioni di C.J. Richardson ed a opere e creazioni artistiche a cura dell’Unione Nazionale Scrittori ed Artisti dal titolo “Opere in bianco”.
La Giornata, che in Spagna ha avuto origine, trova naturalmente eco nell’iniziativa proposta dall’Istituto Cervantes che propone da sabato 21 aprile a lunedì 23 aprile, presso la Sede di piazza Navona, una lettura continuativa ed integrale, aperta al pubblico, del Don Chisciotte di Miguel de Cervantes, in spagnolo ed in italiano.
Per l’Associazione Librai Italiani sono state ricordate le diverse iniziative messe in campo in diverse città; In questa circostanza particolare rilievo acquista la recente attivazione ad Orvieto della Scuola Librai Italiani, organizzata dall’ALI, i cui corsi sono destinati a coloro che, in possesso di un titolo accademico, intendono preparasi professionalmente a questa delicata ed insostituibile attività.
Tra gli altri eventi si segnalano quelli posti in essere dall’AIB (Associazione Italiana Biblioteche), tra cui un importante convegno dedicato ai problemi dell’accesso all’informazione.
La fitta rete di manifestazioni è una vera esplosione di fantasia che va dai premi letterari alle letture ed ai laboratori nelle scuole, a partire dalle elementari, dalle mostre d’alto livello alle presentazioni di volumi, dai doni di libri ad interessanti contaminazioni con arti visive, cinema e musica, da momenti di coinvolgimento a importanti riflessioni accademiche, da manifestazioni virtuali a vari momenti di festa che talora riprendono la delicata tradizione dello scambio d’un libro con un fiore.
Forte è stato, in particolare, l’impegno di alcuni sistemi bibliotecari provinciali, tra cui esemplare per numero di manifestazioni quello Vicentino e quello delle Province Autonome di Trento e Bolzano.
Città grandi e piccole vedono forti coinvolgimenti. Anche qui, a titolo esemplificativo, si ricorda, nel Sud, il particolare impegno di Capua e di Palermo.
In sintesi, il 23 aprile, in nome della diversità culturale, ci troveremo di fronte ad una “Italia da sfogliare”.
E’ possibile consultare le numerosissime manifestazioni ed iniziative locali in corso in tutta la penisola sul sito http://www.unesco.it/eventi/libro_2007/libro2007.htm.

In Rete:

In Educazione&Scuola:

22 21 20

Nota 20 aprile 2007, Prot. 2054/A0
Seminario nazionale di studio e di produzione per l'istruzione domiciliare: Viterbo, settembre 2007

 

20 aprile Incarichi di Presidenza

L'art. 3, comma 2, della Direttiva Ministeriale 8 marzo 2007, n. 24, stabilisce che coloro che abbiamo titolo alla conferma dell'incarico di presidenza, come previsto dall'art. 1 sexies del D.L. 31/01/2005, n. 7, convertito, con modificazioni, nella legge 31/03/2005, n. 43, debbano presentare apposita domanda, in carta semplice, nel periodo dal 20 aprile al 20 maggio direttamente all’Ufficio Scolastico Regionale - Ufficio scolastico provinciale della provincia in cui hanno la sede di servizio in qualità di preside incaricato nel corrente anno scolastico 2006-2007.

Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:

20 aprile 2006 Preiscrizioni Università

Sino al 20 aprile 2007, come previsto dall'art. 1, comma 1, del Decreto Ministero Università e Ricerca 26 febbraio 2007, gli studenti iscritti all'ultimo anno della scuola secondaria superiore, interessati all'accesso ai corsi di laurea universitari, alle scuole superiori per mediatori linguistici, ai corsi delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, ai percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore, possono preiscriversi utilizzando l'apposito modulo ad accesso libero presente sul sito web del MIUR.

In Rete:

In Educazione&Scuola:

 19

Nota 19 aprile 2007, Prot. n. 1239
Diffusione risultati dei movimenti A.S. 2007/08 - Scuola dell’infanzia

 

Nota 19 aprile 2007, Prot. n.3857/ORD/U08/H/Vs0
Convenzione con l'Opera Nazionale Montessori

 

Nota 19 aprile 2007, Prot. 3827
Celebrazione della "Giornata della Bontà" - Centro Nazionale per la Bontà nella Scuola - Premio "Livio Tempesta" - a. s. 2006/2007

 

19 aprile Graduatorie ad Esaurimento

Come previsto dall’art. 12 del Decreto del Direttore Generale per il Personale della Scuola 16 marzo 2007, le domande di aggiornamento/permanenza, trasferimento e reinserimento nelle graduatorie ad esaurimento (ex graduatorie permanenti) devono essere presentate entro il 19 aprile 2007 (30 giorni a decorrere dal 20 marzo 2007, data di pubblicazione dell’apposito avviso sulla Gazzetta Ufficiale).

Sul tema si veda la rubrica di Educazione&Scuola:

In Concorsi

18

Direttiva 18 aprile 2007, Prot. n. 1958/DGS
Piano nazionale per il benessere dello studente: linee di indirizzo per l’anno scolastico 2007/2008

Di seguito il comunicato del MPI:

Piano triennale per il benessere dello studente. Ecco le “Linee di indirizzo” per l’anno 2007/2008
(Roma, 18 aprile 2007) Obiettivi e aree di intervento
1. Promuovere stili di vita positivi.
2. Prevenire obesità e disturbi dell’alimentazione.
3. Rispettare e vivere l’ambiente.
4. Promuovere e potenziare l’attività motoria e sportiva a scuola.
5. Attivarsi per gli altri.
6. Sostenere la diversità di genere come valore.
7. Accogliere e sostenere gli studenti con famiglie straniere, adottive e affidatarie.
8. Promuovere la cultura della legalità.
9. Prevenire gli incidenti stradali attraverso la conoscenza delle regole di guida e il potenziamento dell’educazione stradale.
10. Promuovere l’utilizzo delle nuove tecnologie in maniera corretta.
Le azioni a livello nazionale
1. Promuovere, nell’ambito del Piano dell’offerta formativa, un maggiore uso del curricolo opzionale per realizzare a scuola percorsi multidisciplinari di educazione alla salute favorendo, d’intesa con le Asl e gli altri soggetti competenti, strategie di prevenzione e di lotta al disagio trasversali alle altre discipline curricolari.
2. Potenziare l’apertura pomeridiana delle scuole per contrastare il disagio giovanile e la dispersione scolastica e favorire l’associazionismo sportivo e il recupero didattico.
3. Incentivi all’eccellenza. Al fine di perseguire il raggiungimento di livelli di eccellenza è prevista la realizzazione di percorsi di studio e strumenti didattici innovativi, con particolare riferimento allo studio della Divina Commedia, della Storia dell’Arte, della Storia del ‘900, della musica e delle discipline scientifiche.
4. Iniziative condivise di comunicazione interistituzionale (portale con blog dedicati e consulenza on-line; campagne su radio, tv e altri media).
5. Realizzazione di un sistema nazionale di monitoraggio degli interventi e dei risultati conseguiti per individuare le migliori pratiche.
6. Lancio di due concorsi nazionali:
* “Viviti Bene”: realizzazione di campagne informative sull’educazione alla salute (manifesti, depliant, campagne stampa, spot radiofonici e televisivi). I migliori elaborati saranno utilizzati nel corso delle attività di comunicazione del 2008.
* “Noi siamo così”: rivolto agli Istituti professionali per tecnico dell’abbigliamento e della moda al fine di ideare e realizzare una collezione di abbigliamento per taglie oltre la 42. La migliore verrà presentata in occasione di un evento di rilevanza nazionale nel campo della moda.
Nell’ambito di quanto previsto dal piano nazionale promosso dal Ministero della Salute “Guadagnare Salute: rendere facili le scelte salutari” sono in fase di realizzazione le seguenti attività:
1. Presentazione delle linee guida nazionali congiunte rivolte agli operatori della scuola e della salute per
- prevenire l’obesità e i disturbi dell’alimentazione (anoressia e bulimia)
- prevenire i fenomeni di dipendenza (droghe, alcool, tabacco, farmaci, doping, internet) in collaborazione con il Ministero della Solidarietà Sociale
- prevenire i disturbi psicologici;
2. intesa per rafforzare la collaborazione attiva fra Uffici Scolastici Provinciali e ASL su tutto il territorio nazionale valorizzando la rete dei referenti regionali e provinciali di educazione alla salute;
3. costituzione di task force congiunte di esperti che, a livello territoriale e di singola istituzione scolastica, siano strutture di supporto per studenti, famiglie e docenti;
4. realizzazione di un percorso di formazione congiunta per operatori della salute e docenti referenti alla salute.

Nota 18 aprile 2007, Prot.1976/A6
Settimana Mondiale Sicurezza stradale – 23 / 29 aprile 2007

 

Nota 18 aprile 2007, Prot.n. 8075
Certificazione della conoscenza della lingua inglese - Chiarimenti

 

Nota 18 aprile 2007, Prot. n.3775
VIII Settimana dell'Astronomia

 17

Nota 17 aprile 2007, Prot. n. AOODGPER.7980
Trasmissione direttiva n. 24 dell’8 marzo 2007 prot n.AOODGPER.4774 dell’8 marzo 2007 concernente la conferma degli incarichi di presidenza nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, nelle scuole secondarie superiori e negli istituti educativi per l’a.s. 2007/2008 – Registrazione alla Corte dei Conti

 

Nota 17 aprile 2007, Prot. n.8023
Apertura funzioni concorso soli titoli personale ATA

 

Avviso 17 aprile 2007
CONCORSO INTERNAZIONALE "EFEBOCORTOGIOVANI" - 2007 4a EDIZIONE

16 15

Nota 16 aprile 2007, Prot.n. AOODGPER 7908
Rideterminazione delle date concernenti i termini di acquisizione delle disponibilità e di pubblicazione di tutti i movimenti fissati nell'O.M. n.75, prot.3353, del 21 dicembre 2006, contenente le norme applicative delle disposizioni del contratto sulla mobilità del personale docente, educativo ed A.T.A.

Circolare INPS 16 aprile 2007, n. 76
Indennità giornaliera di malattia ai lavoratori a progetto e categorie assimilate iscritti alla Gestione Separata di cui all’art. 2 comma 26 della legge n.335/1995. Istruzioni contabili. Variazioni al piano dei conti

16 - 22 aprile Settimana Nazionale dell'Astronomia

Il Ministero della Pubblica Istruzione, Dipartimento dell'istruzione - Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici promuove, dal 16 al 22 aprile 2007, con la Nota 26 febbraio 2006, Prot.1874, la VIII Settimana Nazionale dell'Astronomia "Gli studenti fanno vedere le stelle" , che ha per titolo alcuni famosi versi di Dante Alighieri: "Tanto ch'i vidi de le cose belle che porta'l ciel, per un pertugio tondo; e quindi uscimmo a riveder le stelle".

14 13

14 aprile Programma Annuale

Per l'approvazione del Programma annuale da parte del Consiglio di Istituto il DI 44/01 stabilisce:

  • come termine ordinatorio "il 15 dicembre dell'anno precedente quello di riferimento" (art. 2, c. 3);

  • come termine perentorio il 14 febbraio dell'anno di riferimento ("entro 45 giorni dall'inizio dell'esercizio", art. 8).

Nel corrente anno 2007, le modifiche introdotte dall’art. 1, comma 601, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Legge finanziaria 2007) alla procedura di assegnazione delle risorse finanziarie alle istituzioni scolastiche, hanno comportato uno slittamento dei tempi.
Il DM 21/07, che determina i parametri ed i criteri per l'assegnazione delle risorse finanziarie alle scuole, all'art. 7, prevede che il programma annuale relativo all’anno 2007 - la cui redazione ed approvazione è stata procrastinata dal MPI con nota 19 gennaio 2007, prot. n. 20 - debba essere deliberato dal Consiglio d’Istituto entro il 14 aprile 2007, ovvero "entro 30 giorni dalla data della comunicazione alle singole scuole dell’entità delle risorse finanziarie, assegnate per il medesimo anno 2007", avvenuta il 15 marzo u.s. tramite e-mail (vd. Avviso 15 marzo 2007).
Entro il medesimo termine, le istituzioni scolastiche che avevano già provveduto all’approvazione del programma annuale devono apportare allo stesso le necessarie modifiche.

Sul tema si veda nella sezione Autonomia di Educazione&Scuola:

12

Nota 12 aprile 2007, Prot. n. A00DGPER7688
Proroga taluni termini riguardanti la mobilità della scuola secondaria di II grado - Anno scolastico 2007/08

11 10 09 08 07

Nota 11 aprile 2007, Prot.n. 3547
Inaugurazione VIII Settimana dell'Astronomia

 06 05 04

Avviso 6 aprile 2007
Posti per Esperto Nazionale Distaccato presso la Commissione Europea

03

03 - 20 aprile Mobilità 2007-2008

L'art. 2, comma 1, dell'Ordinanza Ministeriale 21 dicembre 2006, n. 75, modificata con Disposizioni del Capo Dipartimento del 15 febbraio 2007 e del 16 aprile 2007, fissa il termine per la diffusione dei risultati delle domande di mobilità secondo il calendario di seguito riportato:

Tipo di personale Diffusione risultati
Docenti Scuola Primaria 3 aprile
Docenti Scuola Infanzia 20 aprile

Il termine ultimo per la presentazione della richiesta di revoca delle domande è fissato a dieci giorni prima del termine ultimo per la comunicazione al CED o all'ufficio dei posti disponibili.

Sul tema si veda la rubrica di Educazione&Scuola:

In Mobilità, Utilizzazioni e Assegnazioni Provvisorie

03 aprile Nuove Indicazioni Nazionali

Il 3 aprile viene presentato il documento di revisione delle indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione.

Di seguito i comunicati stampa del MPI e gli interventi del Ministro e di Edgar Morin:

Nuove Indicazioni Nazionali: il 3 aprile presentazione del documento culturale
(Roma, 30 marzo 2007) Martedì 3 aprile dalle 9,00 alle 14,00 alla sala Convegni della Biblioteca Nazionale Centrale di Viale Castro Pretorio 105 si svolgerà il seminario di presentazione del documento: "Cultura Scuola Persona. Verso le indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione".
Introducono: Edgar Morin, Mauro Ceruti e il Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni.
Intervengono: Edoardo Boncinelli, Francesco Paolo Casavola, Anna Maria Chiavacci Leonardi, Roberta De Monticelli, Ezio Raimondi, Edoardo Vesentini, Giovanni Maria Vian.
Si apre così il processo di revisione delle Indicazioni Nazionali: il documento che verrà presentato martedì rappresenta la cornice culturale sulla base della quale, al termine di un percorso di confronto, verranno poi definiti i livelli essenziali di apprendimento per gli studenti su tutto il territorio nazionale.

Cultura scuola persona. Verso le indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione.
(Roma, 3 aprile 2007) LA SCUOLA NEL NUOVO SCENARIO
In un tempo molto breve abbiamo vissuto il passaggio da una società relativamente stabile a una società caratterizzata da molteplici cambiamenti e discontinuità. Questo nuovo scenario è ambivalente: per ogni persona, per ogni comunità, per ogni società si moltiplicano sia i rischi che le opportunità.
Gli ambienti in cui la scuola è immersa sono più ricchi di stimoli culturali, ma anche più contraddittori. Oggi l'apprendimento scolastico è solo una delle tante esperienze di formazione che i bambini e gli adolescenti vivono e per acquisire competenze specifiche spesso non vi è bisogno dei contesti scolastici. Ma proprio per questo la scuola non può e non deve abdicare al compito di promuovere la capacità degli studenti di scoprire il senso delle loro esperienze, al fine di ridurre la frammentazione e il carattere episodico che rischiano di caratterizzare la vita dei bambini e degli adolescenti.
L'orizzonte territoriale della scuola si allarga. Ogni specifico territorio possiede legami con le varie aree del mondo e con ciò stesso costituisce un microcosmo che su scala locale riproduce opportunità, interazioni, tensioni, convivenze globali. Anche ogni singola persona, nella sua esperienza quotidiana, deve tener conto di informazioni sempre più numerose ed eterogenee e si deve confrontare con la pluralità delle culture. Nel suo itinerario formativo ed esistenziale lo studente si trova a interagire con culture diverse, senza tuttavia avere strumenti adatti per comprenderle e metterle in relazione con la propria. Alla scuola spetta il compito di fornire supporti adeguati affinché ogni persona sviluppi un'identità consapevole e aperta.
Non dobbiamo però dimenticare che in questa situazione di potenziale ricchezza formativa permangono vecchie forme di analfabetismo e di emarginazione culturale. Queste si intrecciano con analfabetismi di ritorno, che rischiano di impedire a molti l'esercizio di una piena cittadinanza. Inoltre, la diffusione delle tecnologie di informazione e di comunicazione, insieme a grandi opportunità, rischia di introdurre anche serie penalizzazioni nelle possibilità di espressione di chi non ha ancora accesso a tali tecnologie. Questa situazione nella scuola è ancora più evidente. Allo stato attuale delle cose, infatti, le relazioni con gli strumenti informatici sono assai diseguali fra gli studenti come fra gli insegnanti.
Anche le relazioni fra il sistema formativo e il mondo del lavoro stanno rapidamente cambiando. Ogni persona si trova ricorrentemente nella necessità di riorganizzare e reinventare i propri saperi, le proprie competenze e persino il proprio stesso lavoro. Le tecniche e le competenze diventano obsolete nel volgere di pochi anni. Per questo l'obiettivo della scuola non può essere soprattutto quello di inseguire lo sviluppo di singole tecniche e competenze; piuttosto, è quello di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa affrontare positivamente l'incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri. Le trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze, che comunicano contenuti invarianti pensati per individui medi, non sono più adeguate. Al contrario, la scuola può e deve realizzare percorsi formativi sempre più rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti, nella prospettiva di valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno.
In tale scenario, alla scuola spettano alcune finalità specifiche. La scuola deve offrire agli studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base; deve far sì che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprendere a selezionare le informazioni; deve promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e categorie che siano in grado di fare da bussola negli itinerari personali; deve favorire l'autonomia di pensiero degli studenti, orientando la propria didattica alla costruzione di saperi a partire da concreti bisogni formativi.
La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi, in questa prospettiva, per il successo scolastico di tutti gli studenti, con una particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità o di svantaggio e alla valorizzazione delle eccellenze. Questo comporta saper accettare la sfida che la diversità pone: nella classe, dove le diverse situazioni individuali vanno riconosciute e valorizzate, evitando che la differenza si trasformi in disuguaglianza; nel Paese, affinché le penalizzazioni sociali, economiche, culturali non impediscano il raggiungimento degli essenziali obiettivi di qualità che è doveroso garantire.
CENTRALITÀ DELLA PERSONA
Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, con l'originalità del suo percorso individuale e con l'unicità della rete di relazioni che la legano alla famiglia e agli ambiti sociali. La definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione.
Lo studente è posto al centro dell'azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali. In questa prospettiva, i docenti dovranno pensare e realizzare i loro progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma per persone che vivono qui e ora, che sollevano precise domande esistenziali, che vanno alla ricerca di orizzonti di significato. Sin dai primi anni di scolarizzazione è importante che i docenti definiscano le loro proposte in una relazione costante con i bisogni fondamentali e i desideri dei bambini e degli adolescenti. È altrettanto importante valorizzare simbolicamente i momenti di passaggio che segnano le tappe principali di apprendimento e di crescita di ogni studente.
Particolare cura deve essere contemporaneamente posta alla formazione della classe come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti, alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione. La scuola si deve costruire come luogo accogliente, coinvolgendo in questo compito gli studenti stessi. Si deve esplicitare l'importanza delle condizioni che favoriscono lo star bene a scuola, al fine di ottenere la partecipazione più ampia dei bambini e degli adolescenti a un progetto educativo condiviso. La formazione di importanti legami di gruppo non contraddice la scelta di porre la persona al centro dell'azione educativa, ma è al contrario condizione indispensabile per lo sviluppo della personalità di ognuno.
La scuola deve porre le basi del percorso formativo dei bambini e degli adolescenti sapendo che esso proseguirà in tutte le fasi successive della vita. In tal modo deve fornire le chiavi per apprendere ad apprendere, per costruire e per trasformare le mappe dei saperi rendendole continuamente coerenti con la rapida e spesso imprevedibile evoluzione delle conoscenze e dei loro oggetti. Si tratta di elaborare gli strumenti di conoscenza necessari per comprendere i contesti naturali, sociali, culturali, antropologici nei quali gli studenti si troveranno a vivere e a operare.
PER UNA NUOVA CITTADINANZA
La scuola persegue una doppia linea formativa: verticale e orizzontale. La linea verticale esprime l'esigenza di impostare una formazione che possa poi continuare lungo l'intero arco della vita; quella orizzontale indica la necessità di un'attenta collaborazione fra la scuola e gli attori extrascolastici con funzioni a vario titolo educative: la famiglia in primo luogo.
Insegnare le regole del vivere e del convivere è per la scuola un compito oggi ancora più ineludibile rispetto al passato, perché sono molti i casi nei quali le famiglie incontrano difficoltà più o meno grandi nello svolgere il loro ruolo educativo.
La scuola non può interpretare questo compito come semplice risposta a un'emergenza. Non deve trasformare le sollecitazioni che le provengono da vari ambiti della società in un moltiplicarsi di microprogetti che investano gli aspetti più disparati della vita degli studenti, con l'intento di definire norme di comportamento specifiche per ogni situazione. L'obiettivo non è di accompagnare passo dopo passo lo studente nella quotidianità di tutte le sue esperienze, bensì di proporre un'educazione che lo spinga a fare scelte autonome e feconde, quale risultato di un confronto continuo della sua progettualità con i valori che orientano la società in cui vive.
La scuola perseguirà costantemente l'obiettivo di costruire un'alleanza educativa con i genitori. Non si tratta di rapporti da stringere solo in momenti critici, ma di relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative.
La scuola si apre alle famiglie e al territorio circostante, facendo perno sugli strumenti forniti dall'autonomia scolastica, che prima di essere un insieme di norme è un modo di concepire il rapporto delle scuole con le comunità di appartenenza, locali e nazionali. L'acquisizione dell'autonomia rappresenta un momento decisivo per le istituzioni scolastiche. Grazie a essa si è già avviato un processo di sempre maggiore responsabilizzazione condiviso dai docenti e dai dirigenti, che favorisce altresì la stretta connessione di ogni scuola con il suo territorio.
In quanto comunità educante, la scuola deve generare una diffusa convivialità relazionale, intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi, ed essere anche in grado di promuovere la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria. La scuola può affiancare al compito dell'"insegnare ad apprendere" anche quello dell'"insegnare a essere".
L'obiettivo è quello di valorizzare l'unicità e la singolarità dell'identità culturale di ogni studente. La presenza di bambini e adolescenti con radici culturali diverse è un fenomeno ormai strutturale e non può più essere considerato episodico: deve trasformarsi in un'opportunità per tutti. Non basta riconoscere e conservare le diversità preesistenti, nella loro pura e semplice autonomia. Si deve, invece, sostenere attivamente la loro interazione e la loro integrazione attraverso la conoscenza della nostra e delle altre culture, in un confronto che non eluda questioni quali le convinzioni religiose, i ruoli familiari, le differenze di genere.
La promozione e lo sviluppo di ogni persona deve stimolare in maniera vicendevole la promozione e lo sviluppo delle altre persone: ognuno impara meglio nella relazione con gli altri. Non basta convivere nella società, ma questa stessa società bisogna crearla continuamente insieme.
Il sistema educativo deve formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla costruzione di collettività più ampie e composite, siano esse quella nazionale, quella europea, quella mondiale. Non dobbiamo dimenticare che fino a tempi assai recenti la scuola ha avuto il compito di formare cittadini nazionali attraverso una cultura omogenea. Oggi, invece, può porsi il compito più ampio di educare alla convivenza proprio attraverso la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali di ogni studente. La finalità è una cittadinanza che certo permane coesa e vincolata ai valori fondanti della tradizione nazionale, ma che può essere alimentata da una varietà di espressioni ed esperienze personali molto più ricca che in passato.
Per educare a questa cittadinanza unitaria e plurale ad un tempo, una via privilegiata è proprio la conoscenza e la trasmissione delle nostre tradizioni e memorie nazionali: non si possono realizzare appieno le possibilità del presente senza una profonda memoria e condivisione delle radici storiche. A tal fine sarà indispensabile una piena valorizzazione dei beni culturali presenti sul territorio nazionale, proprio per arricchire l'esperienza quotidiana dello studente con culture materiali, espressioni artistiche, idee, valori che sono il lascito vitale di altri tempi e di altri luoghi. La nostra scuola, inoltre, deve formare cittadini italiani che siano nello stesso tempo cittadini dell'Europa e del mondo. I problemi più importanti che oggi toccano il nostro continente e l'umanità tutta intera non possono essere affrontati e risolti all'interno dei confini nazionali tradizionali, ma solo attraverso la comprensione di far parte di grandi tradizioni comuni, di un'unica comunità di destino europea così come di un'unica comunità di destino planetaria. Perché gli studenti acquisiscano una tale comprensione, è necessario che la scuola li aiuti a mettere in relazione le molteplici esperienze culturali emerse nei diversi spazi e nei diversi tempi della storia europea e della storia dell'umanità. La scuola è luogo in cui il presente è elaborato nell'intreccio tra passato e futuro, tra memoria e progetto.
PER UN NUOVO UMANESIMO
Le relazioni fra il microcosmo personale e il macrocosmo dell'umanità e del pianeta oggi devono essere intese in un duplice senso. Da un lato tutto ciò che accade nel mondo influenza la vita di ogni persona; dall'altro, ogni persona tiene nelle sue stesse mani una responsabilità unica e singolare nei confronti del futuro dell'umanità.
La scuola può e deve educare a questa consapevolezza e a questa responsabilità i bambini e gli adolescenti, in tutte le fasi della loro formazione. A questo scopo si deve comprendere che il bisogno di conoscenze degli studenti non si soddisfa con il semplice accumulo di tante informazioni in vari campi, ma solo con il pieno dominio dei singoli ambiti disciplinari e, contemporaneamente, con l'elaborazione delle loro molteplici connessioni. E' quindi decisiva una nuova alleanza fra scienza, storia, discipline umanistiche, arti e tecnologia, in grado di delineare la prospettiva di un nuovo umanesimo.
In tale prospettiva, la scuola potrà perseguire alcuni obiettivi, oggi prioritari. Dovrà insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza - l'universo, il pianeta, la natura, la vita, l'umanità, la società, il corpo, la mente, la storia - in una prospettiva complessa, volta cioè a superare la frammentazione delle discipline e a integrarle in nuovi quadri d'insieme.
Dovrà promuovere i saperi propri di un nuovo umanesimo: la capacità di cogliere gli aspetti essenziali dei problemi; la capacità di comprendere le implicazioni, per la condizione umana, degli inediti sviluppi delle scienze e delle tecnologie; la capacità di valutare i limiti e le possibilità delle conoscenze; la capacità di vivere e di agire in un mondo in continuo cambiamento.
Dovrà diffondere la consapevolezza che i grandi problemi dell'attuale condizione umana - il degrado ambientale, il caos climatico, le crisi energetiche, la distribuzione ineguale delle risorse, la salute e la malattia, l'incontro e il confronto di culture e di religioni, i dilemmi bioetici, la ricerca di una nuova qualità della vita - possono essere affrontati e risolti attraverso una stretta collaborazione non solo fra le nazioni, ma anche fra le discipline e fra le culture.
Tutti questi obiettivi possono essere realizzati sin dalle prime fasi della formazione. L'esperimento, la manipolazione, il gioco, la narrazione, le espressioni artistiche e musicali sono infatti altrettante occasioni privilegiate per apprendere per via pratica quello che successivamente dovrà essere fatto oggetto di più elaborate conoscenze teoriche e sperimentali. Nel contempo, lo studio dei contesti storici, sociali, culturali nei quali si sono sviluppate le conoscenze è condizione di una loro piena comprensione. Inoltre, le esperienze personali che i bambini e gli adolescenti hanno degli aspetti a loro prossimi della natura, della cultura, della società, della storia sono una via di accesso importante per la sensibilizzazione ai problemi più generali e per la conoscenza di orizzonti più estesi nello spazio e nel tempo. Ma condizione indispensabile per raggiungere questo obiettivo è ricostruire insieme agli studenti le coordinate spaziali e temporali necessarie per comprendere la loro collocazione rispetto agli spazi e ai tempi assai ampi della geografia e della storia umane, così come rispetto agli spazi e ai tempi ancora più ampi della natura e del cosmo.
Definire un tale quadro d'insieme è compito sia della formazione scientifica (chi sono e dove sono io nell'universo, sulla terra, nell'evoluzione?) sia della formazione umanistica (chi sono e dove sono io nelle culture umane, nelle società, nella storia?). Negli ultimi decenni, infatti, discipline una volta distanti hanno collaborato nel ricostruire un albero genealogico delle popolazioni umane e nel tracciare i tempi e i percorsi delle grandi migrazioni con cui il pianeta è stato popolato: la genetica, la linguistica, l'archeologia, l'antropologia, la climatologia, la storia comparata dei miti e delle religioni hanno cominciato a delineare una storia globale dell'umanità. Da parte loro, la filosofia, le arti, l'economia, la storia delle idee, delle società, delle scienze e delle tecnologie stanno mettendo in evidenza come le popolazioni umane abbiano sempre comunicato fra loro e come le innovazioni materiali e culturali siano sempre state prodotte da una lunga storia di scambi, interazioni, traduzioni. A loro volta, le scienze del vivente oggi allargano ancora di più questo quadro: le collaborazioni fra genetica, paleontologia, embriologia, ecologia, etologia, geologia, biochimica, biofisica, ci danno per la prima volta un quadro delle grandi tappe della storia della vita sulla terra e mostrano la stretta interdipendenza fra tutte le forme viventi.
L'elaborazione dei saperi necessari per comprendere l'attuale condizione dell'uomo planetario, definita dalle molteplici interdipendenze fra locale e globale, è dunque la premessa indispensabile per l'esercizio consapevole di una cittadinanza nazionale, europea e planetaria. Oggi la scuola italiana può proporsi concretamente un tale obiettivo, contribuendo con ciò a creare le condizioni propizie per rivitalizzare gli aspetti più alti e fecondi della nostra tradizione. Questa infatti è stata ricorrentemente caratterizzata da momenti di intensa creatività - come la civiltà classica greca e latina, la Cristianità, il Rinascimento e, più in generale, l'apporto degli artisti, dei musicisti, degli scienziati, degli esploratori e degli artigiani in tutto il mondo e per tutta l'età moderna - nei quali l'incontro fra culture diverse ha saputo generare l'idea di un essere umano integrale, capace di concentrare nella singolarità del microcosmo personale i molteplici aspetti del macrocosmo umano.

Cultura, scuola, persona: verso le indicazioni nazionali per la scuola d’infanzia e per il primo ciclo di istruzione
Discorso del ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni
Roma, 3 aprile 2007
1. E’ importante chiarire il metodo che intendiamo seguire. Oggi non si presenteranno le nuove indicazioni nazionali, ma la cornice culturale entro cui rileggerle e ripensare all’esperienza del fare scuola. Il seminario di oggi non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per far nascere una discussione approfondita all’interno del mondo della scuola. Dare senso alla frammentazione del sapere: questa è la sfida. Una scuola che intende educare istruendo non può ridurre tutto il percorso della conoscenza alla semplice acquisizione di competenze. Compito della scuola è educare istruendo le nuove generazioni, e questo è impossibile senza accettare la sfida della trasmissione di un senso dentro la trasmissione delle competenze.
2. La prima domanda che dobbiamo porci riguarda “chi educhiamo”. Se c’è un punto su cui non possiamo non trovarci d’accordo è che il nostro compito è quello di educare “la persona”. Un essere unico ed irripetibile. Ogni bambino, ogni ragazzo ha la necessità di essere educato, nel senso etimologico del termine, che deriva dal latino e-ducere, tirar fuori: ha bisogno di essere aiutato a scoprire il valore di se stesso, delle cose e della realtà. Questa persona unica ed irripetibile può essere educata a conoscere, accettare, tirar fuori e costruire sé, solo entrando in rapporto con la realtà che la circonda. E la realtà è fatta di persone, di fatti, di eventi, del presente e del passato, di cui il presente è figlio. L’arte, la storia, la letteratura, le scienze, non sono che strade tracciate da uomini per capire, scoprire, conoscere questa realtà: per questo possono essere interessanti, (inter- esse), aiutare a scoprire sé. Questa persona unica ed irripetibile, poi, non vive da sola, ha bisogno di essere educata anche a conoscere ed apprezzare gli altri.
3. La difficoltà di questo percorso è data dal disagio che molti giovani vivono: le paure, le incertezze, la solitudine, l’idea di una vita vuota e senza senso sono il sottofondo di quel malessere diffuso, che è anche espressione di un eccesso di avere e di una carenza di essere. Quell’essere che è ciò che siamo in connessione e continuità con le cose in cui crediamo, con i valori che riteniamo fondanti. Una ragazza di 16 anni, suicidatasi a Roma anni fa, aveva lasciato questo biglietto: “Ho avuto tutto nella vita, il necessario e il superfluo ma non l’indispensabile”. La scuola deve essere in prima linea nella battaglia contro questo vuoto: deve essere un luogo dove si riconosce significato a ciò che si fa e dov’è possibile la trasmissione di quei valori che corrispondono al cuore perché danno appartenenza, identità, passione. Primo fra tutti il rispetto di sé e degli altri, che nasce dalla consapevolezza che esiste un valore intangibile che è la dignità di tutti e di ciascuno. Nessuno escluso. Questo chiede alla scuola un surplus: educare istruendo è un’aggiunta di responsabilità dell’adulto persona docente come dell’adulto persona genitore che si declina nell’essere maestri di vita, testimoni di ciò che si trasmette. Il primo rispetto della cultura della legalità è quello di incarnare ciò che trasmettiamo, di dimostrare che a fare il bene corrisponde un premio e che a fare il male corrisponde una punizione.
4. La scuola è un luogo di incontro e di crescita di persone. Persone sono gli insegnanti e persone sono gli allievi. Educare istruendo significa essenzialmente tre cose:
- consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal passato perché non vada disperso e possa essere messo a frutto
- preparare al futuro introducendo i giovani alla vita adulta, fornendo loro quelle competenze indispensabili per essere protagonisti all’interno del contesto economico e sociale in cui vivono
- accompagnare il percorso di formazione personale che uno studente compie mentre frequenta la scuola, sostenendo la sua ricerca di senso e il faticoso processo di costruzione della propria personalità.
Questa è la via italiana all’Europa e all’acquisizione delle competenze indicate a Lisbona. Nell’“e-ducere”, nel tirar fuori ciò che si è e nella relazione con gli altri, si impara ad apprendere. Obiettivo della scuola è quello di far nascere “il tarlo” della curiosità, lo stupore della conoscenza, la voglia di declinare il sapere con la fantasia, la creatività, l’ingegno, la pluralità delle applicazioni delle proprie capacità, abilità e competenze. Tradotto in termini semplici: mi ostino a pensare a una scuola che non abbia come obiettivo solo l’essere in funzione della richiesta del mercato. Solo se non si rinuncia ad educare istruendo si può mettere veramente a frutto l’unicità e l’irripetibilità di ogni singolo individuo. Solo così ogni persona può essere protagonista e costruire il proprio futuro in modi plurali, diversi ed innovativi. Per raggiungere questi obiettivi resta centrale l’acquisizione della cultura scientifica così come la valorizzazione dell’istruzione tecnica e professionale, campi nei quali il nostro Paese ha costruito le fondamenta del proprio sviluppo.
5. Il preside di un liceo americano sopravvissuto alla Shoah scriveva ogni anno ai suoi insegnanti:
“Caro professore,
sono un sopravvissuto di un campo di concentramento. I miei occhi hanno visto ciò che nessun essere umano dovrebbe mai vedere:
camere a gas costruite da ingegneri istruiti;
bambini uccisi con veleni da medici ben formati;
lattanti uccisi da infermiere provette;
donne e bambini uccisi e bruciati da diplomati di scuole superiori e università.
Diffido- quindi- dell’educazione.
La mia richiesta è: aiutate i vostri allievi a diventare esseri umani. I vostri sforzi non devono mai produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati, degli Eichmann istruiti.
La lettura, la scrittura, l’aritmetica non sono importanti se non servono a rendere i nostri figli più umani”.
La nostra scuola deve essere un luogo in cui nelle diversità e nelle differenze si condivide l’unico obiettivo che è la crescita della persona. Solo così si capisce che cosa significa una scuola capace di consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal passato, di accompagnare il bambino ed il ragazzo nella scoperta del senso, e di promuovere la capacità di innovare e di costruire il futuro che ogni singola persona ha. Io mi ostino a non accettare una scuola che persegue soltanto l’utilità del momento storico e dell’attimo fuggente, rinunciando ad aiutare lo studente ad essere ciò che è e a costruire nei diversi contesti.
6. Occorre sottolineare con forza, nella scuola, la centralità della persona-studente. Farlo significa realizzare una rete di azioni integrate atte a valorizzare lo stile cognitivo unico ed irripetibile proprio di quello specifico studente, uscendo da ogni genericità e standardizzazione. Educare istruendo significa incrociare lo stile cognitivo del bambino o del ragazzo. Non è pensabile una scuola costruita su di un modello unico di studente astratto. La scuola dell’autonomia è una scuola che concentra la propria proposta formativa ed il percorso curriculare nell’attenzione a quell’essere unico ed irripetibile che si ha in classe. Non c’è un “drop out” generico, c’è il drop out della rinuncia, dell’inadeguatezza e dell’abbandono. Non c’è nessuna sindrome di burn out nell’insegnante che non sia figlia del difficile incrocio fra ciò che dovremmo saper essere e saper fare e la straordinaria complessità che richiede l’educare istruendo proprio quella persona lì che, nella propria unicità, dà la misura della complessità dell’intrapresa e dell’ineludibilità del limite del nostro operare.
Questa è la sfida. E’ questo il rischio educativo che gli insegnanti assumono sulla propria professionalità.
7. Oltre alle risorse economiche necessarie ed indispensabili esistono altre risorse fondamentali, che consistono nella condivisione del progetto educativo da parte della famiglia e della società. Ci sono oggi famiglie in crisi, famiglie che più sono in difficoltà, più chiedono e pretendono dalla scuola. Occorre che il patto tra la scuola e la famiglia diventi l’elemento portante della cornice culturale che ho appena delineato. Non c’è possibilità che la scuola realizzi il proprio compito di educare istruendo senza la condivisione della famiglia. Cercare di educare-istruendo in opposizione o nell’indifferenza della famiglia depotenzia il lavoro che si fa a scuola, genera drop out tra i ragazzi e disagio, burn out, tra gli insegnanti.
La scuola siamo noi, nelle buone pratiche, nel lavoro quotidiano. Non vogliamo concederci facili assoluzioni, ci assumiamo la responsabilità del dover essere migliori, dell’andare oltre i nostri limiti, del rispondere al compito che ci è affidato. Questo capitale umano di docenti e studenti, questa multiforme pluralità di persone, uomini e donne può accettare questa scommessa e può dare al Paese il motore che tutto muove e tutto genera. Resta a noi saper coltivare questa passione, questa voglia di esserci e di mettersi in gioco: vogliamo assumerci la responsabilità di costruire il futuro.

Edgar Morin: cultura, scuola e persona sono inscindibili (*)
Cultura scuola e persona sono inscindibili e per questo è stato giusto definire con questi tre termini il documento culturale che fungerà da base alle prossime Indicazioni nazionali.
“Voglio apprendere a vivere”: questa frase rimarca l’importanza vitale della formazione sia da un punto di vista di umanità che di cittadinanza perchè per risolvere i problemi fondamentali dell’uomo è necessaria un’alleanza educativa tra cultura umanistica e cultura scientifica. Una mancanza di congiunzione tra le due infatti non può servire ad una adeguata maturazione morale e spirituale.
Ma ci sono delle difficoltà in questo percorso, che sono date in primo luogo dalla iper specializzazione che impedisce il necessario “dialogo” tra i saperi. Dove andremo senza unità di saperi? In una stella possiamo analizzare le particelle, possiamo conoscere delle cose estremamente interessanti sul suo essere fisico ma, senza la soggettività umana che si esprime nella letteratura e nell’arte, rimarrebbe sterile. È necessario umanizzare i saperi per limitare la dispersione della conoscenza: questo è un problema da affrontare già nei primi anni di scuola e deve proseguire lungo tutto il percorso degli studi.
Una conoscenza priva di contestualizzazione è una conoscenza povera. Come fare a riunire i saperi delle varie discipline? Serve un pensiero complesso che permetta di unire ciò che è separato.
Oggi serve un nuovo umanesimo. Nuovo perché il primo umanesimo fu virtuale, non c’erano problemi che riguardavano tutta l’umanità, mentre oggi nel mondo globalizzato i problemi del fanatismo razziale e religioso e quello dell’inquinamento e della biosfera accomunano tutta l’umanità: un umanesimo concreto.
L’ecologia oggi è conoscenza perché unisce le scienze alla civiltà umana, ridà unità alla natura prima studiata solamente nei suoi innumerevoli aspetti fisici e biologici. Come apprendere a vivere? La conoscenza non si ha con la frammentazione ma con l’unione. È necessaria una riforma della conoscenza del pensiero, un nuovo umanesimo globale che sappia affrontare i temi della persona e del pianeta. I giovani oggi si sentono persi, non trovano le ragioni dell’essere. Durante la seconda guerra mondiale i ragazzi dovevano resistere al nazismo, divennero partigiani, contribuirono a liberare le loro vite e le loro nazioni. E oggi? Oggi i giovani sono chiamati ad affrontare un compito ancora più ampio: la salvezza del genere umano. Hanno una missione grande davanti a loro e dobbiamo educarli ad apprendere e a maturare una conoscenza adeguata ad assolvere a questo compito fondamentale a cui sono chiamati.
(*) Stralci dall’intervento tenuto da Edgar Morin alla presentazione del documento “Cultura scuola persona. Verso le indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione”.

Sul tema si veda in Educazione&Scuola:

 

Circolare Ministeriale 3 aprile 2007, n. 36
Commissioni esami Stato abilitazione esercizio libere professioni perito agrario, perito industriale e geometra - sessione 2007 - reperimento presidenti (professori universitari e dirigenti scolastici) e commissari (docenti) - istruzioni

 

Decreto Ministeriale 3 aprile 2007
Compenso annuo spettante ai Revisori dei Conti

 

Nota 3 aprile 2007, Prot. n. AOODGSI n. 1076
Apertura funzioni per l'acquisizione delle domande di mobilità A.S. 2007/08 - Personale A.T.A.

02 01

Legge 2 aprile 2007, n. 40 (in S.O. n. 91, alla GU 2 aprile 2007, n. 77)
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, recante misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese

 

Nota 2 aprile 2007, Prot.n. AOODGPER04/6867
Organici personale docente anno scolastico 2007-2008

 

Nota 2 aprile 2007, Prot.n. 1723/A0
Protocollo MPI-FAI (Fondo per l'Ambiente Italiano)

 

 



La pagina
- Educazione&Scuola©