SETTEMBRE 2007
gennaio 2007
febbraio 2007
marzo 2007
aprile 2007
maggio 2007
giugno 2007
luglio 2007
agosto 2007
settembre 2007
ottobre 2007
novembre 2007
dicembre 2007
31
30
01 - 30 settembre Attività Sindacale
Proseguono gli incontri di ARAN e MIUR con le OOSS su:
- 26: concorso a dirigente tecnico
- 24: area V Dirigenza Scolastica concorsi, sottoscrizione definitiva
CIN Area V mobilità 2007-2008
- 18, 19, 20: CCNL Scuola, quadriennio normativo 2006/2009 e biennio
economico 2006/2007
- 13: assunzioni a tempo determinato personale docente ed ATA
- 07:
CCNI FUA 2007
- 05: schema DdL sull’apprendimento permanente, regolamento debiti
formativi, riorganizzazione IFTS
- 05, 28: CCNQ aree dirigenza quadriennio 2006-2009
Sul tema si veda la rubrica di Educazione&Scuola:
Nel settore Archivio
di Educazione&Scuola:
29 28
Nota 28 settembre
2007, Prot. n.1536
Piano Nazionale di Formazione per l’integrazione degli alunni disabili “I CARE:
Imparare, Comunicare, Agire in una Rete Educativa” – anni scolastici 2007/2008 e
2008/2009
Scuola: 702 nuovi insegnanti di sostegno
(Roma, 27 Settembre 2007) Il ministero dell'Istruzione ha assegnato questa
mattina 702 nuovi insegnanti di sostegno da impiegare su tutto il territorio
nazionale. L'iniziativa fa parte del nuovo Piano per la disabilità nella
scuola presentato oggi dal ministro Fioroni nel corso di una conferenza
stampa.
A trent’anni dalla legge 517, che inseriva le ragazze e i ragazzi disabili
nelle classi insieme ai loro compagni, il nuovo Piano per la disabilità
rilancia la capacità della scuola di offrire insegnamenti speciali.
Diventano, di conseguenza, significative e importanti le politiche che il
Governo si propone di mettere in atto in questa direzione.
Il ministro ha precisato che la redistribuzione dei nuovi insegnanti di
sostegno per gli alunni diversamente abili sarà effettuata in base a un
criterio di uniformità in tutta Italia.
Tra i punti cardine del Piano la formazione iniziale dei docenti, che
consenta approfondimenti teorici e sviluppo di strategie metodologico –
didattiche e organizzative centrate sull’idea della scuola come comunità
inclusiva, con riferimento specifico ai temi delle disabilità e dei bisogni
educativi speciali.
Destinatarie del progetto - che si svilupperà negli anni scolastici
2007/2008, 2008/2009 - sono le scuole di ogni ordine e grado. Con un
investimento di 4 milioni di euro, le singole scuole sono coinvolte nel
progetto direttamente, nel rispetto della loro autonomia, col supporto delle
sedi regionali del ministero.
Tra le finalità del progetto, il consolidamento di una rete di supporto alle
politiche dell'inclusione e l'individuazione dei livelli essenziali della
qualità dell'inclusione.
A trent’anni dalla legge 517 che inseriva le ragazze e i ragazzi disabili
nelle classi insieme ai loro compagni, è il tempo di una valutazione e
soprattutto di un rilancio della capacità della Scuola di offrire
insegnamenti speciali. Diventano, di conseguenza, significative e importanti
le politiche che il Governo si propone di mettere in atto in questa
direzione. Si riassumono qui le linee principali:
- Osservatorio sulla disabilità a Scuola: attivo da un anno, composto da un
Comitato scientifico che accompagna innovazioni e formazione e di una
Consulta delle Associazioni nazionali, con cui costruire le politiche in
modo partecipato.
- Piano nazionale straordinario di formazione: sono stati investiti 4
milioni di euro. Sono coinvolte direttamente le singole scuole, nel rispetto
della loro Autonomia, col supporto dalle sedi regionali del Ministero.
Obiettivi: realizzare un modello di formazione di tutele figure
professionali della scuola; passare da esperienze valide a modelli
estendibili; consolidare reti di supporto alle politiche dell’inclusione;
individuare livelli essenziali di qualità che tutte le scuole devono poter
offrire.
- Formazione iniziale dei docenti: nel gruppo di lavoro Ministero della
Pubblica Istruzione - Ministero dell’Università è in programma lo studio
sull’inserimento della pedagogia speciale nei percorsi iniziali di laurea
per tutti gli aspiranti docenti e formazione ulteriore e specifica per i
docenti di sostegno che diverranno sempre di più figure ad alta
specializzazione di supporto all’intero consiglio di classe.
- Nuove tecnologie e disabilità: un progetto in corso, partito agli inizi
del 2006, sta implementando in ogni provincia una scuola ‘Polo tecnologico’,
dove operano docenti adeguatamente formati per offrire consulenze sulle
tecnologie e su altri strumenti utili all’apprendimento per i disabili.
- Presa in carico degli alunni in situazione di disabilità: d’intesa col
Ministero della Salute si è costruito un progetto innovativo per una “nuova
certificazione” che sarà oggetto di un accordo di programma in Conferenza
stato regioni al quale si sta già lavorando con le Regioni. Alcuni degli
aspetti salienti: unica commissione per tutti gli aspetti della disabilità
di una persona, commissione integrata con un membro del MPI all’appressarsi
della scuola o quando si scopre disabilità, ogni Istituto scolastico compone
unico progetto per tutti suoi alunni disabili, riceve risorse adeguate e
stabili che vengono integrate con altre risorse sociali e sanitarie del
territorio nei tavoli dei Piani sociali di zona. Gli insegnanti di sostegno
in numero e sede stabili come figure specialiste della scuola con
sufficiente flessibilità in modo da far incontrare specialità con
determinata disabilità. Un gruppo di ispettori accompagnerà l’operazione in
tutto il Paese.
Tutto ciò risponde ad una esigenza rafforzare la capacità complessiva della
Scuola inclusiva che proprio nel 2007 compie 30 anni, e che, senza un passo
in avanti, non potrebbe mantenersi, crescere e, auspichiamo, anche influire
sulle scelte della Scuola europea di cui finora è all’avanguardia per
scelte, ma non ancora per elaborazione del proprio peculiare modello
Nota 28 settembre 2007, Prot. n.4603
Festa nazionale dei nonni, 2 ottobre 2007
27
Nota 27 settembre 2007, Prot. n.
AOODGPER. 18529
Graduatorie istituto III fascia - Commissione valutazione titoli artistici
strumento musicale - art. 5, comma 4, D.M. n.131 del 13 giugno 2007- Regolamento
supplenze
Nota 27 settembre
2007, Prot. n. 9967
Concorso “Io & il videogioco”
Avviso 27 settembre
2007
Sottoscrizione del modello 770 delle istituzioni scolastiche da parte dei
revisori dei conti
Nota Agenzia Entrate
27 settembre 2007
Dichiarazione del sostituto di imposta (Mod. 770) presentata dalle istituzioni
scolastiche. Sottoscrizione dell'organo di controllo
Avviso 27 settembre 2007
Riapertura funzioni per il censimento dei laboratori scientifici
26
Nota 26 settembre 2007,
Prot. n. AOODGPER n.18434
Personale ATA - applicazione art. 7 CCNL 7-12-2005 - trasmissione dati al
MEF-SPT - istruzioni operative -
25
Decreto Ministeriale 25
settembre 2007, n. 78
Integrazione e aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento (tabella di
valutazione dei titoli, approvata con
D.M. n. 27 del 15 marzo 2007 e allegata al
D.D.G. 16 marzo 2007) -
Equiparazione ai Diplomi di specializzazione pluriennali, ai Master e ai Corsi
di perfezionamento, conseguiti in Italia, di quelli rilasciati dalle Università
statali o non statali legalmente riconosciute degli Stati membri dell’Unione
Europea Nota
25 settembre 2007, Prot. n.1482
Progetto " Leggere Dante oggi" Nota 25
settembre 2007, Prot. MPIAOODGRUREG.UFF.604/USC
Pubblicazione del Bollettino Ufficiale del Ministero della Pubblica Istruzione
sul Portale “Biblioteca Virtuale dello Stato” Nota 25 settembre 2007,
Prot. n. AOODGPER. 18329
Regolamento supplenze D.M. n.131 del 13 giugno 2007: Chiarimenti
Nota 25 settembre
2007, Prot. n. AOODGPER.18234
Trasmissione Contratto Integrativo Nazionale per il personale dell'area V della
dirigenza scolastica per l'a.s. 2007/2008 sottoscritto in data 24.9.2007 -
Mobilità
24
Avviso 24 settembre
2007
Commissione Europea - Consultazione On-line sul multilinguismo
23 22
21
Nota 21 settembre 2007,
Prot. n. 9460
Orientascienze per i docenti- “Premio nazionale didattica della scienza”-
Proroga termini e chiarimenti bando
Avviso 21 settembre
2007
Direttiva n. 90 del 1.12.2003. A.s. 2008/2009. Avviso scadenza Domande di
accreditamento/qualificazione
21 settembre Quaderno Bianco
Il 21 settembre 2007 si svolge il seminario di presentazione del "Quaderno
Bianco sulla scuola" realizzato da MPI e MEF
Di seguito il comunicato stampa del MPI:
Scuola, domani seminario di presentazione del "Quaderno
Bianco"
Conclusioni con Padoa Schioppa, Fioroni e Prodi
(Roma, 20 settembre 2007) Domani venerdì 21 settembre alle ore 10 alla Casa
dell'Architettura - ex Acquario romano - in piazza Manfredo Fanti 47, a
Roma, si svolgerà il seminario di presentazione del "Quaderno Bianco sulla
scuola".
Realizzato da un gruppo di esperti del Ministero della Pubblica Istruzione e
del Ministero dell'Economia e delle Finanze, il "Quaderno Bianco" effettua
una ricognizione della situazione della scuola italiana prefigurando scenari
di sviluppo e possibili soluzioni ai problemi individuati.
All'introduzione del viceministro della Pubblica Istruzione, Mariangela
Bastico, seguiranno gli interventi di Fabrizio Barca, Dirigente generale del
Ministero dell'Economia e delle Finanze, di Giuseppe Cosentino, Capo
dipartimento per l'Istruzione del Ministero della Pubblica Istruzione e di
Emanuele Barbieri, Capo dipartimento per la programmazione ministeriale del
Ministero della Pubblica Istruzione.
A conclusione dell'incontro sono previsti gli interventi del Ministro
dell'Economia e delle finanze Tommaso Padoa Schioppa, del Ministro della
Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni e del Presidente del Consiglio dei
ministri Romano Prodi.
PROGRAMMA
Ore 10:00 Introduzione
On. Mariangela Bastico, Vice Ministro della Pubblica Istruzione
Presentazione Quaderno Bianco
Dott. Fabrizio Barca, Dirigente Generale (MEF)
Dott Giuseppe Cosentino, Capo Dipartimento per l’Istruzione (MPI)
Dott. Emanuele Barbieri, Capo Dipartimento per la Programmazione
Ministeriale (MPI)
Intervengono:
On. Tommaso Padoa Schioppa, Ministro dell’Economia e delle Finanze
On. Giuseppe Fioroni, Ministro della Pubblica Istruzione
On. Romano Prodi, Presidente del Consiglio dei Ministri (*)
Ore 12:00 Pausa Caffè
(*) L’intervento del Presidente del Consiglio è previsto per le ore 13.00
In Educazione&Scuola:
20
Circolare Ministeriale
20 settembre 2007, n. 77
A.F. 2007 - Apertura delle funzioni di “Rilevazione oneri scuole” –
Finanziamenti a saldo
Circolare Ministeriale 20
settembre 2007, n. 76
Attuazione direttiva ministeriale n. 65 del 26 luglio 2007. Valorizzazione "
eccellenze" ottenute dagli studenti negli esami di Stato dell'anno scolastico
2006/2007
Decreto Direttore
Generale 20 settembre 2007
Attuazione direttiva ministeriale n. 65 del 26 luglio 2007. Valorizzazione "
eccellenze" ottenute dagli studenti negli esami di Stato dell'anno scolastico
2006/2007
Nota 20 settembre 2007, Prot. n.
AOODGPER 17965
Graduatorie d'istituto di seconda e terza fascia del personale docente ed
educativo a.s. 2007/08 e 2008/09
Nota 20
settembre 2007, Prot.n. 2765
Seminario Nazionale "Democrazia, Costituzione, Cittadinanze"
Nota 20 settembre 2007,
Prot. 9426
"Sulle orme di…"- Progetto nazionale per una nuova didattica dell'accoglienza
turistica: Educational Marsala (TP) - 16 -18 ottobre 2007
Nota 20 settembre 2007,
Prot. 9425
Oggetto:"Sulle orme di…"- Progetto nazionale per una nuova didattica
dell'accoglienza turistica: Educational Costa degli etruschi (LI) - 5-7 ottobre
2007
19
Nota 19 settembre 2007,
Prot.n. 9382
"Sulle orme di…"- Progetto nazionale per una nuova didattica dell'accoglienza
turistica. I progetti del Veneto: “Sulle orme di Tiziano” e “Sulle orme della
Grande Guerra” -“EducTour: TURISMO SCOLASTICO TRA CULTURA, NATURA E SPORT, in
Cadore e Cortina”. Pieve di Cadore (BL) - 28-30 settembre 2007
Nota 19 settembre 2007,
Prot. n. 9386
Protocollo Intesa Ministero Pubblica Istruzione-VIS / Bando Concorso "8 Goal per
un mondo migliore"
Nota 19 settembre
2007, Prot. n.9383
Corso di formazione in Storia della fisica – Laboratori Nazionali del Gran
Sasso: 26 Novembre - 1 dicembre 2007
18
Circolare Ministeriale 18
settembre 2007, n. 75
Anagrafe nazionale delle scuole paritarie
Nota 18 settembre
2007, Prot. n. 9355
Olimpiadi di Informatica Nazionali ed Internazionali anno 2008
Avviso 18 settembre 2007
Registrazione Direttiva n. 65 del 26 luglio 2007
17 16
15
Nota 17 settembre
2007, Prot. n. 9282
VIº Festa Internazionale della Scuola - anno 2008
Nota 17 settembre 2007,
Prot. n. 2797
Assegnazione alle scuole di personal computer dismessi
14
Nota 14 settembre 2007,
Prot. n. 4301/P3^
Concorso “1° Rassegna Nazionale dell’ Arte e della Creatività studentesca” -
Segnalazione dei vincitori
Avviso 14
settembre 2007
Premio "Franco Rizzi" – Concorso Nazionale per la realizzazione di materiali
sulla didattica della storia
13
Nota 13 settembre
2007, Prot. n. 4261/P2°
Relazione finale e valutazione progetto “Lauree Scientifiche” – anni 2005/2007
12
Decreto Ministeriale 12 settembre
2007, n. 74
Costituzione Comitato scientifico per il miglioramento della qualità
dell’insegnamento della matematica
Circolare Ministeriale 12
settembre 2007, n. 73
Progetto TELETHON YOUNG “Missione Possibile – Una sfida per battere le malattie
genetiche.”
Nota 12 settembre
2007, Prot.n. 9111
Protocollo d'Intesa MPI-ANCI. 9° BANDO DI CONCORSO "La scarpa italiana: un
cammino affascinante". Anno scolastico 2007/2008
11
Nota 11 settembre 2007, Prot.
n. AOODGPER 17154
Docenti che hanno frequentato i corsi abilitanti speciali previsti dal D.M.
85/05 e conseguito abilitazione - iscritti con riserva nelle graduatorie ad
esaurimento- iscrizione nella II fascia delle graduatorie d’istituto
Nota 11 settembre
2007, Prot. n. AOOUFGAB n. 11833/FR
Nota interpretativa prot.
n. PG 9434/2007 P dd. 2/8/2007 del Procuratore Generale presso la Corte dei
Conti. Danno erariale – Denuncia – Obbligo
Nota 11 settembre 2007,
Prot. n. 2726
Sistema di Governo e di Controllo (SGC): giornata di informazione/formazione
20.9.2007
Avviso 11 settembre
2007
GIORNATE DELL’IDENTITA’ CULTURALE IL FILO DI ARIANNA: ARTE COME IDENTITA’
CULTURALE - Progetto di ricerca 2007/2009
10
10 - 14 settembre Esami
Il
DM 60/07
stabilisce il seguente calendario per
la sessione straordinaria degli Esami di Stato:
10 settembre |
Insediamento delle commissioni, nella
stessa composizione in cui hanno operato nella sessione ordinaria |
11 settembre |
Prima Prova Scritta
Terza Prova Scritta per i candidati che non devono
sostenere le prime due prove scritte
Colloquio per i candidati che non devono sostenere
alcuna prova scritta |
12 settembre |
Seconda Prova Scritta
Esame per i candidati che non devono sostenere la
prima prova scritta |
14 settembre |
Terza Prova Scritta
Esame per i candidati che non devono sostenere la
prima prova scritta |
Dopo la correzione
delle prove scritte |
Colloquio |
In Educazione&Scuola:
Nel settore Archivio
di Educazione&Scuola:
09 08 07
Decreto Legge 7 settembre 2007, n. 147
(in GU 7 settembre 2007, n. 208)
Disposizioni urgenti per assicurare l'ordinato avvio dell'anno scolastico
2007-2008 ed in materia di concorsi per ricercatori universitari
Circolare Ministeriale 7
settembre 2007, n. 71
Corsi integrativi per diplomati dei licei artistici statali, paritari e ll.rr..
Anno scolastico 2007-2008. Decreto Legislativo n.297/94, art.191
Nota 7 settembre 2007, Prot.
n. 2672
Funzioni Organico di fatto 2007/08 – Personale Docente
Avviso 7
settembre 2007
Procedura di stabilizzazione, di cui all’art. 1, comma 519, della legge 27
dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), del personale assunto con
contratto di lavoro a tempo determinato
06
Nota 6 settembre 2007,
Prot. n. 2666
Predisposizione flussi informatici INPDAP pensioni
06 settembre Innalzamento
Obbligo
Il 6 settembre 2007, alle 11.30, presso il Ministero della Pubblica
Istruzione, il Ministro presenta l’innalzamento dell’obbligo di istruzione fino
a 16 anni e le cifre relative all’inizio del nuovo anno scolastico.
Di seguito i comunicati stampa del MPI:
Obbligo di istruzione, Bastico: grande investimento per
elevare il livello di istruzione dei giovani e del Paese
(Roma, 6 settembre 2007) Il Vice Ministro alla Pubblica istruzione
Mariangela Bastico esprime grande soddisfazione per l'entrata in vigore del
regolamento sull'obbligo di istruzione a 16 anni.
"Si tratta - dice il Vice Ministro - del più grande investimento, formativo
e culturale, per elevare i livelli di istruzione dei giovani, dopo quello
realizzato nel 1962 con l'introduzione della scuola media unica. Innalzare
l'obbligo di istruzione a 16 anni significa realizzare "la scuola del non
uno di meno", che accompagni tutti i ragazzi verso un livello di istruzione
superiore. Condizione necessaria per diventare cittadini attivi e
consapevoli attraverso strumenti sufficienti ad affrontare la vita e il
lavoro contemporaneo. Ecco perché il primo nemico da combattere è la
dispersione scolastica, che oggi supera il 20%, puntando a centrare
progressivamente l'obiettivo del 10% fissato a Lisbona"
Il Vice Ministro Bastico sottolinea che tra gli effetti del nuovo l'obbligo
c'è l'innalzamento dell'età di ingresso nel mondo del lavoro a 16 anni.
"Obbligo di istruzione non significa "biennio unico", cioè uguale in tutte
le scuole superiori. Non è un prolungamento della scuola media: i due anni
di obbligo appartengono alla scuola superiore che continua ad articolarsi in
licei, istituti tecnici e professionali."
"L'unitarietà della scuola dell'obbligo - precisa il Vice Ministro - è data
non dall'unicità dei programmi, ma dalla omogeneità dei livelli di
apprendimenti e di saperi - suddivisi per competenze, conoscenze ed abilità
- che devono raggiungere tutti i ragazzi al termine del percorso di
istruzione obbligatoria. Questi livelli, articolati in quattro assi
culturali - dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico e
storico-sociale - non costituiscono un appiattimento degli insegnamenti, ma
sono il traguardo minimo comune, pur in presenza di programmi che rimangono
differenti, ad esempio tra un liceo classico e un istituto tecnico."
"Va chiarito che l'obbligo non costituisce un punto terminale del percorso
scolastico: i ragazzi devono conseguire almeno una qualifica professionale
triennale o un diploma di scuola superiore. Dopo l'obbligo c'è, infatti, il
diritto-dovere all'istruzione fino almeno a 18 anni, che si realizza nella
scuola, nella formazione professionale e nell'apprendistato."
Il regolamento sull'obbligo entra in vigore da quest'anno scolastico ed è
applicato in via sperimentale per due anni, "nei quali - spiega il Vice
Ministro - ci sarà un approfondito confronto con il mondo della scuola: si
avvieranno sperimentazioni e si accoglieranno proposte di modifica ed
integrazione da inserire nel testo regolamentare che andrà definitivamente
in vigore."
"Proprio per questo - conclude Bastico - le norme sull'obbligo costituiscono
un riferimento di carattere culturale e di innovazione didattica e non
determinano modifiche ordinamentali."
Obbligo di istruzione a 16 anni
(Sintesi intervento del ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni)
(Roma, 06 settembre 2007) Fioroni: in Italia il 20.6% dei ragazzi esce dal
sistema di istruzione e formazione senza né diploma né qualifica
professionale. E 19.000 “scompaiono” dopo essersi iscritti al primo anno
superiore.
Sono tassi di “dispersione fisica e mentale” non più tollerabili.
L’ascensore sociale è fermo al garage, al piano -1: il sistema formativo
italiano deve saper intercettare questa fuga fisica e mentale se vuol far
tornare quell’ascensore a salire.
L’equità si garantisce ampliando l’offerta formativa in modo reale per
incrociare gli stili cognitivi dei ragazzi e non facendo proliferare
ulteriormente gli indirizzi. Non basta “stare” o “andare” a scuola: è
cruciale quello che i ragazzi imparano.
* Con l’obbligo di istruzione, l’Italia punta all’Europa facendo proprie le
competenze chiave per l’apprendimento permanente indicate dall’Ue il 18
dicembre 2006.
* Il regolamento sul nuovo obbligo di istruzione 22 agosto 2007 (G.U. n. 202
del 31 agosto 2007) contiene le indicazioni nazionali sulle competenze e i
saperi che tutti i giovani devono possedere a sedici anni, indipendentemente
dalla scuola che frequentano.
* L’obbligo di istruzione non significa che gli studenti possano smettere di
studiare a 16 anni. Tutti i giovani devono continuare a studiare fino a 18
anni per conseguire un titolo di studio o almeno una qualifica professionale
(resta valido il diritto-dovere all’istruzione e formazione fino a 18 anni).
In Italia il 20.6% di giovani tra i 18 e i 24 anni esce dal sistema di
istruzione senza né qualifica né diploma ed è in possesso della sola licenza
media. Un dato superiore alla media europea e ancora lontano dall’obiettivo
del 10% fissato a Lisbona 2000. Gli anni più a rischio sono il primo e il
secondo della scuola secondaria di secondo grado (con una media di 18.2% di
bocciati al primo anno e di 13.1% al secondo anno), con punte del 30% nelle
prime classi degli istituti professionali. Solo nello scorso anno scolastico
più di 19mila alunni di prima e seconda non sono stati scrutinati per
interruzione non formalizzata degli studi: abbiamo cioè 19.000 “fantasmi”.
A che serve·
* L’obbligo di istruzione è uno strumento in più per un maggiore impegno ad
educare (e non solo ad istruire) i giovani. E’ rappresentato dalle
competenze e dai saperi indispensabili - pochi e essenziali - contenuti nel
decreto.
* Le otto competenze chiave di cittadinanza che tutti gli studenti devono
acquisire a 16 anni sono necessarie per la costruzione e il pieno sviluppo
della loro persona, di corrette e significative relazioni con gli altri e di
una positiva interazione con la realtà naturale e sociale. La scarsa
attenzione a queste competenze è una delle principali cause del
disorientamento e del disagio giovanile.
Ecco quello che tutti devono sapere acquisire e sapere oggi per entrare da
protagonisti nella vita domani
(Le 8 competenze chiave di cittadinanza)
1. Imparare ad imparare: ogni giovane deve acquisire un proprio metodo di
studio e di lavoro. (Oggi molti di loro si disperdono perché non riescono ad
acquisirlo).
2. Progettare: ogni giovane deve essere capace di utilizzare le conoscenze
apprese per darsi obiettivi significativi e realistici. Questo richiede la
capacità di individuare priorità, valutare i vincoli e le possibilità
esistenti, definire strategie di azione, fare progetti e verificarne i
risultati. (Oggi molti di loro vivono senza la consapevolezza della realtà e
delle loro potenzialità).
3. Comunicare: ogni giovane deve poter comprendere messaggi di genere e
complessità diversi nella varie forme comunicative e deve poter comunicare
in modo efficace utilizzando i diversi linguaggi. (Oggi i giovani hanno
molte difficoltà a leggere, comprendere e a scrivere anche testi semplici in
lingua italiana).
4. Collaborare e partecipare: ogni giovane deve saper interagire con gli
altri comprendendone i diversi punti di vista. (Oggi i giovani assumono
troppo spesso atteggiamenti conflittuali e individualistici, perché non
riconoscono il valore della diversità e dell’operare insieme agli altri).
5. Agire in modo autonomo e responsabile: ogni giovane deve saper
riconoscere il valore delle regole e della responsabilità personale. (Oggi
spesso i giovani agiscono in gruppo per non rispettare le regole e per non
assumersi responsabilità).
6. Risolvere problemi: ogni giovane deve saper affrontare situazioni
problematiche e saper contribuire a risolverle. (Oggi i giovani tendono,
spesso, ad accantonare e a rinviare i problemi per la situazione di
malessere esistenziale che vivono nell’incertezza del futuro).
7. Individuare collegamenti e relazioni: ogni giovane deve possedere
strumenti che gli permettano di affrontare la complessità del vivere nella
società globale del nostro tempo. (Oggi molti giovani non possiedono questi
strumenti).
8. Acquisire ed interpretare l’informazione: ogni giovane deve poter
acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta valutandone
l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni. (Oggi molti
giovani sono destinatari passivi di una massa enorme di messaggi perché sono
sprovvisti di strumenti per valutarli).
Quattro assi culturali
I giovani possono acquisire le competenze chiave di cittadinanza attraverso
le conoscenze e le abilità riferite a competenze di base che sono ricondotte
a questi quattro assi culturali:
* asse dei linguaggi: prevede come primo obiettivo la padronanza della
lingua italiana, come capacità di gestire la comunicazione orale, di
leggere, comprendere e interpretare testi di vario tipo e di produrre lavori
scritti con molteplici finalità. Riguarda inoltre la conoscenza di almeno
una lingua straniera; la capacità di fruire del patrimonio artistico e
letterario; l’utilizzo delle tecnologie della comunicazione e
dell’informazione.
Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione
Padronanza della lingua italiana:
o Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per
gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti;
o Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo;
o Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi
Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed
operativi
Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del
patrimonio artistico
e letterario
Utilizzare e produrre testi multimediali
* asse matematico: riguarda la capacità di utilizzare le tecniche e le
procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, di confrontare e analizzare
figure geometriche, di individuare e risolvere problemi e di analizzare dati
e interpretarli, sviluppando deduzioni e ragionamenti.
Competenze di base a conclusione dell’obbligo dell’istruzione
Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico,
rappresentandole anche sotto forma grafica
Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e
relazioni.
Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi
Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli
stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando
consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da
applicazioni specifiche di tipo informatico
* asse scientifico-tecnologico: riguarda metodi, concetti e atteggiamenti
indispensabili per porsi domande, osservare e comprendere il mondo naturale
e quello delle attività umane e contribuire al loro sviluppo nel rispetto
dell’ambiente e della persona. In questo campo assumono particolare rilievo
l’apprendimento incentrato sull’esperienza e l’attività di laboratorio.
Competenze di base a conclusione dell’ obbligo di istruzione
Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà
naturale e artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di
sistema e di complessità
Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle
trasformazioni di energia a partire dall’esperienza
Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel
contesto culturale e sociale in cui vengono applicate
* asse storico-sociale: riguarda la capacità di percepire gli eventi storici
a livello locale, nazionale, europeo e mondiale, cogliendone le connessioni
con i fenomeni sociali ed economici; l’esercizio della partecipazione
responsabile alla vita sociale nel rispetto dei valori dell’inclusione e
dell’integrazione.
Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione
Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una
dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione
sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali.
Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul
reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela
della persona, della collettività e dell’ambiente
Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per
orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio.
Cosa cambia nella scuola?
* Il regolamento sull’obbligo di istruzione non cambia gli attuali
ordinamenti scolastici, ma impegna le scuole, soprattutto i docenti, a
utilizzare metodologie e modelli innovativi nell’organizzazione della
didattica. Questo valorizza la loro libertà di insegnamento e
professionalità. Insieme a questo richiede loro una maggiore collegialità
perché i giovani raggiungano effettivamente i risultati di apprendimento
attesi.
* Le competenze e i saperi relativi ai quattro assi culturali hanno
carattere sperimentale nella prima fase di attuazione dell’obbligo di
istruzione, in questo e nel prossimo anno scolastico, in quanto è necessario
validarli sul campo attraverso l’esperienza dei docenti prima di metterli a
regime. La costruzione di una buona scuola capace di educare dipende
soprattutto dal lavoro degli insegnanti e non da proposte “calate
dall’alto”.
* In questa prima fase proseguiranno i percorsi sperimentali di istruzione e
formazione professionale nel quadro dell’accordo con le Regioni e gli enti
locali del 19/06/03, che sono frequentati da poco meno di 100.000 giovani.
Si conta di potenziare i progetti e i percorsi per prevenire e contrastare
la dispersione scolastica, da realizzare presso strutture formative di
qualità nell’ambito di accordi con le singole Regioni.
Come si attuerà il piano
* Un apposito piano di intervento accompagnerà, a partire dalle prossime
settimane, la realizzazione dell’obbligo d’istruzione. Esso riguarda
l’orientamento dei giovani e delle loro famiglie, la formazione dei docenti
e misure di sostegno alle scuole secondarie superiori, il monitoraggio e la
valutazione dei risultati progressivamente conseguiti, anche per la
diffusione delle pratiche migliori.
L’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica, l’Istituto
nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e
formazione ed anche l’ISFOL collaboreranno all’attuazione del piano, che
costituisce una priorità nell’utilizzo delle risorse finanziarie già
disponibili sul bilancio del ministero della pubblica istruzione in diversi
capitoli di spesa, affinché questa innovazione sia effettivamente praticata
nella scuola e non rimanga una mera esercitazione formale “sancita sulla
Gazzetta Ufficiale”.
Innalzamento
Obbligo Istruzione
I numeri della scuola per l’anno scolastico 2007/2008
(Roma, 06 settembre 2007) Saranno oltre 42.000 le scuole statali di ogni e
grado, che dal 10 al 18 settembre a seconda dei diversi calendari regionali,
accoglieranno circa 7 milioni e 800 mila alunni. Se a questi si aggiungono i
valori della scuola non statale nei prossimi giorni 57.000 scuole
accoglieranno circa 9 milioni di alunni: anche quest’anno le cifre della
macchina che si sta per mettere in moto sono a diversi zeri.
I primi dati dell’anno scolastico 2007/2008, relativi alle scuole statali,
diffusi oggi, sono contenuti nella pubblicazione “I numeri della scuola –
settembre 2007”
Scuole
Con 42.007 scuole - facenti capo a 10.759 istituzioni scolastiche – (vedi
tab. 7 e 8) la rete scolastica costituisce il sistema pubblico più diffuso
ed articolato sul territorio. Il sistema postale italiano, ad esempio,
nonostante sia anch’esso molto decentrato, può contare su circa 15.000
uffici dislocati nelle diverse zone del paese.
Un altro dato indicativo della capillarità della rete scolastica è quello
delle scuole che sono presenti in 7.040 comuni (l’87% di tutti i comuni
italiani).
Questa diffusione rende possibile che frequentino scuole nello stesso comune
di residenza: oltre il 92% di alunni frequentanti le scuola dell’infanzia e
di quella primaria; oltre l’89% degli alunni di scuola secondaria di primo
grado ed il 49 % di quelli di secondo grado. (graf. 14).
Anche per il prossimo anno alcune di queste scuole saranno destinate a
situazioni particolari, quali ad esempio:
* 200 scuole presso ospedali e luoghi di cura (48 dell’infanzia; 122
primarie e 30 secondarie di primo grado);
* 198 scuole situate su piccole isole (66 dell’infanzia; 68 primarie; 34
secondarie di primo grado e 30 di secondo grado);
* 209 scuole presso istituti penitenziari (98 primarie, 47 secondarie di
primo grado e 64 di secondo grado).
Alunni
La popolazione scolastica iscritta, per l’anno scolastico 2007/2008, è di
7.742.294 alunni: rispetto allo scorso anno (7.740.883 alunni) si incrementa
dello 0,02% (tab. 1 e seguenti)
A livello di singolo ordine di scuola negli ultimi anni, invece, si è
registrato un decremento costante degli alunni della scuola secondaria di
primo grado ed un incremento altrettanto costante degli alunni delle scuole
superiori, mentre la popolazione scolastica dell’infanzia statale e della
primaria appare abbastanza stabile nel tempo (grafici 3 e 4).
Per quanto riguarda l’istruzione secondaria di secondo grado, gli istituti
tecnici continuano ad essere le scuole più frequentate (877.940 alunni) ed
il 55,5% dei ragazzi iscritti alla prima superiore si sono indirizzati verso
istituti tecnici o professionali (tab. 2 e graf. 2).
Gli iscritti alle scuole statali per l’a.s. 2007/2008, diversamente abili
sono 157.900 (tab. 3) con una distribuzione sensibilmente differenziata tra
i diversi ordini di scuola ed i diversi anni di corso (graf. 5). Si
evidenzia che la rilevazione delle effettive frequenze di alunni disabili
dell’anno scolastico che inizia (organico di fatto) è comunque ancora in
corso.
Relativamente agli alunni non italiani che frequentano le nostre scuole
vengono anticipati alcuni dati relativi alle scuole statali e non statali
nel loro complesso ed allo scorso anno scolastico (tab. 4 e seguenti)
Gli alunni provenienti da altre nazioni sono 501.494 (5,6 % di tutti gli
alunni) e rappresentano la quasi totalità degli Stati del pianeta, 192
nazioni su 194 (mancano solo Lesotho e Vanuatu) . Anche per quest’anno si
confermano alcuni aspetti quantitativi già registrati negli ultimi anni
quali:
- le scuole primarie sono quelle con il maggior numero di stranieri (6,8%);
- l’area geografica che vede la maggior incidenza di alunni non italiani è
il Nord Est (9,3%);
- la provincia con la più alta percentuale è Mantova (14%);
- il comune capoluogo con maggior presenza: Milano(14,2%).
La distribuzione per genere degli alunni, nei vari ordini di scuola,
rispecchia l’analoga distribuzione della popolazione in età scolare con una
leggera prevalenza del numero di maschi (graf. 10) mentre rimane molto
differenziata la presenza femminile nei diversi tipi di istituto del secondo
grado: bassa negli istituti tecnici (34,7%) e professionali (43,1%), elevata
nei licei classici (70%) e negli ex istituti magistrali (85,9%)(graf. 11).
Personale
Per l’anno scolastico che sta per iniziare il turn-over del personale torna
ad essere, dopo alcuni anni, positivo: il numero di personale docente neo
nominato in ruolo supererà di circa 10.000 unità il numero dei
pensionamenti. Come prima conseguenza si stima che il personale docente con
contratto a tempo indeterminato raggiungerà il valore di 721.579 unità (tab.
10) corrispondente ad un incremento di 10.207 insegnanti (+1,4%) rispetto
allo scorso anno scolastico.
Si avvierà così, inoltre, anche l’inversione di quella tendenza, registrata
negli ultimi anni, che ha visto sempre crescere l’età degli insegnanti
italiani (graf. 17)
Infatti, considerando che l’età media di chi esce è di 59,9 anni e quella di
chi entra di 40,1, per ogni docente sostituto si avranno circa venti anni
(19,8) di “ringiovanimento”.
Per l’anno scolastico che si sta per aprire poco più di un docente su dieci
(11,1%) insegnerà in una scuola, o in una materia o in un ordine di scuola
diverso da quella dell’anno precedente. Per 73.353 docenti, infatti, è stata
accolta la domanda di mobilità (su 130.063 domande presentate) (tab. 14, 15
e 16).
Finanziamento alle scuole
Infine, il documento riporta, nelle tabelle 17 e 18 i finanziamenti
assegnati alle scuole alla data del 31 agosto 2007. Il procedimento di
assegnazione dei fondi è stato radicalmente innovato e semplificato dalla
Legge Finanziaria 2007. Alla data del 31 agosto, quindi, sono stati resi
disponibili alle scuole i 2/3 dell’intero stanziamento (oltre 2 miliardi di
euro sugli oltre 3 miliardi disponibili)
I numeri della Scuola 2007
05
Nota 5 settembre
2007, Prot. n. 8814
Esami di Stato - Anno scolastico 2007-08 -
Nota 5 settembre 2007,
Prot. n. 8857
Premio nazionale "Didattica della scienza"
04
Nota 4 settembre 2007,
Prot. 4104/P4°
Seminario nazionale di studio e di produzione per l’istruzione domiciliare:
Viterbo, 26 – 27 settembre 2007
Nota 4 settembre 2007,
Prot. n. AOODGPER.16713
Dirigenti scolastici - Flussi retributivi di posizione (parte variabile) e di
risultato
Avviso 4
settembre 2007, Prot.n. 8789
Legge 15 dicembre 1999, n. 482 – art. 5 – Piano di interventi e di finanziamenti
per la realizzazione di progetti nazionali e locali nel campo dello studio delle
lingue e delle tradizioni culturali appartenenti ad una minoranza linguistica –
a.s. 2007/08
Nuove Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo
di istruzione
(Roma, 04 settembre 2007) “Le scuole dovranno educare
istruendo gli studenti e mettere al centro l’alunno-persona: solo così si
riduce il rischio che gli istituti diventino progettifici dove si perde di
vista la specificità di ciascun ragazzo. Il curricolo diventa più snello e
si privilegiano italiano, matematica, storia e geografia a inglese,
informatica e impresa. Prima di passare ad altro, infatti, è fondamentale
conoscere l’essenziale”. Così il Ministro della Pubblica Istruzione,
Giuseppe Fioroni, ha commentato le nuove Indicazioni per la scuola
dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione presentate oggi al
Ministero.
Cosa sono
Le nuove Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e
del primo ciclo di istruzione tracciano le linee e i criteri per il
conseguimento delle finalità formative e degli obiettivi di apprendimento
per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo, in sostituzione delle
precedenti Indicazioni proposte transitoriamente alle scuole negli anni
scorsi.
Quando partono
Le scuole sono chiamate da quest’anno alla elaborazione dei curricoli di
studio, tenendo conto delle nuove Indicazioni, secondo una metodologia
operativa di studio e di approfondimento, accompagnata da flessibilità e
gradualità di applicazione.
Due anni di sperimentazione
La prima fase sperimentale di attuazione durerà fino al 2009.
Consentirà alle scuole di conoscere e sperimentare le nuove Indicazioni e al
Ministero di raccogliere suggerimenti, valorizzare le buone pratiche e
favorire processi di condivisione e di sostegno. Dal 2009-2010 le
Indicazioni per il curricolo entreranno definitivamente a regime,
accompagnate da apposito Regolamento.
L’organizzazione
Le Indicazioni sono proposte culturali ma non toccano l’organizzazione
oraria degli insegnanti. Dopo la sperimentazione dei due anni si procederà a
una risistemazione complessiva di tutto il periodo dell’obbligo.
I fondi stanziati
Per la prima fase iniziale di accompagnamento saranno stanziati 36
milioni di euro come previsto dalla Finanziaria 2007.
Tre grandi aree disciplinari
Le singole discipline sono considerate nella loro specificità ma vengono
proposte all’interno di tre grandi aree disciplinari: area
linguistico-artisticoespressiva; area storico-geografica; area
matematico-scientifico-tecnologica.
Viene così sottolineata l’importanza di un insegnamento disciplinare non
frammentato, ma capace di far cogliere le interconnessioni tra i diversi
saperi e di avviare gli alunni ad una visione unitaria della conoscenza. Si
favorisce l’interdisciplinarietà e il lavoro collegiale tra insegnanti di
discipline diverse.
Non “ricette” ma criteri di buona scuola
La lista degli obiettivi è stata sfoltita e non scade nei dettagli. Tiene
conto degli orientamenti europei, ma è anche attenta ai contenuti più
significativi della nostra tradizione culturale. La didattica delle
Indicazioni, senza trascurare una solida competenza strumentale, intende
accrescere l’autonomia di pensiero, di studio e di apprendimento
dell’alunno. Le nuove Indicazioni intendono essere rispettose dell’autonomia
degli insegnanti: definiscono i criteri che una buona proposta didattica
deve rispettare, ma non prescrivono in modo dettagliato e minuzioso come
devono lavorare gli insegnanti. I criteri sostituiscono le ricette, ci si
rivolge ad una scuola adulta che, proprio per la libertà di cui può
disporre, viene ulteriormente responsabilizzata.
Gruppo di coordinamento
In questa fase importante d’avvio che si svilupperà nel corso del 2007, sono
previsti interventi degli Uffici scolastici territoriali, il coinvolgimento
dell’Invalsi per il monitoraggio e la valutazione, un piano di ricerca da
parte della Agenzia nazionale di sostegno dell’autonomia e, presso il
Ministero della Pubblica Istruzione, l’attivazione di un apposito
gruppo di coordinamento nazionale con il compito di accompagnare la
fase iniziale.
Il web
Per favorire il confronto, la discussione e la messa in comune di esperienze
nella fase sperimentale di applicazione delle Indicazioni, la Direzione
Generale degli Ordinamenti realizzerà un’area dedicata all’interno del
portale del ministero per le interazioni telematiche necessarie per
informare, orientare e documentare.
La Consultazione
Nella primavera del 2008, dopo la fase di iniziale accompagnamento, è
prevista una Consultazione nazionale nelle scuole per la
raccolta sistematica e ragionata di commenti, riflessioni e proposte
scaturite direttamente dall’esperienza degli insegnanti.
Nuove Indicazioni per il curricolo della scuola
dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione
Qualche esempio “in pillole”
Storia
L’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado (terza media) sarà
dedicato alla storia del Novecento. (“L’analisi del mondo contemporaneo
reclama un suo spazio educativo preciso: le guerre mondiali, il fascismo, il
comunismo, la liberaldemocrazia, la decolonizzazione e le complesse vicende
che caratterizzano il mondo attuale; la formazione dell’Unione europea; la
nascita e le vicende della Repubblica italiana sono da considerarsi
decisive, se osservate dal punto di vista del raggiungimento degli obiettivi
di cittadinanza e della capacità di orientarsi nella complessità del mondo
attuale e di progettare il futuro”). Sarà più collegata alla geografia.
Geografia
Dà grande importanza agli aspetti di tipo morfologico (nomi dei fiumi, dei
mari, dei monti…) e recupera sin dalle elementari lo studio dell’Europa e
del mondo.
Viene dato rilievo anche agli aspetti sociali: questo consentirà sin dalle
elementari di affrontare problemi contemporanei, comparati con il passato.
Matematica
Più impulso all’area matematico-scientifica per garantire quelle basi
indispensabili per migliorare i livelli di conoscenze e competenze degli
studenti italiani in ambito matematico.
Il curricolo sarà fortemente integrato con l’insegnamento
tecnologico-scientifico sin dalle elementari per favorire la formazione di
una mentalità scientifica.
Scienze sperimentali e naturali
Lo studio della scienza della natura è visto in una prospettiva storica ed
evolutiva. Più sperimentazione e osservazione della realtà.
Lingua italiana
Ha un ruolo principe anche come strumento di identità culturale e deve
essere oggetto di attenzione da parte di tutti i docenti: tutte le
discipline devono concorrere all’apprendimento della lingua italiana (anche
durante l’ora di matematica, scienze, informatica...)
Tornano in evidenza la GRAMMATICA e la SINTASSI (partendo dalla riflessione
sulla lingua); l’educazione alla capacità di scrittura, di esposizione orale
e di lettura di quegli autori fondamentali per il nostro patrimonio
culturale.
Più attività di laboratorio e più valorizzazione delle biblioteche
scolastiche per l’incontro con la lettura e con gli autori non solo per i
testi strettamente “scolastici”. La lingua italiana si raccorda con tutti
gli altri linguaggi: arte, musica…
Sensibilizzare agli apporti che arrivano anche da altre lingue e culture,
europee ma anche dell’area del Mediterraneo, diventa una risorsa anche per
l’integrazione.
Lingue comunitarie
Si conferma lo studio della lingua inglese per tutto il primo ciclo e
l’insegnamento obbligatorio di una seconda lingua comunitaria nella scuola
secondaria di primo grado. Cruciale diventa il metodo comunicativo; assume
grande rilievo l’uso dei laboratori linguistici.
Nuove tecnologie informatiche
Spazio all’aggiornamento per l’uso delle nuove tecnologie informatiche. Il
computer è proposto come strumento per raccogliere dati, tabelle e appunti
per lo studio; per conoscere le diverse forme testuali (poesia, racconto,
video…) e produrre creativamente ipertesti.
Meno “educazioni” più educazione
Si recuperano gli aspetti educativi presenti nel cuore di ogni disciplina;
le “educazioni” frammentate e confinate “a parte” rendevano il curricolo
appesantito. L’educazione alla salute, ad esempio, non può essere confinata
in un’unica ora ma deve essere valorizzata nelle scienze, nella pratica
motoria ecc.. Lo stesso dicasi per l’educazione alla cittadinanza per cui,
ad esempio, le attività didattiche della lingua italiana o straniera sono
pensate in situazioni di dialogo e di interazione per educare al rispetto di
punti di vista diversi dai propri. Ogni insegnamento disciplinare deve
essere un contributo all’educazione intesa come aiuto alla crescita della
persona (educare), al rispetto degli altri e della realtà.
03 02
01
01 - 24 settembre Inizio A.S.
2007-2008
Il 24 settembre si svolge a Roma, nel Cortile d'onore
del Palazzo del Quirinale, l'annuale cerimonia di apertura dell'anno scolastico.
Di seguito il comunicato stampa del MPI, il messaggio
del Presidente della Repubblica e del Ministro della Pubblica Istruzione:
CERIMONIA DI INAUGURAZIONE DELL’ANNO
SCOLASTICO 2007/2008
Com’ è ormai consuetudine, anche quest’anno la Presidenza della Repubblica
ed il Ministero della Pubblica Istruzione promuovono la Cerimonia di
inaugurazione dell’anno scolastico, che avrà luogo a Roma, nel Cortile
d’onore del Palazzo del Quirinale, il 24 settembre 2007. Alla manifestazione
parteciperanno il Presidente della Repubblica, il Ministro della Pubblica
Istruzione e le più alte autorità dello Stato; saranno inoltre presenti
rappresentanze scolastiche regionali di ogni ordine e grado. Il messaggio
agli studenti e alle loro famiglie del Capo dello Stato Giorgio Napolitano e
del Ministro Giuseppe Fioroni sarà trasmesso nel corso della trasmissione“
Tutti a scuola” condotta da Fabrizio Frizzi, che andrà in onda in diretta su
Rai Uno dalle 17.15 alle 18.45. Durante la cerimonia, alcuni studenti
saliranno sul palco insieme a personalità del mondo della cultura e della
scienza, dell’arte e dello sport, dando vita ad uno spettacolo coinvolgente.
Messaggio del Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale - 24 settembre 2007
Care ragazze e cari ragazzi,
a voi tutti, agli insegnanti e a quanti a qualsiasi titolo operano nella
scuola, il mio più affettuoso augurio. Benvenuti qui al Quirinale, buon
inizio di anno scolastico. E un augurio speciale ai più piccoli che per la
prima volta sono entrati in una materna, in un asilo, in una scuola
elementare. Mi sento vicino non solo a voi studenti ma anche alle vostre
famiglie, cui spetta il difficile compito di accompagnarvi nella crescita e
nell'educazione, di indirizzarvi, di seguire da vicino il vostro impegno
scolastico.
Di un caldo augurio la scuola italiana ha davvero bisogno : non può di certo
riposare sugli allori.
Proprio in questi giorni, è stato presentato dai ministri dell'Economia e
della Pubblica Istruzione il "Quaderno bianco sulla scuola", uno studio di
grande ampiezza e completezza che ci dice come l'Italia sia rimasta indietro
per quantità e qualità dell'istruzione rispetto ai paesi più avanzati in
Europa e nel mondo. [Molto più alta è da noi la percentuale dei giovani che
abbandonano gli studi senza concluderli, senza conseguire un diploma di
scuola secondaria superiore; e più alta è anche la percentuale degli
studenti che non raggiungono il livello richiesto per quel che riguarda la
capacità di svolgere i compiti "necessari per vivere nella società":
innanzitutto nella matematica e nella padronanza del linguaggio.] E va
aggiunto che la media nazionale, già insoddisfacente, nasconde gravissime
differenze, profondi divari tra il Nord, dove la macchina dell'istruzione è
molto più efficiente, il Centro e il Sud. Si registrano differenze nei
risultati fra scuole e fra studenti, a danno dei giovani la cui condizione
economica e sociale è meno favorevole. Tutto questo incide molto - bisogna
esserne coscienti - sulle possibilità per ciascun giovane, quando diventa
adulto, di godere dei diritti di cittadinanza, di esprimere le proprie
potenzialità, di avanzare nella scala sociale, di rendere di più per sé e
per la società.
E' dunque essenziale che si lavori intensamente per elevare, e in tempi
brevi, quantità e qualità dell'istruzione in Italia. E possiamo farcela,
sono convinto che questa sia la vostra speranza, la vostra fiducia.
Il ministro Fioroni ha indicato le novità di quest'anno, le decisioni prese
di recente dal governo, e ci ha spiegato come non abbia voluto stravolgere
quel che era stato deciso in precedenza. In effetti, la scuola esige scelte
di lungo periodo, tenacia e continuità nel perseguire gli obbiettivi
fondamentali: non si può ricominciare tutto da capo ogni volta che cambia il
governo.
Bisogna investire risorse, energie e capacità nell'istruzione. Bisogna
premiare chi studia bene. Mi fa piacere accogliere oggi una rappresentanza
dei ragazzi che hanno ottenuto il massimo dei voti, 100 e lode, alla
maturità. E mi fa piacere rendere omaggio a chi insegna bene : con dedizione
e con impegno culturale, anche a fronte di scarsi compensi.
E' cruciale che la scuola riesca ad essere sempre più attraente come
produttrice di apprendimento utile, a mostrarsi capace di fornire competenze
che aiutino a crescere intellettualmente e a qualificarsi sotto il profilo
lavorativo. La scuola deve sempre di più riuscirvi in tutte le regioni
d'Italia così da aiutare le ragazze e i ragazzi che vengono dalle famiglie e
dalle aree più svantaggiate: aiutarli a superare gli ostacoli che si
oppongono alla piena realizzazione dei loro talenti e delle loro
aspirazioni. Questa è la concezione del principio di uguaglianza affermata
nella nostra Costituzione. Ed è fondamentale che la scuola venga percepita
da tutti come il principale motore di uguaglianza.
Produrre competenze e ridurre disuguaglianze sono i compiti primari
dell'istruzione pubblica, ed è bene che questi compiti siano svolti con
estrema cura. Se si persegue questo obbiettivo, non si può trascurare la
formazione scientifica, tecnica, linguistica. Un "bravo" quindi ai vincitori
delle olimpiadi di matematica e dei Certamen di fisica e altre materie.
Ma la scuola non forma solo lavoratori, forma anche persone. Ed è un vanto
della scuola italiana avere studenti che sanno di storia, di letteratura e
di arte.
Guardo quindi con favore anche alla decisione di cominciare a introdurre
nelle scuole l'educazione e la pratica musicale. Il modo di stare al mondo
di questi giovani sarà più ricco ed aperto.
E' ancora più importante che la scuola formi cittadini. Perciò in occasione
dell'apertura dell'anno scolastico abbiamo voluto conferire due medaglie
d'oro al Merito civile e al Valore civile ad un'insegnante e ad uno studente
che si sono distinti per la loro abnegazione. E' cruciale che la scuola
sappia promuovere la condivisione di valori fondamentali, che addestri al
dialogo civile e religioso, che insegni a non discriminare e che trasmetta
il rispetto della legalità. Oggi che il nostro paese accoglie con
l'immigrazione nuove culture, talora portatrici di valori diversi, c'è
bisogno di un bagaglio minimo di valori condivisi, che la scuola può
contribuire a costruire. Sia dunque benvenuto l'impegno di diffondere nelle
scuole la "Carta dei valori della cittadinanza e dell'integrazione" promossa
dal Ministro Amato. E si dia merito, oggi qui, ai vincitori del concorso "La
Costituzione vista dai giovani".
Nelle scuole che accolgono, sempre di più, grandi numeri di studenti
stranieri, occorre mettere in campo misure tali da facilitarne
l'avvicinamento alla nostra lingua e al nostro sistema d'istruzione. Per la
scuola questa è una difficile sfida.
Dobbiamo aiutarla a trasformare questa sfida in uno stimolo a crescere. Sia
di esempio la scuola multiculturale di Roma qui presente.
L'anno scolastico 2006-2007 ha registrato purtroppo - e ce lo ha già
ricordato il Ministro Fioroni - non solo impegno e buone pratiche. Sotto il
profilo della disciplina e del decoro, è stato un anno difficile : per i
troppi fenomeni di bullismo e di stupida volgarità, di violenza e
prevaricazione nei confronti dei più deboli. Sono comportamenti in profondo
contrasto con una cultura democratica. Dobbiamo in fretta voltare pagina,
contando non solo sulle opportune misure disciplinari recentemente
introdotte, ma anche sulle energie e sull'impegno degli studenti, degli
insegnanti e dei genitori per contrastare un simile degrado morale.
Non è retorico concludere ricordando che nella scuola è responsabilità
comune lavorare seriamente, rispettare se stessi, la propria dignità e
quella degli altri, praticare obbedienza alle leggi dello Stato, mostrare
senso del decoro e del limite. Ma non può forse aiutare tutti, in questo
sforzo da compiere nella nostra scuola, l'esempio che dovrebbe venire dai
vertici della politica e delle istituzioni? Ebbene, è a ciò che tende, care
ragazze e cari ragazzi, cari insegnanti e operatori della scuola, qualche
appello scomodo del Presidente della Repubblica.
Intervento del ministro della
Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni
Palazzo del Quirinale - 24 settembre 2007
Signor Presidente,
prima di tutto grazie per averci dato l’opportunità anche quest’anno di
aprire insieme a Lei, e in questa casa, l’anno scolastico. Grazie poi agli
insegnanti e a tutto il personale della scuola: tra mille difficoltà ogni
giorno garantiscono il diritto ad educare istruendo i nostri figli. Grazie
alle famiglie, senza le quali nessuna azione educativa è destinata al
successo.
E a voi, studentesse e studenti, un bentornati a scuola. La troverete con
alcuni cambiamenti, forse un po’ più difficile, seria. Certamente più
esigente sia sul piano del comportamento che su quello dello studio. Ma,
credetemi, questa è l’unica strada per aiutarvi a mettere radici profonde
oggi per poter aprire le ali e volare domani, nella costruzione del vostro
futuro.
Non ho voluto fare grandi riforme che stravolgessero ancora una volta le
vostre giornate e il nostro sistema di istruzione: ho voluto riconsegnare la
scuola al buon senso e alla saggezza di tutti, in primo luogo degli
insegnanti, impegnandomi a sostenerli concretamente, fornendo loro quelle
certezze che permettono di lavorare con serenità e che certo non vanno
d’accordo con la parola “precarietà”.
Si apre un anno-cantiere per tutti quelli che amano e lavorano nella scuola.
Un cantiere che con le nuove Indicazioni per il curricolo di infanzia e
primo ciclo avvia i lavori, come nella costruzione di una casa, dalle
fondamenta. Sottolineare che i nostri studenti devono imparare bene
l’italiano, la matematica, la storia e la geografia non significa affatto
negare l’importanza di materie come l’inglese o l’informatica.
Inoltre abbiamo voluto destinare risorse all’apertura delle scuole il
pomeriggio anche per far sviluppare laboratori musicali, scientifici e per
approfondire lo studio di Dante.
Tutto questo significa semplicemente stabilire una priorità, concentrando
gli sforzi perché queste basi di cultura e conoscenza siano acquisite prima
che sia troppo tardi, perché la scuola sappia far rintracciare a ogni
studente il senso di quello che fa e di quello che è.
La scuola italiana vuole dare pari opportunità a tutti: questo non significa
livellare verso il basso ma anzi stimolare ciascuno a dare il meglio. E’ in
questa direzione che va vinta la sfida dell’integrazione dei figli
dell’immigrazione. Non servono proclami: serve quel lavoro quotidiano nelle
aule che può vincere le diffidenze e le differenze. Un lavoro che aiuti ad
acquisire prima di tutto la padronanza della lingua italiana e quegli
strumenti culturali e professionali con i quali costruire il proprio futuro
dentro il nostro Paese. Perché, come scriveva Don Milani, “io sono sicuro
che la differenza fra il mio figliolo e il vostro non è nella quantità né
nella qualità del tesoro chiuso dentro la mente e il cuore ma in qualcosa
che è sulla soglia fra il dentro e il fuori, anzi è la soglia stessa: la
Parola”.
Il cemento di questa casa in costruzione si chiama serietà: a questo
principio si ispira la riforma dell’esame di Stato, con il ripristino del
giudizio di ammissione e di metà dei commissari esterni e con l’obbligo di
saldare i debiti contratti negli anni precedenti. Apprezzare il lavoro che
fate, care ragazze e ragazzi, significa valorizzare il merito e garantire a
tutti la possibilità di potersi rimettere in pari. Per questo ho voluto
anche predisporre norme e risorse perché le scuole assicurino lo svolgimento
dei corsi di recupero e perché la carriera scolastica abbia un valore per
l’ammissione all’Università e per premiare le eccellenze anche con incentivi
economici.
Vogliamo che voi ragazzi disponiate dei mezzi per costruire la vostra vita e
che possiate essere strumento di innovazione ma anche custodi dei valori su
cui si fonda la nostra Costituzione, primo fra tutti il rispetto della
legalità che è prioritariamente rispetto della dignità della persona.
Le modifiche apportate al regolamento delle Studentesse e degli Studenti,
con l’inasprimento di alcune sanzioni disciplinari, hanno questo scopo:
ricordare a tutti che, a scuola come in ogni luogo, non è accettabile e non
è tollerabile nessuna forma di violenza, nessun atto che leda la dignità
della persona.
E’ inaccettabile giustificare una situazione nella quale le vittime di
aggressioni e violenze dovevano cambiare istituto mentre gli aggressori
restavano pressoché indisturbati. Proprio perché la scuola è il luogo
dell’educazione non è consentito a nessuno immaginare di farne una sorta di
porto franco dell’assunzione di responsabilità. Una scuola più seria e
rigorosa garantisce tutti: dovreste essere voi i primi a pretenderla e a
reclamarla.
Educare alla responsabilità, dunque. Ho letto in questi giorni, a proposito
della vicenda dei test universitari, la dichiarazione di uno studente
coinvolto nell’inchiesta che concludeva dicendo: “si, forse ho imbrogliato
anch’io ma così fanno tutti, bisogna farsi furbi”. Se sostituiamo la
furbizia alle capacità e le scorciatoie all’impegno, se di fronte a un
ostacolo pensiamo solo al modo di aggirarlo e mai di superarlo non ne esce
sconfitta solo la legalità: ne usciamo sconfitti tutti.
La nostra è anche una scuola dell’accoglienza. Sono pochi i Paesi in cui si
attua come da noi una politica seria per l’integrazione dei diversamente
abili. Occorre però che la scuola non sia lasciata sola in questo compito
caricando tutte le responsabilità sull’insegnante di sostegno. E’ necessario
un patto tra le diverse istituzioni, la scuola, la famiglia, per creare
condizioni che diano a tutti pari opportunità.
La scuola italiana per essere veramente di tutti deve essere di qualità, una
scuola per voi, per aiutarvi a conoscere, a sapere, a crescere come donne e
uomini, come cittadini consapevoli delle proprie potenzialità. Una scuola
così è l’unico investimento certo per il futuro: il mondo, che si è sempre
diviso tra chi ha e chi non ha, si dividerà sempre di più tra chi sa e chi
non sa.
È questo il motivo per cui abbiamo introdotto il nuovo obbligo di istruzione
a 16 anni: l’obiettivo non è far fare a tutti lo stesso percorso ma far sì
che tutti acquisiscano quei saperi e quelle competenze essenziali per
conseguire un diploma o una qualifica professionale. Per questo abbiamo
ripristinato gli istituti tecnici e professionali, abbiamo valorizzato quei
percorsi di formazione che possano incrociare le diverse attitudini dei
ragazzi aiutando ciascuno a trovare la propria strada. Il problema non è
stare tante ore a scuola: bisogna starci diversamente, desiderando imparare.
Nessuno può farlo al vostro posto.
Conto su di voi e come Ministro non farò mancare il mio impegno perché la
scuola diventi sempre più capace di accogliere e accompagnare ognuno nel
percorso di formazione che sta compiendo.
Nonostante le difficoltà che ogni giorno abbiamo davanti io mi ostino a
credere, anzi ne sono sicuro, che ce la faremo. Ce la faremo perché lo
vogliamo e perché non possiamo rinunciare a essere donne e uomini liberi e
forti.
Buon anno scolastico a tutti
Il 10 ed il 14 settembre il ministro indirizza sue
lettere a operatori scolastici, genitori e studenti:
Lettere Ministro
Pubblica Istruzione 10-14 settembre 2007
Il 1° settembre 2007 ha inizio il nuovo anno scolastico
2007-2008.
L'art. 138 del D.L.vo
31 marzo 1998, n. 112 delega alle regioni la determinazione del
calendario scolastico annuale; rimangono competenza del MPI (OM 57/07):
- la determinazione per l'intero territorio nazionale della data di inizio
(prima prova) degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di
istruzione secondaria superiore;
- la determinazione del calendario delle festività a rilevanza nazionale.
Riportiamo di seguito una tabella riepilogativa del calendario nazionale e dei calendari regionali:
CALENDARIO SCOLASTICO NAZIONALE
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Inizio esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di
istruzione secondaria superiore: 18 giugno 2008 Festività: tutte le domeniche;
il 1° novembre, festa di tutti i Santi; l'8 dicembre, Immacolata
Concezione; il 25 dicembre, Natale; il 26 dicembre; il 1° gennaio,
Capodanno; il 6 gennaio, Epifania; il giorno di lunedì dopo Pasqua; il 25
aprile, anniversario della Liberazione; il 1° maggio, festa del Lavoro; il
2 giugno, festa nazionale della Repubblica; la festa del Santo Patrono.
Sessioni speciali di esami di istruzione secondaria di 1°
grado, di qualifica professionale, di licenza di maestro d’arte possono
essere effettuate anche nel corso dell’anno scolastico.
Relativamente al conseguimento dei diplomi di qualifica professionale e
di maestro d’arte, l’individuazione del momento in cui collocare, nel
corso dell’anno, tali sessioni di esami è rimessa alle determinazioni
organizzative delle singole istituzioni scolastiche, statali e
paritarie.
NB: l'art. 138 del
D.L.vo
31 marzo 1998, n. 112, delega alle regioni la determinazione del
calendario scolastico |
CALENDARI SCOLASTICI PER REGIONI E
PROVINCE AUTONOME
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In Educazione&Scuola:
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