OTTOBRE 2005
gennaio 2005
febbraio 2005
marzo 2005
aprile 2005
maggio 2005
giugno 2005
luglio 2005
agosto 2005
settembre 2005
ottobre 2005
novembre 2005
dicembre 2005
Nota 31 ottobre 2005,
Prot. n. 2003
Rilevazione integrativa Scuole Secondarie di II grado comprendenti più tipi di
scuole. Accreditamento
Nota 31 ottobre 2005, Prot.
n. 10075
Polifonia della Traduzione – Progetto nazionale finalizzato individuazione delle
intersezioni tra discipline dell’area umanistica e quelle scientifiche
31 ottobre Elezioni Consulte
Il Decreto Ministeriale 1 agosto 2005,
n. 71 stabilisce che le
elezioni dei rappresentanti degli studenti nelle consulte provinciali si
svolgano entro il 31 ottobre secondo la procedura elettorale
semplificata, prevista dagli artt. 21 e 22 dell'OM
n.215 del 15 luglio 1991.
Sul tema si veda in Educazione&Scuola:
Nel settore Archivio di Educazione&Scuola:
30 ottobre Termine Ora Legale
Alle ore tre (legali) del 30 ottobre, come previsto dalla
Direttiva 2000/84/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19
gennaio 2001, si ritorna all'ora normale;
l'ora legale era in vigore dalle ore due del 27 marzo 2005.
Nota 28
ottobre 2005, Prot. 10042/ORD/U08/C/Ac15
Decreto legislativo 30 giugno 2003 n.196. Codice in materia di
protezione dei dati personali
Nota 28
ottobre 2005,
Prot. n. 2177
Gestione separata di cui all’art. 2, comma 26, della legge 8/8/1995,
n. 335 - Anno 2005 - Lavoratori socialmente utili stabilizzati con
contratto di collaborazione coordinata e continuativa
Nota 27 ottobre 2005,
Prot. n. 9983
Oggetto: R.I.So.R.S.E. - Terza
annualità a.s. 2005/06
Circolare Ministeriale 26
ottobre 2005, n. 81
Indirizzi per la predisposizione della programmazione relativa all'anno
2006 da parte degli IRRE, dell'INDIRE e dell'INVALSI
Decreto Ministeriale 25
ottobre 2005, n. 40
Progetto “Lauree scientifiche”
Avviso 25
ottobre 2005
SI.VA.DI.S. 3. Sistema di valutazione dei dirigenti scolastici Nota 25 ottobre
2005, Prot. 6154/A1
Concorso "Montagna e sport: tra tutela e sviluppo sostenibile"
Avviso
25 ottobre 2005, Prot. n. 10231
PROGRAMMA LEONARDO DA VINCI - Candidature ex GURI n. 297 del 23.12.2003. Lista
aggiornata al 10.10.2005
Nota 25 ottobre
2005, Prot. n. 2092
Progetto Giovani - Settimane scientifiche a Castelporziano 25 ottobre Università
Il 25 ottobre la Camera approva definitivamente il disegno di legge relativo alle Nuove disposizioni concernenti i professori e i
ricercatori universitari e delega al Governo per il riordino del
reclutamento dei professori universitari.
Di seguito il comunicato stampa del MIUR:
Approvato dalla Camera il ddl sui docenti universitari e sui
ricercatori
Il Ministro Moratti: ”Un'Università più moderna che risponde alle esigenze
degli studenti e del Paese”
Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia
Moratti, in merito al disegno di legge "Nuove disposizioni concernenti i
professori e i ricercatori universitari e delega al Governo per il riordino
del reclutamento dei professori universitari", approvato in via definitiva
dalla Camera dei Deputati, ha dichiarato:
"Questo fondamentale provvedimento completa la nostra azione di rinnovamento
dell'Università e porta il sistema universitario italiano a livello dei Paesi
più avanzati. Vorrei riassumere i punti qualificanti del provvedimento, tutti
a favore dei giovani", ha aggiunto il Ministro.
"Anzitutto, con le idoneità nazionali abbiamo riportato serietà e trasparenza
nel reclutamento dei docenti universitari, evitando il ripetersi di fenomeni
di localismo, di clientelismo e di baronie;
abbiamo definito un maggiore impegno dei docenti nella didattica a favore
degli studenti;
abbiamo previsto un aumento del trattamento economico complessivo dei docenti
in base ai maggiori impegni di didattica e di ricerca e dei risultati
conseguiti;
abbiamo allargato la base dei giovani ricercatori, che potranno entrare nelle
università grazie a un sistema che premia il merito e l'impegno;
attraverso la chiamata diretta abbiamo dato la concreta possibilità ai più
qualificati studiosi impegnati all'estero di inserirsi nel sistema
universitario italiano; abbiamo creato un maggiore raccordo con il mondo
produttivo attraverso le cattedre convenzionate e le convenzioni di ricerca".
"In conclusione", ha sottolineato Letizia Moratti, "la riforma dello stato
giuridico e del reclutamento dei docenti universitari e dei ricercatori si
aggiunge alle riforme già realizzate dal Governo. Voglio ricordare in
particolare il rafforzamento del sistema di valutazione della ricerca,
attraverso il quale per la prima volta viene valutata anche la ricerca
universitaria, e il nuovo sistema di finanziamento delle università non più
basato sul solo numero degli iscritti ma anche sulla qualità, sul merito, e
sui risultati, inclusi quelli della ricerca".
Ma ecco, nel dettaglio, i punti qualificanti del provvedimento approvato dalla
Camera dei Deputati:
- è introdotto un nuovo sistema di reclutamento dei
professori universitari, che mira a garantire la qualità della docenza a
livello nazionale, nel rispetto dell'autonomia degli atenei. In luogo degli
attuali concorsi banditi dalle università, che hanno dato luogo a eccessivo
localismo, insufficiente selettività e, talora, dubbi di trasparenza, viene
introdotta una idoneità nazionale quale presupposto per la successiva
chiamata da parte delle università, sulla base di trasparenti procedure di
valutazione comparativa;
- è introdotta la nuova figura di ricercatore a tempo
determinato, essenzialmente dedicata all'attività di ricerca, che consentirà
un massiccio ingresso di giovani nel sistema universitario, assicurando la
necessaria formazione di professionalità elevate, sia per l'accesso alla
docenza universitaria, sia per le esigenze del sistema produttivo, degli
enti di ricerca, e più in generale del Paese;
- coniugando equità e merito, è data soluzione concreta
all'annoso problema dei ricercatori universitari, che da molto tempo
lavorano nell'università e non hanno ad oggi avuto adeguate opportunità per
l'accesso alla docenza. A favore di queste figure sono previste riserve e
maggiorazioni nell'ambito dei giudizi di idoneità a professore associato,
che in pochi anni consentiranno il passaggio di tutti gli attuali
ricercatori nella fascia degli associati, una volta superato il giudizio
rigoroso e selettivo di idoneità nazionale;
- a tutti coloro che svolgono incarichi di insegnamento è
attribuito il titolo di professore aggregato, quale riconoscimento
dell'importante compito svolto;
- è introdotta in via legislativa la possibilità di
chiamata diretta, sui posti di professore ordinario e associato, di studiosi
stranieri o italiani impegnati all'estero che abbiano conseguito all'estero
una idoneità accademica di pari livello, così da favorire il "rientro dei
cervelli";
- sarà possibile attivare posti di professore straordinario
di durata temporanea, sulla base di convenzioni con imprese o enti esterni,
a totale carico dei medesimi;
- sono previste convenzioni di ricerca con imprese o enti
esterni, che potranno prevedere compensi aggiuntivi a favore dei professori
che vi partecipano;
- il trattamento economico dei professori universitari, che
rimane articolato secondo il regime prescelto, a tempo pieno ovvero a tempo
definito, è correlato all'espletamento delle attività scientifiche e
all'impegno per le altre attività, fissato per il tempo pieno in non meno di
350 ore annue di didattica, di cui 120 di didattica frontale, e per il
rapporto a tempo definito in non meno di 250 ore annue di didattica, di cui
80 di didattica frontale. Ai professori a tempo pieno è attribuita
un'eventuale retribuzione aggiuntiva nei limiti delle disponibilità di
bilancio, in relazione a ulteriori impegni nelle attività di ricerca,
didattica e gestionale e ai risultati conseguiti.
- i concorsi per la copertura dei posti di ricercatore
universitario a tempo indeterminato potranno essere banditi fino al 30
settembre 2013, con una priorità per gli attuali contrattisti e assegnisti,
per i dottori di ricerca e per i borsisti post-doc.
L'esame del disegno di legge ha evidenziato l'esigenza,
sottolineata da tutte le forze politiche, di istituire un organismo
indipendente con il compito della valutazione del sistema universitario. Tale
esigenza è stata condivisa dal Governo che ha già provveduto a presentare un
apposito disegno di legge.
Su Educazione&Scuola:
Nota 24 ottobre
2005, Prot. n. 1881
Personale ATA. Graduatorie di circolo e di istituto di 3ª fascia.
Gestione domanda da parte delle istituzioni scolastiche. D.M. 9.6.2005,
n. 55 Nota 24 ottobre
2005, Prot. 236 /2005
Nota tecnica sul sistema di rilevazione delle presenze del personale in servizio
presso l'Amministrazione Centrale del Ministero dell'Istruzione, dell'Università
e della Ricerca 24 ottobre Giornata Mondiale della
Biblioteca scolastica
Nel
quarto lunedì di ottobre di ogni anno si celebra in tutto il mondo l'International
School Library Day.
Il 24 ottobre 2005 - in concomitanza con l'evento - si svolge la giornata di
studi dal titolo "Apprendere
con la biblioteca scolastica", promossa nell'ambito
del Progetto del MIUR "Biblioteche nelle Scuole" e organizzata dall'Università
di Roma Tre.
In Rete:
Sul tema si veda la rubrica di
Educazione&Scuola:
Nota 21 ottobre 2005,
Prot. n. 9778
Progetto R.I.So.R.S.E. anno 2005/2006 –indicazioni operative ed impegni
concordati per avvio attività in programma Nota 21 ottobre
2005, Prot. n. 2105/DIP/SEGR
"I giovani ricordano la Shoah" Nota 21 ottobre 2005,
Prot. n. 2101/DIP/Segr.
Anagrafe degli alunni delle scuole statali
Circolare Ministeriale 19
ottobre 2005, n. 80
Corsi integrativi per diplomati dei licei artistici statali, paritari e ll.rr..
Anno scolastico 2005-2006. Decreto Legislativo n. 297/94, art. 191
Decreto Interministeriale 18 ottobre
2005, n. 79
Programmazione triennale delle assunzioni a tempo indeterminato di
personale docente adottato in attuazione dell’art. 1 bis del decreto
legge 7 aprile 2004 n. 97 convertito con modificazioni dalla legge 4
giugno 2004 n. 143 Nota 18 ottobre 2005,
Prot. n. 419
Comparto Ministeri - Personale delle aree funzionali. Fondo unico di
amministrazione 2004. CCNI 17 ottobre 2005, n. 4. Criteri e modalità di
utilizzazione
Nota 18 ottobre 2005, Prot.n. 3280
Modalità attuative dell’art.4 del
C.C.N.I. del 22 giugno 2005. Attribuzione posizioni economiche “super”
Nota 18 ottobre 2005, Prot. n. 3968
Rilevazione integrativa dati delle scuole dell'infanzia, primarie, secondarie
di I e II grado statali e non statali. Anno scolastico 2005-2006: inizio
attività
Decreto Legislativo
17 ottobre 2005, n. 227 (in GU 4 novembre 2005, n. 257)
Definizione delle norme generali in materia di formazione degli
insegnanti ai fini dell'accesso all'insegnamento, ai sensi
dell'articolo 5 della legge 28 marzo 2003, n. 53
Decreto Legislativo 17 ottobre 2005,
n. 226 (in SO n. 174, alla GU 4 novembre 2005,
n. 257)
Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni sul secondo
ciclo del sistema educativo di Istruzione e formazione ai sensi
della legge 28 marzo 2003, n. 53
Circolare Ministeriale 14 ottobre 2005, n.
77
Progetti di formazione dei responsabili di direzione delle scuole paritarie e di
monitoraggio per la rilevazione della qualità dell’offerta formativa proposta
dalle singole scuole
Nota 14 ottobre 2005, Prot. n. 5935
Progetti di formazione dei responsabili di direzione delle scuole paritarie e di
monitoraggio per la rilevazione della qualità dell'offerta formativa proposta
dalle singole scuole
Nota 14 ottobre 2005,
Prot. n. 1885
Rilevazioni integrative A.S. 2005/2006
14 ottobre Riforma Cicli Il
14 ottobre 2005 gli ultimi due decreti legislativi previsti dalla
legge delega 28 marzo 2003,
n. 53, relativi alle
norme generali in materia di formazione degli insegnanti ed alle
norme generali e livelli essenziali delle prestazioni sul
secondo ciclo del sistema educativo di Istruzione e Formazione, dopo aver
superato la Conferenza Unificata (14
luglio 2005 e
15 settembre 2005)
ed aver acquisito il parere favorevole da parte delle 7e Commissioni di Senato (28
settembre 2005) e Camera (11
ottobre 2005), entro il termine ultimo del 17 ottobre, arrivano
all'approvazione definitiva dal parte del
Consiglio dei Ministri.
Di seguito i comunicati stampa del MIUR del 14 ottobre 2005:
Riforma sul secondo ciclo: la sperimentazione dopo la
definizione di tutti i passaggi normativi
In seguito all'approvazione definitiva da parte del Consiglio dei
Ministri del decreto legislativo sul secondo ciclo, il Ministro Letizia
Moratti, relativamente alla sperimentazione della riforma, precisa che
il decreto approvato stamani non contiene riferimenti ad una data
precisa, ma stabilisce che "sino alla definizione di tutti i passaggi
normativi propedeutici all'avvio del secondo ciclo di competenza del
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, il medesimo
Ministero non promuoverà sperimentazioni del nuovo ordinamento nelle
scuole, ferma restando l'autonomia scolastica".
Approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il decreto
sul secondo ciclo attuativo della legge 53/03.
Viene ridisegnato dopo 80 anni il secondo ciclo di istruzione e
formazione, articolato in percorsi liceali (che rilasciano diplomi
liceali) e percorsi di istruzione e formazione professionale (che
rilasciano qualifiche e diplomi professionali).
L'approvazione in via definitiva da parte del Consiglio dei Ministri
del decreto sul secondo ciclo viene a completare il quadro degli atti
normativi attuativi della legge 53/03.
In coerenza con gli obiettivi fissati dall'Unione Europea per il 2010,
il decreto interviene a modificare gli attuali ordinamenti della
scuola secondaria superiore, prevedendo otto tipologie liceali, e
modifica gli attuali assetti della formazione professionale regionale,
configurando il sistema dell'istruzione e formazione professionale di
rilevanza nazionale ed europea.
Filosofia delle scelte
Investimento sull'istruzione e formazione dei giovani per favorire la
crescita personale, culturale e professionale in linea con le
politiche del capitale umano, assicurando loro conoscenze, abilità,
capacità e competenze adeguate per essere cittadini attivi, in grado
di concorrere al progresso materiale e spirituale del Paese (art. 4
Cost.) e dell'Unione Europea.
Articolazione unitaria del sistema, comprendente il sistema dei licei
e quello dell'istruzione e formazione professionale, assicurando
competenze di base comuni finalizzate all'armonica interazione tra i
due sistemi.
Potenziamento della libertà di scelta degli studenti e delle famiglie,
nell'ambito dell'autonomia delle istituzioni scolastiche e formative e
di vincoli nazionali e regionali, a garanzia dell'unità e qualità del
sistema.
Flessibilità strutturale e personalizzazione educativa, metodologica e
didattica dei percorsi, a garanzia del successo formativo e del
diritto all'apprendimento.
Orientamento e personalizzazione attraverso il portfolio delle
competenze, il riconoscimento dei crediti e la reversibilità delle
scelte garantita e assistita lungo tutto il percorso formativo.
La realizzazione, in un'unica sede, di percorsi liceali e percorsi
dell'istruzione e formazione professionale, sulla base di apposite
convenzioni fra le istituzioni scolastiche e formative.
In particolare, i percorsi liceali vocazionali possono raccordarsi,
ferme restando le rispettive identità ordinamentali e curricolari, con
i percorsi dell'istruzione e formazione professionale, costituendo,
insieme, centri polivalenti denominati "Campus" o "Poli formativi".
Il sistema dei licei si connota per il carattere prevalentemente
propedeutico dei relativi percorsi rispetto alla prosecuzione degli
studi a livello post-secondario, in ambito accademico e non. In
particolare, i cosiddetti licei "vocazionali" assolvono anche ad una
specifica funzione di preparazione scientifica e professionale
coerente con l'indirizzo di riferimento.
Il sistema dell'Istruzione e formazione professionale si connota per
il carattere prevalentemente terminale dei relativi percorsi rispetto
all'inserimento nel mondo del lavoro e delle professioni.
Il sistema dell'IFTS, Istruzione e formazione tecnica superiore, si
connota per il carattere terminale dei relativi percorsi rispetto
all'inserimento nel mondo del lavoro e delle professioni.
Valorizzazione della professionalità docente (da esecutiva a
progettuale, fino alla responsabilità della certificazione delle
competenze).
Potenziamento della competenza nella lingua inglese ed in una seconda
lingua europea, con la possibilità, rimessa alla scelta dello
studente, di acquisire per l'inglese una padronanza linguistica a
livello di lingua madre.
Integrazione tra teoria e pratica (laboratorialità, alternanza
scuola-lavoro); sviluppo delle conoscenze relative all'uso delle nuove
tecnologie.
Valutazione nazionale degli apprendimenti e valutazione di sistema.
Superamento della frammentazione e razionalizzazione dei percorsi
sperimentali in atto nella scuola secondaria di secondo grado. (segue
scheda)
Ordinamenti vigenti e sperimentazioni in atto
Istituti secondari superiori statali n. 4.876
Istituti secondari superiori non statali n.
1.737
TOTALE
n. 6.613
Tipologia istituti |
n. istituti |
N. sperimentazioni attivate
|
Licei classici |
650 |
641 |
Licei linguistici |
210 |
198 |
Licei pedagogici |
524 |
524 |
Licei scientifici |
1049 |
1042 |
Istituti professionali |
1509 |
11 |
Licei artistici |
122 |
112 |
Istituti d'arte |
181 |
200 |
Istituti tecnici |
2368 |
2298 |
Aspetti comuni dei due sistemi del secondo ciclo
PRINCIPI:
- l'unitarietà del sistema, all'interno del
diritto-dovere all'istruzione e formazione per almeno 12 anni o,
comunque, fino al conseguimento di una qualifica entro il 18° anno
di età, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 15 aprile
2005, n. 76.
- finalità comuni ad entrambi i sistemi (art. 2,
co. 1 lett. b) legge 53/2003), garantite da un medesimo Profilo
educativo culturale e professionale dello studente per i due
sistemi
- possibilità di passaggi tra tutti i percorsi,
garantita da un sistema di crediti e di certificazioni per
qualsiasi segmento del secondo ciclo frequentato con esito
positivo e assistita da apposite azioni di sostegno approntate
dalle istituzioni scolastiche e formative
- alternanza scuola lavoro per entrambi i
sistemi, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 15 aprile
2005, n. 77
- raccordo dei percorsi del secondo ciclo con i
livelli di uscita dal 1° ciclo e con i successivi gradi di
formazione superiore, in uscita.
In particolare per il 1° ciclo è stato previsto:
il potenziamento dell'orario di insegnamento della lingua Inglese e
della Tecnologia
La quota oraria destinata all'insegnamento dello strumento musicale
nelle attuali scuole medie ad indirizzo musicale viene resa
obbligatoria, per gli studenti che ne facciano richiesta, al fine di
assicurare i livelli necessari per la frequenza dei licei musicali
La integrazione degli Obiettivi Specifici di Apprendimento delle
Scienze nella parte relativa allo studio dei processi di evoluzione
Caratteristiche del sistema liceale (norme generali)
finalità e durata. I licei hanno una durata di 5
anni, si articolano in 2 + 2 + 1, si concludono con l'esame di
Stato. Il titolo di studio conclusivo, oltre ad essere condizione di
accesso all'istruzione terziaria, ha valore legale a tutti gli altri
effetti e competenze previsti dall'ordinamento vigente.
L'ammissione al 5° anno dà accesso all'istruzione e formazione
tecnica superiore.
specificazione dell'asse culturale proprio di ciascun liceo
(artistico, classico, economico, linguistico, musicale e coreutico,
scientifico, tecnologico, delle scienze umane) nell'ambito dei
principi generali.
organizzazione educativa e didattica. Modalità di
personalizzazione dei percorsi, funzioni di tutorato, determinazione
dei livelli di flessibilità rimessi all'autonomia delle scuole, alla
scelta degli studenti e delle famiglie ed al raccordo con il
territorio.
valutazione e scrutini. Frequenza obbligatoria, da
parte dello studente, di ¾ dell'orario annuale ai fini della
validità dell'anno; valutazione del comportamento; criteri di
ammissione al periodo didattico successivo.
esame di Stato. Prove sia nazionali sia di istituto
coerenti con il Profilo educativo culturale e professionale e agli
obiettivi specifici di apprendimento del corso.
Piani di studio dei licei
I piani di studio dei licei si articolano in:
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti
Attività e insegnamenti obbligatori a scelta dello studente
Attività e insegnamenti facoltativi
Per i licei vocazionali che si articolano in indirizzi nel secondo
biennio e nel 5° anno sono previsti
Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo connotati da una
forte presenza di laboratori.
Caratteristiche del sistema dell'Istruzione e formazione
professionale (livelli essenziali)
Vengono indicati i livelli essenziali di prestazioni garantiti
dallo Stato e assicurati dalle Regioni nell'accreditamento delle
istituzioni formative e nella organizzazione dell'offerta formativa,
in linea con le indicazioni dell'Unione europea. Essi riguardano:
- l'offerta formativa in relazione al
soddisfacimento della richiesta di frequenza degli studenti e
delle loro famiglie (art. 16);
- l'orario minimo annuale e l'articolazione dei
percorsi formativi (almeno 990 ore annue), di cui ¾ a frequenza
obbligatoria e percorsi sia triennali che quadriennali (art. 17);
- gli obiettivi generali e il profilo educativo,
culturale e professionale comune al sistema dei licei; i percorsi
sono riferiti a figure di differente livello relative ad aree
professionali definite, sentite le parti sociali, mediante accordi
in sede di Conferenza Unificata, che potranno articolarsi
ulteriormente a livello territoriale
- gli standard minimi dei percorsi formativi;
riguardano le competenze linguistiche (italiano, inglese e una
seconda lingua comunitaria), competenze scientifiche,
tecnologiche, storico-sociali ed economiche, religione cattolica e
scienze motorie.
- prosecuzione degli studi e della formazione a
livello terziario. Sono assicurati raccordi con l'anno integrativo
per sostenere l'esame di Stato per accedere all'università e con
il sistema di IFTS
- i requisiti dei docenti: abilitati
all'insegnamento ovvero esperti con 5 anni di esperienza nel
settore professionale di riferimento.
- la valutazione e certificazione delle
competenze: al termine dei percorsi triennali è rilasciato il
certificato di qualifica professionale; al termine di quelli
quadriennali, il diploma professionale. Entrambi hanno validità
nazionale ed europea.
Al termine dei percorsi IFTS è rilasciato il diploma
professionale di tecnico superiore.
- le strutture formative ed i relativi servizi:
sono previsti i requisiti relativi alle capacità gestionali,
all'adeguatezza delle strutture didattiche e logistiche, anche per
la realizzazione di stage e tirocini.
- i passaggi tra i sistemi: sono assicurati i
passaggi tra i percorsi dell'Istruzione e formazione professionale
e tra questi ed i licei, e viceversa.
- la valutazione di sistema: l'INVALSI valuta il
raggiungimento degli obiettivi indicati dal Profilo educativo
culturale e professionale atteso.
Processo di attuazione
L'attivazione delle prime classi dei percorsi liceali e del primo
anno dei percorsi di istruzione e formazione professionale avverrà
dall'anno scolastico e formativo 2007-2008.
Per i percorsi liceali è necessario procedere mediante provvedimenti
del Ministro dell'Istruzione, sentita la Conferenza Unificata
Stato-Regioni, a:
Definizione della tabella di confluenza dei percorsi di istruzione
secondaria superiore vigenti nei percorsi liceali previsti dalla
riforma.
Definizione della tabella di corrispondenza dei titoli di studio.
Incremento, fino al 20% della quota oraria dei piani di studio
rimessa all'autonomia scolastica nell'ambito degli indirizzi
definiti dalle Regioni.
Per i percorsi dell'Istruzione e Formazione Professionale
ciascuna Regione adotterà una specifica disciplina nel rispetto dei
livelli essenziali e previa definizione, con accordi in Conferenza
Unificata, dei seguenti aspetti:
Individuazione delle figure di differente livello relative ad aree
professionali articolabili in specifici profili professionali sulla
base del fabbisogno del territorio
Fissazione degli standard minimi formativi relativi alle competenze
di base (linguistiche, matematiche, scientifiche, tecnologiche,
storico-sociali ed economiche) necessarie al conseguimento del
profilo educativo, culturale e professionale dello studente, nonché
alle competenze professionali proprie di ciascuna figura
professionale.
Definizione degli standard minimi relativi alle strutture delle
istituzioni formative e dei relativi servizi.
Il coordinamento dell'attuazione della riforma a livello nazionale è
garantito da specifiche intese in sede di Conferenza Unificata.
L'attuazione della riforma nell'ambito del diritto-dovere
all'istruzione e alla formazione professionale è assicurata in modo
graduale mediante norme che determinano le condizioni di passaggio.
Documenti nazionali allegati al decreto
Profili
Indicazioni nazionali
Profilo educativo culturale e professionale dello studente alla fine
del secondo ciclo comune al sistema dei licei e al sistema della IFP
Profilo educativo culturale e professionale dello studente alla fine
del secondo ciclo specifico per le diverse tipologie liceali
Le indicazioni nazionali comprendono:
Obiettivi generali del processo formativo
Obiettivi specifici di apprendimento, in riferimento alle tipologie
degli 8 licei
Piani di studio
Quadri orario
I nuovi percorsi liceali
I percorsi liceali si articolano in otto tipologie
- LICEO ARTISTICO
- LICEO CLASSICO
- LICEO ECONOMCO
- LICEO LINGUISTICO
- LICEO MUSICALE E COREUTICO
- LICEO SCIENTIFICO
- LICEO DELLE SCIENZE UMANE
- LICEO TECNOLOGICO
Liceo Artistico
Si articola in tre indirizzi:
- Arti figurative
- Architettura, Design e Ambiente
- Audiovisivo, Multimedia e Scenografia
Liceo Economico
Si articola in due indirizzi:
- Economico Aziendale
- Economico Istituzionale
L'indirizzo Economico Aziendale prevede i seguenti settori rimessi
alla libera scelta dello studente:
- Settore filiera moda
- Settore agro-alimentare
- Settore dei servizi creditizi-finanziari
- Settore del turismo
L'indirizzo Economico istituzionale, prevede i seguenti settori
rimessi alla libera scelta dello studente:
- Settore della ricerca e della innovazione
- Settore internazionale
- Settore della finanza pubblica
- Settore della pubblica amministrazione
Liceo Tecnologico
Il Liceo Tecnologico si articola in 8 indirizzi:
- Meccanico - Meccatronico
- Elettrico Elettronico
- Informatico, Grafico e Comunicazione
- Chimico e Materiali
- Tecnologie tessili, dell'Abbigliamento e della
Moda
- Produzioni Biologiche e Biotecnologie
alimentari
- Costruzioni, ambiente e territorio
- Logistica e Trasporti
Le principali novità introdotte in sede di approvazione definitiva
del provvedimento sul secondo ciclo
- i è accentuata la natura vocazionale e
professionale dei licei ad indirizzo: liceo economico, liceo
artistico e liceo tecnologico. Fermo restando il monte ore
complessivo, è aumentato l'orario destinato alle attività di
indirizzo, finalizzate all'inserimento nel mondo del lavoro,
compensando l'aumento con la diminuzione dell'orario destinato agli
insegnamenti generali. Aumenta, inoltre, lo spazio dato alle
attività di laboratorio, ai percorsi in alternanza scuola-lavoro e
ad iniziative di studio-lavoro e di stage. I settori del liceo
economico si sono arricchiti nel settore del credito, e tra gli
indirizzi del liceo tecnologico sono state inserite la grafica e la
moda.
- Il decreto introduce modifiche alle disposizioni
di raccordo e continuità tra il primo e il secondo ciclo, prevedendo
- un'ora di tecnologia obbligatoria in più nella
scuola secondaria di primo grado, così da portare l'insegnamento
obbligatorio di tecnologia a due ore, con corrispondente
diminuzione di un'ora facoltativa;
- la possibilità per gli studenti di rafforzare
l'apprendimento dell'inglese, destinando a tale fine le ore
previste per la seconda lingua comunitaria. Tale scelta,
effettuata nella scuola secondaria di primo grado, prosegue anche
nei licei, e consente, unitamente all'incremento di un'ora
obbligatoria di inglese nel primo ciclo, già introdotta dal
decreto in prima lettura, di acquisire una padronanza dell'inglese
pari a quella della lingua madre.
- Mentre la prima stesura del decreto si limitava
agli aspetti ordinamentali, il testo sottoposto all'esame definitivo
del Consiglio dei Ministri disciplina il percorso attuativo della
riforma, individuando gli adempimenti dello Stato, delle Regioni e
delle autonomie locali coerentemente con l'assetto delle competenze
ad essi rispettivamente attribuite dal nuovo titolo V della
Costituzione.
- Il Ministro dell'istruzione, dell'università e
della ricerca provvede a definire con proprio decreto, sentita la
Conferenza unificata:
- le tabelle di confluenza dei vecchi percorsi di
istruzione secondaria superiore nei nuovi percorsi liceali;
- le tabelle di corrispondenza dei vecchi titoli
di studio con quelli in uscita dei percorsi liceali;
- l'incremento fino al 20% della quota dei piani
di studio rimessa alle istituzioni scolastiche nell'ambito degli
indirizzi definiti dalle Regioni.
- Le Regioni dovranno fornire indicazioni per la
trasformazione dei vecchi istituti scolastici nei nuovi licei,
nell'ambito della programmazione della rete scolastica cui devono
provvedere raccordando in un piano complessivo la programmazione
delle province. Inoltre, le Regioni dovranno disciplinare con
proprie leggi regionali i percorsi di istruzione e formazione
professionale, nel rispetto dei livelli essenziali definiti dal
decreto.
- L'unitarietà e omogeneità nazionale del nuovo
sistema di istruzione e formazione professionale e la valenza
nazionale dei titoli sono assicurati, oltre che dai livelli
essenziali, da accordi in Conferenza unificata che definiranno:
- le figure di differente livello, relative ad
aree professionali, articolabili in specifici profili
professionali sulla base dei fabbisogni del territorio;
- gli standard minimi formativi relativi alle
competenze di base linguistiche, matematiche, scientifiche,
tecnologiche, storico-sociali ed economiche necessarie al
conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale
dello studente, nonché alle competenze professionali proprie di
ciascuna specifica figura professionale;
- gli standard minimi relativi alle strutture
delle istituzioni formative e dei relativi servizi.
- Al trasferimento dei beni e delle risorse
finanziarie, umane e strumentali necessarie per l'esercizio delle
funzioni e dei compiti conferiti alle Regioni e agli Enti locali
nell'ambito del sistema educativo di istruzione e formazione si
provvederà con decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri,
sulla base di accordi da concludere in sede di Conferenza Unificata,
in stretta correlazione con l'attuazione, da parte delle Regioni,
degli adempimenti di loro competenza. Nel frattempo, le Regioni
continueranno a svolgere i corsi di istruzione e formazione
professionale sperimentali realizzati sulla base dell'accordo in
Conferenza unificata del 19 giugno 2003; e lo Stato assicurerà
l'istruzione professionale attraverso i corsi degli istituti
professionali di Stato, che continueranno a rilasciare le qualifiche
professionali.
- Le sperimentazioni verranno promosse e avviate
dal MIUR una volta completati gli adempimenti normativi di
competenza dello stesso MIUR. Le prime classi dei percorsi liceali e
di quelli di istruzione e formazione professionale verranno avviate
a partire dall'anno scolastico 2007/2008.
Insegnanti più qualificati e più giovani nella nuova scuola.
Certezza del posto di lavoro agli aspiranti docenti
Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il
decreto legislativo in attuazione della legge 53/2003 che disciplina
l'accesso alla professione di docenteCambia la formazione
iniziale dei docenti delle scuole italiane, in linea con le normative
europee che richiedono per la professione di insegnante una formazione
specifica di livello universitario. Il Consiglio dei Ministri ha
approvato oggi in via definitiva, su proposta del Ministro
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, lo
schema di decreto legislativo concernente la definizione delle norme
generali in materia di formazione degli insegnanti ai fini
dell'accesso all'insegnamento, in attuazione della legge 53/2003.
Il decreto prevede una formazione di pari dignità per i docenti di
tutti gli ordini e gradi di scuola. I percorsi di formazione iniziale
dei docenti della scuola dell'infanzia, del primo ciclo e del secondo
ciclo si svolgeranno presso le università e le istituzioni di alta
formazione artistica, musicale e coreutica, rispettivamente nei corsi
di laurea magistrale e in appositi corsi accademici di secondo
livello.
Avremo insegnanti più qualificati e più giovani, e, attraverso la
programmazione delle ammissioni alle Università, che vale anche come
autorizzazione a bandire i concorsi, verrà data loro certezza del
posto di lavoro, mentre nel sistema precedente si era creata una
situazione caratterizzata da aspiranti insegnanti anche non laureati e
in numero sovradimensionato. La nuova disciplina consentirà
progressivamente di risolvere il problema del precariato nelle scuole,
perché a regime sarà possibile insegnare solo con il livello più alto
della formazione universitaria. Per quanto riguarda il precariato
storico viene conservato il reclutamento dalle graduatorie permanenti
dei precari storici per il 50% dei posti da coprire, così come
previsto dalla disciplina attuale. Il restante 50% dei posti verrà
coperto per concorso, al quale saranno ammessi esclusivamente coloro
che avranno conseguito i nuovi titoli abilitanti.
L'inizio dei nuovi corsi è previsto dall'anno accademico 2006-2007,
per cui i primi abilitati potranno essere assegnati alle scuole
dall'anno scolastico 2008-2009.
Ma ecco, in sintesi, altri punti qualificanti della nuova normativa.
I nuovi percorsi sono programmati dalle Università nella loro
autonomia in conformità a criteri definiti con decreto del Ministro,
assicurando l'approfondimento disciplinare, i contenuti
pedagogico-professionali e periodi di tirocinio nelle scuole, oltre ad
eventuali stage all'estero.
I nuovi percorsi formativi sono a numero programmato e sono ripartiti
tra le Università di ciascuna Regione in misura pari al numero dei
posti che si prevede di coprire per concorso nelle scuole statali
della Regione stessa, più una percentuale del 30% per le esigenze
complessive del sistema di istruzione. Ai corsi si accede previa
selezione, dopo, aver conseguito la laurea di primo livello o il
diploma accademico di primo livello.
Un ruolo essenziale nella formazione dei docenti hanno i Centri di
ateneo o di interateneo, che verranno realizzati con compiti di
organizzazione del tutorato, svolgimento delle prove d'accesso,
coordinamento delle lezioni teoriche con i laboratori e i tirocini,
raccordo con le scuole e con le altre istituzioni formative del
territorio. Tale raccordo verrà assicurato anche da professori della
scuola, comandati presso i Centri con compiti di supervisione e
coordinamento dei tirocini. I Centri realizzeranno specifiche intese
con le scuole o con reti di scuole, con le associazioni professionali
e disciplinari, gli Irre, l'Indire e l'Invalsi per assicurare una
migliore integrazione e sinergia tra i contenuti teorici curati dalle
Università e la riflessione sulla pratica professionale svolta nelle
scuole.
Alla fine del corso, contestualmente al conseguimento della laurea
magistrale o del diploma accademico di secondo livello, è previsto un
esame di Stato con valore abilitante.
La programmazione dei posti avviene a cadenza triennale in base a
stime previsionali che tengono conto del numero dei posti di
insegnamento, del numero degli alunni, anche disabili e del turn-over
del personale docente. Il Ministero ripartisce poi anno per anno tra
le università funzionanti nelle singole Regioni un numero di posti
pari a quelli che si prevede di coprire nelle scuole della Regione
maggiorato del 30%. La programmazione avviene per decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri, che vale anche come
autorizzazione a bandire i successivi concorsi.
Gli abilitati sono assegnati alle scuole della Regione, tenendo conto
delle esigenze delle stesse scuole, per svolgere un periodo di
applicazione della durata di un anno tramite un apposito contratto di
inserimento formativo al lavoro, con assunzione di responsabilità di
insegnamento sotto la supervisione di un tutor e svolgimento di
attività formative connesse all'esperienza didattica, coordinate dal
Centro di ateneo, sulla base delle indicazioni del tutor.
Al termine dell'anno di applicazione ed in seguito a valutazione
positiva espressa dal comitato per la valutazione del servizio, i
docenti potranno essere ammessi al concorso per l'assunzione nelle
scuole, già autorizzato in sede di programmazione.
Su Educazione&Scuola:
- in
Riforme -
Riforma Cicli
-
Decreto Legislativo 17 ottobre 2005
Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni sul secondo
ciclo del sistema educativo di Istruzione e formazione ai sensi
della legge 28 marzo 2003, n. 53
-
Decreto Legislativo
17 ottobre 2005
Definizione delle norme generali in materia di formazione degli
insegnanti ai fini dell'accesso all'insegnamento, ai sensi
dell'articolo 5 della legge 28 marzo 2003, n. 53
-
Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77 (in GU 5
maggio 2005, n. 103)
Definizione delle norme generali relative
all'alternanza scuola-lavoro, ai sensi dell'articolo 4 della legge 28
marzo 2003, n.53
-
Decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 76 (in GU 5
maggio 2005, n. 103)
Definizione delle norme generali sul diritto-dovere
all'istruzione e alla formazione, ai sensi dell'articolo 2, comma 1,
lettera c) della legge 28 marzo 2003, n. 53
-
Decreto legislativo
19 novembre 2004, n. 286
Istituzione del Servizio nazionale di valutazione del sistema educativo di
istruzione e di formazione, nonché riordino dell'omonimo istituto, a norma degli
articoli 1 e 3 della legge 28 marzo 2003, n. 53
-
Decreto legislativo 19
febbraio 2004, n. 59 (in SO n. 31 alla GU 2 marzo 2004, n. 51)
Definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e
al primo ciclo dell'istruzione, a norma dell'articolo 1 della legge 28
marzo 2003, n. 53
-
Legge 28 marzo 2003,
n. 53 (in GU 2 aprile 2003, n. 77)
Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione
e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione
e di formazione professionale
-
Disegno di Legge
Riforma Organi Collegiali della Scuola
14 ottobre Orientagiovani 2005
Il MIUR, con Nota 24 giugno
2005, Prot. n 4253/A2, e con
Nota 28 settembre 2005,
Prot.n. 5515/A2, segnala che il 14 ottobre 2005 si svolge la
dodicesima Giornata Nazionale Orientagiovani che, quest'anno, ha come tema "Il
vento della scienza: scienza, tecnologia, occupazione".
Sul tema si veda la rubrica di Educazione&Scuola:
Avviso 13
ottobre 2005
Vola con Internet
Nota 12 ottobre 2005 , Prot. n. 9350
Progetto R.I.So.R.S.E. attività anno scolastico 2005/6
Nota 12 ottobre 2005,
Prot. 2033/Dip/segr.
SVILUPPO E PROMOZIONE DELLA COOPERAZIONE CULTURALE TRA ITALIA E CINA NEL SETTORE
DELL'ISTRUZIONE
Avviso 11
ottobre 2005
Progetto Cipe scuola: nuova scadenza per la presentazione dei
formulari di partecipazione
Nota 10 ottobre 2005, Prot. n. 1247
Libri in Gioco 2006
Nota 10 ottobre 2005,
Prot. 3837
Chiusura Funzioni Organico di Fatto a.s. 2005/06
10
- 11 ottobre Giornata Europea Genitori e
Scuola
Con la Nota 15 settembre 2005,
Prot. n. 5373/A3,
il MIUR comunica che il 10 e 11 ottobre si celebra la "4^
Giornata Europea dei Genitori e della Scuola": l'iniziativa promossa
dall'Associazione Europea dei Genitori (EPA),
condivisa dalla Commissione dell'UE e sostenuta dal Forum nazionale delle
Associazioni dei genitori maggiormente rappresentative (FoNAGS) e dallo stesso
MIUR.
Di seguito l'intervento del Ministro alla IV Giornata Europea dei Genitori e
della scuola
Cari genitori, È per me un vero piacere ritrovarmi con voi in
occasione della Giornata Europea dei genitori e della scuola.
Siamo già alla IV edizione di questo importante appuntamento, promosso
dall'Associazione Europea dei Genitori (EPA) e sostenuto da questo Ministero e
dal Forum nazionale delle Associazioni dei genitori (FoNAGS).
Desidero per questa ragione salutare e ringraziare tutti coloro che hanno reso
possibile l'incontro di oggi:
- gli Uffici Scolastici Regionali
- i Centri Servizi Amministrativi
- le scuole
- le numerose Associazioni dei genitori coinvolte
e tutti coloro che si sono impegnati per la riuscita di questo evento, che,
quest'anno, riveste un significato particolare.
Mi è gradito, a questo proposito, salutare la Vicepresidente dell'EPA, Signora
Brigitte Haider, che è giunta dall'Austria, e la delegazione proveniente dal
Regno Unito, a cui spetta in questo semestre la Presidenza dell'Unione Europea.
I precedenti appuntamenti
Nel 2002, subito dopo l'avvio del più significativo processo di rinnovamento
della Scuola italiana dal dopoguerra ad oggi, abbiamo voluto lanciare una sfida
importante proprio in questa sede, certi che il "patto" educativo tra scuola e
famiglia rappresenti una delle strategie privilegiate per formare "identità
individuali forti, persone dotate di capacità critiche, coscienze libere legate
ai valori del rispetto umano, della solidarietà, della giustizia".
In quella occasione, lo ricorderete, abbiamo preso alcuni impegni precisi con
l'obiettivo di riaffermare il ruolo della famiglia nella scuola e di
sottolineare come istruzione e formazione siano - prima di tutto - un servizio
al cittadino, e quindi alle famiglie, e come la partnership tra esse e la scuola
sia un punto di forza per offrire alle ragazze e ai ragazzi le massime
opportunità di sviluppo e crescita.
Abbiamo infatti affermato, e questo principio caratterizza e contraddistingue
l'impianto complessivo della Riforma, la funzione primaria dei genitori rispetto
alla scuola e l'importanza della cooperazione tra istituzioni scolastiche e
famiglia come chiave di volta per l'educazione e la valorizzazione della persona
umana.
Nel 2003, la Giornata Europea dei Genitori, tenutasi a ridosso della Conferenza
interministeriale sul disagio giovanile e la dispersione scolastica (alla quale
hanno partecipato i Ministri europei dell'educazione e delle politiche
giovanili), ha rappresentato un momento strategico per la ridefinizione di
importanti obiettivi.
Abbiamo evidenziato, in quel momento, alcuni punti-cardine:
- il ruolo determinante della collaborazione tra scuola e famiglia per la
promozione del successo formativo di ciascun giovane,
- la funzione primaria della famiglia come luogo di apprendimento non formale ed
informale;
- la forte valenza formativa della famiglia, nella sua interazione con la
scuola, come luogo di promozione dell'apprendimento;
- l'importanza del rapporto scuola-famiglia per prevenire/contrastare le varie
forme di disagio.
L'anno scorso, per la prima volta, abbiamo celebrato la Giornata Europea alla
presenza dei rappresentanti dei Forum provinciali delle Associazioni dei
genitori - la cui nascita abbiamo salutato con entusiasmo -, e ci siamo
congedati con l'impegno di rafforzare la loro partecipazione a questo momento
annuale di riflessione e confronto, e di incentivare il coinvolgimento dei
Presidenti dei Consigli di Istituto e di Circolo.
Oggi, a quattro anni di distanza, siamo in grado di evidenziare con
soddisfazione le tappe principali del cammino finora compiuto da questa
iniziativa, grazie anche alla collaborazione delle Associazioni dei genitori che
in questi anni ci hanno sostenuto, e presentare in questa sede alcuni tra i più
significativi esempi del lavoro prodotto dalle stesse associazioni e dalle
scuole.
I progetti che sono stati presentati nel corso della IV Giornata costituiscono
infatti soltanto una piccola parte di questo lavoro che è stato complessivamente
svolto, a dimostrazione di come scuola e famiglia insieme possano realizzare con
impegno e senso di responsabilità quegli obiettivi che ci eravamo posti nel
momento in cui abbiamo "pensato" la Riforma.
La Riforma della scuola e i nuovi spazi per la famiglia
Il 2005 ha segnato infatti una tappa importante del patto educativo tra scuola e
famiglia: coerentemente con l'art. 1 della Legge 53/2003 e con le linee
politiche che costituiscono lo scenario della Riforma avviata da questo
Ministero, la partecipazione dei genitori alla vita della scuola ha fatto un
importante salto di qualità.
E' stato affermato, relativamente alla funzione della famiglia, il concetto di
"cooperazione" attiva, che supera quello precedente e ormai inadeguato di
"rappresentanza partecipata".
La famiglia viene ad interagire con la scuola e il territorio in una logica di
"comunità educante", che ridisegna e valorizza il ruolo di tutti i soggetti
della formazione, a partire da quelli centrali: genitori e studenti.
Vorrei, a questo proposito, sottolineare i punti che contraddistinguono il nuovo
ruolo della famiglia, così come è definito dalla Riforma:
Con le nuove disposizioni, al centro del sistema educativo di istruzione e di
formazione viene posto lo studente, visto come protagonista del proprio
apprendimento, che matura la propria identità attraverso piani di studio
"personalizzati", dove le attività disciplinari vanno integrate con attività
opzionali e facoltative, "coerenti con le attitudini e le scelte personali,
adeguate all'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro" (art. 2
della legge 53 - 2003). Accanto al minore è previsto che ci sia la famiglia,
chiamata a fare scelte importanti senza più delegare alle sole istituzioni le
decisione in ordine ai percorsi formativi del ragazzo. Accenno, per esempio,
all'opzione di anticipare o meno l'iscrizione del figlio alla scuola
dell'infanzia e alla scuola primaria: questa decisione non è più ridotta a
semplice scadenza temporale uguale per tutti, ma esige una riflessione da parte
della stessa famiglia e della scuola, volta ad individuare il momento più
appropriato per il bambino.
L'articolarsi delle attività scolastiche in obbligatorie, opzionali e
facoltative (con la possibilità di scelta per studenti e genitori) dà poi
concretezza e contenuto al "patto educativo" tra scuola e famiglia di cui
abbiamo parlato. Integrando gli apprendimenti formali della scuola con quelli
non-formali vissuti in famiglia e nella comunità locale, si facilita il
superamento delle "resistenze all'apprendimento" di molti giovani, se ne
sviluppano le differenziate potenzialità, si forniscono, in altre parole,
risposte più confacenti alla loro crescita. Ne consegue che frequentare la
scuola non è più solo un obbligo da adempiere, ma un diritto-dovere che
interpella la responsabilità dello studente nel prendersi carico della propria
preparazione umana e culturale, e nello stesso tempo gli garantisce la
possibilità di esigere quanto è più confacente alle proprie aspettative. Ma per
far questo, non può mancare la collaborazione effettiva della singola famiglia
che assicuri informazioni e proposte appropriate nel definire il piano
dell'offerta formativa dell'istituto e nel costruire insieme "i piani di studio
personalizzati", che commisurino i saperi e le esperienze alle esigenze di
ciascuno, con la finalità di conseguirne la piena "formazione spirituale e
morale" (art 2 della legge 53 - 2003).
L'importanza attribuita alla convivenza civile - nell'articolarsi
dell'educazione affettiva, alimentare, alla salute e alla cittadinanza - ha il
senso di prestare maggiore attenzione alla globalità delle esigenze. Accanto
alle esigenze conoscitive e culturali, nei ragazzi vi sono anche quelle
espressive della relazione con gli altri, della partecipazione alla vita
scolastica e sociale, quella di vivere correttamente il rapporto con il proprio
corpo. La compilazione del "portfolio" non spetta quindi più ai soli insegnanti,
ma richiede l'apporto organico dei genitori e degli stessi ragazzi, per fare in
modo che i saperi, le discipline e le competenze facilitino davvero la
costruzione della loro personalità, in modo che in ogni fase del loro crescita
si confermino protagonisti del proprio sviluppo.
Anche le altre novità della Riforma - la definizione di percorsi distinti tra i
licei ed il sistema dell'istruzione e formazione professionale, l'alternanza
scuola lavoro, la possibilità di cambiare gli indirizzi di studio intrapresi -,
viste dalla parte dei genitori, non possono che essere considerate come delle
opportunità in più, che ieri venivano invece negate a quei ragazzi con capacità
differenziate o che spesso venivano portati ad abbandonare gli studi, perché non
vi trovavano aspetti rispondenti alle loro sensibilità ed aspirazioni. In questo
senso, noi siamo fortemente impegnati a garantire itinerari di pari dignità
culturale e formativa, così da venire meglio incontro alle specifiche attitudini
e superare le dicotomie tra cultura e lavoro, tra l'azione e la ricerca.
Un'ultima considerazione vorrei dedicare al ruolo che i genitori possono
svolgere nell'autovalutazione di istituto. Le nuove strategie della qualità
identificano nel destinatario delle prestazioni un interlocutore determinante
per avviare un processo di continuo miglioramento del servizio. Le associazioni
dei genitori e le stesse scuole sono pertanto chiamate ad un compito
impegnativo: quello di preparare i singoli genitori a interloquire in modo
competente con gli operatori scolastici nel segnalare le disfunzioni e nel porre
richieste appropriate in atteggiamento costruttivo e nella disponibilità a non
far mancare il contributo originario, proprio delle famiglie.
Le iniziative del Miur e i progetti-pilota
Molti e significativi sono dunque gli spazi riservati alle famiglie, numerosi
sono soprattutto gli impegni di cooperazione e di presenza loro richiesti.
La definizione di questo nuovo fondamentale ruolo e la sua conseguente messa in
atto, hanno richiesto l'avvio di una serie di azioni, da parte del Miur, volte a
costruire le basi di un rapporto solido e costruttivo tra i genitori e il mondo
della scuola.
La prima iniziativa ha riguardato la strutturazione dei Forum delle associazioni
dei genitori che è stato articolato in tre livelli: nazionale, regionale e
provinciale.
Ciò ha permesso, per esempio, di garantire nell'appuntamento di oggi la
rappresentanza di ciascuna provincia e regione, in modo da poter riportare in
maniera capillare nelle vostre realtà quanto di valido e interessante avrete
modo di conoscere nel corso di questo confronto.
E' stata poi avviata una strategia di formazione dei genitori, che si è
sviluppata attraverso seminari nazionali e interregionali, per fornire
informazioni e chiarimenti sui cambiamenti in atto nel mondo della scuola e per
offrire a tutti la possibilità di valorizzare al meglio le nuove opportunità.
L'organizzazione associativa, supportata da una intensa e continua attività di
impulso ministeriale, ritengo abbia incentivato i genitori ad ampliare e
qualificare il proprio intervento nelle iniziative comuni con le istituzioni
scolastiche, realizzando numerosi progetti che affrontano disagi e difficoltà
dei ragazzi, che si fanno carico degli eccessivi abbandoni scolastici e
perseguono risultati più soddisfacenti sia nella qualità delle relazioni che dei
livelli di apprendimento raggiunti.
I progetti-pilota che sono stati presentati nel corso di ogni Giornata Europea
sono certamente serviti come stimolo prezioso per moltiplicare le iniziative nei
vari istituti, realizzando "una cittadinanza scolastica matura" in grado di
proporre, di cooperare in modo fattivo e di verificare i risultati raggiunti,
per migliorarli in modo continuativo.
Sono lieta di rilevare che abbiamo raccolto, anche in questa occasione,
centinaia di progetti che prevedono il coinvolgimento dei genitori.
Il tavolo di lavoro nazionale ne ha selezionato uno per ciascuna Regione, fra
tutti quelli che - per l'originalità dell'azione intrapresa o per la complessità
ed organicità della stessa -, sono risultati meritevoli di un contributo
finanziario che possa consentire la prosecuzione del progetto.
In molti casi, poi, le famiglie sono state in grado di stabilire delle reti
cooperative con enti, associazioni ed imprese del territorio per la
realizzazione di iniziative culturali, artistiche, musicali e sportive condivise
da insegnanti, genitori ed allievi. In tal modo si sono create delle realtà
locali in grado di offrire una molteplicità di servizi ed opportunità che
rispondano alle differenziate esigenze dei giovani nel sapersi orientare nelle
proprie scelte di vita personale e professionale.
A questo proposito, ricordo che, proprio in queste settimane, stiamo avviando il
"Piano nazionale per l'orientamento" che vede coinvolte le istituzioni di
istruzione e di formazione in rete con le Regioni e gli Enti Locali, ma che - in
linea con quanto ribadito più volte - non trascura l'apporto determinante delle
famiglie affinché "ogni studente possa trovare nella scuola le condizioni per
valorizzare le proprie capacità e realizzare il proprio progetto di vita".
La nostra riflessione si è inoltre ampliata verso la ricerca delle modalità più
efficaci di collaborazione tra scuola, famiglia e associazioni di settore
nell'educare i ragazzi all'uso corretto dei media e della televisione in
particolare.
Le nuove tecnologie, infatti, si dimostrano sempre più invadenti e suggestive
nel condizionare i comportamenti e la mentalità dei giovani. Per questa ragione,
i minori hanno bisogno di essere tutelati nei loro diritti attraverso interventi
e attenzioni che li rendano competenti nel fruire delle opportunità offerte dai
media e capaci di far fronte ai pericoli sempre più incombenti.
In conclusione, voglio confermare l'impegno, assunto agli inizi del mio mandato
ministeriale, di perseguire e condurre a termine la riqualificazione globale del
sistema dell'Istruzione e della Formazione nel nostro Paese, ponendo l'interesse
primario dello studente come criterio-guida sia nelle scelte di fondo, che per
le singole iniziative.
Sono consapevole, però, che questa linea di condotta può da sola non essere
sufficiente, se non si pone in atto un più vasto processo di mobilitazione di
ogni realtà formativa, a partire dalla famiglia, in favore dei giovani per far
fronte alle nuove responsabilità dell'educazione.
Vi ringrazio dunque per quanto saprete fare ciascuno nella vostra realtà, per il
prezioso contributo che, come genitori, riuscirete a dare alla crescita dei
vostri figli e al miglioramento del nostro sistema scolastico.
Sono certa che, da oggi, il nostro "patto" - il "patto" educativo tra scuola e
famiglia - è diventato ancora più forte.
Sul tema si veda la rubrica di
Educazione&Scuola:
06 - 31 ottobre Mobilità AFAM 2005-2006
L'Ordinanza Ministeriale 12 luglio
2005 fissa il seguente calendario per le operazioni di utilizzazione del
personale AFAM:
- Termine utile per la presentazione della domanda di utilizzazione
temporanea 6 ottobre 2005
- Pubblicazione utilizzazioni effettuate 31 ottobre 2005
Sul tema si veda la rubrica di Educazione&Scuola:
In Mobilità, Utilizzazioni e Assegnazioni
Provvisorie
Nota 5
ottobre 2005, Prot. n. 9118
Scuolamusicafestival VI edizione
05
ottobre Giornata Mondiale degli Insegnanti
Si svolge il 5 ottobre la XIII Giornata Mondiale degli Insegnanti
istituita dall'UNESCO.
In Rete:
World Teachers' Day
Avviso 4
ottobre 2005
Progetto Cipe scuola: in scadenza i termini per la presentazione dei
formulari di partecipazione al progetto (15 ottobre 2005)
04 - 11 ottobre Corso-Concorso
Dirigenti Scolastici
Proseguono - secondo i calendari predisposti
dagli
Uffici Scolastici Regionali - le prove scritte del corso-concorso selettivo di formazione per il reclutamento di
1.500 Dirigenti
scolastici per la Scuola Primaria e Secondaria di primo grado, per la Scuola
secondaria superiore e per gli Istituti educativi, bandito con
Decreto del Direttore
Generale 22 novembre 2004, (in GU 4^ serie speciale, n° 94 del 26 novembre
2004).
Riportiamo di seguito una tabella riepilogativa dei calendari regionali
relativi alle due prove scritte ed i testi delle medesime prove:
(*) Con nota prot. n. 22993/Uff. IV del 28
settembre 2005, l'USR della Sicilia ha comunicato che le date di svolgimento
delle prove scritte del corso-concorso selettivo di formazione per il
reclutamento dei Dirigenti scolastici in Sicilia sono rinviate a data da
destinarsi.
(**) Con nota prot. n. 3379/P del 10 ottobre 2005, l'USR della Campania ha comunicato che le date di svolgimento
delle prove scritte del corso-concorso selettivo di formazione per il
reclutamento dei Dirigenti scolastici in Campania, già
previste per il 20 e 21 ottobre, sono rinviate ai
giorni 21 e 22 novembre 2005
In Educazione&Scuola:
04 ottobre Giornata della Pace
Si celebra il 4 ottobre, come previsto dalla
Legge 10 febbraio 2005,
n. 24, la giornata della pace, della fraternità e del dialogo
tra appartenenti a culture e religioni diverse. Il MIUR con
nota 27 settembre
2005, Prot. n. 1927, invita le istituzioni scolastiche, nell'ambito della propria autonomia,
utilizzando anche specifici contributi provenienti dalle risorse
culturali del territorio, ad adottare le iniziative che riterranno più
opportune e idonee per assicurare alla ricorrenza la migliore riuscita.
Nota 3 ottobre 2005, Prot. n.1961/DIP/UO4
Decreto legislativo n. 59 del 19 febbraio 2004 – determinazione delle dotazioni
organiche della scuola primaria per l’anno scolastico 2006/2007
Nota 3 ottobre 2005,
Prot. 9055
Concorso "PROVE D'AUTORE" Associazione culturale "VIVIARTE"
01 - ottobre Attività Sindacale
Proseguono gli incontri di ARAN e MIUR con le OOSS su:
- 26: attuazione art. 7
CCNL Scuola 2004-2005
- 05, 10, 13, 19, 25: rinnovo del CCNL dell'Area V per il quadriennio normativo
2002-2005 e per il primo biennio economico
- 20: SI.VA.DI.S. 3
- 11: problematiche del sistema educativo, di istruzione e di formazione
- 11, 20, 26: revisione del regolamento delle
supplenze del personale docente (D.M. 201/2000)
- 10: educazione degli adulti
- 05, 13: corsi abilitanti Legge 143/04, art.2, comma 1, lettera c/bis e 1/ter
Sul tema si veda la rubrica di Educazione&Scuola:
Nel settore Archivio
di Educazione&Scuola:
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