Concorsi
Se non ci fosse stata la
giusta, legittima, necessaria mobilitazione di decine di migliaia di
precari che, soprattutto negli ultimi due anni, attraverso forme autonome
di organizzazione svincolate dalle appartenenze partitiche e/o sindacali,
avessero deciso di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e
della classe politica nazionale attorno al problema (colpevolmente
dimenticato, deliberatamente sottovalutato) del precariato nella scuola,
forse nessuno oggi parlerebbe di concorsi. Di autonomia, certo, nuovi
saperi, nuovi esami di maturità, riforma dei cicli, parità scolastica ma
non certamente di concorsi, che nessuno (dico nessuno) aveva in mente di
bandire, nonostante la legge lo imponesse.
Ed invece la mobilitazione c’è
stata, ed il messaggio è passato, forte e chiaro: la scuola non si
riforma senza affrontare lo spinosissimo problema del precariato. Anzi,
potremmo tranquillamente sostenere (e gli argomenti non mancherebbero, e
sarebbero tanti) che nessuna riforma seria della scuola sarebbe possibile
dimenticando, rimuovendo od accantonando questo problema. La scuola
italiana si regge, "funziona" (nonostante tutto) grazie all’apporto
decisivo e fondamentale di questo esercito di persone senza diritti e
senza garanzie.
Ebbene: i concorsi sono alle
porte. E&S ha già dato ampiamente conto di questo, pubblicando gli
atti legislativi e regolamentari che nell’ultimo anno sono stati emanati
e che rappresentano la premessa necessaria all’avvio della stagione
concorsuale, seguendo in particolare i lavori parlamentari che dovrebbero
portare in breve tempo all’approvazione della legge che modifica in
parte il sistema di reclutamento del personale della scuola e prevede (a
sanatoria) l’indizione di un corso-concorso riservato per acquisire l’abilitazione
all’insegnamento.
Vogliamo, su questo
specifico argomento, creare uno spazio apposito, all’interno dell’imponente
mole di materiali che la nostra rivista mette a disposizione dei suoi
lettori 24 ore su 24: sappiamo che l’argomento è di stringente
attualità, che tante sono le attese e le aspettative per cui, accanto
alla tempestività dell’informazione, vogliamo garantire anche uno
spazio libero e sereno di discussione e confronto.
Ministero della P.I. ed
organizzazioni sindacali stanno già definendo per esempio l’O.M. che
disciplinerà in dettaglio lo svolgimento del corso-concorso riservato.
Vorremo anche noi, si parva licet, entrare nel merito di questo, avanzando
proposte, suggerimenti, facendo valere cioè il punto di vista di chi
nella scuola opera, da tanti anni, e vorrebbe continuare a farlo
acquisendo uno status che gli è stato negato per troppo tempo da una
gestione improvvida (per non dire di più) delle "risorse umane"
da parte del Ministero della P.I.
La rubrica attende quindi le vostre sollecitazioni per
prendere il largo ed iniziare la sua "navigazione".
Febbraio '99